La situazione del calcio italiano è ancora ben lontana dall’essere risolta. La serie A è unanime nel voler riprendere il campionato, mentre serie B e serie C brancolano ancora nel buio. Il Presidente della Lega Pro si è confrontato con noi su quello che sta affrontando il mondo del pallone e su quelli che potrebbero essere gli scenari futuri.
Cosa è emerso dall’incontro con il Ministro Spadafora?
“La riunone ha avuto due punti principali: il primo relativo al quando e in questo caso il Governo si è riservato di valutare insieme alle autorità tecnico-scientifiche cosa fare e la sua decisione la sapremo dei prossimi giorni. Il secondo punto è stato un esame del protocollo sanitario”
Cos’è successo tra venerdì e sabato quando prima aveva detto che i campionati potevano ripartire a settembre e poi invece il Consiglio direttivo ha detto che bisognerebbe terminare in modo anticipato?
“Io posso dire che la voglia di tornare a giocare è grandissima, da un lato perchè vorrebbe dire che il Paese sta meglio, dall’altro significherebbe che avremmo iniziato ad uscire da casa contribuendo a dare un po’ di sollievo con il calcio. Nell’esame delle diverse opzioni vi è stata per alcuni giorni quella di iniziare a giocare a settembre, in modo da spostare il problema relativo all’applicazione del protocollo sanitario, il quale è un ottimo strumento, ma deve essere applicato da tutti perchè il virus non distingue tra categorie. La salute viene prima di tutto, e il mio auspicio di cominciare a settembre riguardava innanzitutto il fatto di allontanare e attenuare il virus nella sua virulenza, anche considerando che la scienza potrà fare passi in avanti con i farmaci e quindi anche la nostra struttura avrebbe retto meglio questo impatto. Oggi, e mi collego alla decisione del consiglio direttivo, ci incrociamo con sessanta società in difficoltà dal punto di vista della struttura medica, e disponibilità dei centri sportivi. In definitiva la valutazione spetta ai presidenti delle società, a me compete il ruolo di metterci la faccia e aiutare a trovare la migliore soluzione possibile. Inoltre noi non abbiamo la certezza che non possa capitare il virus anche in un gruppo chiuso, il virus ci ha massacrato e ci sta massacrando, il rischio è che nel momento in cui si trovi un massaggiatore, medico o calciatore con l’infezione ci possano essere le medicine e i farmaci per contrastarla, se capitasse adesso dovremmo andare a nasconderci dietro la luna.
Per quanto riguarda la proposta del sorteggio Si è letto che il sorteggio è stata una provocazione, si può dire che questa idea sia venuta anche per smuovere le acque?
Ci sono squadre che minacciano ricorsi nel caso in cui si scegliesse di procedere con il sorteggio per determinare la quarta promossa in serie B, non è una mancanza di rispetto verso la situazione che stiamo vivendo?
“Io auspico che i ricorsi non ci siano perché sarebbe una cosa molto pesante: anche a fronte di diritti il fatto che qualcuno dei nostri valichi il portone della giustizia mentre il Paese è sofferente è dura. Noi siamo lo sport più popolare al mondo e sentiamo il cuore della società che batte e ci porteremo dietro il problema del lavoro, la difficoltà delle aziende, il ricordo e il dolore di chi è stato massacrato dal maledetto e se qualcuno procedesse con dei ricorsi non solo non ci farebbe fare una bella figura, ma la nostra gente ci darebbe un calcio nel sedere e avrebbe ragione. Io mi sono impegnato con le società di non parlare dell’ordine del giorno, e se trovo lo scienziato che ha divulgato la lettera lo denuncio per danni (si auguri che non lo trovi). Due società hanno presentato un’istanza, noi avevamo già intenzione di trovare un parere giuridico-legale sulla fondatezza dello strumento che si andava a proporre, ma bisogna partire da un fatto: o si conclude il campionato e quindi il risultato del campo non consentirà contestazioni, oppure ogni soluzione che ci apprestiamo a prendere potrebbe essere opponibile. Io mi auguro che si raggiunga l’unanimità ma non sarà possibile perché ad esempio qualcuno propone i playoff ridotti, ma qualche squadra rimarrebbe fuori e perciò sarebbe contraria a questa soluzione, per cui anche una proposta che all’apparenza potrebbe sembrare semplice potrebbe generare una reazione ancor più virulenta del possibile sorteggio. Dobbiamo apprestarci a fare una governance saggia per trovare una soluzione che sia la meno contestabile possibile e che trovi la minor opposizione possibile: non saremo in grado di trovare una soluzione che metta tutti d’accordo, se qualcuno ce l’ha me la porti.
Che atteggiamento e che clima vorrebbe trovare nella prossima Assemblea?
“Come clima spero di trovare quello della precedente Assemblea, ovvero emotivamente molto forte, e disponibilità da parte di tutti nel capire ognuno le ragioni degli altri, in quanto la propria idea è un pezzo della verità, ma non tutta: un passaggio non semplice. Poi avremo la questione relativa al piano strategico, cioè come agire e in questo caso le parole chiave sono: discontinuità e coraggio. Poi bisognerà capire come ripartire in modo strutturale, riformare e chiudere definitivamente la pagina dei fallimenti e aprendo la pagina costituita da lacrime e sangue, cioè taglio dei costi e investimenti in settori strategici per la cultura della sostenibilità economica dei club.
Secondo lei che immagine emerge del sistema calcio per come sta gestendo la situazione?
“Mi sembra molto bene la Federcalcio che sta dimostrando capacità di coordinamento nei rapporti con il Governo per i Decreti che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni che permetteranno di stare in linea di galleggiamento. Dovranno arrivare la Cassa integrazione e risorse nel cosiddetto Decreto salvasport. Inoltre ognuno deve fare la propria parte: quelli che fanno le scommesse devono capire che se non danno una mano per la ripresa dello sport su cosa scommettono? il 75% delle scommesse deriva dal calcio, e questo servirà per rimettere in piedi una casa dopo una guerra in cui ognuno deve fare la propria parte perché se non si tornerà a giocare su cosa scommetteranno? Noi come Lega di Serie C stiamo accelerando quello che facendo sempre con opere di solidarietà per comprare ventilatori e mascherine, iniziative di educazione civica.”
Lei ha sempre detto che è giusto che ci siano le promozioni perché altrimenti il virus vincerebbe anche da questo punto di vista: Monza, Vicenza e Reggina e i loro tifosi cosa devono aspettarsi?
“Aspettino l’assemblea del 4, formulerà una proposta che consegnerà al Consiglio Federale che poi il 5 maggio deciderà. La mia opinione è che noi siamo a vasi comunicanti con le diverse Leghe, cioè come si sale e come si scende, e non possiamo darla vinta al virus, ma un sistema per riconoscere quello che si è fatto durante il campionato credo che sia il minimo sindacale. Comunque credo che anche considerando il vantaggio che hanno… possono guardare avanti con fiducia”