Benjamin Mokulu, dopo la rescissione contrattuale col Padova, è intervenuto sulle colonne di europacalcio.it: “Da circa due mesi sono tornato a Bruxelles, città dove vivo, e sto lavorando come personal trainer. Sono stato molto sfortunato. Ero arrivato a Ravenna a fine gennaio 2020 e avevo iniziato con 2 gol 4 partite, subito dopo c’era stato appunto il Covid e dopo quest’altra cosa del doping. Più volte in carriera mi è capitato che le cose si sono di colpo interrotte proprio quando stavano andando molto bene. Ma non mi abbatto e ripartirò, io sono un guerriero“.
“La squalifica? Nemmeno ricordavo di aver preso quella sostanza. Quando il presidente del Ravenna mi chiamò per dirmi della squalifica, all’inizio nemmeno capivo il motivo. Ero dovuto andare a casa a cercare i miei prodotti per rendermi conto di quale sostanza stesse parlando. Poi ho trovato la scatola, e leggendola attentamente ho capito e ricostruito il tutto, non credevo nemmeno che per una crema si potesse arrivare ad una sospensione per doping“.
“Anche se sto facendo il personal, trovo sempre il tempo per allenarmi da solo tre volte alla settimana. Da novembre inizierò una preparazione più specifica, mentre da dicembre potrò tornare ad allenarmi con una squadra. Vorrei ripartire dall’Italia. Ci sono delle cose che voglio sistemare e concludere. Inoltre non voglio andarmene lasciando questo ricordo del doping“.
“Padova? L’allenatore e il direttore sportivo puntavano molto su di me, io ho sempre dato il massimo, ma evidentemente non era il mio periodo. Mi dispiace molto perché avrei voluto fare molto di più per la squadra. Chissà se in futuro avrò la possibilità di prendermi la rivincita…“.