Sedici anni, tanti ne sono dovuti passare per vedere nuovamente il Vicenza in testa alla classifica di un campionato. Nell’ormai lontano 2003 si trattava di Serie B e l’allenatore dell’epoca era Andrea Mandorlini, il quale dopo un inizio da incubo riuscì a portare i biancorossi in vetta, salvo poi crollare nelle ultime sette partite e dire così addio ai sogni di promozione. Quel Vicenza, come quello di Mimmo Di Carlo, era stato costruito per vincere, aveva tutte le carte in regola per tornare nel massimo campionato e non a caso veniva definito “la Juventus della serie B”. L’impresa però sfumò, negli anni successivi la proprietà passò ai vicentini e per i tifosi iniziò uno dei periodi più lunghi e tristi della storia ultracentenaria, condito da salvezze sofferte all’ultima giornata, ben tre retrocessioni in Serie C, con ripescaggi che spesso sono stati accettati ma non totalmente condivisi dalla maggiorparte dei tifosi. Sono serviti più di tre lustri per far tornare a Vicenza, la sua provincia e ai suoi tifosi, la speranza che il futuro possa essere glorioso . Tutto questo grazie alla proprietà OTB, capitanata dalla famiglia Rosso, la quale dopo un anno di assestamento ha studiato le esigenze di un club che deve puntare alla promozione, portando uomini di prim’ordine come il ds Magalini e il tecnico Mimmo Di Carlo: un netto cambio di passo che rappresenta la voglia di primeggiare e ottenere il ritorno alle categorie che Vicenza e i vicentini sentono di appartenere. Domenica è in programma il big match con il Padova, una partita che il gruppo del tecnico di Cassino affronterà con la massima carica e con il Menti totalmente sold out che spingerà i propri beniamini… perchè il primato in classifica mancava da ben sedici anni e nessuno tifoso del Lanerossi ha intenzione di lasciarselo sfuggire.