Il 19 giugno del 2011 Andrea Mandorlini vinceva i playoff a Salerno alla guida di un Verona capace di ribaltare tutte le sentenze scritte lungo il percorso e di tornare in Serie B. Roba di questi giorni, nove anni fa. Nove anni dopo Mandorlini ha ricomposto a Padova con Sean Sogliao la coppia delle meraviglie che vinse il campionato di B nel 2012-2013. Non ha ancora avuto ancora il tempo di dimostrare che, come Magalini e Di Carlo a Vicenza dopo Mantova, i trionfi si possono ripetere. Adesso ce l’ha. Mandorlini sa come si vince e lo sa anche Sogliano. I primi due ostacoli lungo il percorso saranno la Sambenedettese e poi la Feralpisalò, entrambe da affrontare all’Euganeo, entrambe con due risultati su tre a disposizione. Il tifoso padovano, quando legge “due risultati su tre” prova un lungo brivido e si spaventa perché ripensa a Padova-Albinoleffe dell’era Brevi. Uno schiaffo troppo forte per poter essere dimenticato dopo un quarto posto che prometteva ben altro epilogo agli spareggi promozione. Oggi si sa che, per non ripetere quel flop, bisognerà giocare per vincere e basta, spazzando via ogni altro pensiero. Il quinto posto non può soddisfare considerato come si era partiti e che di fronte lungo il percorso si potranno incontrare (a volte in trasferta e con un solo risultato a disposizione) Bari, Ternana, Catanzaro, Reggiana, Carpi e lo stesso Südtirol. Le carte vincenti da giocarsi lungo la strada, in rigoroso ordine sparso: Minelli, l’esperienza del gruppo base, la qualità dell’organico, Nicastro, Litteri se starà bene, Hallfredsson (c’era anche a Salerno in quel Verona), Ronaldo. I possibili jolly: Buglio, Zecca, Soleri. Insomma, vincere i playoff sarà come vincere alla roulette, ma dato che si è deciso di provarci ed essere qui a pensarci è una vittoria politica che il Padova può legittimamente portare a casa dopo gli ultimi mesi da tregenda, vale la pena di giocarsi le proprie fiches fino in fondo. Senza paura, senza cortocircuiti mentali
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