Campionato di Calcio di Lega Pro, stagione 2015-16. Play off, ottavi di finale; Pordenone vs Casertana. 15-05-2016, Pordenone, Stadio Ottavio Bottecchia. Nella foto:

Cenni utili sulle Associazioni Sportive Dilettantistiche (o ASD)

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Siete da sempre degli appassionati sportivi e il vostro sogno è portare avanti la diffusione della disciplina? Fondare un’associazione sportiva dilettantistica (o ASD) non è poi così complicato o eccessivamente oneroso: questo genere di organizzazioni, specie se si tratta di no profit, godono di un regime fiscale molto agevolato. Prima di scendere nel dettaglio su come si costituisce un’asd e come dobbiamo comportarci nei confronti del Fisco, cerchiamo di capire cosa sia un’associazione sportiva dilettantistica.

Stiamo parlando di un’organizzazione fondata da un gruppo di persone che decidono di riunirsi per realizzare un interesse comune per tutti i partecipanti (in questo caso ad esempio la diffusione di una determinata disciplina sportiva) senza scopo di lucro. Proprio questo fatto fa rientrare le ASD nel gruppo delle organizzazioni no profit, al pari di quelle culturali, delle ONLUS, di quelle ricreative e di volontariato. Due sono generalmente le forme che un’associazione sportiva di tipo dilettantistico può assumere: la forma riconosciuta e quella non riconosciuta.

Nel primo caso l’organizzazione ha il pieno e totale riconoscimento di personalità giuridica da parte dello Stato, che consente di avere ad esempio un’autonomia patrimoniale perfetta: all’atto della fondazione vengono vincolati dei soldi che andranno a costituire il denaro dell’associazione (totalmente separato rispetto ai beni dei soci). Questo genere di organizzazioni possono anche ricevere donazioni o eredità e perfino acquistare immobili. Sono soggetti giuridici a tutti gli effetti.

Nel caso delle associazioni non riconosciute, invece, non si ha alcun riconoscimento da parte dello Stato e sono semplicemente frutto di un accordo tra i soci (possibilmente scritto per evitare successivi problemi e se in futuro si vogliano acquistare immobili). Proprio per le citate caratteristiche, queste associazioni godono di una libertà tutta particolare (meno riconoscimenti, meno burocrazia, meno spese da affrontare). Attenzione però ad un aspetto: non c’è alcuna divisione netta tra il patrimonio dei soci e quello dell’associazione, per cui sono tutti parimenti responsabili.

Costituzione di un’ASD

Come tutte le organizzazioni (che siano a scopo di lucro o meno), anche le associazioni sportive hanno bisogno di uno statuto e di un atto costitutivo redatti in forma scritta. Il primo documento altro non è che la lista delle regole da seguire, il secondo è l’atto di nascita dell’organizzazione stessa che deve riportare la denominazione, lo scopo (non di lucro) e l’oggetto (ovvero il tipo di attività svolta, che nel caso delle ASD deve comparire anche nella ragione sociale).

Una volta redatti questi due documenti, occorrerà registrare l’organizzazione presso l’Agenzia delle Entrate per ottenere il codice fiscale, che sarà utile per la gestione fiscale dell’organizzazione stessa. Non serve necessariamente aprire anche la partita IVA: questa sarà obbligatoria solo nel caso in cui si faranno operazioni valide proprio ai fini IVA (cessioni di beni e servizi operate da aziende o liberi professionisti).

Regime fiscale

Le società no profit che non raggiungono i 250.000 euro di proventi l’anno al netto dell’IVA sono possono godere di un regime fiscale particolare (conosciuto come Legge 398/91), che prevede tra le altre cose l’esonero dall’obbligo di tenere le scritture contabili, di fatturare, di redazione del bilancio e dell’inventario.

Ciò non toglie, però, che le ASD devono comunque avere cura di compilare i libri sociali: un rendiconto dettagliato di tutti i proventi e le spese sostenute, il libro dei soci e dei verbali delle assemblee. I libri contabili sono soggetti a controllo da parte della Camera di Commercio territoriale e devono essere accessibili a tutti i soci.

Tra anticipi di cassa, carte di credito e conti correnti, tenere la contabilità di una realtà no profit può essere davvero complicato, per questo motivo è fondamentale la ricerca di un metodo di pagamento pratico che senza troppe burocrazie consenta una gestione precisa e puntuale dei soldi dell’organizzazione. Le prepagate Soldo sono, a questo proposito, la soluzione ideale: controllate in ogni momento dal conto madre, possono essere ricaricate in pochi click e alleggeriscono il lavoro degli addetti perché consentono un invio anche immediato dei giustificativi di spesa, in maniera tale da avere tutto sotto controllo subit




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