Padova, Lalas: “Amo tutta l’Italia, ma Padova è speciale! Sono stati due degli anni più belli della mia vita…”

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«L’Italia mi ha reso una persona e non solo un calciatore migliore». Sulle colonne de “La Gazzetta dello Sport” Alexi Lalas parla del momento d’oro dei calciatori statunitensi e ricorda inevitabilmente la sua esperienza a Padova: «Penso al gol al Milan e allo spareggio del ‘95, che gioia per la città. Ma anche agli inizi: ero un alieno, non sembrava possibile che suonassi la chitarra oltre a giocare. Comprai un fax enorme e i miei compagni non capivano che mi serviva per comunicare con l’altra parte del mondo… E poi ricordo la sorpresa quando scoprii che esisteva una cosa quasi sacra chiamata “schedina”. Per non parlare del cibo: ancora ricordo una mozzarella mangiata a Napoli. Sono stati due degli anni più belli della mia vita, con compagni fantastici: da Marco Franceschetti, l’unico che parlava inglese, a Pippo Maniero, che invece mi faceva lezione di padovano. Amo l’Italia tutta, ma Padova è speciale. Quando sono tornato con la famiglia, mio figlio mi ha detto: “Qua ti trattano come il Papa”».

 




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