A qualche giorno dalla bruciante eliminazione del Padova dai playoff, è tempo di pensare a come ripartire. Non prima di aver detto due parole su come è maturata l’uscita di scena della squadra ad Alessandria contro la Juve Under23. Ci sarebbe stato poco da ridire in presenza di un pareggio o di una partita pareggiata in parità numerica. Ma con un tempo in undici contro dieci e prendendo due gol da un esercito di ragazzini di buone qualità risulta qualcosa di inaccettabile, come fosse un pugno in pieno volto. Insomma, uscire sì, ma così no. Ed è questo che ancora una volta getta nello sconforto il tifoso biancoscudato, ormai da tempo abituato a collezionare delusioni e a non potersi neppure godere un anno di gioia, perché in quello successivo tutto viene ribaltato, come in occasione dell’ultima promozione in Serie B.
Ora serve una soluzione per ripartire rapidamente, senza commettere l’errore di azzerare tutto, cancellando quanto costruito quest’anno. Perché qualcosa di buono anche in questa stagione c’è stato. Credo sia giusto ripartire da Sogliano e Mandorlini, coerentemente con quanto annunciato l’estate scorsa, con quel progetto di risalire in B in tre anni che deve proseguire. In tal senso ci si attende un rilancio chiaro di Joseph Oughourlian, perché se è vero che nel primo anno nessuno aveva promesso la cadetteria, il prossimo sarà il secondo del ciclo ed il margine di errore sarà più ristretto. I tifosi, insomma, avranno meno pazienza e si aspettano che venga costruita una squadra in grado di competere per il traguardo finale della promozione. Dai rumors di mercato si sa che il Modena proverà a fare una squadra per vincere il campionato come la Triestina, che Reggiana e Carpi, se saranno ancora in questa categoria, faranno lo stesso, mentre dalla B non sembrano in procinto di scendere squadroni, né dalla D ne sono saliti. Il rendimento di tanti giocatori è stato positivo: in rigoroso ordine sparso cito Ronaldo, Pelagatti, Frascatore, Kresic, Andelkovic, Buglio quando gli è stata data fiducia, Minelli (che difficilmente rimarrà), Nicastro prima del lockdown. Insomma, io credo che vada individuata una base da cui ripartire, costruendo la nuova rosa sulla base delle convinzioni tattiche di Andrea Mandorlini, limitando numericamente i giocatori tesserati, per evitare il rischio di averne troppi di scontenti in panchina o in tribuna.
Il problema maggiore della seconda fase di stagione è stata, a mio avviso, una squadra costruita per un modulo diverso da quello dell’allenatore ravennate, che Sogliano ha tentato di sistemare negli ultimi giorni di mercato, riuscendoci soltanto in parte. E’ parso evidente come alcuni giocatori come Baraye e Santini nel 4-3-3 non possano giocare e, se questo sarà il modulo scelto per la prossima stagione, senza nulla togliere al loro valore tecnico, vadano ceduti. Con l’arrivo di Paponi si è già cominciato a porre le basi per l’attacco della prossima stagione, che per forza di cose andrà rivoluzionato negli uomini e le caratteristiche degli stessi. Andranno presi esterni di ruolo puri, andrà trovata un’alternativa a Paponi e magari fra gli esterni se ne dovrà inserire uno che all’occorrenza possa fare la prima punta. E serve anche resistere alla tentazione di dare un colpo di spugna a tutto. Perché un progetto si costruisce un passo alla volta e, dopo aver fatto il primo, adesso è tempo di compiere quello più importante. L’obiettivo, dopotutto, è sempre la B. Al secondo o al terzo tentativo, questo lo si potrà capire soltanto strada facendo.