Ha vestito entrambe le maglie, Manuel Iori. Ma quale sia quella che più si sente cucita addosso non serve neanche chiederlo. Oggi non solo è il metronomo in campo di questo Cittadella, ma è anche il suo capitano e il suo leader. Non a caso, se gli si chiede quale sia il derby col Padova a cui è più legato, fra i tanti che ha disputato, risponde pronto: «Il primo dopo il mio ritorno, finito 3-1 (era il 10 ottobre 2015, e fu proprio lui a sbloccare la gara, su rigore, ndr). Anche se pure dell’1-0 della sfida di ritorno all’Euganeo ho un bel ricordo». Dal passato al presente: quali sono le insidie maggiori della sfida di sabato prossimo? «È una delle nove partite che mancano, e ha l’importanza delle altre otto che seguiranno, però è anche evidente che, allo stesso tempo, il derby è qualcosa di diverso. Per i biancoscudati, che si giocano molto, i punti in palio varranno tanto, ma pesano anche per noi. Una delle insidie è data dal fatto che non sapremo come giocheranno, perché probabilmente il nuovo allenatore proverà a introdurre qualche soluzione diversa, un motivo ulteriore per cui dovremo pensare ancora di più al nostro gioco più che al loro. Di sicuro mi aspetto che, un po’, come il Foggia nello scorso turno, anche il Padova dia tutto sul piano dell’intensità. Mi attendo una sfida tosta. E mi immagino che ci sia una bella cornice di pubblico, vista la vicinanza tra i due centri. Sarà una partita bella da giocare e da vivere».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
—
L’importanza di avere un leader in campo. Sabato pomeriggio, fin nel riscaldamento pre gara, Manuel Iori guidava gli altri compagni che da lì a pochi minuti avrebbero sfidato la Primavera. Venturato dalla pista di atletica osservava i suoi giocatori, il preparatore Redigolo seguiva Pasa e Ghiringhelli che si stavano allenando a parte, Pierobon era alle prese con i portieri. Poi, al fischio iniziale, Iori ha preso per mano il centrocampo granata con il piglio del capitano che tutti ascoltano. È stato un buon test, che ha concluso la settimana senza partite ufficiale. «Abbiamo approfittato della sosta per caricare un po’ più di lavoro – sottolinea Iori – Abbiamo messo benzina nelle gambe per arrivare bene al finale di campionato». A cominciare da sabato prossimo con il Padova, sarà uno sprint all’ultima goccia di sudore. «Adesso gli allenamenti saranno di mantenimento, l’obiettivo è quello di tenere buona la condizione sino a fine stagione».
[…]Parliamo del derby con il Padova, oramai alle porte: da ex, lo sente più delle altre partite? «È una gara importante come lo saranno le altre otto rimanenti. E i punti in palio saranno pesanti per noi come per loro». Che gara si immagina? «Tosta. Il Padova sta lavorando con un allenatore nuovo, e il cambio in panchina porta sempre delle incognite, non sappiamo infatti come si schiererà a livello tattico, magari avranno studiato nuove soluzioni. Per questo sarà importante pensare a noi stessi, per preparare con puntiglio l’incontro cercando di ripetere l’ultima prestazione fatta in casa. Di sicuro il Padova venderà cara la pelle, perché si trova in una difficile situazione di classifica. Un po’ come ha fatto il Foggia nell’ultimo turno di campionato, qualcosa in più nell’atteggiamento lo metteranno, e il Cittadella non dovrà essere da meno sotto quest’aspetto». Ci sarà una grande cornice di pubblico. «Sono partite belle da giocare, vedremo tanta gente allo stadio». Iori ha giocato tanti derby. «Ripenso al primo del mio ritorno a Cittadella. Vinto 3-1». E dove aveva pure segnato un gol.
(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)