Live 24! Cittadella-Padova, -5: sarà una settimana intensa, c’è la sfida del “Tombolato” all’orizzonte…

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Ore 17.30 – (Il Piccolo) Due assist, un gol e la dedica tanto desiderata ad Aurora, la primogenita dell’attaccante alabardato Petrella autore di un secondo tempo, da subentrante, maiuscolo nel quale ha letteralmente spaccato in due le linee marchigiane. Non poteva immaginare miglior rientro al Rocco il buon Mirco, dal suo piede palloni al bacio per i gol di Granoche e Costantino, di grande senso della posizione la rete da pochi passi su conclusione del Diablo. Frizzante in sala stampa il suo commento.«Ho sognato in diversi modi questa dedica, è arrivata abbastanza presto per fortuna». […] «Sapevamo che sarebbe stata una partita del genere all’inizio, poi siamo stati bravi a portare dalla nostra parte gli episodi con un paio di buone giocate dal limite, e abbiamo creato gli spazi giusti per le nostre ripartenze. Ormai sappiamo che possiamo farne un’arma e oggi lo abbiamo fatto». È certa ormai la perfetta compatibilità Granoche-Costantino, abbinata alla duttilità degli esterni, la Triestina quando attacca fa paura. Lo dicono tutti gli allenatori avversari.«Vero, quando corriamo in avanti siamo pericolosi, dobbiamo trovare la giusta quadratura ma questa volta come a Vicenza abbiamo concesso pochissimo. Offredi non ha dovuto far parate, per cui ripartiamo alla grande, siamo convinti delle nostre qualità». […]

Ore 17.00 – (Il Piccolo) L’allenatoreIl risultato è di quelli eclatanti, la Samb è stata sepolta sotto quattro reti, ma Massimo Pavanel assicura che non è stata semplice come il punteggio lascia pensare: «Non è stato semplice – afferma il tecnico – la partita si è aperta dopo, e lo sapevamo che la Samb è una squadra ostica difficile da superare. Noi abbiamo fatto un’ottima partita, sicuramente sopra le righe, ma abbiamo creato tanto soprattutto quando si sono rotti gli argini. Del resto le partite durano 95 minuti, se hai giocatori a disposizione puoi tenere sempre alti i ritmi e i fortini prima o poi possono cadere. Tempo fa, tra l’altro, dopo aver segnato tendevamo troppo a controllare, ora andiamo fino in fondo. Infatti ho detto ai ragazzi che contro la Samb bisognava aprire di più il margine, perché poi loro sono sempre pericolosi sui calci piazzati». […] Pavanel afferma di guardare ancora in alto, al Pordenone. «Io ci credo tanto, e i ragazzi anche. Lo dicevo anche dopo aver perso in casa con il Pordenone. Siamo secondi, abbiamo il dovere di provare ad andarli a prendere, finché la matematica non ci dice il contrario. Ora i punti di distacco sono 6, e non dimentichiamo che sul campo sarebbero 5. L’importante è farli faticare fino all’ultima giornata». […]

Ore 16.30 – (Il Piccolo) È un’Unione a ritmo di …Samba. Un ritmo che taglia le gambe ai marchigiani al di là del punteggio così largo da segnare il record stagionale in casa. L’applauso di un paio di minuti di tutto lo stadio la dice lunga sulla vittoria ineccepibile della Triestina. La vittoria conta eccome (il Pordenone è a -6, la Feralpi resiste a tre lunghezze dagli alabardati), il 4-0 fa numeri e fiducia. Ma conta molto di più il modo con cui è maturato lo scaccomatto dell’allievo Pavanel al maestro Roselli che perde la panchina (già esonerato). Per la prima volta in questa stagione (a parte il match con il Sudtirol pareggiato) gli alabardati hanno imposto fin dai primi minuti un ritmo alto alla gara e soprattutto sono riusciti a mantenerlo. Così la Sambenedettese, impostata dal suo tecnico per disorientare l’Unione con un gioco compassato articolato su otto uomini a occupare gli spazi, ha dovuto correre resistendo nella prima parte della gara senza grandi pericoli, ma sbriciolandosi nella ripresa. Il cavallo Bariti, che nella prima frazione ha messo in difficoltà i marchigiani a destra, è stato avvicendato (anche per un colpo ai garretti) dall’alfiere Petrella che ha fatto saltare il banco. L’esterno tascabile ha ispirato i due gol dei precisissimi Granoche e Costantino e si è consesso la soddisfazione del tris con esultanza sotto lo spicchio dei fans marchigiani (quasi dovuti per un teramano doc).Il lavoro ai fianchi del primo tempo degli alabardati non va sottovalutato perché nonostante la sterilità un approccio più soft avrebbe consentito alla Samb di stare nella sua zona di comfort. Il 4-4-2 sperimentato a Vicenza è una delle migliori soluzioni nelle mani di Pavanel per sfruttare al massimo in due bomber. E così il tecnico alabardato decide di partire con Bariti a destra e Procaccio a sinistra. L’Unica novità è il rientro di Maracchi al posto di Steffè a far coppia centrale con Coletti. […]

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) PIl mancato raddoppio di Gavazzi è la chiave che non ha girato a favore del Pordenone e della sua possibile vittoria. Ne è convinto Attilio Tesser, il quale riconosce «di aver faticato come previsto, non tanto nei primi 60′, piuttosto negli ultimi 30′. Anche un po’ troppo. Un po’ per merito loro e per qualche piccolo demerito nostro». Ripartendo dall’inizio, il tecnico ricorda come sia il Pordenone ad aver fatto la partita, «con varie conclusioni e una superiorità evidente nel primo tempo. Trovato il gol c’era da aspettarsi la reazione. Che c’è stata, ma prima che arrivassero a crearci qualche pericolo abbiamo avuto noi la possibilità di raddoppiare. Penso che la sfida stia lì. Nell’ultima mezzora, con la qualità dei cambi che ha la Ternana, hanno fatto una giocata di valore che ha portato al gol». La valenza di questo pareggio si misura anche con lo schieramento effettivo. «Per la prima volta evidenzia Tesser sono scesi in campo dall’avvio molti che avevano giocato meno. Ringrazio i ragazzi che si sono fatti trovare pronti». […]

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Per vincere non basta il gran gol su calcio piazzato di Bombagi prima di bere il the all’intervallo. Il Pordenone se ne torna indenne anche da questa trasferta, ma non va oltre il pari in casa di una Ternana con 27 punti in meno in classifica. La squadra di casa di fronte alla capolista mette in campo non solo l’orgoglio, ma anche le qualità che comunque l’organico possiede. Così che le molteplici incertezze societarie e il mancato appoggio del proprio tifo organizzato scompaiono di fronte a Semenzato e compagni. All’andata fu la prima sconfitta di una Ternana che era candidata al ruolo assunto dal Pordenone. Stavolta il gol ritrovato nell’occasione da Vantaggiato colma un vuoto che si dilatava da dicembre. Facendo le somme, quello che più conta per i ramarri è che adesso la prolifica Triestina è a meno 6, quando tale è il numero di incontri mancanti al termine. […]

Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Attilio Tesser, ex di turno, mantiene la calma e ne ha ben donde: la sua squadra, in alcuni aspetti, non gli è piaciuta ma a Terni non ha perso e vanta ancora sei punti di vantaggio sulla Triestina quando mancano sei giornate al termine del campionato.«Dobbiamo concentrarci solo su noi stessi – afferma il tecnico del Pordenone -. Ci mancano 7-8 punti: sono tranquillo perché siamo tutti concentrati e fino a quando non c’è il conforto della matematica non parliamo. Sicuramente quella con la Ternana è stata una gara in cui abbiamo fatto molto bene per sessanta minuti e meno bene nell’ultima mezz’ora. Nel primo tempo siamo stati noi a condurre il gioco, trovando la rete e collezionando sei calci d’angolo. La nostra superiorità era evidente, per quanto non straordinaria. Sapevamo poi che, nella ripresa, ci sarebbe stata la reazione della Ternana – continua – ma siamo stati noi ad avere la palla del 2-0 con Gavazzi. Con i cambi la qualità dei rossoverdi è aumentata e ha trovato il gol dell’1-1: il merito è stato loro e un pizzico di demerito ce l’abbiamo avuto noi, che ci siamo abbassati troppo. È andata così, è un nostro difetto, vogliamo migliorare: poi è bastato un attimo per far cambiare una partita che sino a quel momento era nelle nostre mani». […]

Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) Un altro pareggio che sa di occasione persa. Se in valore assoluto il pareggio al Liberati di Terni è assolutamente positivo – vista la cospicua differenza di prestigio e soprattutto di budget con cui sono state costruite le due formazioni -, brucia il terzo 1-1 subìto in rimonta nelle ultime quattro giornate. Per fortuna il “quarto” risultato è stata la splendida vittoria di Trieste. Già, perché la Triestina dopo la caduta nel big match si è rialzata alla grande, recuperando 4 lunghezze in due turni a suon di gol (2 rifilati al Vicenza e 4 ieri alla Samb) e, a sei turni dalla fine, continua orgogliosamente a crederci. Anche perché in caso di arrivo a pari merito conterebbe la differenza reti (scontro diretto in perfetta parità) e gli alabardati in questo caso sono avanti: 49-26 contro 45-27.Pordenone che, comunque, porta a casa qualcosa di buono se si considerano pure le assenze di giocatori chiave come gli infortunati Stefani e Misuraca e gli squalificati De Agostini e Burrai. Conservata inoltre l’imbattibilità esterna, ora bisognerà tornare a vincere domenica al Bottecchia contro il solidissimo Alto Adige.Tesser schiera Frabotta laterale sinistro in difesa e Damian in mezzo al campo. Gavazzi è il trequartista, Candellone e Magnaghi le punte. […]

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Per dare la svolta alla sua stagione, fin qui trascorsa suo malgrado più da spettatore che in campo, gli restano a disposizione appena nove partite. Alessandro Rossi lo sa bene e quindi non stupisce affatto il suo scalpitare, per lasciarsi alla spalle la sfortuna che l’ha fatto uscire di scena troppo presto dalle rotazioni di un Venezia sempre a corto di gol e peso offensivo. «Mister Zenga mi aveva fortemente voluto e mi aveva dando spazio dal 1′ contro Spezia, Padova e Benevento ricorda l’attaccante 22enne, in laguna da metà gennaio Stavo inseguendo la miglior condizione ma purtroppo una brutta distorsione alla caviglia che ha toccato tutti i legamenti, mi ha fatto perdere un mese e mezzo. La mazzata e lo scoramento sono alle spalle, il peggio ora è passato e sono quasi pronto per rientrare, spingerò tantissimo per far capire a mister Cosmi che può contare su di me già a Salerno». […]

Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Si avvicina il momento della verità per il Venezia, quint’ultimo in piena zona retrocessione e chiamato a dimostrare sul campo di possedere testa e qualità per conquistarsi la permanenza in Serie B. Con l’odierna ripresa pomeridiana degli allenamenti al Taliercio gli arancioneroverdi di Serse Cosmi iniziano il conto alla rovescia, in vista della trasferta di sabato (ore 15) nella tana di una Salernitana nient’affatto tranquilla a livello ambientale (i tifosi sono in aperta contestazione con la proprietà-Lotito) essendo scivolata a -6 dai playoff. I granata campani contano 34 punti e per il Venezia, invischiato nei playout con i suoi 28, la difficile sfida dell’Arechi sarà solo il primo di tre match a dir poco cruciali da affrontare in meno di una settimana: martedì 2 aprile, infatti, al Penzo (ore 21) arriverà il Cittadella che attualmente da ottavo chiude i playoff con i suoi 40 punti, mentre venerdì 5 ad attendere i lagunari sarà il Brescia capolista solitario (stadio Rigamonti sempre alle 21). Un trittico terribile per il team del presidente Joe Tacopina, il quale dal canto suo starà accanto alla squadra e a mister Cosmi doppio 1-1 per lui contro Palermo e Cremonese al Penzo dopo esser subentrato a Walter Zenga fino al post-Cittadella, cercando di trasmettere un surplus di carica e fiducia per uscire da un tunnel della crisi (appena 9 punti e una sola vittoria nelle ultime 14 uscite) che sembra ancora interminabile. […]

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) La primavera riporta il sereno in casa Este. La squadra di mister Zanini torna al successo davanti al proprio pubblico dopo più di due mesi e lo fa in maniera convincente, dominando un Chions apparso fragile in fase difensiva e poco concreto in zona gol. Prova solida quella dei giallorossi, che fanno intravedere anche qualche sprazzo di bel gioco e mandano a segno tutti e tre i propri giocatori offensivi. Promossa la soluzione tattica individuata in queste ultime partite dal tecnico ex Vicenza.la nuova tatticaPozza (uomo chiave del centrocampo, spesso applaudito dai tifosi per i suoi recuperi durante la gara) ora è posizionato nei pressi della linea difensiva a 4 e garantisce così una più efficace copertura al reparto arretrato. Il 3-0 dei padroni di casa dà morale in vista dei prossimi impegni (nell’ordine Feltre e Adriese, non proprio due passeggiate), ma soprattutto permette agli atestini di salire a 39 punti: l’obiettivo salvezza, salvo clamorose sorprese, è praticamente raggiunto. […]

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Un Campodarsego bruttino e con poche idee si arrende in casa al Montebelluna. Una sconfitta inaspettata alla vigilia ma ineccepibile per la performance complessiva: i ragazzi di Antonio Andreucci sono stati tanto macchinosi nell’impostazione del gioco quanto imprecisi nei lanci.Dal canto loro i biancocelesti trevigiani hanno dimostrato una giusta dose di compattezza e cinismo, difendendosi sempre in maniera ordinata. Il risultato finale permette a questi ultimi di allontanare ulteriormente la zona playout. Mentre i padroni di casa rimangono al quarto posto, visto che la diretta inseguitrice Virtus Bolzano è rimasta bloccata il giorno prima dal pari con l’Adriese. Nota dolceamara perché l’Union Feltre, terza in classifica, ha aumentato la distanza a sei punti in seguito alla vittoria esterna con il Delta Porto Tolle. Gli ospiti vanno a segno dopo neppure un minuto, grazie a un gran gol di Carniato: da posizione molto laterale l’attaccante prende la mira e fa partire un bolide che sorprende l’intera retroguardia biancorossa. […]

Ore 12.00 – (Gazzettino) L’importanza di avere un leader in campo. Sabato pomeriggio, fin nel riscaldamento pre gara, Manuel Iori guidava gli altri compagni che da lì a pochi minuti avrebbero sfidato la Primavera. Venturato dalla pista di atletica osservava i suoi giocatori, il preparatore Redigolo seguiva Pasa e Ghiringhelli che si stavano allenando a parte, Pierobon era alle prese con i portieri. Poi, al fischio iniziale, Iori ha preso per mano il centrocampo granata con il piglio del capitano che tutti ascoltano. È stato un buon test, che ha concluso la settimana senza partite ufficiale. «Abbiamo approfittato della sosta per caricare un po’ più di lavoro – sottolinea Iori – Abbiamo messo benzina nelle gambe per arrivare bene al finale di campionato». A cominciare da sabato prossimo con il Padova, sarà uno sprint all’ultima goccia di sudore. «Adesso gli allenamenti saranno di mantenimento, l’obiettivo è quello di tenere buona la condizione sino a fine stagione». […] Parliamo del derby con il Padova, oramai alle porte: da ex, lo sente più delle altre partite? «È una gara importante come lo saranno le altre otto rimanenti. E i punti in palio saranno pesanti per noi come per loro». Che gara si immagina? «Tosta. Il Padova sta lavorando con un allenatore nuovo, e il cambio in panchina porta sempre delle incognite, non sappiamo infatti come si schiererà a livello tattico, magari avranno studiato nuove soluzioni. Per questo sarà importante pensare a noi stessi, per preparare con puntiglio l’incontro cercando di ripetere l’ultima prestazione fatta in casa. Di sicuro il Padova venderà cara la pelle, perché si trova in una difficile situazione di classifica. Un po’ come ha fatto il Foggia nell’ultimo turno di campionato, qualcosa in più nell’atteggiamento lo metteranno, e il Cittadella non dovrà essere da meno sotto quest’aspetto».
Ci sarà una grande cornice di pubblico. «Sono partite belle da giocare, vedremo tanta gente allo stadio». Iori ha giocato tanti derby. «Ripenso al primo del mio ritorno a Cittadella. Vinto 3-1». E dove aveva pure segnato un gol.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Il filmato nel quale lo si vede palleggiare con disinvoltura per qualche minuto usando una pallina da tennis e senza mai lasciarla cadere spopola sul web. Protagonista un tredicenne che gioca nel Cittadella e che è seguito con attenzione dal Real Madrid, magari perché simili esibizioni caratterizzano soprattutto Lionel Messi, numero uno della squadra storicamente rivale del Barcellona. E Olgherto Balliu, esterno sinistro classe 2006 in forza alla squadra esordienti granata, con l’asso argentino ha pure in comune il fatto di non essere dotato di una grande prestanza fisica, essendo alto un metro e 45. […] Per ora, anche a causa della giovane età, resta solo un elemento sotto osservazione e su di lui, del resto, hanno messo gli occhi pure alcuni club italiani come l’Atalanta che con il Cittadella ha sempre avuto un rapporto privilegiato, ma la società granata, la storia ormai lo insegna, resta la soluzione migliore per la sua formazione. «Parliamo di un ragazzino con un talento oltre la media per tecnica e palleggio – lo descrive il suo allenatore Alberto Marchesan – piccolo, ma fortissimo nel dribbling e nello stretto. Il classico giocatore di estro o fantasia a cui bisogna dare ancora una direzione in un contesto di gioco di squadra, anche perché a questa età è presto per parlare di tattica». Ed è ancora presto per immaginare scenari futuri. «A Madrid ha vissuto una bella esperienza, da prendere però come un gioco perché per diventare un giocatore professionista c’è tanta strada da percorrere e tanto da imparare. Quello di Cittadella, si sa, è l’ambiente ideale per crescere e questa piazza è stata spesso un trampolino di lancio».

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Ha vestito entrambe le maglie, Manuel Iori. Ma quale sia quella che più si sente cucita addosso non serve neanche chiederlo. Oggi non solo è il metronomo in campo di questo Cittadella, ma è anche il suo capitano e il suo leader. Non a caso, se gli si chiede quale sia il derby col Padova a cui è più legato, fra i tanti che ha disputato, risponde pronto: «Il primo dopo il mio ritorno, finito 3-1 (era il 10 ottobre 2015, e fu proprio lui a sbloccare la gara, su rigore, ndr). Anche se pure dell’1-0 della sfida di ritorno all’Euganeo ho un bel ricordo».Dal passato al presente: quali sono le insidie maggiori della sfida di sabato prossimo? «È una delle nove partite che mancano, e ha l’importanza delle altre otto che seguiranno, però è anche evidente che, allo stesso tempo, il derby è qualcosa di diverso. Per i biancoscudati, che si giocano molto, i punti in palio varranno tanto, ma pesano anche per noi. Una delle insidie è data dal fatto che non sapremo come giocheranno, perché probabilmente il nuovo allenatore proverà a introdurre qualche soluzione diversa, un motivo ulteriore per cui dovremo pensare ancora di più al nostro gioco più che al loro. Di sicuro mi aspetto che, un po’, come il Foggia nello scorso turno, anche il Padova dia tutto sul piano dell’intensità. Mi attendo una sfida tosta. E mi immagino che ci sia una bella cornice di pubblico, vista la vicinanza tra i due centri. Sarà una partita bella da giocare e da vivere». […]

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) In questi casi occorre andare con i piedi di piombo, perché si fa presto a illudere un bambino. Lui, però, i piedi ha mostrato di averli davvero morbidi. Talmente educati da riuscire a infilare 198 palleggi consecutivi con una pallina da tennis, come è testimoniato da un video ripreso dal padre, che sta spopolando sul web.Il ragazzino si chiama Olghe Balliu, ha 13 anni, vive a Riese Pio X assieme alla famiglia, immigrata dall’Albania nei primi anni 2000, e gioca da quando ne aveva 8 nelle giovanili del Cittadella. Almeno per il momento. Perché il suo talento già sta facendo rumore, tant’è che addirittura il Real Madrid lo ha messo sotto osservazione. Il primo incontro con i blancos avvenne nella vicina Curtarolo, un paio di anni fa, dove era in corso una tappa della tournée di “scouting” nel Belpaese. Poi Olghe ha superato un nuovo provino a Torino, in cui sono stati selezionati solo sette baby talenti. E da lì il passo successivo sono stati altri due stage. Solo che in questo caso erano a Madrid, in casa Real. Che, peraltro, ha chiarito: se Olghe sarà tesserato, potrà esserlo solo dopo i 16 anni. […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) «Non mi è piaciuto tanto il primo tempo, meglio il secondo. Parlo di spirito in generale, sicuramente da questa amichevole posso ricavare le prime valutazioni. Però va bene così, come prima settimana sono soddisfatto». Che nel primo tempo Centurioni si aspettasse di vedere qualcosa di diverso, è testimoniato dal fatto che si è sgolato per richiamare i giocatori. «Io sono un pivellino, non ho esperienza e sono appena arrivato. Sono a disposizione della società, e mi sono preso la responsabilità di dire che me la sento. I ragazzi sono disponibili, però non deve passare il messaggio che sono sempre pronto a dare una pacca sulla spalla. Mi arrabbio (usa un’espressione più colorita, ndr) perché dobbiamo salvare il Padova: chi dà il cento per cento giocherà e sarà al servizio della squadra, chi non lo fa starà fuori». Fisicamente come ha trovato la squadra? «Corre e sta bene. L’ho tartassata un po’, ma sabato saremo al top». […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) L’amichevole con la formazione Primavera ha chiuso la prima settimana di Matteo Centurioni alla guida del Padova: il nuovo tecnico ha potuto sfruttare la sosta per iniziare a dare la sua impronta alla squadra in vista del derby con il Cittadella. «Il bilancio è positivo. I ragazzi mi hanno accolto bene si sono messi a disposizione. Hanno lavorato molto e negli ultimi due giorni si è fatta sentire un po’ la stanchezza. Avevo due scelte: fare una settimana leggera con un’amichevole impegnativa, o fare una settimana più pesante con un test meno probante. Visto che era l’ultima settimana nella quale potevamo lavorare, abbiamo optato per la seconda opzione. Nel test con la Primavera potevamo arrivare un po’ più freschi, mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa in più di ciò che abbiamo provato. Però l’obiettivo non era l’amichevole, è la partita al Tombolato». Quindi si sofferma su quanto visto in campo.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Mi sarebbe piaciuto vedere maggiormente i concetti di gioco che abbiamo sviluppato durante gli allenamenti, ma forse la squadra era un po’ stanca e l’obiettivo resta il derby di sabato prossimo». Cosa non le è piaciuto? «Io sono consapevole di essere un “pivellino”, non ho esperienza e sono appena arrivato mettendomi a disposizione della società. Ma per questo non vorrei passasse il messaggio che sono sempre pronto a dare una pacca sulla spalla a tutti. Quando non vedo le cose che vorrei vedere mi arrabbio, perché il nostro compito è quello di salvare il Padova. Per questo chi dà il 100 per cento giocherà, chi non lo farà resterà fuori. Dall’amichevole contro la Primavera posso già trarre le prime valutazioni». Il primo bilancio, quindi, è in chiaro scuro? «No, il bilancio della prima settimana è positivo perché i giocatori mi hanno accolto bene e si sono messi a disposizione. La squadra fisicamente sta bene, anche se negli ultimi due giorni è cresciuta un po’ la stanchezza dopo aver lavorato molto dal punto di vista atletico». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dopo una settimana dalla sua nomina alla guida del Padova ha già perso la voce e parecchie ore di sonno. Chi gliel’ha fatto fare a Matteo Centurioni? Probabilmente la passione, l’ambizione e anche una buona dose di attaccamento a una società con la quale dallo scorso anno è scattato un bel feeling. Il terzo tecnico della stagione biancoscudata non ha nessuna voglia di passare per meteora o vittima sacrificale. È convinto di riuscire nell’impresa salvezza e vuole trasmettere questa convinzione anche alla squadra, a costo di imporre esclusioni eccellenti. L’ha ammesso candidamente Centurioni: il primo tempo dell’amichevole contro la Primavera non gli è piaciuto e lo si era capito da quanto spronava i suoi, da quanto si agitava in panchina, dispensando consigli e rimproveri. Nella ripresa, invece, si è mostrato più tranquillo. Un po’ perché aveva già perso la voce, un po’ perché ha apprezzato le giocate dei suoi. «È così», conferma Centurioni, «devo ammettere che il primo tempo mi è piaciuto poco dal punto di vista dello spirito, mentre nella ripresa abbiamo fatto meglio.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Matteo Centurioni farà il proprio esordio sabato prossimo contro il Cittadella al “Tombolato”. E sembra quasi un segno del destino. Non è la prima volta che il derby segna l’inizio o la fine dell’avventura di un allenatore del Padova. Soltanto un girone fa, lo 0-0 contro i granata all’Euganeo fu fatale a Bisoli, che due giorni dopo fu esonerato dopo una lite negli spogliatoi alla Guizza. Il Cittadella costò la panchina nel 2011 anche a Calori (sostituito proprio come in questa occasione dall’allenatore della Primavera, all’epoca Dal Canto), mentre nella disastrosa annata Penocchio, il derby del Tombolato fu la prima, deludente, trasferta della parentesi Mutti. C’è poco da dire, negli ultimi anni, anzi decenni, la panchina biancoscudata è sempre scottata. Esattamente il contrario di quanto succede trenta chilometri più a nord. […]




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