Ore 19.30 – (Il Piccolo) Sale la febbre per il derby regionale: ieri infatti è stata ancora una giornata di prevendita molto intensa per Triestina-Pordenone di domenica sera al Rocco (inizio ore 20.30). A ieri sera, infatti, erano 3853 i biglietti già venduti per il big-match, dei quali 360 nel settore ospiti: insomma, a quattro giorni dalla partita, si è ormai vicini a quota 4mila per cui si prospetta un Rocco decisamente caliente per la sfida contro la capolista. La raccomandazione è quella di acquistare il biglietto in prevendita, sia per evitare lunghe file ai botteghini domenica sera (con il serio rischio di entrate a partita iniziata), ma anche perché l’attuale capienza dello stadio Rocco è fissata a 7450 spettatori, per cui è necessario affrettarsi visto che il sold-out potrebbe non essere poi così lontano. […]
Ore 19,00 – (Il Piccolo) Nella scorsa stagione, le scorribande sulla fascia destra le faceva con la maglia del Pordenone. Adesso però Giovanni Formiconi è rossoalabardato e sul cammino verso la serie B (che già assaporò qualche anno fa con il Grosseto) domenica si troverà di fronte proprio la capolista neroverde. E da buon ex, Formiconi sente il big-match in modo particolare. Formiconi, cosa significa per voi questa sfida con il Pordenone? «Siamo belli carichi, è uno scontro al vertice e il nostro obiettivo finale è sicuramente quello di andarli a prendere. Per cui questo è un passo fondamentale, puntiamo tanto su questa partita, perché se domenica portiamo a casa i tre punti, tutto si riapre e possiamo mettere un po’ di pepe al finale di campionato. Ce la giochiamo e poi in nove partite può succedere davvero di tutto».Che tipo di partita sarà?«Non credo che loro stravolgeranno il loro modo di giocare, sicuramente saremo noi a dover fare la partita, sia sotto l’aspetto dell’intensità che dell’aggressività. Dobbiamo far sentire subito loro l’impatto col match, perché giochiamo in casa e poi siamo noi che dobbiamo vincere. Forse saranno un po’ più attendisti di noi, ma questo non ci deve spaventare, anzi ci deve dare una carica in più». Lo scorso anno come è stata la sua stagione in neroverde? «Al di là dei play-off andati male, è stata un’annata intensa con tante soddisfazioni, e con il prestigioso traguardo della Tim Cup a San Siro contro l’Inter. Sicuramente un bel ricordo per me, ma quello è il passato: ora sto vivendo questa bella stagione in alabardato e voglio contribuire domenica a una vittoria, ci tengo parecchio». […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Vicini al milione. Sono 925 mila 750 gli euro raccolti finora da The Best Equity per il progetto Pordenone 2020. Decisamente una buona cifra, ma ancora lontana dall’obiettivo di due milioni e 200 mila, da raggiungere entro il 15 marzo. Alla scadenza del tempo riservato alla raccolta mancano soltanto 8 giorni: Mauro Lovisa ci spera ancora. Sono 97 i sottoscrittori che hanno dato fiducia al progetto. Fra questi alcuni sono conosciuti perché, in un modo o nell’altro, hanno reso pubblico il loro intervento. Gli ultimi in ordine di tempo ad aderire sono stati il sindaco Alessandro Ciriani, gli assessori Walter De Bortoli, Emanuele Loperfido e Cristina Amirante, i consiglieri Alessandro Basso e Mattia Tirelli. Con loro fa sapere l’ufficio stampa della società neroverde – anche Elena Ceolin, Mario Boranga, il piccolo Marco e Simone Basegio. In precedenza erano state ufficializzate le sottoscrizioni da parte di Assiteca, Ascom e Giovani Industriali. […] Non sono buonissime invece le ultime notizie che arrivano dal De Marchi. Sono ancora fermi Stefani (lesione muscolare) e Cotroneo (distorsione a una caviglia). Hanno lavorato a parte ieri, oltre a Misuraca (postumi dalla frattura costale), anche Frabotta (affaticamento) e, ciò che più preoccupa in prospettiva, Candellone (affaticamento anche per il Galletto). I ramarri si alleneranno questo pomeriggio, sempre al De Marchi, con inizio alle 15. Domattina la consueta seduta di rifinitura a porte chiuse che dovrebbe consentire ad Attilio Tesser di sciogliere gli ultimi dubbi sulla formazione da mandare in campo al Rocco contro la seconda della classe, distanziata di 7 lunghezze. […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) L’esperienza e l’assoluto valore da una parte: con 98 reti segnate è il miglior marcatore straniero di sempre della serie B. L’esuberanza e la forza fisica dall’altra, che l’hanno portato a essere la rivelazione del campionato. Dentro Triestina-Pordenone c’è il duello tra due bomber, l’alabardato Pablo Granoche – che non ha bisogno di presentazioni – e il neroverde Leonardo Candellone: 11 gol, pur con 7 rigori, per il Diablo, capocannoniere del girone con Lanini; 9 per il prodotto del vivaio del Torino; classe ’83 il primo, classe ’97 il secondo per uno scontro che è anche tra generazioni. «Sono tra i top cinque della categoria – assicura Manuel Ferrani, difensore del Rimini, ex neroverde – ma a me ha impressionato maggiormente Candellone: è solo di passaggio in categoria». […] Ferrani, in città nella seconda parte della stagione 2014-2015, li ha affrontati entrambi: col suo Rimini ha battuto sia gli alabardati sia i ramarri, fermando così i due centravanti. «Hanno caratteristiche diverse – spiega il 31enne romagnolo -. L’attaccante della Triestina cerca maggiormente il contatto fisico ed è un genere di punta che, per caratteristiche, preferisco affrontare: sa muoversi molto bene, si vede che ha giocato più in alto. L’ho visto inoltre motivato, un aspetto che non va dato per scontato vista la sua carriera. Candellone – continua – mi ha impressionato molto: si deve smaliziare, ma ha una potenza notevole, sa attaccare la profondità e quindi è in grado di metterti in difficoltà. Ne parlavo anche con i miei compagni di squadra, mi ha sorpreso perché non lo conoscevo. Il futuro è della sua parte, può salire di categoria indubbiamente. Nel gioco aereo si equivalgono: è una bellissima sfida e ripeto, a mio avviso sono tra i migliori in assoluto della serie C». […]
Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ha collezionato 164 presenze con la maglia biancorossa e ha fatto parte del Vicenza guidato da Bruno Giorgi che ha centrato la doppia promozione dalla serie C alla massima categoria. Paolo Mazzeni vive a Modena ma segue le vicende dei colori biancorossi, perché quella maglia gli è rimasta nel cuore. «Non ho nessun problema ad ammetterlo — sottolinea l’ex difensore — sono rimasto legato alla città, tanto che quando posso vado sempre a vedere il Vicenza. Quest’anno ho visto l’esordio con la Giana Erminio e altre quattro partite in trasferta, ma seguo sempre con tanto affetto e con la speranza che questa società torni presto in alto, dove meritano i meravigliosi tifosi biancorossi». Quello in corso è un campionato che all’inzio ha illuso i sostenitori vicentini che hanno risposto con quasi ottomila abbonamenti ma poi le cose non sono andate come si sperava. «Ho seguito attentamente l’inizio del torneo e pur avendo apprezzato il gioco impostato sull’aggressività e sul pressing ho avuto subito alcuni dubbi sul valore qualitativo e tecnico del gruppo. Purtroppo non appena la condizione è scesa e l’entusiasmo è calato un po’, sono venuti a galla i limiti di una squadra che adesso si trova al decimo posto: quando sei a marzo la classifica non mente. E lo dice uno che a Vicenza in serie C per due volte ha perso la promozione per un punto, e poi al terzo tentativo ce l’ha fatta in quell’indimenticabile spareggio ciocato a Firenze contro il Piacenza». […]
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Serse Cosmi si è ufficialmente seduto sulla panca lagunare che fu di Zenga e prim’ancora di Vecchi, ieri mattina nella presentazione al Novotel di Mestre che è stata introdotta da un messaggio del presidente Joe Tacopina (che riportiamo nella pagina a fronte). A lui il compito di tentare di centrare la salvezza nelle restanti 11 partite e consentire al Progetto-Venezia di non subire ritardi. Impresa impegnativa visto che il team lagunare è ora in piena zona-playout. Trattativa rapida martedì mattina con il numero uno del Venezia. «Mi è stata chiesta la disponibilità di sentirmi con il presidente e così è stato – afferma Cosmi – Ho capito che non si trattava di un colloquio conoscitivo ma di intenzione vera e concreta. Ci siamo sentiti solo al telefono: lui parla in italiano molto meglio di quanto io parli inglese ma è arrivato l’accordo. Ho capito che l’esonero di Zenga è stata per lui una decisione molto sofferta». Lei arriva da due esperienze come Trapani e Ascoli, entrambe positive. «Si tratta di situazioni diverse. A Trapani (salvata la squadra il primo anno, nel secondo l’ha portata ai playoff per la A, ndr) si è trattato di un’esperienza eccezionale. Ascoli mi ha fatto capire che andando avanti con gli anni non ci si abitua mai alle emozioni (salvato il team dalla retrocessione a sorpresa non è stato confermato, ndr). Pensavo di rientrare prima nel calcio, ma la parentesi è stata più lunga. Io ero sempre con la valigia pronta». […]
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Per dare il benvenuto a Serse Cosmi stavolta non è apparso in video dagli States, come aveva fatto per il gran ritorno di Riccardo Bocalon. Joe Tacopina ha però fatto sentire la sua voce sbarrando la strada a qualsiasi processo anticipato agli errori che hanno spinto il Venezia in zona retrocessione. «Col Palermo ci aspetta la prima di undici battaglie il suo incitamento oggi attraversiamo un momento difficile ma la situazione non è compromessa. Sono sicuro che Serse Cosmi farà ritrovare questo gruppo e sarà capace di tirar fuori il meglio da ogni giocatore». […] «Oltre a dare il benvenuto nella nostra famiglia a mister Cosmi e ai suoi collaboratori, voglio anche fare chiarezza sugli obiettivi del club perché in quest’ultimo periodo leggo cose che non mi piacciono va dritto al punto Tacopina senza giri di parole Il nostro obiettivo non è mai cambiato, vogliamo la Serie A, tornare nel calcio che conta e rimanerci a lungo giocando nel nostro nuovo stadio che costruiremo a Tessera. In questi anni grossi e consapevoli investimenti ci hanno permesso di conquistare la Serie B in due stagioni, però un modello di business moderno non può permettersi di perdere milioni ogni anno». «Noi continueremo ad investire assicura ma in maniera intelligente e su più fronti, dalla rosa alle strutture, dagli impianti al settore giovanile, dai progetti internazionali al nostro brand che deve diventare ogni giorno più forte e globale. Il Venezia Fc è un’azienda, non un hobby o un giocattolo personale, il club è della città di Venezia e dei suoi tifosi, io ne sono solo un custode temporaneo». […]
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «La prima premessa da fare è che questo Venezia non si era ancora mai trovato al centro di una situazione così delicata sul piano dei risultati – analizza il momento il club manager Paolo Poggi dopo il secondo ribaltone tecnico della stagione – anche perché, è evidente, quest’anno nessuno si aspettava di lottare solo per la salvezza, fermo restando che si tratta sempre del primo imprescindibile traguardo di ogni campionato. La società voltando di nuovo pagina non si è tirata indietro prendendosi una responsabilità non indifferente, proprio per l’importanza dell’obiettivo da centrare». Il dirigente lagunare, nuovamente in partenza per la Cina martedì prossimo per proseguire il suo lavoro di responsabile dei progetti internazionali, inquadra il doppio esonero. «Aver cambiato prima Stefano Vecchi e poi Walter Zenga non significa aver scaricato addosso a loro tutte le responsabilità, entrambi d’altra parte hanno lasciato qualcosa a una squadra che, senza dubbio, ha un potenziale ben superiore a quello che la classifica attuale può far pensare. Nei mesi scorsi si era visto, ed è proprio perché tutti riteniamo che questo gruppo sia ancora vivo, che si è pensato di cercare nuovamente di trasmettere una scossa emotiva, perché nessuno crede minimamente di retrocedere».Poggi si sofferma inoltre sulle dichiarazione di Joe Tacopina. «Le parole del presidente devono far riflettere tutti, dentro e fuori la società e lo spogliatoio. Ha ribadito infatti che non smetterà di investire, e questa è la miglior notizia possibile, però lo farà in modi intelligenti e funzionali alla crescita e al consolidamento del club. Per questo dobbiamo esser tutti uniti per tenerci stretta la Serie B per trarre i giusti insegnamenti dalle difficoltà». […]
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo esserne stato la longa manu in campo ad Arezzo e Perugia a suon di gol, l’ex attaccante arancioneroverde Fabio Bazzani è da due anni il braccio destro in panchina di Serse Cosmi. «Per me è sicuramente un piacevole ritorno in una piazza dove ho passato due annate straordinarie». […] Quanto la stupisce vedere gli arancioneroverdi così in basso? «Questo campionato a 19 squadre ti obbliga ad avere sempre una continuità di risultati, il Venezia è in una di quella annate nelle quali per un motivo o per l’altro vai sulle montagne russe e col passare del tempo anche psicologicamente le cose diventano più difficili. I giocatori in circostante simili perdono sicurezza e identità, molti di loro venivano da un grande campionato nella scorsa Serie B e quindi trovarsi all’improvviso in un’altra situazione ha tolto certezze. Rimettersi in carreggiata si può eccome, non bisogna però farne una questione di 3-5-2 o 4-3-3, tutto dipende come sempre dalla testa. È lì che noi ora dobbiamo leggere per riuscire a cambiare gli sguardi dei ragazzi». […]
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Avevo la valigia pronta… Anzi, era pronta da un pezzo, un po’ come le donne incinte quando aspettano che si rompano le acque ed è ora di correre all’ospedale…». La mette giù col sorriso Serse Cosmi ma in questa frase c’è tutta la voglia del tecnico umbro di rimettersi in gioco. A Venezia sarà suo il compito, stimolante ma non facile, di portare fuori dalle secche la barca arancioneroverde e di guidarla verso l’approdo della salvezza in serie B. Undici partite per il tecnico umbro, che a 61 anni si ritrova a partire da zero con un gruppo nuovo, una piazza nuova e una «missione» sicuramente meno complicata di altre, anche nel suo recente passato, ma che non si prospetta come una passeggiata di salute. Martedì l’esonero di Walter Zenga e subito l’ingaggio di Cosmi. Ieri la presentazione ufficiale del tecnico che esordirà lunedì sera, al Penzo, contro il Palermo. Come dire che non sarà una partenza a pedalata assistita, per niente. Ma Cosmi ha l’intelligenza e le spalle larghe a sufficienza per sapere quali sono le trappole da evitare lungo il percorso, e la prima è quella di partire con i proclami. «Il mio primo pensiero va a Walter — dice riferendosi al suo predecessore — perché lo conosco bene e so cosa sta provando in questo momento. È una persona che stimo, come uomo e come professionista. Ora tocca a me, il quadro generale ce l’ho e quello che dovremo fare sarà lavorare nell’immediato. Perché solo un folle potrebbe pensare, in undici partite, di lavorare stravolgendo tutto quello che è stato costruito finora. Insomma, ci manca il tempo, prima di tutto. La squadra? I “vecchi” li conosco tutti, in più ho allenato Citro e Lombardi». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Stavolta al Novotel niente presenza fisica e neppure un videomessaggio come avvenuto in altre circostanze o un collegamento Skype, come quando si trattò di «battezzare» il ritorno a Venezia di Riccardo Bocalon. Joe Tacopina, però, non ha voluto mancare di far sentire la propria voce anche ieri, un giorno difficile in cui è arrivato Serse Cosmi, segnale per dimostrare ancora quanto il presidente tenga al suo progetto Venezia. Tacopina ha scelto un messaggio, letto dalla responsabile delle relazioni esterne Veronica Bon, per spiegare la scelta di esonerare Zenga e di procedere al secondo cambio in panchina. […] E poi la garanzia più importante, timbrata a fuoco. «Leggo cose che non mi piacciono — ha sottolineato — ma il nostro obiettivo non è mai cambiato: vogliamo la serie A, vogliamo tornare nel calcio che conta e rimanerci a lungo giocando nel nostro nuovo stadio che sorgerà a Tessera». Annuncio che ha rivitalizzato un ambiente depresso, con immediate reazioni positive dei tifosi. A cui Tacopina ha rivolto un appello: «Mi auguro di vedere un Penzo arancioneroverde, di sentire cantare e sostenere i nostri ragazzi fino al 90’ e oltre: il Venezia appartiene alla città e dei suoi tifosi: io ne sono solo il custode temporaneo».
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Lontano, a New York, lontano dalla squadra con il fisico, ma vicino con il pensiero e con il cuore. Joe Tacopina ha fatto pervenire un lungo messaggio, letto a introduzione della presentazione di Serse Cosmi. «Oggi più che mai, avrei voluto essere a Venezia, ma un piccolo intervento programmato da tempo, non mi consente di essere in Italia». Il primo pensiero è rivolto a Walter Zenga. «Voglio ringraziarlo, lui e il suo staff, per quanto ci ha dato in questi cinque mesi. Per la serietà, l’attaccamento e la professionalità dimostrata». Ci credeva, Tacopina, nelle qualità tecniche e caratteriali dell’Uomo Ragno, ma progressivamente la squadra ha iniziato a frenare vistosamente. «È evidente che da un paio di mesi», ha aggiunto Tacopina, «qualcosa non girava più come prima e, per la seconda volta nel corso della stagione, mi sono trovato nella necessità di prendere una decisione difficile. Chi mi conosce sa che non posso lasciare nulla di intentato proprio per questo amore profondo e viscerale». La decisione all’indomani della sconfitta di Verona.«Ho trascorso una lunga notte di riflessione e lunedì ho maturato la decisione che tutto l’ambiente aveva la necessità dell’ennesima scossa per ritrovare quella convinzione e quella brillantezza che oggi sembrano smarrite. Dopo essermi confrontato con i miei collaboratori, ho contattato Serse Cosmi, che ha accettato con l’entusiasmo che lo contraddistingue questa ennesima sfida. Non lo conosco di persona, rimedierò presto, ma ho capito che si tratta di una persona vera». […]
Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Primo giorno al Venezia per Serse Cosmi, terzo nocchiero arancioneroverde con l’obiettivo di portare la squadra di Joe Tacopina sulla spiaggia della salvezza. Presentazione ufficiale al Novotel, davanti allo stato maggiore del Venezia al gran completo (l’amministratore delegato Andrea Rogg, il direttore generale Dante Schibilia, il club manager Paolo Poggi e il direttore sportivo Valentino Angeloni) con il presidente Tacopina, a New York per un piccolo intervento chirurgico programmato da tempo, che ha parlato attraverso un lungo messaggio. Accanto a Serse Cosmi, il suo vice Fabio Bazzani, bomber dei tempi d’oro del Venezia, mentre lo staff è completato dal preparatore atletico Manuel De Maria e dal collaboratore tecnico Salvatore Pollino. Continueranno a lavorare anche con Cosmi sia Andrea Turato che Massimo Lotti. Serse Cosmi ha esordito rivolgendo un pensiero a Walter Zenga. «Ci conosciamo, capisco il suo stato d’animo. So che è una persona sensibile e, quindi, immagino anche come si possa sentire. Cercherò di proseguire il suo lavoro nella speranza di avere anche quel pizzico di fortuna in più che lui non ha avuto». Cosmi arriva in punta di piedi. «Sarei presuntuoso se dicessi di avere un quadro preciso della situazione a 11 gare dalla fine del campionato, ma un quadro generale sicuramente sì. Per questo motivo il mio lavoro sarà orientato a quello che è l’immediato. Solo un folle può pensare di arrivare a 11 partite dalla conclusione del torneo pensando di poter stravolgere o “educare” un gruppo a un sistema di gioco sofisticato perché manca l’elemento fondamentale: il tempo. Uso una banalità: saremo costretti a pensare partita su partita, preparando al meglio una gara alla volta. Da martedì, quindi, io sono concentrato unicamente sul Palermo». […]
Ore 11.30 – (Gazzettino) «Non è mai facile scendere in campo partendo dalla panchina, in particolare a Brescia dove ho freschi ricordi ed emozioni avendo giocato con le Rondinelle nella scorsa stagione». Così Tommaso Cancellotti inquadra la sua prestazione di sabato scorso al Rigamonti. E aggiunge: «Ringrazio in particolare i mei compagni e lo staff tecnico che mi hanno aiutato a calarmi nel modo migliore in questa partita molto impegnativa. Abbiamo ottenuto un risultato importante dimostrando tutti grande carattere e attenzione. Per me, che sono un ex, è stato ancora più bello. Non avevo rivincite particolari, ma mi è difficile descrivere il mio stato d’animo». […] «Qualche partita sottotono da parte nostra c’è stata, però in altre occasioni non abbiamo ottenuto quello che avremmo meritato. Non ci siamo abbattuti per questo ripetersi di risultati negativi, ma abbiamo continuato a lavorare con il massimo impegno, coscienti che questa è la sola strada per risollevarci». E i frutti sono arrivati. «Vincere porta entusiasmo, questo è normale, però noi siamo stati bravi a crederci e lottare. Adesso dovremo essere altrettanto bravi a non mollare, guai abbassare la guardia ora che il morale è alto». […]
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) È il momento di Tommaso Cancellotti. Tornato in campo da “ex” contro il Brescia, a un mese esatto di distanza dalla sua ultima partita, il terzino destro del Cittadella non nasconde di aver provato una soddisfazione particolare andando a sbancare il Rigamonti.«Ho trascorso solo una stagione lì, ma non nascondo che tenevo molto a questa partita», sottolinea, lasciando intuire che nella scarpa gli era rimasto più di un sassolino da far scivolare giù. Con un certo stile, il difensore di Gubbio preferisce glissare, per spiegare che, dopo l’infortunio di Ghiringhelli, «non è stato facile entrare a freddo, ma devo ringraziare i compagni e lo staff che mi hanno aiutato a calarmi subito nella realtà di un incontro così delicato». […] «Ci attende un’altra squadra d’alta classifica. Il Pescara assomiglia alle ultime formazioni che abbiamo affrontato sotto l’aspetto dell’organizzazione. Conta su un bel centrocampo e su uno fra i migliori attaccanti della categoria come Mancuso». […] «La classifica? Personalmente la guardo, ma credo che sia presto per lanciarsi in considerazioni legate alla posizione in più o in meno. So solo che noi abbiamo continuato sulla nostra strada, anche quando i risultati non venivano, convinti che il lavoro sarebbe tornato a premiarci».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Dopo 25 partite un anno fa la quota salvezza diretta era a 28 punti due in più di quest’anno in cui però una squadra (il Foggia) è penalizzata e due (Livorno e Venezia) hanno disputato una gara in meno. Sempre a quota 26 ora si assesta pure la quota play out, come la scorsa stagione. Al termine del passato torneo la quart’ultima (Entella) ha chiuso a 44, ma giocando 42 gare, sei più di quest’anno con un bottino potenziale di 18 punti. Togliendone la metà (media di 1,5 punti a partita) si arriva così a quota 35, ma per prudenza è opportuno alzare almeno a 36 punti il bottino minimo per disputare gli spareggi salvezza. Al Padova ne mancherebbero dunque 16, il che significa che nei prossimi dieci incontri dovrà fare quanto non riuscito nei precedenti ventotto (solo tre successi), ovvero vincere cinque partite e pareggiarne una o in alternativa vincerne quattro e pareggiarne altrettante. Il calendario prevede le sfide interne con Perugia, Ascoli, Cosenza, Lecce e Livorno e quelle in trasferta con Spezia (sabato alle 18), Cittadella, Carpi, Palermo e Benevento. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) L’obiettivo è sempre più difficile, ma ancora raggiungibile a a patto che arrivi in tempi immediati l’imprescindibile cambio di passo. Parliamo della salvezza del Padova, reduce dal pareggio interno con il Crotone che ha ulteriormente complicato la vita e atteso da dieci incontri che richiederanno una volata degna del migliore sprinter. La situazione, va premesso, non permette più calcoli e valutazioni sul valore o la classifica dell’avversario di turno, ma richiede unicamente l’oggettiva conquista di punti, anche perché le dirette concorrenti in tempi recenti il Livorno con il Benevento e il Crotone con il Palermo – hanno saputo fare il pieno anche con le prime della classe, riportando la soglia salvezza ai livelli della passata stagione. Per capire quanti punti servano per arrivare quantomeno ai play out, è utile proprio un raffronto con l’ultimo campionato in cui la squadre hanno viaggiato con una media in linea con le precedenti stagioni.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Prove generali per la sfida con lo Spezia lontano da occhi indiscreti. Come da programma, ieri la squadra ha disputato un’amichevole con l’under 17 di Claudio Ottoni per testare uomini e schemi da opporre sabato all’undici ligure, ma la partita è stata disputata a sorpresa a porte chiuse. Non essendo stata comunicata preventivamente tale decisione, agli impianti della Guizza si era presentata una quarantina di tifosi che poi sono stati fatti spostare in una zona più lontana dal terreno di gioco, con qualche inevitabile lamentela degli interessati, ma senza dovere abbandonare gli impianti della Guizza. Assenti Trevisan e Cherubin, usciti prima dell’intervallo contro il Crotone, oltre a Broh, mentre ha svolto solo attività fisica Pulzetti, alle prese con un’infiammazione all’adduttore. A parte pure Mandorlini e Ravanelli, quest’ultimo vicino al rientro. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ma c’è chi non l’ha presa affatto bene, qualcuno ha anche puntato i piedi, prima che, un po’ alla volta, tutti i tifosi lasciassero i campi scuotendo la testa e inveendo contro squadra e società.Insomma, non è un momento sereno, né di grande lucidità, in casa biancoscudata, con il pareggio contro il Crotone che ha acuito malumori e cattivi pensieri. […] Molto probabilmente, viste le assenze certe di Cherubin e Trevisan, il tecnico virerà sulla difesa a quattro. Anche perché, con questa sistemazione, il Padova ha mostrato di essere a proprio agio nel secondo tempo contro il Crotone. La coppia centrale dovrebbe essere formata da Andelkovic e Ceccaroni, con quest’ultimo che si è ben comportato nel secondo tempo di sabato scorso. È rientrato anche Capelli, che potrebbe rappresentare un’alternativa, magari allargando Ceccaroni come terzino sinistro al posto di un Longhi che ultimamente è parso un po’ affaticato.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il presidente Bonetto chiede più coraggio in campo e Bisoli, nelle intenzioni, dovrebbe accontentarlo. O quantomeno è questo quello che trapela dal quartier generale della Guizza. Sì perché l’ultima novità, dopo i lunghi faccia a faccia, il silenzio stampa e il ritiro anticipato che c’è e non c’è, riguarda l’amichevole in famiglia disputata a porte chiuse. All’insaputa dei soliti fedelissimi che anche ieri pomeriggio avevano raggiunto il Centro Geremia per assistere all’allenamento pomeridiano. E così un grande disguido si è trasformato in un motivo di rabbia per i tifosi (più o meno una cinquantina) accorsi alla Guizza. Ieri pomeriggio, poco prima che i giocatori scendessero in campo per il riscaldamento, l’ingrato compito di allontanare i curiosi è toccato al team manager Simone Viale e al responsabile della comunicazione Massimo Candotti, che hanno dovuto chiedere agli appassionati di lasciare il prato che circonda i terreni di gioco del Centro Geremia.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Torna anche quest’anno il progetto “Papà portami allo stadio”. E ritorna in grande stile. Tra oggi e domani, infatti, calciatori, dirigenti e allenatori della società biancoscudata saranno presenti in undici scuole di Padova e provincia dove incontreranno quasi 3.000 studenti. E a tutti loro sarà consegnato un voucher valido per due biglietti nei settori tribuna family e tribuna est per le partite Padova-Perugia e Padova-Cosenza. Lo schema è quello che ha riscosso già un buon successo negli scorsi anni. I biancoscudati scenderanno in cattedra per raccontare la passione, i valori e le emozioni che riesce a trasmettere il gioco del calcio e il tifo allo stadio. Ma non solo. Sarà proposta anche una nuova lezione in palestra, sotto la guida dei tecnici dell’academy, con l’obiettivo di presentare agli studenti un’attività in forma ludica, per stimolare una sana competizione, oltre a stabilire e condividere le regole di comportamento. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) All’appello, in una stagione disgraziata come quella che sta vivendo il Padova, mancava soltanto una mini-contestazione dei tifosi durante la settimana alla Guizza. Ieri è accaduto anche questo. Il motivo del malcontento è stata l’amichevole programmata contro l’Under 17 di Claudio Ottoni e annunciata fino alla mattina stessa a porte aperte. Niente di tutto questo, perché Pierpaolo Bisoli, già ai minimi storici quanto a popolarità fra i tifosi biancoscudati, ha deciso il contrordine. Test di metà settimana al riparo da occhi indiscreti, cancelli chiusi e tifosi inferociti allontanati dai responsabili del club. I presenti hanno inscenato una mini-protesta contro lo staff tecnico e la decisione comunicata senza alcun preavviso. Una quarantina di persone, infatti, dopo aver deciso di seguire la squadra in vista della delicata trasferta di La Spezia, si era recato al Centro sportivo Memo Geremia con l’intenzione di assistere all’amichevole. Di fronte al cambio di programma, per alcuni minuti si è assistito a una protesta collettiva, con alcuni tifosi che hanno tentato ugualmente di avvicinarsi al campo di gioco. Sono stati il team manager Simone Viale e l’addetto stampa Massimo Candotti a invitare gli stessi ad allontanarsi. […]