Appuntamento in mattinata, nella sede di viale Nereo Rocco. Seduti allo stesso tavolo, uno di fronte all’altro, il presidente Roberto Bonetto e il direttore generale Giorgio Zamuner. Un solo argomento al centro del summit odierno: come riuscire a tirar fuori il Padova dal tunnel in cui si è cacciato e che porta dritto nel burrone della Serie C. Mancano 10 partite – equamente divise in 5 casalinghe e altrettante in trasferta – da qui all’11 maggio, quando si esaurirà l’ultima giornata del campionato cadetto, ed i biancoscudati dovranno provare a mettere insieme almeno 16 punti sui 30 disponibili, per sperare nei playout. Non ci sono più alibi o giustificazioni che reggano, “qualcosa va fatto”, per dirla con le parole pronunciate dal presidente dopo lo 0-0 con il Crotone, per agganciare gli spareggi-salvezza, distanti ora tre lunghezze. Ed ecco il motivo per cui, nella “pancia” dello stadio Euganeo, si farà il punto all’inizio della settimana che porterà a La Spezia. Dire che la posizione del mister sia solida è un azzardo, ma l’allenatore di Porretta Terme non è sull’orlo adesso di un secondo esonero.
[…]Molte delle critiche piovute nelle ultime settimane riguardano il modo in cui la squadra affronta l’avversario di turno: in sostanza, tifoseria e una parte degli addetti ai lavori rimproverano a Bisoli di pensare più a difendere che ad attaccare, osando poco. Questo chiama in causa ovviamente le scelte di formazione e l’approccio alle partite: serve un comportamento diverso, in una parola rischiare di più.
[…]Non lasciare nulla di intentato per poter arrivare a quota 36, l’unico obiettivo realistico, a questo punto, di un campionato nato nel segno dell’illusione e virato poi nella direzione peggiore possibile. Anche per tale motivo è probabile che la società decida di portare il gruppo in ritiro anticipato a metà settimana in vista dell’incontro di La Spezia di sabato. Un sacrificio ritenuto necessario per compattare ancora di più i biancoscudati e spingerli verso una vittoria che, ora più che mai, è necessaria per non dire addio in anticipo alla categoria.
(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)