Queste le dichiarazioni di Andrea Mandorlini alla vigilia di Triestina-Padova: “Torno in panchina con molta tranquillità, l’aspetto positivo è che ritrovo la squadra. La partita d’andata è una storia ormai passata, non ha più importanza. Loro sono in un momento positivo, sono imbattuti da dieci giornate. E’ una squadra che ha qualità e che ha numeri per fare bene. Non ci saranno Nicastro, Voltan e Cissé, mentre Pelagatti ha chiesto di venire via con i compagni. Dobbiamo pensare esclusivamente alla gara, domani sarà una partita importantissima. Biasci può giocare dietro una punta, oppure anche centravanti, è un giocatore affidabile in tutti i ruoli. Adesso sta bene. Ieri si è fermato anche Jelenic, abbiamo qualche problemino, in linea di massima sono a disposizione Germano e Saber, che nell’ultima partita erano rimasti fuori. La Triestina è stata la prima squadra che ho guidato da allenatore, perdemmo i playoff al 119′ col Sandonà. L’ambiente, lo stadio e la città meritano molto di più di questa categoria. Sarà il primo di cinque scogli da superare, non so quale sia il più alto, ma dobbiamo essere una squadra tosta. La Triestina ha cambiato per migliorare, è una cosa strana non vederla fra le primissime. Come rosa, valore e investimenti erano partiti per l’obiettivo massimo. Lo spostamento delle ultime tre giornate ci trova d’accordo anche se andremo più lunghi. Le vicende extracalcio di San Benedetto? Non m’interessano, sono concentrato solo sul campo”