Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Sembrava davvero la notte perfetta. Guglielmo Vicario para, Riccardo Bocalon segna. Proprio loro, gli uomini simbolo del Venezia dell’era Tacopina. L’uno perché ha scalato tutte le categorie, arrampicandosi dalla serie D fino quasi alla serie A. E adesso la serie B non la vuole mollare per alcuna ragione. Parando rigori, uno a Pazzini, l’altro a Nestorovski, due autentici specialisti. L’altro perché ha fatto di tutto per tornare nella sua Venezia. Lui, nato a Castello trent’anni fa, colui che regalò la promozione indimenticabile con una doppietta al Monza al Mecchia di Portogruaro e che ha l’arancioneroverde tatuato sul cuore e sulle braccia. E, invece, nonostante il gol e un rigore parato, il Palermo è riuscito ad acciuffare il pareggio, smorzando un po’ gli entusiasmi per la «prima» di Serse Cosmi sulla panchina del Venezia. La prestazione c’è stata, l’atteggiamento pure, il gol del centravanti è arrivato, ora serve uno sforzo in più domenica contro la Cremonese per tre punti taumaturgici, che spazzerebbero via tante paure e tanti fantasmi. Partita, però, in cui Bocalon non ci sarà per squalifica. […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Per Riccardo Bocalon il ritorno al gol con la maglia del Venezia è stato dolce e al tempo stesso una liberazione. «Speravo in un gol da tre punti, ma segnare al Penzo è speciale, sento ancora la gioia incontenibile che ho provato» assicura il bomber di Castello. «Contro il Palermo c’è stata una svolta a livello mentale, e ci resta solo la delusione per il pareggio subito nel finale. Analizzeremo ogni errore con l’allenatore. C’è da farsi un bel mazzo, visti i danni fatti soprattutto per colpa nostra, e sarebbe troppo facile scaricare tutta la colpa su Zenga. Cosmi non ha la bacchetta magica, ma ci è entrato nella testa». […]
Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Da quando si è preso i gradi di titolare tra i pali del Venezia, pochissime volte Guglielmo Vicario non è risultato il migliore in campo. La sua è stata una crescita tecnica costante, diventando un punto di riferimento per la squadra. Responsabilizzato e con una accresciuta maturità tecnica, anche contro il Palermo ha saputo fare la differenza. Ma sul rigore parato a Nestorovski, c’è un retroscena gustosissimo. «Nel pomeriggio, prima della partita, ho ricevuto un messaggio da mio padre» racconta Vicario, «mi ha detto che aveva avuto una sensazione strana, che durante la partita sarebbe stato dato un rigore al Palermo. Mi ha detto che, nel caso, mi sarei dovuto tuffare sulla mia sinistra. L’ho fatto e ho parato il tiro».A questo, Vicario ha fatto seguire almeno altri tre interventi da sottolineare con la matita colorata, e a lui il Venezia deve dire grazie per il pareggio strappato al Palermo. «È stata una partita emozionante, molto viva e con tanti spunti su cui soffermarsi» aggiunge il portiere friulano. […]
Ore 11.30 – (La Nuova Venezia) L’arrivo di Serse Cosmi ha portato una ventata d’aria nuova prima, durante, ma soprattutto dopo le partite. Quel tocco di leggerezza di cui si sentiva la mancanza, specie al momento di commentare l’esito di un incontro. Quella capacità di comunicare, di spiegare gli aspetti tecnici, i pro e i contro di quanto visto sul campo, e anche l’andare oltre, senza fermarsi al primo aspetto delle domande poste da chi sta dall’altra parte. Un Cosmi sereno e con quel pizzico di ironia che non guasta, che non tralascia i dettagli e con piacere si confronta. Aspetti del tecnico umbro che si sono palesati lunedì sera, pur avendo magari la cena di traverso per il gol del pareggio palermitano quasi allo scadere.«Prima di tutto voglio ringraziare per l’accoglienza ricevuta» sottolinea Cosmi «in una settimana, qualsiasi risultato fosse uscito con il Palermo, la mano di un allenatore appena arrivato non si sarebbe certo potuta vedere. E’ impensabile poter incidere da subito su alcuni aspetti. Non posso però dir nulla su determinazione, rabbia e voglia di vincere mostrata dal Venezia. I giocatori hanno lottato per 94′ contro una squadra che, a mio giudizio, ha enormi valori ed è inspiegabile che non abbia già un ampio margine di vantaggio su tutte le altre. Avevamo preparato la partita per aspettarli sulla loro trequarti, ma siamo stati costretti ad attenderli nella nostra metà campo». […]
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) È un Citta tutto made in Italy. O, per rifarsi a una parola molto di moda e usata spesso a sproposito, è un Citta sovranista. Già, perché giunti a due terzi della stagione quella granata è rimasta l’unica squadra della serie cadetta a non aver impiegato per un solo minuto un calciatore straniero. Né poteva farlo, dato che nella rosa a disposizione di Roberto Venturato non ne figura nemmeno uno. Ovviamente, non va fatta nessuna lettura “politica” al fenomeno, tant’è che questo è il primo anno da quando la squadra è in B, vale a dire dalla stagione 2000-2001, che non ci sono stranieri nella rosa.Ragioni specifiche non ce ne sono, anche perché il direttore generale Stefano Marchetti ha sempre seguito una linea precisa nelle sue operazioni di mercato, che non tiene conto di paesi e latitudini: scovare talenti motivati da lanciare, meglio se giovani, non importa se italiani o no. Come Kouamé, ceduto per 5 milioni più bonus al Genoa. O come il brasiliano Chiaretti, l’ultimo straniero a lasciare il Tombolato e, peraltro, pronto a sfidare il Cittadella da avversario, sabato a Foggia. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Beninteso, di partite ne deve masticare ancora tante alla luce dei suoi 22 anni, ma non c’è dubbio che Ravanelli sia uno dei giocatori più interessanti in prospettiva futura. […] Ravanelli è il classico ragazzo della porta accanto, senza tanti grilli per la testa. Nonostante una carriera in rampa di lancio, è rimasto il ragazzo di sempre. E anche controcorrente rispetto ai suoi colleghi, che sono soliti tappezzarsi il corpo di tatuaggi: lui invece è ancora come mamma l’ha fatto. E non porta orecchini, altra moda molto in voga tra i calciatori. Insomma, caratterialmente un giocatore d’altri tempi, ma attuale più che mai per il calcio di oggi. L’antidivo, appunto. L’ulteriore dimostrazione è che anche adesso quando ritorna a casa in Trentino va a dare una mano al padre che lavora nell’edilizia.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Da bambino il suo idolo era Nesta, sabato ce l’avrà di fronte in carne e ossa. Chissà le emozioni che proverà Luca Ravanelli nello stringere la mano prima della partita con il Perugia a quello che ero il suo beniamino, che seguiva in televisione quando guidava la difesa del Milan. Della serie, a volte i sogni diventano realtà. Tanto più che il giovane biancoscudato appare più che mai sulla buona strada per ripercorrere almeno in parte la carriera gloriosa di uno dei difensori più forti del calcio moderno, anche se sabato sul campo naturalmente non farà sconti: il Padova deve vincere per rincorrere la salvezza, e farà di tutto per sbarrare la strada ai grifoni allenati proprio da Nesta.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) L’ultima squadra a piegare il Padova a domicilio, con Bisoli in panchina, fu il Teramo, che il 4 marzo 2018 vinse 2-0 tra le polemiche, rallentando leggermente la marcia di una squadra che appena un mese e mezzo dopo avrebbe vinto il campionato di Serie C. Da quel momento in poi, però, all’Euganeo non è più passato nessuno. Le uniche tre sconfitte casalinghe di questa stagione, infatti, sono arrivate con Foscarini in panchina, considerato che il tecnico trevigiano, dopo l’esordio vittorioso ad Ascoli, racimolò soltanto insuccessi. Compresi, appunto, tre k.o. consecutivi tra le mura amiche. Bisoli, al contrario, ha sempre fatto dell’Euganeo il suo fortino preferito. Negli ultimi 12 mesi, contando anche Coppa Italia e Supercoppa di Serie C, il Padova guidato dal tecnico emiliano ha raccolto 6 vittorie e 10 pareggi in casa, segnando 21 gol, quasi il doppio degli 11 subiti. […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Adesso più che mai diventa fondamentale il “fattore Euganeo”. La vittoria di La Spezia, per molti versi inaspettata visto il ruolino di marcia del Padova fuori casa, ha completamente riacceso le speranze salvezza. Dopo il pareggio del Venezia nel posticipo contro il Palermo, i biancoscudati si sono ritrovati a tre punti dai playout e a quattro dalla salvezza diretta. Con nove partite ancora da disputare, lo scenario è aperto ad ogni ipotesi. A patto, tuttavia, di far rispettare pienamente il fattore campo. Nonostante un cammino stentato, mille difficoltà e anche un esonero, Pierpaolo Bisoli vanta un ruolino di marcia di tutto rispetto nelle gare giocate in viale Rocco. Il tecnico di Porretta, infatti, è imbattuto allo stadio Euganeo da un anno esatto.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Doppio allenamento ieri alla Guizza per il Padova, con nessuno degli infortunati che ha ancora recuperato. Trevisan, Cherubin, Pulzetti e Broh continuano ad allenarsi a parte, dopo aver saltato la trasferta di La Spezia. Per i due difensori filtra un cauto ottimismo per un recupero. In caso contrario, Bisoli dovrebbe confermare il pacchetto centrale visto al “Picco”, con Ravanelli in coppia con Andelkovic. Qualche dubbio sugli esterni, visto che Longhi dopo aver tirato il fiato potrebbe rientrare dal primo minuto, nonostante la buona prova di Ceccaroni. Sembra si vada verso la conferma del 4-2-3-1, con Mbakogu che ieri si è allenato regolarmente con i compagni. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Un coro unanime di elogi. Il ritorno in campo di Luca Ravanelli e di Nicola Madonna regala due nuove, appuntite, frecce all’arco di Pierpaolo Bisoli. Il quale ha tutta l’intenzione di avvalersene. Luca Ravanelli si era procurato alla fine di novembre la frattura al quinto metatarso del piede destro. Un infortunio molto serio avvenuto durante la partita casalinga con il Carpi, che ha messo in grande difficoltà il Padova. Fra i difensori biancoscudati, infatti, Ravanelli è quello che sin dall’inizio è stato una spanna sopra a tutti gli altri. Per sfondare nel calcio che conta, del resto, ha davvero tutto: fortissimo nel gioco aereo e in marcatura, pur non avendo piedi eccelsi imposta il gioco con precisione e ha pure il senso dell’anticipo. […] Quella di Nicola Madonna, invece, è la storia di un autentico calvario. Si fece male nel novembre del 2017 con la Triestina: legamento crociato, intervento chirurgico e via col solito percorso che si fa in questi casi. Poi ricadute, problemi, lesioni muscolari e continui aggiustamenti. Fino a sabato scorso, quando dopo due settimane abbondanti di allenamenti con il gruppo, Madonna è stato spedito in campo dopo otto minuti della ripresa al posto di Mazzocco, giocando uno spezzone di gara molto incoraggiante. E ieri è stato provato fra i titolari in vista di Padova-Perugia. Un segnale definitivo? Sicuramente un indizio importante, così come la conferma di Ravanelli al centro della difesa accanto ad Andelkovic. […]