Riceviamo e pubblichiamo da Mario Merighi il seguente scritto che condividiamo con i lettori di Padovagoal
“Un saluto a tutti i biancoscudati veri! Sono Mario Merighi, Mario per gli amici e volevo condividere con voi la mia gioia per poter contribuire, anche se soltanto con il mio nome in questo difficile momento, al risveglio del tifo per il nostro amato Padova.
Sono stato vice presidente per vent’anni dell’associazione Nazionale dei Supporters Nazionali del tifo calcistico con l’amico Presidente Ciminaghi. Durante la mia attività sul campo di tifoso doc ho girato tutt’Italia rappresentando il biancoscudo e ho fondato il giornalino che tutt’ora distribuiscono allo stadio nonché quello nazionale Supporters.
Quando Gianfranco Borsatti del club “Padova nel cuore” e Giancarlo Agostini presidente “AVIS Biancoscudato” mi hanno avvisato che la dirigenza dell’AICB, di cui sono fondatore, insieme ai cari amici di sempre Giorgio Ferretti e Antonio Pastore e molti altri hanno proposto di dedicare a me la casa dei Tifosi, mi sono commosso e non sono riuscito a trattenere le lacrime dalla gioia. E devo purtroppo dire che di gioie negli ultimi anni ne ho avute poche.
Ma ho un ricordo particolare che custodisco nel mio cuore, quando un giorno mi sono recato allo stadio e ho fatto una tappa dai Tosi, per il solito saluto pre partita ed ad un tratto si sono avvicinati dei ragazzi, oggi tutti validi professionisti e padri di famiglia, e hanno incominciato ad esclamare “siamo tutti figli di Merighi” ricordando quando mi recavo in questura a firmare per farli uscire dal fermo, in quanto dichiaravano di essere tutti miei figli.
Se ci penso mi viene da sorridere nel pensare che sono passati oltre 72 anni dalla mia prima partita quando mi sono innamorato del Padova. Mi accompagnava mio fratello Giorgio che da poco ci ha lasciato, era il 1948 e si trattava di Padova vs Prato finita con una sonora vittoria per 4 a 2.
Quando il Presidente Polazzi invitó tutti i tifosi Padovani di non comperare più la Gazzetta dello sport, in quanto scriveva che il Padova era una squadra di catenacciari, i metallurgici del calcio, personalmente fino ad oggi non ho più acquistato la gazzetta in segno di protesta.
Ringrazio Voi tutti per esserVi ricordati ancora di me, questa pandemia momentaneamente ci ha separati, ma sono sicuro che ci rivedremo molto presto.
Stiamo uniti e Forza Padovaaaaaaa!!
Il vostro Mario”