Per capire la forza dell’attacco messo a disposizione di Andrea Mandorlini da Sean Sogliano basterà ricordare questo dato: lo scorso anno i primi due marcatori del Girone B del campionato di Serie C furono Tommaso Biasci, 14 gol e Daniele Paponi, 13. Con una prima linea che, praticamente senza i gol di Paponi, già prima dell’arrivo di Biasci era la migliore del girone (ben 32 reti all’attivo), adesso la questione si sposta sul fronte tattico. In quale posizione verrà impiegato l’ultimo arrivato, strappato a una diretta concorrente come il Perugia e che in estate avrebbe dovuto salire in Serie B col Vicenza o la Reggiana? A naso la volontà potrebbe essere quella di sistemarlo sull’out destro al posto di uno Jelenic sin qui non entusiasmante. Dal lato opposto, infatti, c’è Alfredo Bifulco, una delle certezze di questo Padova 2020-2021 e risulta difficile immaginare un suo accantonamento. Di centravanti in rosa, poi, ce ne sono ben tre, considerando tale pure Nicastro. E, come se non bastasse, lo stesso Biasci nel giorno della sua presentazione ha ricordato come, nel caso in cui fosse impiegato da esterno, preferisca partire da sinistra. Ai suoi albori calcistici, infatti, Biasci nasce esterno prevalentemente di sinistra, come giocava ai tempi della Carrarese di Silvio Baldini. Certo, a volte (poche) fu impiegato anche a destra, ma la sua esplosione è avvenuta nel ruolo di seconda punta o, in alternativa, di centravanti quando a Carpi è mancato Michele Vano. C’è un precedente non felice dell’adattamento di una seconda punta a esterno e cioè quello di Francesco Nicastro, grigio tendente al nero prima della messa a fuoco nel ruolo di centravanti. Per questo Mandorlini, pur avendo a disposizione una prima linea formidabile, avrà il compito non facile di far convivere tante bocche da fuoco. E non credo che la soluzione sia in un attacco a due punte.
L’attacco dell’attuale stagione mi ricorda quello formidabile di un vecchio Padova della stagione 2011-2012, quello che aveva in rosa Ruopolo, Cacia, Hallenius, Lazarevic, Jelenic, Cutolo, Drame, Succi. Quell’anno non finì bene, proprio perché c’erano troppi tenori nel coro. Per questo non è automatico che l’amalgama riesca, ma quel che nessuno può discutere è sulla qualità delle punte dell’organico biancoscudato. Tocca al tecnico il compito non semplice di forgiare il reparto nel modo migliore e a scanso di equivoci, Mandorlini ha sicuramente in mano il miglior attacco del girone, con l’obiettivo dichiarato della B che la società con questo acquisto ha dimostrato di voler perseguire.
Come sta nel frattempo la concorrenza? Il Modena viene da cinque vittorie consecutive e da sei partite senza subire gol, con appena 8 reti al passivo. Se i campionati si vincono dalla difesa, si è capito come i gialloblù siano e lo fossero anche prima del recente exploit una seria candidata alla promozione. Il Südtirol sarà lì fino alla fine, così come il Perugia, da oggi invece credo che sarà davvero difficile per la Triestina rientrare in gioco per la lotta al primo posto. Troppi otto punti di distacco dalla vetta, troppe squadre davanti da superare. Non credo, infine, che il bel Cesena visto sinora abbia le qualità per ambire addirittura al primo posto.