Non si lasciarono bene. Nessun esonero a campionato in corso dopo aver ribadito più volte la fiducia a colpi di conferenze stampa e di comunicati. Poi l’ultima decisione, quella definitiva, che sancì il divorzio per ripartire da Cristian Bucchi. Quello fra il presidente del Perugia Massimiliano Santopadre e Pierpaolo Bisoli fu un rapporto tormentato Dopo una partita, una sconfitta e che lo fece vacillare il patron sbottò: «L’avevamo scelto perché sapevamo che era un allenatore che sapeva dare compattezza alla squadra, a partire dalla fase difensiva. Ed invece in tante partite siamo stati orribili, con la squadra lunga e sfilacciata. Voglio sapere da lui perché non siamo riusciti ad essere la squadra che volevamo». Storia di un matrimonio tormentato, mai sbocciato, che in pochissime circostanze portò con sé i risultati sperati. E adesso ecco il nuovo faccia a faccia, in un momento in cui l’ago della bilancia sembra segnare la direzione giusta per il Padova e per Bisoli, mentre a Perugia il ko col Verona ha di nuovo acuito i segnali di instabilità che sembravano estinti.
(…) Guardando qua e là nei forum di riferimento della tifoseria del Perugia, Bisoli non è certo rimpianto. Anzi abbondano i messaggi di critica al suo gioco e al modo di stare in campo di quella squadra. E dire che Santopadre era partito con attestati di stima importanti: «Bisoli è l’uomo giusto per noi». Era finita quasi a pesci in faccia, con la fumata nera per la rescissione onerosa a fine campionato. E il gelo fra i due, oltre ad altri commenti succcessivi: «Ho preso Bucchi – spiegò poi Santopadre – perché è una sorta di punto di equilibrio tra il calcio di Camplone e quello di Bisoli che era l’opposto. L’anno passato il nostro allenatore è stato utilissimo perché ci ha fatto capire quello che non dobbiamo più sbagliare». Non certamente un complimento. Anche se poi gli concesse l’onore delle armi e una “riabilitazione postuma”. Come quando raccontò che «Bisoli non si sposava con noi per un insieme di cose, la nostra mentalità è differente Gli ho detto che un allenatore come lui avrebbe trovato squadra subito. Corro il rischio, non credo resti a piedi». E la profezia finale: «Sono convinto che altrove vincerà, con un altro budget e con pieni poteri». (…) Lo ha fatto a Padova, scendendo di un gradino. E adesso…
Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello
Foto: Umbria Tv