Il direttore di Tuttomercatoweb Michele Criscitiello ha dedicato alla Serie C e al Padova un ampio spazio nel suo consueto editoriale della domenica: “In chiusura spazio alla serie C. Complimenti a Moreno Longo. Se riprendete i miei editoriali di quando accettò di scendere in C, dopo che tre mesi prima aveva salvato il Torino in A, gli davo del folle squilibrato. Aveva preso una Alessandria morta che da 8 anni provava a vuoto a raggiungere la serie B. Lui ha dato ordine, gioco e disciplina. I grigi hanno svoltato e, finalmente, sono stati promossi in serie B. Però mi metto nei panni del Padova. In un anno, anzi, in un mese non hanno conquistato la promozione nonostante siano arrivati primi nel girone, ma a pari punti con il Perugia che aveva lo scontro diretto a favore, e nonostante una finale play off persa all’ultimo rigore. Calcisticamente è una roba da buttarsi dal quarto piano e non ti riprendi neanche in dieci anni di terapia sportiva. Peccato perché la società meritava la B, in questi due anni di investimenti importanti. La passione e la competenza che ha messo Alessandra Bianchi meritavano un altro finale. Padova, come piazza, però deve essere grata a questa società che ha messo tanti soldi, tanta passione e riportato i conti in ordine. Il lavoro fatto dalla Bianchi uscirà nel tempo e durerà a lungo. Non come le ultime società del Padova che, anche dopo una promozione, non avevano i soldi per pagare la corrente allo stadio. E’ stato, purtroppo, il fallimento calcistico di Sean Sogliano. Ha avuto, per due anni, budget importanti ma non ha conquistato la serie B. Paga una gestione non eccezionale e scelte tecniche discutibili. Calciatori forti, certo, ma non servono solo quelli per vincere i campionati. Era uno dei Direttori sulla cresta dell’onda fino a 7-8 anni fa, poi il crollo, Padova era una chance importante ma nonostante le grandi risorse la categoria non è cambiata. Sogliano si è circondato di persone giuste, collaboratori bravissimi e ha spesso dimostrato grande competenza ma se non cambi e pensi tu di voler cambiare il calcio perdi tempo e salute. I treni passano e non tornano indietro”.