I cinque giorni più importanti della stagione del Padova si sono consumati da mercoledì scorso ad oggi. Tutti i migliori risultati possibili che si attendevano al quartier generale biancoscudato si sono concatenati uno di seguito all’altro. Prima il successo di Verona al 95′ con un rigore cercato e trovato da Ronaldo, ancora una volta decisivo. Poi la vittoria nello scontro diretto col Perugia, il ko del Modena a Carpi e stasera il pari del Südtirol, con un altro rigore di mezzo. L’allungo è di quelli che possono essere decisivi: a +8 sul Perugia che deve recuperare due partite ma che ha sulle spalle adesso tutta la pressione del mondo senza poter sbagliare, a +5 sul Südtirol con lo scontro diretto a favore e + 8 sul Modena. Adesso tutto è nelle mani del Padova, che è padrone del suo destino. Non è finita, perché il Perugia ha le potenzialità per vincere le due partite che deve recuperare e potrebbe scendere a -2 dalla vetta. Ma non sarà facile neppure per Caserta fare l’en plein, anche se il Cesena dopo aver giocato benissimo all’Euganeo è caduto due volte consecutivamente e se la Fermana viaggia a corrente alternata.
La vittoria sul Perugia ha il timbro della grande squadra. Che ha avuto più voglia di vincere di un avversario che è parso quasi giocare per il pareggio, scommettendo su un risultato che avrebbe tenuto i giochi aperti e che alla fine si è ritrovato senza nulla in mano. Adesso sarà tutto più difficile e mentalmente il Padova ha tutto per completare la corsa verso il primo posto da qui alla fine del girone di ritorno. Giusto tributare i giusti meriti ad Andrea Mandorlini: ha indovinato la formazione anti – Perugia, preferendo Firenze a Jelenic, escludendo Hallfredsson e puntando ancora sulla coppia difensiva Rossettini – Gasbarro che non sta sbagliando un colpo. Si è parlato tanto di Biasci ed è ovvio che sia così, considerato che è stato l’acquisto più oneroso di gennaio, ma i risultati danno ragione all’allenatore e l’obiettivo finale è più forte di tutto il resto.
I numeri attorno ai quali ragionare partono dalla resa del reparto difensivo. Nelle ultime otto partite la porta di Gianmarco Vannucchi è rimasta inviolata addirittura per sette volte, subendo un solo gol nello scontro diretto di Bolzano contro il Südtirol. Merito dell’assetto consolidato e trovato dopo l’arrivo di Luca Rossettini, vero e proprio ago della bilancia di una crescita esponenziale che ha portato nuovamente il reparto ad essere il meno battuto di tutta la categoria assieme a quello della Pro Patria. Si dice che i campionati si vincano partendo dalla difesa e questo ruolino di marcia fa davvero ben sperare. Anche l’attacco rimane il migliore del girone, con 55 reti all’attivo e con una resa che manda a segno, a turno, anche i centrocampisti. In attesa del pieno recupero di Paponi e Cissé, mancano all’appello le reti dei centravanti presenti in rosa, visto che né Biasci, né Nicastro e né Santini stanno segnando con regolarità. Ma l’impressione è che questo Padova abbia talmente tante frecce da scagliare dal suo arco che questo allungo di marzo sia arrivato proprio nel momento giusto. Non è finita, ci sarà ancora da soffrire, ma i mezzi per arrivare fino in fondo per primi ci sono davvero tutti.