(…) Un appello accorato, quello lanciato via facebook da Damiano Longhi, ex capitano del Padova che conquistò la Serie A nella stagione 1993-1994, che arriva nell’ennesimo momento difficile di una stagione tribolatissima come l’attuale per il Biancoscudo. E che inchioda i giocatori alle proprie responsabilità dopo ben tre cambi di allenatore: «Ho ricevuto un sacco di telefonate e di messaggi di tifosi che condividono ciò che ho scritto. Intendevo dire che a dicembre si diceva che c’era un gruppo e uno spogliatoio spaccato, adesso questa scusa non regge più. È stato cambiato tutto a gennaio, adesso tocca ai giocatori capire cosa fare. Perché la macchia di un’eventuale retrocessione se la porteranno dietro anche loro».
Condivide la scelta di esonerare Bisoli?
«Credo che questa scelta dimostri come la società stia facendo tutto, ma davvero tutto, per cercare di invertire la rotta e di salvare il salvabile. Se non ci tenessero, non avrebbero tentato anche questa soluzione. Io non faccio il funerale al Padova, assolutamente. Anzi dico ai calciatori che è ora di dare di più». (…)
Sottointende che non lo stanno facendo?
«Dico solo che non si può regalare un tempo come fatto contro Crotone e Perugia. Non è accettabile, chiunque sia l’allenatore che guida il gruppo».
Vede analogie fra l’arrivo di Centurioni e quello di Sandreani che a suo tempo vi spalancò le porte della Serie A?
«Credo siano due situazioni completamente diverse. Quello era un gruppo storico, che era entrato in una situazione di grande difficoltà, ma che aveva grandi risorse al suo interno e che si conosceva da tempo. Qui è stato cambiato tanto a gennaio e ci vuole tempo perché certi meccanismi si riformino. Sono stato giocatore e capisco certe sfumature, ma qui bisogna che dentro lo spogliatoio i giocatori si guardino in faccia e trovino le risorse per uscire da questa situazione. Lo ripeto, adesso tocca a loro». (…)
Fonte: Corriere del Veneto, trovate il resto dell’articolo in edicola oggi
Foto: profilo facebook ufficiale Damiano Longhi