In questi giorni in cui l’Italia sta ancora combattendo contro il Coronavirus tutti si chiedono quanto dureranno le misure restrittive prese dal Governo e quando si potrà allentare la presa cercando di tornare, per quanto possibile, ad una vita che assomigli a quella che facevamo prima dell’inizio di questa drammatica vicenda. Anche il mondo dello sport sta rinviando a data da destinarsi alcune manifestazioni, così gli Internazionali di tennis di Roma, la Formula 1 e soprattutto le Olimpiadi di Tokyo, non si sa quando si disputeranno. Ma in Italia, terra di 60 milioni di commissari tecnici, comincia il dibattito su cosa ne sarà dei campionati di calcio, e inizia ad essere maggioritaria la fetta di coloro che non vorrebbero riprendere la stagione. Cellino, Ferrero e il direttore tecnico dell’Udinese Pierpaolo Marino hanno assunto una posizione molto netta e secondo loro pensare al campionato 2019/2020 non ha più senso. Di parere opposto è invece Lotito, il quale vorrebbe sfruttare l’occasione più unica che rara di lottare per lo scudetto e rompere il dominio della Juventus. Le incognite sono ancora molte e la questione sull’eventuale interruzione del campionato non riguarda solamente la massima serie ma anche le categorie inferiori. In serie B il Benevento comanda la classifica con 20 punti di vantaggio sul Crotone, mentre in serie C Monza, Vicenza e Reggina hanno diverse lunghezze sulle dirette inseguitrici e un annullamento della stagione rappresenterebbe una beffa considerando che il giro di boa è già passato da un bel po’ di giornate. Proprio per questo si sta facendo largo l’ipotesi che in caso di interruzione definitiva del campionato vengano promosse le prime dei tre gironi più una quarta decisa tramite il possibile criterio del bacino d’utenza (Bari ?). Quanto appena descritto permetterebbe un’estate con la consueta sessione di calciomercato e soprattutto le squadre potrebbero prepararsi per la nuova stagione con i classici ritiri di luglio e l’inizio del nuovo campionato non slitterebbe troppo in avanti, consentendo così anche alla Nazionale le abituali finestre in vista degli Europei, slittati al giugno 2021. Tutto questo però rimane nella sfera delle supposizioni, e per qualcosa di concreto bisognerà attendere ancora parecchio tempo, con la priorità che resta quella della sconfitta del Coronavirus.