Dalla prossima stagione Valerio Baldovin non sarà più l’allenatore della Kioene Padova. Si chiude una pagina iniziata nel 2007/08, quando il coach bellunese arrivò a Padova per la sua prima esperienza nella Città del Santo come allenatore dell’Under 18. Dal 2011 ad oggi, Baldovin ricoprì inoltre il ruolo di responsabile tecnico del settore giovanile. Infine, dal 2013/14 divenne allenatore della prima squadra bianconera, con cui conquistò la promozione in Superlega, la vittoria di una Coppa Italia di A2 oltre a raggiungere la qualificazione ai PlayOff scudetto nel 2015/16 e nel 2018/19.
Un dato su tutti: con 193 panchine tra Regular Season, Coppa Italia e PlayOff (scudetto e 5° posto), Baldovin è il secondo allenatore con più presenze di sempre a Padova, dietro solo a Nereo Baliello (218).
«Salutiamo un grande persona – dice il direttore sportivo Stefano Santuz – con cui abbiamo condiviso pagine che rimarranno indelebili. Le sue doti umane e professionali ci hanno consentito di condividere un percorso di crescita importante. Gli auguriamo le migliori soddisfazioni per la sua carriera, consci che l’amicizia che lo lega a Padova durerà per sempre».
Valerio Baldovin è di fatto “parte della storia” di questa Società. Le parole che seguono sono quelle che vuole condividere con tutti i tifosi e con chi ha avuto modo di lavorare insieme a lui. Il miglior modo per dirsi arrivederci. Buona fortuna coach.
Ciao a tutti,
è ora di partire, è ora di lasciare una famiglia che mi ha permesso di crescere e di migliorarmi, una famiglia a cui ho dato tutto me stesso.
È stata un’avventura fantastica piena di soddisfazioni, per i risultati ottenuti ma soprattutto in termini di rapporti umani. Sono molto orgoglioso di questi nove anni trascorsi assieme e voglio ringraziare davvero tutti: i tifosi, gli sponsor, la proprietà e la dirigenza, ma soprattutto il mio staff e tutti i miei giocatori con cui abbiamo sempre condiviso sofferenze e soddisfazioni come una vera famiglia.
Ora è giunto il momento dei saluti, non è facile per me lasciare, ma non dimenticherò nulla, i boati del pubblico dopo un’azione lunga e vittoriosa o i silenzi del palazzetto quando ero il primo ad entrare o l’ultimo ad uscire.
Non avrei mai voluto scrivere queste righe ma sapevo che un giorno avrei dovuto farlo, quel giorno è oggi!
Un abbraccio.
Valerio Baldovin