Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Granoche non sbagliava mai. E il rigore infatti non l’aveva tirato poi così male: secco, preciso, anche bello angolato. Il problema è che Bindi glielo voleva parare, ed è arrivato come un supereroe dei cartoni animati fino a dare un bacio con il guanto al palo. Triestina-Pordenone si è decisa lì, il campionato forse. «Una parata importantissima – ha detto il portiere del Pordenone al termine del match del Rocco -, che ora può valere un campionato. Usciti dal tunnel dopo il riposo, ci eravamo promessi di non far tornare sotto la Triestina. Immaginavamo che sarebbero rientrati in campo con la bava alla bocca, per giunta sotto la loro curva. Per questo parare quel rigore non è stato solo bello, ma anche fondamentale. Sono contento anche per me, è stata una grande soddisfazione personale. L’ho parato a Granoche, uno che sbaglia pochissimo e che in questo campionato non aveva mai fallito». […]
Ore 15.20 – (Messaggero Veneto) Hanno iniziato la loro partita con «Salutate la capolista» e l’hanno finita esattamente con lo stesso ritornello, oltre a «Serie B, Serie B»: certo, anche se la Triestina avesse vinto il Pordenone sarebbe rimasto in testa alla classifica, ma dopo il risultato di ieri il coro ha ben altro sapore. È stata una serata da sogno anche per i tifosi dei ramarri, che hanno fatto ritorno in città dal capoluogo giuliano con la serie B praticamente in tasca. Sono stati in 669 a raggiungere il settore ospiti del Rocco, erano circa 800 i cuori neroverdi presenti nello splendido impianto triestino: si sono fatti sentire e hanno gioito a fine gara assieme a Gavazzi e compagni, che sono andati sotto la curva a ricevere il meritato abbraccio. Una serata da incorniciare, la prima, grande trasferta di massa terminata con un successo di prestigio. A Firenze col Parma, quando andarono quasi cinquecento supporter, finì come tutti sanno, con i gialloblù in grado di avanzare alla finale play-off anche in virtù di un arbitraggio quantomeno rivedibile; a Milano con l’Inter, quando in quattromila sognarono di sbancare il Meazza, tornarono con il ko ai rigori. Il finale è stato diverso e finalmente, per formazione e tifosi, che si sono fatti sentire per tutta la partita e hanno detto la loro nel confronto impari con i rivali triestini che in più di 4.000 hanno affollato la Furlan. […]
Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) «Grande vittoria, per noi e i tifosi: ma ora pensiamo al Monza». Mauro Lovisa è felice ma rimane “sul pezzo” anche dopo il successo che di fatto indirizza il campionato: il Pordenone è praticamente in serie B ma il presidente del club mantiene i piedi per terra.«Il traguardo è sempre più vicino, ora dipende da noi: mancano otto giornate e dobbiamo continuare a pedalare – afferma in sala stampa -. Nel secondo tempo ho perso qualche anno di vita, ma la vittoria è stata meritata. Ora dobbiamo rimanere umili: questi tre punti danno grande morale, fiducia ma ricordo a tutti che lunedì prossimo ci sarà il Monza. La Triestina mi ha impressionato, faccio i complimenti. Il loro match ha dato ancora più valore alla nostra vittoria». […] Molto soddisfatto il tecnico dei ramarri Attilio Tesser, che mantiene però un profilo basso. «Il campionato è ancora molto lungo – attacca nella sala stampa del Rocco -. Sicuramente è meglio avere dieci punti in più di vantaggio che essere a dieci lunghezze di distanza: sarebbe un errore clamoroso pensare che tutto sia finito, la squadra lo sa e l’ha già detto in spogliatoio. Abbiamo chiuso il primo tempo meritatamente in vantaggio, poi Bindi è stato bravo a parare il rigore a Granoche. Noi abbiamo sofferto ma alla fine ci siamo difesi con ordine». […]
Ore 14.40 – (Messaggero Veneto) Sarà il campo stretto del Bottecchia, sarà che nella casa della capolista un po’ tutte le avversarie tendono a chiudersi e a soffocare il gioco del Pordenone. Fatto sta che la squadra di Attilio Tesser, nella magnifica cornice dello stadio Rocco, veste l’abito della festa e nel primo tempo sfodera la migliore prestazione stagionale, dando spettacolo di fronte a 7.500 spettatori, surclassando l’inseguitrice Triestina e spedendola a meno 10. Il che, con la complicità pure della sconfitta della FeralpiSalò, che piomba a meno 11, significa in pratica promozione ipotecata a otto giornate dalla fine.Una prova maiuscola, quella dei neroverdi, fatta di superiorità a centrocampo, attenzione in difesa e soprattutto potenza devastante in attacco, con un Candellone davvero straripante e uno strepitoso Bindi, portierone che para un rigore ed è decisivo in altri due interventi.Formazione annunciata per mister Tesser, che deve rinunciare a capitan Stefani e Misuraca, mentre Pavanel deve fare a meno in extremis di Petrella, diventato papà nella notte. Al suo posto c’è Bariti titolare e, in panchina, arriva la convocazione per il 2000 Matteo Gubellini, figlio d’arte di un vero mito alabardato. In attacco manca, per infortunio, Mensah.La partita si mette subito benissimo per il Pordenone: Bombagi si impossessa di un pallone nei pressi del centrocampo e lancia lungo per Candellone, che elude la marcatura di Malomo e con un gran sinistro fulmina Offredi sotto la traversa: decimo centro in campionato per il bomber neroverde. Al 45’il raddoppio. Lo propizia ancora Candellone che, in ripartenza, va via di forza a Frascatore, s’invola, entra in area e viene letteralmente travolto da Lambrughi: rigore netto. Dagli undici metri Burrai infila l’angolino alla destra di Offredi. […]
Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È in ritiro da ieri sera al Lido il Venezia, questa mattina in campo per una leggera rifinitura pre-partita. Tutt’altro che agevole la prima settimana in laguna per mister Cosmi, costretto a convocare soli 22 giocatori rinunciando a Domizzi, Garofalo, Rossi e Suciu, mentre Besea pare aver smaltito i fastidi muscolari accusati in settimana. L’unica buona notizia è il rientro di Modolo dopo la squalifica, resta da capire se il nuovo tecnico opterà per la sua difesa a tre oppure deciderà di puntare sul sistema a quattro più collaudato in questa stagione. Nel caso davanti a Vicario coppia centrale Modolo-Fornasier con Zampano-Bruscagin terzini, in mediana per avere più palleggio potrebbero rivedersi insieme Schiavone e Bentivoglio, con Segre a destra e Lombardi esterni a garantire dinamismo. Infine davanti con Bocalon, sempre alla ricerca del suo primo gol dal ritorno in arancioneroverde, con accanto Citro (pupillo di Cosmi a Trapani) o Di Mariano. In caso di difesa a tre, invece, il terzo centrale dovrebbe essere Coppolaro favorito su Cernuto. […]
Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Al Penzo (ore 21) c’è il Palermo vicecapolista e il Venezia deve fare di tutto per frenare la sua picchiata verso la C. Una missione complicatissima per un Serse Cosmi terzo tecnico stagionale dopo i flop di Stefano Vecchi (4 punti in 6 partite) e Walter Zenga (22 in 19 gare, solo 7 nelle ultime undici) accorso mercoledì scorso al capezzale di un Venezia crollato al quart’ultimo posto, in pieni playout e appena a +4 sull’ultima posizione di un Carpi scavalcato dal redivivo Padova. Un esordio di fuoco che per certi versi è un tutt’uno con la sfida alla Cremonese di domenica prossima sempre a Sant’Elena (ore 15), anche se Cosmi alla vigilia del faccia a faccia con i siciliani ha puntualizzato col sorriso: «Odio la frase mancano undici finali, io ho detto che ci aspettano undici gare di eguale importanza a partire da questa con un Palermo ambizioso. La nostra classifica è pesante, il morale è quello che è, però se noi facciamo il nostro, giocando da squadra tosta, non abbiamo bisogno di vedere i risultati altrui». Come uscire dalla lunga crisi? «In questi primi giorni ho cercato di capire gli umori del gruppo e le sensazioni dell’ambiente, evito giudizi perché quello che vedo oggi magari domani non varrà più. Stiamo provando determinate cose, però inserire troppi concetti in poco tempo è inutile. I giocatori sembrano un po’ legati, la squadra comunque è stata allenata bene e non stravolgerò i concetti già utilizzati, su questi ci metterò un po’ del mio». […]
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Gli ultimi due esordi, da subentrante, a Trapani e Ascoli sono stati positivi per Serse Cosmi (una vittoria e un pareggio), questa sera prova ad allungare la striscia contro il Palermo. Cinque giorni per conoscere l’ambiente. «C’è stato l’impatto classico di quando si subentra» spiegato Cosmi, «senza volere stravolgere quanto fatto in precedenza, lavorando su alcuni concetti base, quelli che sono già insiti nel gruppo. È impensabile in così poco tempo a disposizione voler inculcare tanti concetti, sarebbe solo deleterio». Obiettivi precisi e semplici. «Si è lavorato anche sul piano nervoso e psicologico perché se la testa non è libera gli input non arrivano alle gambe. Con il tempo ci metterò logicamente anche qualcosa di mio». Senza tanti nozionismi. «Il calcio è molto semplice, a volte tentiamo di farlo diventare complicato. Nel senso che quando il pallone è in possesso degli avversari, bisogna andare a prenderlo. Serve sapere quando, come e dove: questi tre concetti di base sono fondamentali. Si lavora su questi elementi. Se quando gli avversari sono in possesso della palla non sai quando andare a prenderla, diventa un problema. Come quando non sai come e dove». […]
Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) […] Cosmi ha lasciato il dubbio sul modulo che opporrà al Palermo, recupera anche Suciu che andrà in panchina, mentre sono out Domizzi e Garofalo. Rispetto alla gara di Verona, però, tornano a disposizione in difesa sia Modolo che Bruscagin. Tanto che ipotizzare una difesa a tre è possibile con Coppolaro, Modolo e Fornasier (o Cernuto) davanti a Vicario, Zampano o Bruscagin a presidiare le fasce, anche per contenere la forza d’urto di Nestorovski e Puscas, preferito all’ex Moreo da Stellone, con Trajkovski ad agire alle loro spalle. Bentivoglio favorito su Schiavone, anche se non è da escludere un utilizzo in tandem a centrocampo, con Segre e Pinato a sganciarsi. Bocalon proverà a spezzare il ghiaccio, suo partner De Mariano, anche se Cosmi conosce molto bene le qualità di Citro. L’ex trapanese potrebbe rappresentare la chiave tattica qualora Cosmi puntasse sul 4-3-1-2, modulo con cui aveva iniziato l’avventura in Sicilia con dodici partite da giocare e gli isolani al quint’ultimo posto. […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) Il sogno di approdare in serie C virtualmente svanito, qualche punto da mettere ancora in saccoccia per sigillare la salvezza. Sono le due facce di Campodarsego ed Este che si apprestano a vivere il rush finale di campionato. È l’obiettivo che ha fissato il presidente Daniele Pagin, per non lasciare nulla d’intentato. Del resto con 24 punti ancora a disposizione tutto è fattibile, anche se andare a prendere la capolista Adriese che sta otto lunghezze avanti, appare francamente una missione quasi impossibile. Tanto più che deve essere ancora metabolizzata la sconfitta beffarda con l’Arzignano. «I ragazzi sono ancora arrabbiati per come è andata – spiega il patron Pagin – perchè per un nostro errore abbiamo fatto diventare grandi gli avversari. Però parlando alla squadra, ho sottolineato che dobbiamo continuare ad andare avanti su questa strada, e se continueremo a giocare con questo spirito e con questa determinazione, ci toglieremo altre belle soddisfazioni. Avendo otto punti di svantaggio dall’Adriese a otto gare dalla fine, sarebbe assurdo dire che puntiamo a vincere il campionato. Ma il sogno non è ancora accantonato, visto che già per due volte la capolista ha perso il vantaggio che aveva. Primo posto a parte, mi auguro di arrivare secondo o terzo, in linea con i piazzamenti delle stagioni passate». […] Il blitz pre sosta nella trasferta con il Delta Porto Tolle è stato un toccasana per l’Este, che ha compiuto un significativo passo in avanti verso la salvezza. Ecco il presidente Renzo Lucchiari: «Questa vittoria ha dato morale e tranquillità, dato che venivamo da una serie di pareggi e sconfitte. Si andava in campo sempre con una certa preoccupazione, e questi tre punti hanno ridato entusiasmo. Considerato che la salvezza è a quota 39-40, ci mancano ancora 4-5 punti. Dovendo giocare in casa cinque delle ultime otto gare, mi auguro che possiamo ottenere almeno 5 punti. Adesso ci attendono le sfide interne con Sandonà e Chions, formazioni alla nostra portata. Se le vinciamo chiudiamo il discorso salvezza, e iniziamo a ragionare sul futuro riguardo all’allenatore e all’organico». […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Dopo la sconfitta casalinga contro l’ArzignanoChiampo, amara e immeritata, il Campodarsego prova a voltare pagina. A partire dal suo presidente, Daniele Pagin. «Domenica scorsa avevamo giocato bene, ovvio che dispiace perdere così», spiega. «Non posso rimproverare nulla allo staff tecnico, che aveva preparato tutto con cura. Tanto meno ai giocatori, che hanno dato il massimo. Loro più di tutti hanno pagato a livello psicologico lo scotto per il risultato. Il calcio, purtroppo, è questo, non sempre premia. Ora l’importante è non arrendersi. I punti arriveranno: forse la vetta non è più raggiungibile, ma sono convinto che possiamo ancora piazzarci ai primi posti in classifica». L’imperativo resta quello di sempre: impegno, attenzione, forza di volontà, che non dovranno mai calare. Restano soltanto otto partite dalla fine del campionato. Lo sa bene Omar Leonarduzzi, veterano della squadra nonché pilastro della difesa. «Brucia uscire sconfitti in questa maniera, perché non ce lo meritavamo. Ma non bisogna arrendersi, ci aspettano altre sfide decisive». È uno sprone indiretto ai compagni più giovani. «Eravamo tutti molto delusi dopo la partita. Ma si guarda avanti». […]
Ore 11.50 – (Gazzettino) Sei gol in sette partite. Con 554 minuti giocati, Gabriele Moncini sta viaggiando a una media di un gol ogni 92 minuti o poco più. Impressionante. Tanto per fare un paragone (ovviamente con le dovute proporzioni), i cannonieri della serie A, Piatek, Quagliarella e Ronaldo, hanno realizzato 19 gol in 26 presenze, con una media di una rete ogni 123 minuti. Se il gioco sempre molto propositivo di Roberto Venturato ha veramente trovato il suo terminale offensivo ideale, quello capace di concretizzare l’azione, ecco che per il Cittadella si spalancano le porte per puntare a qualsiasi obiettivo. E a 39 punti in classifica il primo traguardo, quello della permanenza in categoria, è praticamente già stato raggiunto. Adesso si può e si deve puntare in alto, verso quei play off che sono stati una costante dal ritorno in serie B. Dopo la sontuosa tripletta di due settimane fa contro il Lecce, sabato Moncini si è limitato a una doppietta, da vero attaccante d’area di rigore. Di forza e mestiere il primo sigillo, incornando fra le proteste dei giocatori abruzzesi che invocavano il fallo del centravanti granata. «In area di rigore ci sono questo genere di contatti – spiega l’interessato – Ci si tiene per la maglia, ci si strattona tra attaccante e difensore. Non penso che ci sia stata un’irregolarità da parte mia, l’arbitro non ha ravvisato niente del genere ed era appostato bene vicino all’azione». […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) […] «Sono contento per i gol, ma soprattutto perché vinciamo da tre partite di fila, risultati che ci hanno permesso di rilanciarci», sorride il “Moncio”, come lo chiamano confidenzialmente in spogliatoio. «Il “bravo” che dite a me va esteso anche ai miei compagni, che sono bravi a servirmi. Contro il Pescara, in particolare, mi ha aiutato molto Schenetti, che mi ha offerto i due assist. Di sicuro quando sviluppiamo il nostro gioco palla a terra possiamo mettere in difficoltà chiunque». […] «Quando sono arrivato mi sono reso conto subito di quali siano le caratteristiche della squadra. Poi, è vero, c’è stato un febbraio in cui abbiamo fatto fatica a esprimerci come sappiamo, ma non ci siamo persi. Proprio quella striscia negativa deve servirci da monito e farci tenere i piedi ben saldi a terra. Anche perché le nostre rivali dirette non hanno smesso di fare punti, il che significa che per qualificarci ai playoff dobbiamo continuare così. Non lo dico perché vogliamo nasconderci, anzi, ritengo che stiamo dando un segnale importante, ma se adesso ci fermiamo non serve a niente». Il gol del 2-1 è stato al centro di accese proteste da parte della squadra di Pillon, per via di una spinta ai danni di Ciofani, che lo marcava. Ecco la versione del diretto interessato: «In area di rigore ci sono sempre questo tipo di contatti: come il difensore teneva me, io tenevo lui, ma non penso di aver commesso fallo. Faccio notare che l’arbitro era lì vicino, se avesse ravvisato irregolarità avrebbe fischiato».Dolce, infine, la dedica per la doppietta realizzata. «Alla mia sorellina Sofia. Tutte le volte che dedico un gol a qualcuno mi rimprovera perché non la cito mai. Stavolta questi due gol sono tutti per lei, che mi ha visto in tivù».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Ripeto, se lavoriamo da squadra e anche chi non gioca aiuta il compagno in allenamento, il Padova ha i valori per venire fuori da questa situazione. Mi è piaciuto lo spirito con il quale sono entrati i tre ragazzi a gara in corso (Madonna, Cappelletti e Coco, ndr), hanno dato tantissimo. È forse la prima volta nella stagione che tutti i cambi hanno fornito un grande contributo, e anche questo atteggiamento fa ben sperare in vista dei prossimi impegni». Madonna, tra l’altro, era al rientro dopo un lungo infortunio. «Siamo molto contenti per lui, se lo merita dato che ha sempre dato il massimo per rientrare. Speriamo che acquisisca più minutaggio possibile perché da qui sino al termine della stagione può darci una grande mano. È un altro acquisto importante per la nostra formazione». Non manca un flash su Bonazzoli, protagonista con una doppietta che lo conferma bomber dei biancoscudati con sette sigilli. «Non c’è dubbio che sia un giocatore importante, sta solo a lui fare il salto di qualità. Ha enormi potenzialità, e deve metterle a disposizione della squadra. A volte fare un sorriso in più farebbe bene sia a lui e sia al gruppo». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) […] «Si potrà dire alla fine se avrà portato frutti, ma già da un po’ di tempo il Padova stava crescendo, come aveva dimostrato con il Brescia e nel secondo tempo con il Crotone. Ci mancava qualcosa per acquisire autostima, ciò che ci è veramente mancato fino adesso. Come ho sottolineato anche ai ragazzi lunedì scorso in spogliatoio, non cambierei nessuno di loro con giocatori di altre squadre perché a gennaio abbiamo formato una rosa che ha i valori per salvarsi. Cattiveria, voglia e convinzione però non si allenano, devono trovarle dentro di loro. E nei momenti di difficoltà il noi deve prevalere sull’io: sulla maglia lo scudo è più piccolo del loro nome, ma tutti devono essere pronti ad aiutarsi. E se lo facciamo, possiamo salvarci. In questo momento non è fondamentale giocare bene, conta essere efficaci. Con il Crotone abbiamo creato tanto senza concretizzare, meglio avere tre occasioni e fare due gol come con lo Spezia». «Al termine della partita in spogliatoio non abbiamo festeggiato più di tanto, abbiamo vinto una partita importante e basta. Mi auguro che seguano altri successi, anche se non dobbiamo stilare tabelle.
Ore 10.40 – (Gazzettino) E questa corsa a braccetto tra le due padovane non è l’unica curiosità che caratterizza l’attuale scorcio di campionato che all’ombra del Santo ha visto pure il ritorno di una sorta di staffetta in famiglia che nella passata stagione aveva portato decisamente bene. Per Bisoli, infatti, il campo di La Spezia era una sorta di bestia nera (nessun successo in otto partite da allenatore) e al tempo stesso in questo torneo mancava ancora all’appello una vittoria esterna del Padova sotto la sua gestione. Ebbene quest’ultima è arrivata proprio nel giorno in cui suo figlio Dimitri, che gioca nel Brescia, è andato a segno, regalando in extremis ai lombardi il successo a Cosenza. Per quest’anno è la prima volta in cui in casa Bisoli si festeggia doppiamente, ma nel passato torneo un simile rito si era verificato per ben quattro volte. […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Staffette vincenti. Siano esse tra cugine o semplicemente tra padre e figlio, il risultato non cambia e regala sempre le giuste soddisfazioni. Leggere per crederci, a partire dall’involontario ma efficace filo che unisce nei risultati le due portacolori provinciali di serie B. Chiama il Padova, risponde il Cittadella. Quando i biancoscudati vincono i granata a loro volta portano a casa quasi sempre i tre punti. Un simile copione si è infatti già ripetuto in tre occasioni, non poche considerando che Pulzetti e colleghi hanno finora vinto solo quattro gare. Sabato l’ultimo atto, con il largo successo al Tombolato dell’undici di Venturato a spese del Pescara e quello padovano a La Spezia. In precedenza era successo lo stesso alla seconda giornata (Padova-Venezia 1-0 e Carpi-Cittadella 0-1) e alla dodicesima (Ascoli-Padova 2-3 e Cittadella-Venezia 3-2). […]
Ore 10.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Sono due vittorie fondamentali per credere nei rispettivi obiettivi”) E quello visto in Liguria è apparso un altro Padova, per il coraggio e la personalità esibiti contro un avversario che sarà pure in crisi, ma continua a far parte del lotto di candidati ai playoff. Tutto ciò dimostra che, lavorando duro pure sul piano psicologico, su convinzione e concentrazione, certe prestazioni sono nelle corde del gruppo. La crescita fisica dei rinforzi arrivati con il mercato di riparazione autorizza a credere che, se tutti staranno bene e saranno determinati a lottare e soffrire su ogni palla, si possa competere sino alla fine con concrete chance per provare a restare nella categoria. Lasciamoli, dunque, lavorare tranquilli, giocatori e tecnico, e pensiamo a creare attorno a loro la migliore situazione ambientale possibile: se La Spezia abbia rappresentato il punto di svolta è ancora presto per dirlo, ma indubbiamente qualcosa di diverso c’è. Tatticamente e di sostanza. […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Sono due vittorie fondamentali per credere nei rispettivi obiettivi”) Che peso hanno le vittorie di Cittadella e Padova in un sabato di marzo radioso per le squadre di Serie B di casa nostra? Fondamentale per continuare a credere nei rispettivi obiettivi: la scalata alla Serie A per i granata e la permanenza tra i cadetti per i biancoscudati. I quali sono tornati al successo dopo una… vita, giocando però a La Spezia da squadra che non meriterebbe di essere laggiù, nei bassifondi della classifica, a sgomitare per un posto nei playout o addirittura a inseguire la salvezza diretta, distante quattro lunghezze dopo il pari del Livorno ad Ascoli. E qui sta il punto, adesso: come dovranno interpretare le prossime 9 partite gli uomini di Bisoli per provare a recuperare il terreno perduto? Non c’è dubbio che, cambiando impostazione tattica e affrancandosi dall’atteggiamento eccessivamente prudente delle precedenti gare, l’allenatore di Porretta Terme, pungolato (forse anche qualcosina in più…) dal presidente Bonetto, abbia prodotto nei suoi calciatori una scossa positiva.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In una stagione che ha visto il Padova cambiare e ricambiare uomini e formazioni (sono addirittura 39 i giocatori utilizzati fin qui), Bonazzoli rappresenta forse l’unica vera certezza, considerato che gli altri due calciatori con più presenze stagionali sono Cappelletti e Trevisan a quota 23. […] Molto esigente con se stesso, a volte ombroso, spesso poco sorridente. Ma molto social. Su Instagram batte tutti i compagni con i suoi 88 mila follower, ai quali regala foto di campo e vita privata. E anche ieri ha voluto celebrare la sua prova con uno scatto e un commento simbolico: “Contento per la doppietta, ma soprattutto per la vittoria. Che bello vincere, avanti così”. Si perché dispenserà anche pochi sorrisi, ma in campo è uno dei giocatori più generosi visti all’Euganeo negli ultimi anni. Corre, si sbatte, aiuta i compagni. E forse anche per questo ogni tanto perde lucidità in zona gol, nonostante sia già arrivato a 7 reti, suo massimo in carriera. […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il Padova è vivo. La vittoria contro lo Spezia ha permesso finalmente (e si spera definitivamente) di abbandonare l’ultimo posto in classifica e riaccendere le speranze salvezza. I biancoscudati sono adesso a tre punti dalla zona playout e possono guardare con un pizzico di ottimismo in più al futuro. Il Padova è vivo e a rianimarlo ci ha pensato Federico Bonazzoli, che alla solita prestazione generosa, ha aggiunto la prima doppietta in carriera da professionista, prendendosi la scena e confermandosi pedina insostituibile. Che Bonazzoli sia insostituibile lo dimostrano i fatti. Il centravanti biancoscudato, finora, non ha saltato nemmeno una partita, giocando tutti e 27 gli incontri in calendario. Come lui, in Serie B, hanno fatto soltanto l’attaccante del Pescara Mancuso e il centrocampista del Brescia Bisoli. Bonazzoli è partito dalla panchina soltanto una volta, semplicemente per tirare il fiato, nel turno infrasettimanale contro il Brescia, entrando a gara in corso.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova tornerà ad allenarsi questo pomeriggio alla Guizza in vista della sfida casalinga di sabato prossimo (ore 15) contro il Perugia. Sarà l’ultima gara prima dell’ultima sosta di campionato, con la Serie B che ritornerà in campo il weekend del 30 e 31 marzo. Gli occhi saranno puntati in questi giorni sulle condizioni di Trevisan e Cherubin, che dopo gli infortuni rimediati contro il Crotone, restano in dubbio anche per la prossima sfida. Quasi sicuramente out Broh, Bisoli potrebbe recuperare quantomeno Pulzetti.