Un ripescaggio in Serie B? Un’opzione difficile, ma non impossibile. Il Padova si prepara per il nuovo corso guidato da Joseph Oughourlian e per la Serie C, ma sta seguendo con attenzione l’evoluzione degli eventi. Se verrà confermata la retrocessione d’ufficio del Palermo, infatti, si potrebbe aprire più di uno spiraglio nelle prossime settimane. Il Chievo è il club che ha la situazione debitoria più a rischio, anche se va fatta chiarezza sul quadro complessivo che va delineandosi senza cavalcare facili populismi. Al 30 giugno 2018, l’ultimo bilancio certificato, la società di Luca Campedelli aveva un’esposizione debitoria di 87,8 milioni di euro a fronte di 34,8 milioni di crediti. Il totale netto fa 53 milioni, che in Serie A sono una cifra sostenibile, mentre in Serie B rappresentano una zavorra pesantissima. Nell’ultimo mercato, allo stesso tempo, il Chievo ha ceduto tre pezzi da novanta della squadra come Radovanovic al Genoa, Birsa al Cagliari, che aveva messo le mani pure su Castro. Situazione, dunque, migliorata e che potrebbe ulteriormente migliorare con la cessione di Vignato alla Juventus, ma ancora a rischio nonostante i soldi del paracadute in arrivo (25 milioni). Al momento le possibilità che il Chievo riesca a completare l’iscrizione rispettando i parametri finanziari in vigore sono maggiori rispetto a un crac, ma gli sviluppi vanno seguiti con attenzione. Molto seria anche la situazione del Foggia, soprattutto nel caso in cui venisse confermata la retrocessione in Serie C. Il club pugliese, primo in ordine di classifica con i nuovi criteri di ripescaggio emanati nell’ultimo Consiglio Federale, aveva già manifestato difficoltà nell’attuale stagione, pagando gli stipendi dell’ultima scadenza nell’ultimo giorno utile e grazie a un intervento esterno alla società. In definitiva, se il Chievo o un altro paio di società che navigano in cattive acque non riuscissero a iscriversi, non è così lontana un’ipotesi di ripescaggio del Padova.