Vicenza, Viviani: “Per il 2020 auguro al Lane di vincere un campionato dopo tanto tempo. Di Carlo? E’ stato coraggioso”

Fabio Viviani è uno dei simboli della storia biancorossa del Vicenza e al pari di Lopez e Di Carlo seppe raggiungere traguardi impensabili per una provinciale. L’ex centrocampista del Lanerossi ha concesso un’intervista al nostro sito nella quale ha fatto il punto sul cammino della squadra di Di Carlo.

Alla fine del girone d’andata che tipo di considerazioni può fare sul gioco che sta mettendo in campo Di Carlo? 

“Mimmo ha dato vita ad una squadra solida e  molto completa che pian piano ha preso coscienza della propria forza  e secondo me è in linea con quello che ci si aspettava: cioè che facesse un campionato da protagonista”

Invece quali sono le sue considerazioni sul girone d’andata e quali saranno le squadre che potranno contendere il primo posto ai biancorossi?

“Io credo che le squadre che venivano nominate in estate sono ancora le più pericolose: Feralpisalò, Sudtirol, che ogni anno fa un passo in più alla ricerca della promozione che prima o poi avverrà, poi sta facendo abbastanza bene la Reggiana, il Padova, mentre è un po’ in ritardo la Triestina. Però credo che rispetto alle altre il Vicenza abbia una rosa superiore e alla lunga, come sta già facendo, farà la differenza.”

Si aspettava il Vicenza da subito protagonista con Di Carlo al primo anno in panchina?

“Sì, perchè da quando è arrivato Mimmo anche la società ha cambiato marcia e ha fatto in modo che la squadra fosse all’altezza. Ci sono venti giocatori che possono essere importanti, e avendo cinque sostituzioni può essere un elemento determinante.”

Prima dell’annuncio di Di Carlo come nuovo allenatore del Vicenza aveva avuto modo di confrontarsi con lui?

“Mimmo lo scorso anno aveva fatto bene con il Chievo e poi ha fatto un paio di colloqui con squadre di categorie superiore, anche con il Benevento com’è noto. Poi improvvisamente ha sorpreso anche noi amici e ha scelto di venire a Vicenza. Se devo essere onesto visti i trascorsi recenti del Vicenza ero un po’ scettico e da amico ero un po’ preoccupato, ma devo dire che ha visto meglio di tutti noi. Comunque posso dire che noi ci parliamo sempre e ci confrontiamo ma non ho dato consigli.

Ha vissuto da protagonista una grande scalata con il Vicenza, vede delle similitudini tra la squadra di Guidolin e quella dell’allenatore di Cassino?

“Onestamente in questo momento no, alle spalle di questa squadra c’è una società fortissima e questo è determinante, ma per le similitudini servirà un po’ di tempo per capirlo, all’epoca ci siamo formati quasi casualmente e negli anni a seguire il gruppo è stato integrato con l’inserimento di qualche giocatore determinante. Speriamo che possa andare come per noi.

Quali possono essere i segreti per fare bene in una piazza come Vicenza?

“Fare bene a Vicenza è relativamente facile perchè si ha un grandissimo supporto grazie all’entusiasmo del pubblico allo stadio e poi durante la settimana si possono preparare benissimo le partite perchè si vive tranquilli anche quando le cose vanno male, per cui dal punto di vista del calciatore la piazza di Vicenza è una delle migliori.”

Per un breve periodo è anche stato allenatore del Lanerossi, quali emozioni si provano a sedersi sulla panchina biancorossa?

E’ molto particolare e soggettivo, nel mio caso fu il completamento di un percorso, avevo fatto il secondo allenatore e mi venne data la responsabilità della prima squadra, che era molto forte ma si trattava di un gruppo giovane. Allenare a Vicenza per chi vive qui è diverso ma si è concentrati sugli obiettivi della squadra.

Per finire cosa augura a Di Carlo e al Vicenza per il 2020 che ormai è in arrivo?

“Per il Vicenza che continui così fino a fine stagione e si tornerà a respirare una vittoria di campionato dopo tanto tanto tempo, e per Mimmo di continuare a fare quello che sta facendo: ha scelto di venire qui in modo coraggioso e sta facendo bene.”