“Il pallone scagliato da Della Latta che si infrange sulla traversa, il peso delle assenze (Ronaldo, Saber, Chiricò e il giovane Vasic), la fatica che con il caldo e tre partite in una settimana (le due con l’Avellino e questa) incide su gambe e idee, la difficoltà per il Padova di venire a capo di un avversario che ha fatto quello che ci si aspettava, più organizzato e predisposto a ribattere colpo su colpo rispetto agli irpini affrontati in semifinale, votati solo a spezzettare la manovra biancoscudata. Il primo atto della (doppia) finale playoff di Serie C finisce in parità e lascia tutto aperto per quanto riguarda la promozione tra i cadetti. Certo, ora il vantaggio teorico ce l’hanno gli uomini di Moreno Longo, che giovedì (stessa ora, le 18) giocheranno al Moccagatta davanti ai propri tifosi – anche in questo caso non più di un migliaio gli ammessi sugli spalti, compresi i supporter veneti – e cercheranno di conquistare una categoria che manca loro da ben 46 anni. Ma la B è pure il traguardo della squadra di Mandorlini, un gruppo che la meriterebbe solo per la beffa patita a conclusione della stagione regolare, quando la differenza-reti negli scontri diretti con il Perugia lo ha privato del primo posto. E, com’ è successo in Campania mercoledì scorso, nulla è precluso ad Hallfredsson & C”: questo l’incipit dell’analisi di Padova-Alessandria fatta sulle colonne de “Il Mattino di Padova”.
Le pagelle Biancoscudate (Mattino di Padova): Dini 6; Pelagatti 6.5, Rossettini 6.5, Kresic 6.5; Germano 6 (Firenze sv), Jelenic 7 (Andelkovic sv), Hallfredsson 7.5 (M. Mandorlini sv), Della Latta 6.5, Curcio 6; Paponi 5.5 (Bifulco 5.5), Biasci 6 (Ejesi sv)