Un passato recente a Padova e un addio che ha fatto molto discutere. Daniel Cappelletti, ex di turno di Vicenza-Padova, è intervenuto sulle colonne di Trivenetogoal in un’intervista rilasciata a Giulio Pavan in vista del derby di domenica al Menti.
Come valuti questa prima parte di stagione al Vicenza?
“Sicuramente in modo positivo, e non potrebbe essere altrimenti visto che siamo riusciti a raggiungere la vetta della classifica, ma la cosa che più mi soddisfa è la crescita continua e il nostro miglioramento di partita in partita”
Cosa ti auguravi di trovare a Vicenza quando hai scelto di trasferirti in biancorosso?
“Venivo da un’annata molto travagliata, per me il calcio è un lavoro e speravo di trovare una società e una piazza che mi dessero la possibilità di poter fare il mio mestiere nel migliore dei modi cercando di avere quelle emozioni positive che purtroppo l’anno scorso erano venute a mancare. Vista la serietà della società e l’entusiasmo della piazza posso dire di aver fatto la scelta giusta”
Sei uno dei giocatori con il miglior rendimento, quanto contano le motivazioni, e nel tuo caso quali sono?
“Le motivazioni nel calcio sono uno dei fattori più importanti e molte volte vanno oltre le capacità e qualità dei giocatori: se uno ha la mentalità giusta può essere in grado di avere la meglio su giocatori più forti qualitativamente ma con minor capacità di concentrazione. Questo è un mio punto di forza, sono molto bravo mentalmente, cerco di stare sempre sul pezzo senza mollare mai e dando sempre il massimo”
Avevi già vinto la Serie C con il Padova, trovi delle similitudini con quella stagione?
“Onestamente sì, sia a livello di casualità perché ci sono alcune cose in comune. Ad esempio anche col Padova andammo in testa a fine ottobre, e questi possono essere dei segnali che fanno pensare di aver già vissuto quella situazione”.
Lo scorso anno sei stato oggetto di insulti per un episodio che non è ancora ben chiaro, vuoi dare qualche ulteriore spiegazione sull’accaduto?
“Secondo me non ha senso riparlare di quelle cose: non ho avuto modo di spiegarmi subito e l’ho fatto successivamente tramite un post su Instagram, adesso non trovo più l’utilità di farlo. Ho sempre dimostrato di non mollare mai e credo che la maggior parte dei tifosi conosce quanto ho dato con quella maglia”.
Secondo te Vicenza rispetto a Padova ha qualcosa in più?
“Noto particolarmente l’entusiasmo della piazza vicentina. Padova secondo me è troppo pessimista, lo si nota subito e il giocatore viene visto in cattiva luce come il solito privilegiato, mentre qui si viene visti come dei beniamini e degli idoli e questa è una cosa bella e positiva”.
Quest’estate quali pensavi potessero essere le favorite per la vittoria finale e che impressione hai dopo questi primi mesi di campionato?
“C’erano e ci sono tante squadre attrezzate e si sapeva che sarebbe stato un girone difficile e competitivo: Südtirol, Carpi, Reggiana, Triestina (anche se fino adesso ha deluso). In questo momento posso dire che la Reggiana è la squadra che mi è piaciuta di più per il gioco espresso, sono curioso di vedere il Südtirol perchè sta facendo grandissimi risultati e anche loro sono una pretendente importante, la Triestina ha fatto qualche passo falso ma ora sta risalendo”
Cosa ti auguri per il derby di domenica e quanto ci terresti a fare gol?
“Mi auguro di portare a casa il risultato perché per noi sarebbe fondamentale, in uno scontro diretto i punti valgono doppio, inoltre in un derby valgono forse più del doppio. Se facessi gol sarebbe il massimo della goduria, ma mi basta vincere”