«Ne ho giocati di spareggi in carriera e posso assicurare che i valori si appiattiscono». Parola di Fulvio Simonini, che sulle colonne de “Il Gazzettino” aggiunge: «Per spiegare la sbandata con il Renate basta leggere la formazione con cinque-sei giocatori che erano stati impiegati pochissimo. Facendo queste scelte hanno dato la sensazione di essere già passati, di fare riposare i più bravi: tutti segnali che non fanno bene alla squadra perché li mandi anche all’avversario. Dovevano mettere a posto il risultato segnando uno o due gol, dopodiché facevi le sostituzioni. A momenti invece hanno rischiato di buttare a mare tutto il lavoro svolto in questa stagione e adesso con l’Avellino se giochi in questo modo, non è che dopo vai a fare tre gol in casa loro. La vedo dura anche perché ritengo che la sfida con gli irpini sia la vera finale anticipata avendo davanti un avversario rognoso, che subisce poche reti e non ti fa giocare».