“Un crollo inspiegabile, figlio di errori e di un’impostazione tattica molto discutibile, maturato nella seconda parte di una gara che, sino al riposo, non era stata condotta male, anzi. Come un Giano bifronte, il Padova ha ceduto di schianto al Perugia, che ha messo il sigillo sul quinto successo nelle ultime sei partite, agganciando i biancoscudati in vetta e consentendo a Sudtirol e Modena di rifarsi sotto, grazie alle vittorie su Mantova e Carpi. S’interrompe la serie di risultati utili (sei en plein e un pareggio) collezionati dalla squadra di Mandorlini e si ferma a 504′ l’imbattibilità del portiere Vannucchi, costretto a raccogliere tre palloni finiti alle sue spalle nel giro di mezz’ora, sgretolando la solidità di una difesa che sin qui era risultata la migliore del torneo. Seconda sconfitta, dunque, sulla quale pesano sicuramente le ingenuità di cui si sono macchiati alcuni giocatori ma anche le scelte di formazione dell’allenatore ravennate, che ha cambiato molto (troppo?) rispetto a domenica, rinunciando ad alcuni punti fermi, da Andelkovic a Ronaldo, da Jelenic a Bifulco. Per contro, gli umbri, trascinati da un super Melchiorri (era uno degli ex, il clima della sfida al vertice gli ha fatto benissimo), hanno aspettato sornioni che la capolista sbagliasse per colpire cinicamente e scavare un fossato nel punteggio, mai così severo quest’anno. E’ mancata alla distanza l’aggressività ammirata in precedenza, l’attacco si è… spuntato da solo, la difesa a tre ha lasciato tantissimo a desiderare e anche il portiere ci ha messo del suo in senso negativo”: questo l’incipit dell’analisi di Perugia-Padova apparsa sulle colonne de “Il Mattino di Padova”.
Le pagelle Biancoscudate (Mattino di Padova): Vannucchi 5; Kresic 5.5 (Santini 6), Pelagatti 5, Gasbarro 5; Germano 6.5 (Jelenic sv), Saber 6, Hallfredsson 5 (Ronaldo 4), Della Latta 5.5, Curcio 5.5 (M. Mandorlini sv); Nicastro 5.5, Soleri 5 (Bifulco 5.5).