Ore 16.00 – (Il Piccolo) Dopo il derby del Rocco il Pordenone merita la serie B. Il gol lampo lo ha aiutato ma poi ha dimostrato calma, freddezza e praticità barcollando solo nella fase centrale della seconda parte della gara. Ha sfruttato al meglio due quasi regali dell’Unione e la parata di Bindi sul penalty di Granoche (dopo sette centri consecutivi di Pablo). L’arbitro Ayroldi è stato un po’ troppo di manica larga con la capolista. Ma poco importa. Il pareggio poteva starci ma non sarebbe cambiato molto. Pavanel aveva chiesto ai suoi la partita perfetta. Solo così, forse, il Pordenone avrebbe potuto cadere. E siccome la perfezione non è di questo mondo e men che meno la Triestina di domenica è stata perfetta, la contesa è andata com’è andata. Frastornata nell’avvio e con uno schieramento a una punta e mezza (anche per le assenze di Mensah e Petrella, poco comprensibile la seconda nonostante la nascita della figlia), l’Unione ha dovuto anche fare i conti con uno svantaggio immediato, bissato dal rigore segnato da Burrai. Rialzarsi non era facile. Nella prima parte della gara, e nemmeno poi, il Pordenone ha fatto poco in attacco, la Triestina quasi nulla fino all’ingresso di Costantino. Bisogna partire dall’innesto del bomber per valorizzare la situazione in casa alabardata. […]
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Se davvero sarà serie B, e il sogno è tanto vero che lo si può toccare, il punto non sarà capire dove giocherà il Pordenone nelle prime gare casalinghe della prossima stagione: è praticamente scontato, allo stadio Friuli (oggi Dacia Arena) di Udine. Manca ancora l’accordo (in primis economico) con la famiglia Pozzo, ma Lovisa è stato chiaro: mai a Portogruaro. Quindi resta la soluzione udinese. Il vero problema sarà un altro: dove giocherà il Pordenone nella seconda parte della stagione, oppure in un eventuale secondo anno di B? Una bella domanda, che da domenica sera è diventata anche la più importante. Walter De Bortoli, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Pordenone, ieri ha fatto capire quanto e perché questi tempi siano davvero stretti: «Attendiamo un segnale imminente da parte dei vertici del Pordenone Calcio. L’impresa di Trieste impone un’accelerazione verso l’adeguamento del Tognon non solo alla C (in quel senso il progetto è già in fase esecutiva e manca solo il via libera da parte degli organi di pubblica sicurezza, ndr), ma a una B sempre più reale». […] Un dato sembra quasi certo: il Pordenone comincerebbe la prossima serie B al Friuli, oggi Dacia Arena. «Siamo pronti a parlare con Mauro Lovisa – ha detto ieri Gino Pozzo, raggiunto telefonicamente in Inghilterra -. Mi congratulo con il Pordenone, che ha centrato una bella impresa sportiva. Confermiamo la disponibilità del nostro stadio, anche se dobbiamo ancora incontrarci per chiarire i dettagli tecnici dell’operazione». […]
Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Già sventare un penalty in condizioni normali sorride Jack è una bella impresa. Riuscire a farlo in una gara determinante come quella che abbiamo giocato a Trieste è stato fantastico a livello personale e credo possa avere una valenza importante per la storia del campionato. Sapevamo che, sotto di due gol, i rossoalabardati sarebbero rientrati in campo con la bava alla bocca. Così è stato. Il rigore a loro favore è stato quasi una logica conseguenza. Se lo avessero trasformato, la gara avrebbe potuto cambiare». Un giudizio condiviso da Attilio Tesser. «La Triestina ha premuto molto nella ripresa – ha detto il tecnico dei ramarri e ancora di più dopo il gol realizzato al 75′ da Costantino. Se i muli avessero accorciato subito dopo il rientro dall’intervallo per noi sarebbe stata molto più dura. Bravissimo Jack a neutralizzare il tiro di uno come Granoche, che dal dischetto non sbaglia mai». […]
Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il ramarro cresce, sia in campo che in società. Sono state 12 ore importanti per i neroverdi, quelle comprese fra domenica sera e lunedì mattina. Nel posticipo serale della trentesima giornata hanno battuto nello scontro diretto al Rocco la Triestina, portando a 10 lunghezze (quando mancano solo 8 giornate al termine della stagione) il vantaggio proprio sui rossoalabardati, secondi. Ieri mattina nella sede del De Marchi è stata ufficializzata la partnership fra il sodalizio neroverde e Unindustria Pordenone che appoggerà la società attraverso la controllata Pordenone Energia, in abbinata con iniziative a favore della Fondazione Cro. «Il calcio – ha detto Michelangelo Agrusti in conferenza stampa – è uno degli elementi a maggior tasso identitario per una comunità. Principalmente per questo ha spiegato il presidente della territoriale di Confindustria – abbiamo deciso di sostenere il Pordenone, una società che continua a crescere, proprio come la nostra città e i nostri imprenditori, protagonisti di una stagione particolarmente felice». Dopo aver assicurato di essere pronto ad aderire in forma personale al progetto di crowdfunding avviato da Mauro Lovisa, Agrusti ha invitato associati e cittadinanza a sostenere il sodalizio di Lovisa in questo momento di crescita non soltanto sportiva. «Pordenone ha aggiunto intende essere sempre più area di riferimento economico, sociale e sportivo per l’intera regione. Se ci lasciano le briglie sciolte, sarà proprio così». […]
Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) […] Sono molte le combinazioni possibili relative al giorno della promozione, che può essere festeggiata addirittura prima (domenica 7 aprile a Ravenna con i romagnoli) o dopo il 14 aprile. Intanto, però, il Pordenone deve continuare a pedalare, come detto sia dal presidente Lovisa sia da mister Tesser. È innegabile che le gare alle porte rappresentino l’ultima salita. Lunedì prossimo arriva al Bottecchia il Monza (la prevendita apre oggi alle 15), avversario molto insidioso visti i rinforzi del mercato di gennaio: è chiaro che la squadra di Brocchi vuole fare bella figura e togliersi lo sfizio di battere la capolista. I ramarri avranno il vantaggio di giocare dopo le inseguitrici e poter casomai gestire, anche se questo aspetto non fa parte del loro dna. Da non sottovalutare la trasferta di Terni della settimana successiva (domenica 24), per quanto la squadra rossoverde sia in difficoltà, quindi la gara in casa con l’Alto Adige, avversario molto ostico (domenica 31 marzo): la formazione di Zanetti ha perso solamente domenica la sua prima gara del 2019. E se non fosse stato per un avvio con qualche difficoltà sarebbe la principale rivale del Pordenone. È poi agevole il calendario di aprile e ci sono tutte le premesse per festeggiare in quel momento la promozione. E in caso di arrivo a pari punti? Si guarda al rendimento nello scontro diretto: con la Triestina è esattamente alla pari e quindi si deve ricorrere alla differenza reti; con la FeralpiSalò al momento è in parità (2-2, la sfida dell’andata). […]
Ore 14.10 – (Messaggero Veneto) Duri al pezzo: un po’ per scaramanzia, seguendo i “dettami” del presidente Lovisa, un po’ per il “non si molla di un centimetro” inculcato da mister Tesser, gli “eroi” del Rocco non si sono lasciati andare a festeggiamenti o scene di giubilo particolari in spogliatoio dopo l’impresa. Abbracci, strette di mano, complimenti reciproci, qualche lacrima. Poi, doccia e tutti sul pullmann. “Il campionato è ancora lungo”, è il leit motiv. Eventualmente per le feste ci sarà tempo.Visto che il prossimo impegno sarà lunedì prossimo (posticipo col Monza al Bottecchia in diretta su Raisport), Tesser ha concesso due giorni liberi, domani la ripresa con una doppia seduta (alle 10.30 e alle 15). […] Ma domenica al Rocco di festa ce n’è stata eccome. I quasi 700 del settore ospiti non hanno mai smesso di incitare la squadra durante la partita, hanno sofferto, gioito, imprecato e soprattutto esultato, in una notte davvero magica. Nei loro occhi, a fine partita, la felicità di chi vede l’obiettivo a un passo, l’incredulità di chi, dopo aver conosciuto i livelli più bassi dei dilettanti, si ritrova una decina d’anni dopo sulla soglia della seconda serie nazionale, vivendo in prima persona un momento storico per una società di quasi cent’anni. […]
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) I biancorossi a San Benedetto tornano alla vittoria e lo fanno nel modo migliore sbancando il «Riviera delle Palme» con un netto che il 4 a 1 che dice tutto sulla supremazia berica. Vero è che la Sambenedettese è rimasta in dieci dopo mezz’ora e che nella ripresa il portiere dei marchigiani non è stato certo impeccabile almeno sul secondo gol realizzato dai ragazzi di Giovanni Colella, ma indipendentemente dai harakiri avversari, i meriti dei biancorossi sono stati diversi a partire dal fatto che la manovra è tornata ad essere fluida con l’idea di gioco, aggressivo e intenso, che Colella aveva impostato ad inizio di stagione che si è rivisto per larghi tratti. La squadra inoltre è tornata a segnare dopo un periodo in cui aveva fatto molta fatica in zona gol e, pur se su rigore, Giacomelli ha rotto un digiuno che cominciava a pesare. «A San Bendetto del Tronto abbiamo concretizzato molte azioni che siamo stati bravi a creare – sottolinea Colella – in altre gare non era stato così, ma nel calcio ci sono momenti in cui magari sbagli occasioni apparentemente anche semplici. Altre volte, come è accaduto domenica, un pizzico di fortuna ti aiuta, ma questo nulla toglie alla prestazione della squadra che è stata cinica e concreta. Ma la cosa più importante è stata la prestazione, perché se giochi bene le vittorie arrivano e adesso non resta che proseguire su questa strada perché dobbiamo ritrovare una continuità di rendimento che ci permetterebbe di risalire la classifica». […]
Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Purtroppo un’illusione che dura fino a sei minuti dalla fine: la vittoria costruita dal Venezia e firmata da Bocalon si trasforma in pareggio. Un passo avanti in classifica ma ancor di più il chiaro segnale di una svolta sia tattica sia caratteriale di questo Venezia costretto a inseguire zone più sicure in classifica in poco tempo. La cura di Serse Cosmi, debuttante sulla panca lagunare, sta già iniziando a sortire i suoi effetti. Squadra che ha ritrovato vigore e voglia di combattere, che non arretra davanti all’avversario, che chiude ogni spazio. Così il Venezia si è ripresentato davanti al proprio pubblico per la verità non numerosissimo, ma accettabile con il piglio di un team intenzionato a fare di tutto pur di uscire da questa situazione difficile. Inizio equilibrato, con il Venezia che non mostra alcun timore nell’affrontare i rosanero piazzati al secondo posto alla spalle del Brescia. Lo schieramento scelto da Serse Cosmi è praticamente quello che ha contraddistinto il recente passato specie sotto la guida di Pippo Inzaghi: un 5-3-2 che propone Citro al fianco di Bocalon in avanti, Pinato e Segre ai lati di Bentivoglio e una difesa corposa (assente ancora Domizzi) davanti a Vicario. Forse il modulo più adatto all’organico che attualmente si trova a disposizione, almeno sino quando il tecnico non studierà adeguamenti particolari. Dall’altra parte un Palermo che per fare onore alla Serie B-il campionato degli italiani ne schiera solamente tre su undici. […]
Ore 12.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il sogno del Venezia si infrange a sei minuti dalla fine. Peccato, perché con grinta, determinazione e compattezza gli arancioneroverdi erano riusciti eccome a imbrigliare il Palermo. D’accordo, Bentivoglio e compagni devono ringraziare «san» Vicario, protagonista di tre interventi miracolosi con tanto di rigore parato, ma la vittoria sembrava lì, mai così vicina come ieri. E dire che Cosmi aveva rivoluzionato il Venezia. A partire dal modulo, rispolverando il «suo» 3-5-2 e ricompattando la squadra, lontana parente di quella che solo quindici giorni prima aveva concesso al Perugia al Penzo tre gol in un tempo solo. Ma ha cambiato anche interpreti affiancando Citro a Bocalon e inserendo Coppolaro al fianco di Modolo e Fornasier. Il Palermo cercava l’allungo sul Verona per avvicinarsi al Brescia, i lagunari volevano allontanarsi dalla zona rossa in cui si sono trovati dopo un ruolino di marcia pessimo nel girone di ritorno. La paura per la classifica da una parte, il nuovo modulo dall’altra fanno partire gli arancioneroverdi con il freno tirato. Cosmi si sbraccia cercando di far salire i suoi, spesso inutilmente, poi col passare dei minuti i lagunari prendono le misure ai rosanero riuscendo a portarsi in vantaggio al 39’ quando il traversone di Citro viene rimesso al centro da Bruscagn: Bocalon sulla linea di porta è un falco, si sblocca e segna l’1-0. […]
Ore 12.10 – (La Nuova Venezia) Esordio con il botto per la Primavera del Venezia che sul sintetico di Capezzano (Lucca) ha travolto (5-0) gli statunitensi dell’Euro Liac New York. Grande protagonista del match, valido per il girone 5, è stato Nicolò Buso, diciannovenne attaccante trevigiano arrivato a gennaio dalla Roma, autore delle prime tre reti del Venezia. L’allenatore Marangon ha schierato anche Marchesan e lo sloveno Cendric, entrambi classe 2002. Il Venezia continua il trend positivo alla Viareggio Cup: nella passata edizione aveva ottenuto quattro vittorie e un pareggio prima di essere sconfitta ai calci di rigore dal Parma.Ieri, nella prima uscita nel torneo, partita subito in discesa con la doppietta nel primo tempo (17′ e 35′) di Nicolò Buso a spianare la strada agli arancioneroverdi, che non si sono lasciati condizionare dal fondo in sintetico dello stadio di Capezzano. Euro Liac New York in dieci uomini e tris di Buso in apertura di ripresa (5′), rete che ha fatto calare il sipario sul match in largo anticipo. Nell’ultima parte della gara sono poi arrivate anche le reti di Rossi (27′) e di Schmalbach (35′). […]
Ore 11.40 – (La Nuova Venezia) Alla fine dei conti il pareggio ci può stare, questo 1-1 non è uno scandalo e considerata la classifica del Palermo per il Venezia può essere considerato anche prezioso e importante. Un Venezia vivo, al di là del risultato, un Venezia messo bene da Cosmi, che in pochi giorni ha capito quali tasti toccare per riportare la squadra a una dimensione più agonistica e meno piagnucolosa. Applausi per il nuovo tecnico, fotografi mobilitati, telecamere puntate, terzo allenatore stagionale per il Venezia, “che sia quello buono” dicono in tribuna. Cosmi è Cosmi, sempre lui, e se a fine partita ha la voce del grande Joe Cocker si capisce presto perchè. Primo urlo al 3′, per una incertezza di Fornasier, il resto è un continuo accompagnare, suggerire, incitare la manovra della squadra. Il nero stavolta non snellisce granchè, ma l’impressione che il tecnico umbro dà alla gente è ottima: concentratissimo, sempre, in ogni attimo. I tempi di “Mai dire gol” sono passati, “Liverani ti spezzo una gamba” Cosmi non lo diceva neanche prima, i suoi incitamenti sono per il gioco ragionato, il calcio geometrico, non per l’agonismo esasperato. E anche l’esultanza al gol di Bocalon è composta. L’aveva detto, per ora niente rivoluzioni. Cosmi presenta dunque un Venezia in parte condizionato dalle assenze (Domizzi, Garofalo, Rossi, Suciu), e non si può dire novità il fatto che Citro sia in campo al posto di Di Mariano. […]
Ore 11.10 – (Gazzettino) Tutto sul velluto per Federico Proia, ventiduenne mezzala ex Bassano, che nella sonante vittoria sul Pescara ha giocato gli ultimi diciannove minuti inserendosi molto bene nel gioco granata e realizzando il gol del definitivo 4-1. «La partita era stata indirizzata bene dai miei compagni che hanno fatto un gran lavoro nel primo tempo. Per chi, come me, è entrato a partita in corso è stato più semplice calarsi nella gara e dare il proprio contributo. Il gol è stato un qualcosa in più perchè avevo tanta voglia di giocare, dopo essere rimasto due volte in panchina. Avevo lavorato più del solito in queste ultime settimane e sono contento per come sono andate le cose. A volte sono periodi che vanno in un certo modo, ero comunque sempre rimasto tranquillo». Il gran gol di destro, dopo quello realizzato di testa a Carpi, merita una citazione. «È stata una bella azione corale, avviata magistralmente da Schenetti e continuata da Diaw, che io ho concluso con un diagonale che non ha dato scampo a Fiorillo. Ho calciato di prima intenzione prendendo in contropiede il portiere ospite. La dedica? Alla mia ragazza Naomi e ai miei genitori Marco e Irene che erano tutti e tre in tribuna». […]
Ore 10.50 – (Mattino di Padova) «Quello che è accaduto nelle scorse ore non c’entra nulla col calcio. Ovviamente spiace molto che succedano certe cose. Noi, comunque, non ci faremo condizionare, sono piuttosto i giocatori del Foggia a dover fare i conti con una situazione non facile da vivere». A parlare è Federico Proia, uno dei protagonisti della sfida vinta dal Cittadella a spese del Pescara, sabato scorso. […] «Non credo proprio che ci faremo influenzare. Da parte nostra sappiamo che dobbiamo essere quelli delle ultime giornate, per qualificarci ai playoff», commenta Proia, che, sabato scorso, ha realizzato la sua seconda rete stagionale dopo quella al Carpi nel girone d’andata. «Il gol arriva dopo tre partite in cui non avevo giocato e avevo una gran voglia di tornare in campo. Ultimamente sono stato meno impiegato del solito, ma sono rimasto tranquillo, perché nel corso di un campionato è normale che ci siano periodi come questo, anzi: ho lavorato ancora di più. Contro il Pescara abbiamo indirizzato subito la gara nel verso giusto con un gran primo tempo. Il gol, poi, è il frutto di una bella azione tutta condotta a uno o due tocchi, ed è stato bravo Diaw a darmi la palla d’esterno: io ho tirato di prima intenzione per prendere in contropiede il portiere. Lo dedico alla mia famiglia, che era sugli spalti a vedermi: papà Marco, mamma Irene e la fidanzata Naomi». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Ma non darei importanza al sistema di gioco, contano l’atteggiamento e la voglia di aiutarsi. Se si vuole aggredire alti, lo si fa anche se giochi a tre, ma il ritorno di Ravanelli ti permette di attaccare alto anche se giochi a quattro. Il risultato di sabato può essere la spinta a dare continuità anche sotto questo punto di vista, e salvo sorprese la strada è questa anche con il Perugia». Quindi aggiunge: «Con lo Spezia l’aspetto più bello sono state le rincorse di Bonazzoli e Baraye, come pure l’atteggiamento di Mbakogu che non è ancora al cento per cento. Questo deve essere lo spirito che ci contraddistinguerà sino alla fine, ed è l’unica strada che abbiamo per salvarci».
Ore 10.10 – (Gazzettino) A distanza di una settimana dal duro confronto tra la società e Bisoli, alla Guizza si è tornati a respirare un clima più sereno grazie al successo ottenuto con lo Spezia. Una conferma arriva dalla parole del direttore generale Giorgio Zamuner: «È stata una domenica serena dopo tante di sofferenza, per la nostra vittoria che è stata meritata. C’è stato qualche risultato positivo e qualche altro meno delle nostre dirette rivali, però la salvezza del Padova passa attraverso le nostre prestazioni. Se riusciamo a mantenere questo spirito, è probabile che la vittoria con lo Spezia non sia l’ultima». «Il modulo di sabato è lo stesso che avevamo utilizzato con Cittadella e Livorno, ed è forse quello che i ragazzi interpretano meglio.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il quale aveva già sottolineato in sala-stampa, a La Spezia, l’importanza capitale del successo ottenuto da Andelkovic & C. al cospetto di un avversario che sul proprio campo aveva sin qui concesso molto poco. «L’ho detto e mi ripeto: bisogna mantenere questo spirito e questo atteggiamento anche nelle prossime sfide», le parole del direttore generale. «Domenica c’è stato qualche risultato positivo per noi e qualche altro un po’ meno, ma restare in B dipende unicamente dalle nostre prestazioni. Ora è innegabile che vincere con il Perugia darebbe ancora più risalto al colpo di La Spezia. Il risultato di sabato può tradursi in spinta per assicurare continuità al nostro cammino. La strada che ci resta è questa, del resto». A proposito di silenzio-stampa, Zamuner la butta lì, con una battuta (ma non troppo): «Quanto durerà? Non lo so, magari sino alla… salvezza. Voi magari non condividete tale scelta, ma è un modo per far stare tranquillo l’ambiente». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Potenza di una vittoria, che riapre, numeri alla mano, la corsa salvezza, intesa come possibilità di giocarsi i playout, se non proprio di approdare alla quota che garantirebbe la permanenza diretta in Serie B. Il Padova si è ritrovato ieri pomeriggio alla Guizza per la ripresa della preparazione in vista della partita di sabato prossimo (ore 15), all’Euganeo, contro il Perugia, prima di nove gare da vivere e interpretare come vere e proprie finali. Vento forte e sferzate di pioggia hanno accolto i biancoscudati all’uscita dallo spogliatoio, ma poi è spuntato il sole e i sorrisi, complici i tre punti colti a La Spezia, si sono sprecati. Da tempo non si vedeva il gruppo così sereno, un buon segnale in vista del futuro. A parlare, dopo il diktat imposto la settimana scorsa dalla proprietà a tecnico e giocatori, è il solo Giorgio Zamuner.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) All’esordio nel 71° Torneo di Viareggio, l’attaccante della Primavera biancoscudata Luca Moro, 18 anni compiuti il 25 gennaio scorso, ha lasciato il segno. Doppietta personale, nel 7-1 con cui il Torino, che ha ottenuto il prestito del giocatore per la prestigiosa manifestazione internazionale, ha liquidato ieri a Santa Croce sull’Arno i georgiani del Norchi Dinamo Tbilisi, gara inaugurale del girone 4. Subentrato a Damascan al 70′, il baby del Padova ha realizzato i gol del 6-1 e del definitivo 7-1 con due splendide azioni personali, strappando applausi a scena aperta. Il Torino è nel raggruppamento anche con Rieti e Athletico Paranaense. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] Bonetto, il Padova di La Spezia fa sperare in un esito diverso del campionato da quello che molti temono… «Abbiamo fatto veramente una buona partita, tutti abbiamo dato qualcosa in più e giocando così possiamo davvero sperare di continuare su questa strada». Quantomeno adesso non siete più ultimi. È contento? «Le dico la verità. Non guardo più di tanto la classifica adesso, perché mancano ancora molte partite e ci sono squadre che ne hanno giocate meno. Il Carpi è una di queste, noi abbiamo un match in più e dobbiamo tenerne conto. In ogni caso, andiamo avanti così, servono altre conferme». […] Zamuner ha detto, scherzando, che se i risultati sono questi vi chiudete nello spogliatoio un giorno alla settimana per dirvi di tutto… «I confronti anche aspri fanno sempre bene, fra persone intelligenti se c’è voglia di costruire qualcosa si arriva sempre a fare un passo oltre per il bene di tutti. Come ha detto mio figlio Edoardo in questo momento non conta l’“io”, conta solo il “noi”. Se ci salviamo, ci salviamo tutti e il traguardo porterà benefici a tutti, se retrocediamo affondiamo tutti». […] La settimana scorsa lei disse che c’era stato un confronto duro con Bisoli e che aspettava i risultati del faccia a faccia. Che ne dice? «Dico che il primo è stato buono, ma servono ulteriori conferme. Una rondine non fa primavera». A Foggia, intanto, sta succedendo di tutto… «Nessuno può rimanere indifferente quando ci sono attentati o situazioni di un certo tipo. Sono vicino al presidente Sannella, a Iemmello e a Busellato».