Padova-Gubbio, Burzigotti: “Quel gol a Bindi in mezzo alla bufera…”

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L’ultima vittoria contro il Padova, il 16 dicembre 2017, con gol decisivo al quarto minuto di recupero. Ne parliamo proprio con l’autore di quel gol, Lorenzo Burzigotti, attuale calciatore del Sansepolcro. Sta studiando per prendere il patentino da allenatore e insieme a Daniele Pedrelli (anch’egli un ex Gubbio) è il responsabile di una scuola calcio di Sansepolcro. Ecco cosa ci dice il difensore: “Oggi come allora il Padova era primo. L’allenatore nostro Pagliari lavorava molto sulla parte difensiva, fu una partita molto combattuta e in questa ultima palla c’era una punizione di Bergamini. Parlottai con Piccinni e mi disse: vai che lo fai. Questa palla a spiovere, l’ho appena toccata con il piede e nel rimbalzo sorprese il portiere Bindi”. Mentre l’ultima volta che il Gubbio è uscito indenne a Padova avvenne il 12 febbraio 2017: 1-1, rete di Romano. Si ricorda? “Certamente. Sia il gol di Romano, ma anche una grande cavalcata di Casiraghi che colpì la parte bassa della traversa. Ma credo che in quell’annata c’era un gruppo molto importante. Si era creato un grande legame nello spogliatoio. Ma lì fu molto bravo l’allenatore Magi: riuscì a creare un ottimo gruppo, non è un caso che andammo ai playoff. Un’annata eccezionale contro squadre come Venezia e Parma. Giocavamo contro tutti a viso aperto. Grande impronta di Magi, veramente forte. Soprattutto a livello gestionale perchè si occupava anche di extracalcio e fu fondamentale”. Adesso sta cercando di farlo anche Torrente… “Sì, ma oggi ci sono uomini di calcio, come Giammarioli oltre che Torrente. Magi fece quel grande lavoro proprio perchè era lui che teneva le redini e teneva a bada tutto quello che c’era fuori. Ha saputo gestire le cose”. Questo significa che lavorare in quell’ambiente non era facile? “Certo, gli anni dopo non sono arrivati i risultati. Il motivo è semplice. Fuori dal campo e dallo spogliatoio esisteva una gestione sbagliata”. Davvero? “Assolutamente”. Cioè? “La correttezza, il dire le cose in faccia, il dire le cose come stanno ai calciatori sarebbe stato ultile. Invece ho subito delle situazioni non piacevoli: troppo bello farsi belli davanti e poi ci raccontano bugie fuori. Puntualizzo: non mi riferisco al presidente Notari. E aggiungo…”. Ma prego, dica? “Ci sono rimasto molto male. Fui chiamato da Ettore (Marchi ndr) e Sandreani. In società qualcuno mi aveva promesso di rimanere, mi nasceva un figlio e mi dovevo organizzare. Arrivai con il mio procuratore per firmare, era tutto a posto, invece da lì non ho saputo più nulla. Qualcuno si è nascosto dietro al telefono, spariti. Sbalorditivo. Ma ho saputo che certe situazioni sono capitate anche ad altri calciatori come me. Questo per me è il problema del Gubbio. Con una società così forte e con un presidente come Notari, dispiace che avvengono certe cose. A Gubbio c’è un ambiente positivo, pure con i tifosi, però una gestione con poca chiarezza non giova. Ecco perchè ho detto che Magi fece un capolavoro all’epoca”. E il Gubbio di adesso? “Si vede che c’è gente di calcio che ha costruito questa squadra. Giammarioli e Torrente hanno fatto le cose per bene, si nota. Sono arrivati giocatori forti come Pasquato e Signorini, per non parlare di Gomez. Conosco Formiconi, è un amico: quando lo chiamò Giammarioli e lo chiamarono per firmare era a casa mia, per lui la carriera parla da sola e possiede valori umani eccezionali. Non è un caso che il Gubbio quest’anno non si deve salvare nel mischione come è avvenuto nei recenti anni passati”. Ma domenica che partita sarà? “Il Padova è uno squadrone. Ma il Gubbio se la può giocare. Però per il vertice vedo bene il Sudtirol e Casiraghi sta facendo molto bene, se lo merita e sono contento per lui”. Ultima curiosità. Abbiamo letto una intervista di Francesco Acerbi e cita proprio pure lei… “Siamo stati compagni di casa alla Reggina. É un ragazzo eccezionale. Imparò a cucinare con me. Perciò non mi sorprende la carriera che ha fatto: di qualità sul campo e genuino fuori, con dei valori umani importanti e sempre umile. Gli stessi valori che io e Pedrelli cerchiamo di trasmettere per l’immagine del Sansepolcro”.

 

(Gubbio Fans)




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