“Battuto e contestato dai propri tifosi, poco meno di 200, tornati a casa con la rabbia e il malumore per una sconfitta grave e comunque meritata. Il Padova inizia nel peggiore dei modi il 2020 e il girone di ritorno, cadendo allo stadio Mancini di Fano, dove non ha mai vinto, e dando forse definitivamente l’addio alla possibilità di un rientro nella lotta al vertice, che coinvolge Vicenza, Carpi e Reggiana. Una sconfitta – la sesta in 20 giornate, la seconda consecutiva dopo quella di Reggio Emilia prima della sosta – che è figlia di una somma di errori banali da parte dei singoli, tradottasi poi in prestazione negativa del collettivo. E a… tradire sono stati soprattutto gli uomini teoricamente più affidabili, quelli che avevano cominciato alla grande il campionato, da Kresic a Santini, da Baraye a Fazzi, solo per citare i casi più eclatanti. Una prova che ha lasciato allibiti, infarcita di disattenzioni, sbagli e incertezze impensabili. Viene da chiedersi: se Sogliano è andato a pescare già sul mercato tre giocatori nuovi, fra cui due attaccanti, che dovrebbe fare ora dopo quanto (non) si è visto nelle Marche? Parlare di crisi è lecito, ancor più di gruppo che fatica a ritrovare coesione e umiltà”: questo l’incipit dell’analisi di Fano-Padova fatta su “Il Mattino di Padova” da Stefano Edel.
Le pagelle de “Il Mattino di Padova”: Minelli 6; Pelagatti 5.5, Kresic 4, Lovato 5.5; Fazzi 5, Germano 5.5 (Piovanello sv), Hallfredsson 6.5, Buglio 6 (Castiglia 5.5), Baraye 5.5; Santini 5 (Litteri 5.5), Nicastro 6.