Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, è intervenuto ai microfoni di RaiSport soffermandosi sul futuro del campionato di Serie C: “Sarebbe stato bello giocare però c’è un problema: noi abbiamo interrotto il campionato il 28 febbraio per mettere la salute al primo posto e tutto il resto va in secondo piano. Se il campionato non finisce non c’è possibilità di trovare un accordo riguardo la quarta promossa. Non c’è una soluzione che accontenti tutti. Se decidiamo per esempio di fare i playoff a otto, ci saranno altre venti squadre che protestano. Noi abbiamo fatto una scelta sul blocco del campionato per un valore insindacabile come la salute, se c’è qualcuno che mi dimostra che la salute è salvaguardata allora si può giocare. L’unico vero punto critico riguarda il blocco delle retrocessioni e il blocco dei ripescaggi, nel Girone B c’è soltanto un punto di distacco tra l’ultima e la penultima e non è giusto far retrocedere con questo margine minimo. L’evoluzione della scienza è così rapida che a settembre suppongo che i farmaci siano più testati rispetto ad adesso, speriamo per ripartire. In questo momento l’unico dato che mi dicono i sanitari è il distanziamento sociale, per il resto non sappiamo altro del virus. Sto soffrendo per non giocare ma nello stesso tempo non possiamo correre il rischio”, ha concluso Ghirelli.