“Che sia o meno la classica serata storta lo si scoprirà molto presto. Il Padova perde 3-0 a Perugia ed esce dalla supersfida del Curi ridimensionato, nella forma e nella sostanza. È ancora primo, ma prendere da tre gol da quella che era la concorrente più temuta nella lotta al primo posto rischia di produrre qualche effetto pesante all’interno dello spogliatoio. Adesso dovrà essere bravo Andrea Mandorlini a suscitare una reazione immediata nella squadra, che gioca un primo tempo più che discreto, ma poi si squaglia all’improvviso, palesando limiti tecnici nel suo portiere (Vannucchi) e mentali (dopo lo 0-1 nessuna reazione significativa e, anzi, incapacità di rimanere sul pezzo, evitando un ko molto pesante nelle proporzioni). Sono molte le riflessioni che vanno fatte dopo una serata come quella di ieri. Perdono un po’ tutti, a cominciare da Mandorlini, che sceglie a sorpresa di schierare la squadra col 3-5-2, snaturando le caratteristiche della rosa. Il tecnico pare non avere l’ispirazione giusta sia nelle scelte iniziali, sia nei cambi, che arrivano tardi rispetto a quanto ci si poteva attendere. Ecco perché si spera che sia stato soltanto un passaggio a vuoto, che può capitare anche ai migliori. Perdere si può, ma una sconfitta così rotonda apre scenari diversi rispetto a un semplice ko di misura”: questo l’incipit dell’analisi di Perugia-Padova apparsa sulle colonne del “Corriere del Veneto”.
Le pagelle Biancoscudate (Corriere del Veneto): Vannucchi 4.5; Kresic 5.5 (Santini 5.5), Pelagatti 6.5, Gasbarro 5.5; Germano 6 (Jelenic sv), Saber 5.5, Hallfredsson 5 (Ronaldo 4), Della Latta 5, Curcio 5.5 (M. Mandorlini sv); Nicastro 5, Soleri 5 (Bifulco 6).