Diciannove anni fa sfumò la fusione Cittadella – Padova. Era il 18 giugno 2001 e l’Adn Kronos battè queste poche righe: “Ad un passo dall’accordo, e’ sfumata la fusione tra le societa’ calcistiche di Padova e Cittadella. La famiglia Gabrielli, proprietaria del club cittadellese, che milita in serie B, ha improvvisamente fatto marcia indietro adducendo le ”reazioni della piazza” come causa principale, ma non e’ escluso che vi siano alla base altre valutazioni economiche e gestionali. Ed ora il Cittadella potrebbe non giocare piu’ all’Euganeo di Padova ed essere costretto a trasferirsi a Treviso”. Molti anni dopo alla trasmissione Padova Sport il vicepresidente dell’AS Cittadella Giancarlo Pavin, interpellato dagli ospiti in studio, tornò a parlare della fusione tra Cittadella e Padova che sfumò a un passo dalla conclusione nei primi anni duemila: “Fummo vicinissimi alla fusione, poi tutto sfumò per via dell’opposizione delle due tifoserie. Era praticamente fatta quella volta perchè alla guida c’era un grande uomo come Angelo Gabrielli che sapeva trattare e coordinare. Poi quella bomba incendiaria e alcune telefonate minatorie alle nostre famiglie ci convinsero ad abbandonare il progetto. Ipotesi tramontata per sempre? L’ostacolo maggiore rimane quello della rivalità che si è creata da quella volta in poi, per parlare di fusione bisogna trovarsi nella stessa categoria, essere più o meno alla pari. Ricordo che il Cittadella ha già una fusione nella sua storia, con la Cittadellese. I presidenti di allora De Nicola e Gabrielli riuscirono nell’intento pur con la rivalità esistente tra le due società. Ho molta stima dell’attuale presidente del Padova, Giuseppe Bergamin, che conosco personalmente, con presidenti come Bergamin e Gabrielli si potrebbe tornare a parlare di fusione. Il Padova e i padovani si sentiranno sempre superiori, come è normale che sia, ma non bisogna mai essere negativi, è comunque un’ipotesi difficile, ma non precludiamo nulla”.