«Per come ho vissuto io, questo sport deve essere un esempio e in questo momento non lo è. I giocatori saranno una casta di privilegiati perchè faranno i tamponi, mentre c’è gente che muore dato che non può farli». Claudio Foscarini, ex tecnico di Padova e Cittadella, parla su “Il Gazzettino” dal Bergamasco. E non usa mezzi termini: «Il calcio deve proporre spettacolo ed emozioni soprattutto a chi ti viene a vedere allo stadio, vogliono invece fare andare avanti questo baraccone a tutti i costi a porte chiuse e questo non è il calcio, non è un bel vedere. Il calcio può tranquillamente ripartire anche tra due-tre mesi non essendo una priorità in questo momento. Capisco che ci sono dietro interessi economici enormi e di conseguenza la giostra deve andare avanti, ma non è questo il modo corretto». Conclusione con un pensiero anche per le sue ex squadre: «Non credo che il calcio potrà permettersi ancora certi ingaggi, ci sarà un forte ridimensionamento su tutto. Sono convinto che Cittadella e Padova hanno la possibilità di continuare a fare bene i loro programmi avendo alle spalle società solide nonostante la catastrofe dell’epidemia, ma il ridimensionamento intaccherà anche loro».