Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) È stata già riempita una corriera di tifosi che partirà domenica in direzione Trieste: è quella organizzata dal Fan Club ufficiale, che nel giro di “pochi giorni ha raccolto 54 adesioni” – ha affermato Silvia Gustapane, punto di riferimento del sodalizio. L’entusiasmo sale ora dopo ora tanto che, chi ha chiesto se ci fossero ancora posti disponibili, è stato dirottato al bar Libertà, dove si sta imbastendo un altro pullman: il costo della trasferta è di 30 euro comprensivo di biglietto. Il limite è fissato per venerdì (minimo trenta partecipanti). La partenza è fissata per le 17 di domenica. Dal capoluogo pordenonese sono previsti circa 500 tifosi che viaggeranno verso il Rocco, dove la squadra di Attilio Tesser si giocherà una partita molto importante in chiave serie B: non è il leggendario esodo di San Siro, quando per la gara di Tim Cup con l’Inter ci furono 4 mila tifosi sugli spalti, tuttavia rimane una cifra considerevole. […]
Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Allo scontro diretto il Pordenone ci arriva «consapevole delle proprie forze»: parola del tecnico Attilio Tesser. E sono davvero tanti i pregi della capolista, confermati dai numeri.La statistica che balza maggiormente all’occhio è legata al rendimento, sinora più elevato rispetto a quello del girone d’andata. Se nelle prime nove gare la squadra aveva totalizzato 18 punti (media di 2 a match), nell’equivalente della manche di ritorno ne ha messi assieme 20, per una media di 2,22o: un ruolino di marcia esaltante, evidenziato dalle sei vittorie con Fano, Albinoleffe, Vecomp, Imolese, Vis Pesaro e Fermana.La forza del Pordenone è sotto gli occhi di tutti: da quando è ripreso il campionato (dopo la sosta invernale) ha perso solo una lunghezza rispetto alla seconda. Dal + 8 di partenza si è passati al +7. Si tratta di un aspetto importante, che ha valorizzato l’ottimo ritmo tenuto tra novembre e dicembre e contraddistinto da sei successi e tre pareggi. […]
Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) C’è chi non lo considera un derby, perché “Il derby” è quello tra Udinese e Triestina, ma la partita di domenica tra gli alabardati e il Pordenone è proprio tanta roba. […] In ogni caso, è un match importantissimo, ed è stato presentato ieri in campo neutro a Udine durante un incontro organizzato dal Panathlon cittadino. Riuniti in una sala dell’hotel Astoria, c’erano i due allenatori, Attilio Tesser e Massimo Pavanel, e i due capitani, Mirko Stefani (Pordenone) e Federico Maracchi (Triestina), assieme ai vertici regionali della Figc con Ermes Canciani, e del Coni con Giorgio Brandolin. Tutto sotto il segno del fair play, affinché la partita sia vissuta come un momento di festa anche sugli spalti.E questo si augura anche Tesser, che allena il Pordenone, vive a Udine e ha guidato pure l’Unione in serie B, sfiorando la promozione in A. «Dovrà essere una bella festa dello sport – dice -, anche perché penso che sia un motivo di orgoglio per la regione avere due squadre che si giocano una partita ai massimi livelli della Lega Pro. Noi in campo giocheremo con lealtà e correttezza, le stesse componenti che dovranno esserci anche sugli spalti». […] «Sarà un derby importante perché darà senso al proseguo del nostro campionato – spiega mister Pavanel -, ma noi avremo gare difficili anche nelle settimane successive. Se il Pordenone ha tanti punti in classifica significa che è una bella squadra, ma io ho fiducia nei miei ragazzi: se siamo al massimo potremo fare bene. E se poi avremo tutta Trieste al nostro fianco avremo quell’uomo in più che potrà fare la differenza. Un appello al pubblico? Che viva questa gara con trasporto, ma che alla fine dia vita a un vero terzo tempo. Sarebbe bellissimo». […]
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Un cammino che si è complicato proprio da dicembre in poi con il cambio di panchina tra Giovanni Colella e Michele Serena — e quindi il nuovo cambio — che non ha portato a risultati sperati. Il decimo posto, ultimo utile, che attualmente occupa la squadra biancorossa non dà ovviamente garanzie di poter disputare i play off, anche perché il calendario adesso prevede che i berici affrontino nell’ordine la Sambendettese in trasferta, la Triestina al Menti, l’Alto Adige a Bolzano e la Ternana davanti al pubblico vicentino. Per fare punti servirà una squadra che cresca nelle prestazioni perché quanto visto contro l’Imolese non è stato incoraggiante. «Nel primo tempo ero arrabbiato – ha spiegato mister Colella – siamo stati troppo timidi e non siamo riusciti a giocare il calcio che abbiamo dimostrato di saper sviluppare. Devo dire la verità, è una cosa che mi aspettavo perché per rimettere in sesto questo gruppo ci vorrà del tempo in quanto se hai dei problemi, e se così non fosse la società non mi avrebbe richiamato, non puoi pensare che tutto si risolva in una o due settimane». Nella ripresa qualcosa di meglio si è visto e mister Colella si aggrappa ai segnali positivi della ripresa. «Nel secondo abbiamo giocato con l’ardore del momento, abbiamo avuto almeno tre, quattro occasioni importante per andare in vantaggio ma siamo stati poco concreti davanti al loro portiere. Ritengo che se avessimo trovato il gol in un episodio, sono convinto che la squadra sarebbe cambiata – precisa il tecnico del club berico – avremmo giocato con più serenità e tutto sarebbe stato meno difficile. Non ci siamo riusciti e ci teniamo questo pareggio contro una squadra che sta facendo bene e che all’andata ci aveva messo in difficoltà». […]
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo la sconfitta nel derby di Verona Tacopina rinnova la fiducia o per meglio dire non la toglie al tecnico Walter Zenga. All’indomani del sesto ko nelle ultime undici gare, che in totale hanno portato appena sette punti a un Venezia fermo a quota 26 e ormai risucchiato nei playout, il tecnico milanese resta al timone della barca arancioneroverde, anche se è facile aspettarsi che la gara di lunedì prossimo con il Palermo (11 marzo ore 21) sarà l’ultimo banco di prova prima del ricorso all’esonero. L’amarezza dell’1-0 incassato al Bentegodi (terzo stop in otto giorni dopo Livorno e quello casalingo contro il Perugia) è compensata da un’analisi incoraggiante effettuata con il patron Joe Tacopina un paio d’ore dopo la fine del match perso contro l’Hellas. A riferirlo è l’amministratore delegato lagunare Andrea Rogg, parlando di un Taco abbastanza sereno e nel contempo cosciente della zona retrocessione nella quale il Venezia si è andato ad impantanare, quando per tenersi stretta la Serie B restano a disposizione tredici gare. «Dopo la fine del match il presidente – riferisce Rogg – ha analizzato con grande lucidità il comportamento della squadra e l’andamento della partita. Pur dispiaciuto per il risultato Tacopina ha apprezzato il salto di qualità a livello di rendimento della squadra rispetto alla gara con il Perugia e, soprattutto, l’attaccamento e la voglia di vincere dimostrata dai ragazzi. A suo avviso questo atteggiamento non può che fare bene al gruppo e contribuire ad uscire al più presto dalla zona pericolosa». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Poche parole, per ribadire che il Venezia, almeno per il momento, non cambia allenatore: «Andiamo avanti, tutti uniti: la società e i giocatori che hanno dimostrato di essere con l’allenatore». Il direttore sportivo Valentino Angeloni dice solo questo ed è l’orientamento della società dopo un giro d’orizzonte andato in scena nella notte fra domenica e lunedì fra il presidente Joe Tacopina, dirigenza e staff tecnico. Tacopina è molto preoccupato per la piega che hanno preso gli eventi e gli ultimi risultati hanno di fatto risucchiato il Venezia in zona retrocessione. Avanti con Walter Zenga, dunque, fino a nuovo ordine. Sicuramente fino al posticipo della prossima giornata in programma lunedì prossimo al Penzo contro il Palermo, poi si vedrà. Non parla Tacopina, dopo il nuovo ko di domenica sera al Bentegodi contro il Verona. L’1-0 è un risultato che rispecchia solo in parte quanto visto sul terreno di gioco, visto che il divario avrebbe potuto essere più ampio. Ma la squadra è con Zenga e l’atteggiamento sul campo, secondo i vertici societari, lo dimostra. […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) La fiducia a tempo è già una sentenza. Per cui quando Tacopina, dopo il ko con il Perugia, ha dichiarato a microfoni aperti che «La fiducia non è infinita» in sostanza ha detto che la panchina di Zenga ha i giorni contati.Il problema del Venezia – o meglio, della classifica del Venezia – non è Zenga, così come nello scorso autunno non era Stefano Vecchi. Se volete riflettere su questa opinione, chiedetevi se la squadra in estate è stata effettivamente rinforzata o no. Se il mercato ha consegnato ad un tecnico che da anni con i giovani ha sempre fatto bene, un gruppo migliore o no rispetto a quello dell’anno scorso. […] Breve riepilogo: Tacopina arriva e dice che ha fiducia nell’allenatore, ma dopo poco avverte che la fiducia non è infinita. E nel frattempo avverte che ha visto atteggiamenti sbagliati in alcuni giocatori. Arriva Zenga e parla di un sereno colloquio col presidente (ma dal corridoio arrivavano tuoni e fulmini), promette di tirar fuori la squadra dai casini, ma premette che l’1-3 contro gli umbri è stato il risultato più falso della storia del calcio. Almeno stavolta, non è stata colpa della stampa. Poi al microfono va un giocatore, che giura sul massimo impegno dei colleghi avvertendo che il presidente può dire quello che vuole. Ci si guarda sbigottiti. Ti aspetti un po’ di chiarezza magari il giorno dopo, a menti fredde, ma la società non spiega una virgola. Zenga avverte di non preoccuparsi, se il Venezia non lo vuole più ha pronto il volo per Dubai, in realtà avrebbe diritto a lavorare con maggiore serenità, senza essere delegittimato. Come andrà a finire? Ci sono quattro-cinque finali possibili, come i nomi dei candidati post-Zenga.
Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia riparte oggi, obiettivo il Palermo che arriverà lunedì 11 marzo al Penzo per l’ennesimo posticipo televisivo in notturna (ore 21). Zenga riavrà a disposizione Marco Modolo, che ha scontato a Verona il turno di squalifica, ma anche Matteo Bruscagin, in panchina al Bentegodi, ma a rischio ricaduta dopo la contrattura accusata a Livorno e quindi non impiegato dal tecnico arancioneroverde. Niente da fare per capitan Maurizio Domizzi e per Agostino Garofalo, frenati da problemi muscolari che non potranno essere risolti in una sola settimana. Domizzi si è infortunato al polpaccio sinistro nel finale della gara di Livorno, mentre Garofalo ha disputato l’ultima partita con il Lecce. Il ritorno di Marco Modolo e di Matteo Bruscagin consentirà a Zenga di risistemare il pacchetto difensivo, anche se Coppolaro si è ben disimpegnato contro Pazzini e compagni. Tornerà a disposizione anche Marco Pinato, in panchina a Verona, debilitato dall’influenza intestinale che lo aveva colpito alla vigilia del derby.Rossi. Continua, invece, il periodo nero per Alessandro Rossi: il giovane attaccante, arrivato in prestito dalla Lazio nel mercato di gennaio, titolare contro Spezia, Padova e Benevento, ha nuovamente la caviglia fuori uso dopo la distorsione rimediata in allenamento. Rossi si è infortunato alla vigilia della partita con il Lecce, dopo la sosta ha saltato la trasferta col Livorno, ripresentandosi in panchina con il Perugia. […]
Ore 11.30 – (La Nuova Venezia) La caduta del Venezia non si arresta, segnali di un altro terremoto però non ce ne sono, a oggi, anche se la panchina di Zenga non può essere solidissima dopo la quarta sconfitta nelle ultime cinque gare (un solo punto conquistato). Il presidente Joe Tacopina è a New York, raggiunta dopo la sconfitta di Livorno, ha assistito alla partita contro il Verona in televisione e alla fine si è confrontato con l’amministratore delegato Andrea Rogg. Non ha inviato, invece, il messaggio dagli Usa che era facile aspettarsi. «Il presidente è preoccupato, come è ovvio che lo siamo tutti» ha spiegato Rogg ieri nel tardo pomeriggio «la squadra ha comunque avuto una reazione a Verona. Ci siamo confrontati alla fine della partita per un’analisi lucida di quanto avevamo visto in campo».Qualche segnale positivo da parte della squadra c’è stato al Bentegodi, soprattutto nel secondo tempo, mentre segnali di un cambio di rotta con un nuovo timoniere al momento non ci sono, anche se questa situazione di classifica tiene Tacopina sui carboni accesi. […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) «Abbiamo preso un grande spavento in quanto la situazione si è rivelata più complicata del previsto». È Manuel Iori a raccontare il brutto periodo, non quello delle tre sconfitte consecutive del Cittadella, ma quello vissuto a livello personale. Anche se sono coincisi nello stesso tempo. «In pratica – spiega il capitano – dalla settimana precedente la partita con lo Spezia ogni volta che andavo in bagno perdevo sangue con le urine. È durata per venticinque giorni durante i quali mi sono sottoposto a diversi esami e anche ad una tac di controllo che è risultata negativa. Gli accertamenti hanno scoperto che perdevo sangue dal canale sinistro del rene per cui abbiamo deciso un intervento in anestesia totale sulla parete infiammata del rene sinistro». Un calvario fra dubbi e continui controlli. «Il fatto è – riprende Iori – che non sapevamo neanche noi come stavano le cose. Sono state escluse situazioni gravi, mentre l’infezione sembra dovuta a qualcosa che ho mangiato, o a un farmaco. Stiamo ancora verificando. L’importante è avere superato questo brutto momento ed essere tornato in campo a Brescia per settanta minuti. Sono contento perchè sono andato oltre le aspettative, avendo svolto solo quattro allenamenti dopo tre giorni da un’operazione tosta. Devo ancora smaltire l’anestesia totale per cui ci vorrà ancora del tempo per tornare ai miei livelli migliori, ma posso solo migliorare». […]
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) «Mi sono preso un bello spavento. Sono state tre settimane complicate, ma finalmente posso tirare un sospiro di sollievo». A Cittadella è il giorno della ripresa degli allenamenti dopo la scorribanda di Brescia e prima di unirsi ai compagni Manuel Iori racconta quello che gli è successo nelle scorse settimane, quando ha saltato le partite con Benevento e Lecce. La società aveva comunicato che il capitano si stava sottoponendo ad accertamenti urologici, ma ovviamente c’era un comprensibile riserbo nell’entrare nello specifico.«Ho cominciato a vedere sangue nelle urine la settimana prima della partita con lo Spezia», svela il centrocampista, «ho eseguito controlli di routine e sembrava non ci fosse nulla di particolare. Ma dopo quella gara sono stato male, per cui ho eseguito altri controlli e una Tac, che per fortuna è risultata negativa. Ulteriori accertamenti hanno riscontrato che perdevo sangue dall’uretere di sinistra e così mercoledì 20 febbraio mi sono sottoposto a un intervento di due ore e mezza in endoscopia, in anestesia totale, da cui è emersa un’infiammazione della parete del rene, un’infezione che può essere dovuta a un farmaco o a qualcosa che ho mangiato. Ancora mancano gli ultimi esiti, ma è stato escluso che ci sia qualcosa di grave, per cui mi sento di parlarne più liberamente. Sono state tre settimane di spavento, ma per fortuna sono passate», confessa il capitano. […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) Una mezz’ora la durata del confronto nel chiuso dello spogliatoio, alla presenza del vice presidente Edoardo Bonetto e del direttore generale Giorgio Zamuner che hanno speso parole finalizzate a spronare e a infondere fiducia a tecnico e giocatori, dopo l’occasione sfumata con il Crotone. Della serie, bisogna dare il massimo in questo rush finale. Numeri alla mano, su trenta punti ancora a disposizione ai biancoscudati ne occorrono quindici-sedici per centrare lo spareggio salvezza, avendone attualmente venti. Vuole dire che oltre a dare continuità ai pareggi, occorre necessariamente conquistare qualche vittoria a prescindere dall’avversario di turno. Al riguardo, lo Spezia è reduce da tre sconfitte nelle ultime quattro gare, ma in casa ha finora dato il meglio di sè: solo due battute d’arresto, la prima con il Pescara nel girone d’andata e la seconda con il Verona circa tre settimane fa. Questo per dire che non sarà un appuntamento agevole, e occorrerà sfoderare una prestazione sulla falsariga di quella con il Brescia per portare a casa un risultato positivo. […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) Squadra in silenzio stampa e ipotesi di ritiro anticipato in vista della trasferta con lo Spezia. Il Padova fa quadrato, consapevole più che mai che nelle prossime dieci partite occorre un cambio di passo deciso in termini di risultati per agganciare un posto nei play out. A partire già dalla gara in terra ligure di sabato alle 18. Da ieri Bisoli e i giocatori non rilasceranno dichiarazioni fino a nuovo ordine su decisione della società, per compattarsi ulteriormente e concentrarsi solo sul campo. Del resto al di là delle parole, servono i fatti. Proprio per non lasciare nulla al caso nella preparazione della sfida con lo Spezia, è al vaglio la possibilità di anticipare a giovedì la partenza per raggiungere il ritiro pre partita, ed effettuare lì la rifinitura mettendo a punto gli ultimi dettagli tecnico-tattici. Sarebbe anche un modo per fare ulteriormente gruppo, vivendo insieme un’intera giornata in più prima del match. Quello andato in scena ieri pomeriggio alla Guizza prima di iniziare la seduta sul campo.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Non c’era il presidente Roberto Bonetto, ma il figlio Edoardo che ha parlato qualche minuto ai giocatori nello spogliatoio della Guizza prima dell’allenamento mattutino. Nessuna grande reprimenda, soltanto la richiesta di dare ancora qualcosa in più. Prima dell’inizio della seduta ha preso la parola in spogliatoio anche il direttore generale Giorgio Zamuner, che in questi giorni sta cercando di far sentire il più possibile la vicinanza della dirigenza alla squadra. Il Padova vuole partire per la Spezia già giovedì per prepararsi alla gara con un mini-ritiro. Lo staff tecnico ha intenzione di effettuare in Liguria le ultime due sedute prima della sfida di sabato (ore 18) e per questo sta riorganizzando in fretta e furia la trasferta. Oggi dovrebbe arrivare l’ufficialità della decisione, ma se all’ultimo la società non dovesse riuscire ad allestire il ritiro, Pulzetti e compagni si allenerebbero a porte chiuse al centro Geremia o allo stadio Appiani. […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Fiducia all’allenatore, ritiro anticipato e silenzio stampa. Sono queste le decisioni maturate nel lunedì di confronti in casa biancoscudata. Nessun ribaltone tecnico, come era emerso già nella serata di domenica, dopo una ridda di voci che avevano anche messo in discussione (nuovamente) la panchina di Pierpaolo Bisoli. L’allenatore della promozione dello scorso anno resta al suo posto, concluderà la stagione (a scanso di ulteriori terremoti) e cercherà l’impresa di guadagnare una salvezza che si sta facendo sempre più complicata. Ieri mattina il direttore generale Giorgio Zamuner si è incontrato in sede con il presidente Roberto Bonetto e il vice Edoardo. […] Al termine del confronto tra dirigenti, si è passati al faccia a faccia con la squadra.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sono meno gravi del previsto gli infortuni occorsi a Trevor Trevisan e Nicolò Cherubin. Ma entrambi non ci saranno sabato prossimo contro lo Spezia. Trevisan, stringendo i denti, potrebbe anche riuscire a recuperare, ma l’impressione è che non si voglia forzare per non rischiare ricadute. Il difensore si è procurato una piccola distorsione al ginocchio destro e in questa settimana si allenerà a parte per recuperare al meglio. Cherubin, invece, ha rimediato uno stiramento alla coscia, salterà sicuramente la trasferta ligure e cercherà di tornare a disposizione per la sfida successiva contro il Perugia anche se sarà più probabile rivederlo in campo dopo la sosta. Bisoli, quindi, dovrà rimodellare completamente la difesa e non è escluso che decida di optare per un ritorno alla retroguardia a quattro.A centrocampo, invece, mancherà ancora Broh e continua ad essere in dubbio Nico Pulzetti, che sta convivendo con un’infiammazione agli adduttori. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Avanti con Pierpaolo Bisoli in panchina e silenzio stampa sancito dalla società per giocatori e staff tecnico a partire dalla giornata di ieri e fino al termine della stagione. Questa la decisione presa al termine di un summit fra il presidente Roberto Bonetto e il direttore generale Giorgio Zamuner dopo l’ennesimo pareggio conquistato sabato pomeriggio all’Euganeo dal Padova ultimo in classifica contro il Crotone. Uno scontro diretto presentato alla vigilia come la «partita della vita» e che per lunghi tratti nel corso del primo tempo è stato condotto dagli uomini di Giovanni Stroppa e che nella ripresa ha visto i biancoscudati sprecare almeno due occasioni nitide. Un dato su tutti è quello del possesso palla, nonostante l’inferiorità numerica andata in scena per gran parte del secondo tempo dopo l’espulsione di Sampirisi: 32% contro il 68%, così come i tiri (13 a 15) e i tiri dentro l’area (5-8). Dati desolanti, considerata la necessità di vincere, più che mai con l’uomo in più per quasi un tempo. Con lo 0-0 di sabato il Padova adesso è in svantaggio negli scontri diretti anche con il Crotone in caso di arrivo a pari punti (1-2 e 0-0), con il Foggia (1-2 e 1-1), è in parità con il Venezia (1-0 e 1-2, ma con peggior differenza reti) e dovrà vincere col Carpi con due gol di scarto per rimontare lo 0-1 dell’andata. All’andata a Livorno il risultato fu di 1-1, quindi in questo caso la situazione resta ancora tutta da definire, visto che il retour match si giocherà all’ultima giornata all’Euganeo. […]