Ore 20.00 – (Il Piccolo) […] Il portiere alabardato Offredi, più che delle sue prodezze, preferisce parlare della vittoria della squadra: «Sì, sono stati interventi importanti, ma la cosa fondamentale è che alla fine sia arrivata una vittoria che abbiamo cercato fortemente come facciamo sempre. Bravi tutti, anche chi è entrato in corsa che ha dato una grossa mano, è stata un’ottima partita contro una squadra che non perdeva da tanto tempo ed era in trend positivo. E contro squadre che si chiudono bisogna anche stare attenti a non concedere ripartenze». Il portiere comunque era fiducioso anche quando il risultato sembrava ormai non si sbloccasse più: «Ci ho sempre creduto perché stavamo creando tantissimo , non tanto come conclusioni, ma come pressione sì. Già negli ultimi 20 minuti del primo tempo ci eravamo andati vicini. E comunque eravamo sempre là, e con le qualità che abbiamo prima o poi il gol viene». […] Quanto alla rincorsa al Pordenone, Offredi assicura che in realtà l’Unione sta pensando soprattutto a se stessa: «Nessuno di noi ci sta pensando in modo particolare, perché in realtà dentro di noi è una gara contro noi stessi: sembrerà strano ma non guardiamo gli altri, tanto sono davanti e noi dobbiamo comunque vincere, quindi pensiamo a noi, poi vedremo alla fine gli altri cosa avranno fatto». […]
Ore 19.00 – (Il Piccolo) Nemmeno il più ottimista a fine gennaio avrebbe potuto prevedere che l’Unione chiudesse l’intenso mese di febbraio con 4 vittorie e 1 pareggio. Praticamente un en-plein inimmaginabile solo al termine del primo tempo di Verona. Ed è proprio in quella partita che va cercato il salto di qualità quantomeno mentale e di consapevolezza di una squadra capace e fortunata nel trasformare un raggelante 1-3 in un entusiasmante 4-3. La svolta sul piano della fiducia non sarebbe stata però sufficiente a portare i risultati successivi senza un aggiustamento tecnico-tattico già intuito da tempo ma applicato con costanza in questo mese da Pavanel. La vittoria di sabato con il Renate, così come quella al Rocco con il Monza e al pari di quella di Terni, pur con avversari di diverso spessore, hanno un denominatore comune. La Triestina, dopo aver controllato la prima fase della gara, è riuscita a sfondare nel secondo tempo. La scelta di collocare Procaccio alle spalle di Granoche, e Beccaro a fare il jolly tra centrocampo e difesa, per poi inserire Petrella o Mensah nella ripresa e altre forze fresche negli ultimi risulta l’assetto più produttivo. Questo significa che Pavanel ha trovato la quadra o meglio la capacità di sfruttare al massimo le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Tesser fa di tutto per non leggere la classifica e per non farla leggere nemmeno ai suoi uomini. «La strada ripete il suo mantra è ancora lunga e difficile. Noi non dobbiamo guardare troppo lontano, ma affrontare una partita per volta come abbiamo fatto sinora. Al di là del fatto che le nostre avversarie principali non hanno certo ancora mollato, questo è un campionato estremamente equilibrato, in cui tutti possono crearti problemi. Anche le squadre che in classifica sono più indietro. L’ennesimo esempio si è avuto a Fermo dove i padroni di casa hanno esibito grande intensità e aggressività, costringendoci a giocare al di sotto delle nostre possibilità. Conoscevo il modo di giocare della Fermana, che già al Bottecchia ci aveva messo in difficoltà. Sapevo continua il tecnico di Montebelluna che probabilmente la sfida sarebbe stata decisa da un episodio favorevole o da un piazzato. Per questo avevo pensato di varare una squadra più fisica con Candellone e Germinale in prima linea. Poi sorride Tesser è andata a finire che il match è stato determinato da una giocata di Patrick Ciurria, mandato in campo per dare più velocità e imprevedibilità alla manovra offensiva. Il rigore su di lui è stato l’episodio a nostro favore che stavamo aspettando. Bravo lui e bravo Salvatore a restare freddo dal dischetto (Burrai aveva sbagliato la volta precedente, ndr) e a trasformare il penalty». Tesser ancora una volta, come dopo il match al Città di Meda con il Renate, ha voluto sottolineare la prestazione di Vogliacco, diciottenne chiamato a ricoprire il ruolo di Mirco Stefani. «Alex ha giocato ancora con sicurezza e concentrazione, dimostrando ha sorriso il mister – che nel reparto centrali difensivi siamo ben coperti». […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Pesava come un macigno racconta Burrai quel pallone che sono andato a raccogliere per mettere sul dischetto». Salvatore aveva sbagliato l’ultimo tiro dagli undici metri. «Non solo per quello aggiunge il metronomo -, ma anche perché sapevamo che Triestina e Feralpisalò avevano vinto le loro partite con il Renate e il Gubbio e si erano avvicinate rispettivamente a quattro e a cinque punti da noi. Non solo: arrivavamo da una partita come quella col Renate con il pareggio subito nei minuti di recupero da De Sena che era in netto fuorigioco. Siamo stati bravi a restare sereni e a preparare al meglio in settimana la sfida di Fermo». Arrivato sul dischetto, Salvatore non ci ha pensato su molto: ha scaricato una bordata centrale battendo Marcantognini che si era preventivamente tuffato sulla sua destra. Due gol di fila che hanno portato 4 punti nella cassaforte neroverde. «Sono contento ammette Burrai che ha dedicato il gol al Recchioni alla moglie per festeggiare ulteriormente il suo compleanno -, ma sono ancora più contento dei risultati che sta ottenendo la squadra, indipendentemente da chi segna. A Fermo gli piace ricordare non era facile fare punti. La Fermana è una squadra che non ti concede di fare gioco. Abbiamo sfruttato probabilmente l’unica vera occasione che i marchigiani ci hanno concesso. Voglio fare i miei complimenti a Patrick che è entrato e ha spaccato la difesa avversaria procurandoci il rigore. In questa squadra conclude Burrai sono tutti importanti: sia chi entra dall’inizio che chi entra in corsa».
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) In particolare su un aspetto nessuno ha mai nutrito un dubbio relativamente a questo Pordenone: il carattere. E la squadra, nel giorno più difficile, ha dimostrato un’altra volta di averne. A Fermo, sul campo della prima formazione contro cui arrivò il primo rovescio, i ramarri sono riusciti a vincere pur privi di Stefani e Bassoli e subito dopo aver saputo delle vittorie di Triestina e FeralpiSalò, improvvisamente “atterrate” a 4 e 5 punti dalla capolista del girone B di serie C. E’ bastato un rigore trasformato da Burrai per far capire chi comanda e rimandare le inseguitrici al mittente, uscite non ridimensionate, anzi, ma riportate dopo il ventottesimo turno al loro livello originario. […] Magari a febbraio il gruppo non è stato così brillante, visto che ha segnato solo sei gol in cinque partite, ma va sottolineato che non ha mai perso: tre vittorie (Imolese, Vis Pesaro e Fermana) e due pareggi (Vicenza e Renate). Ha inoltre subìto pochissimo, solo due reti, pur affrontando un paio di incontri in una situazione di emergenza nel reparto arretrato. La solidità è la carta vincente del Pordenone, che ha abbandonato da tempo le note offensive e raffinate dell’epoca di Tedino per abbracciare i concetti di Tesser, votati all’essenzialità se non addirittura al “minimalismo”. Tutto materiale che intimorisce la Triestina, che ora deve – innanzitutto – vincere anche domenica prossima con la Giana e incamerare un’altra vittoria il 10 marzo al Rocco coi ramarri (il fischio d’inizio potrebbe essere anticipato: al momento è fissato alle 20.30): i giuliani devono sempre andare a segno (così come la Feralpi) e va trovata in questa riflessione la pesantezza del successo di Fermo. […]
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia resta a lungo aggrappato a Guglielmo Vicario per non scivolare nel catino dell’Ardenza e invece viene punito sul piu’ bello. Minuto 47 della ripresa: Dumitru serve Rocca che non arriva sul pallone, Raicevic e’ pronto, invece, per la stoccata vincente: punto, gioco, incontro. Il gol arriva al momento meno opportuno per i veneti perche’ pensavano di averla fatta franca. Ospiti arroccati a lungo, difesi da Vicario, il 22enne portierino di Udine pronto a salvare la truppa di Zenga in una gara in cui, onestamente, per i veneti, c’e’ assai poco da salvare. Il risultato senza dubbio e’ figlio di una prestazione troppo rinunciataria. Per il Venezia continua l’idiosincrasia con il successo esterno (che manca dal 30 ottobre scorso, 1-0 a Cremona), e la sconfitta permette ai lagunari di vedersi risucchiati nella zona pericolosa della classifica proprio dai livornesi. Partita strana con gli attaccanti labronici che, per lunghi tratti, vengono messi in condizione di far male, e non ci riescono. La difesa di Zenga non e’ piaciuta perche’ i labronici troppe volte si sono liberati al tiro, il centrocampo e’ stato meno dinamico rispetto a quello avversario mentre ne’ Bocalon ne’ Di Mariano hanno saputo impensierire Zima. Il solo Lombardi e’ parso una spanna al di sopra della media. Labronici senza gli infortunati Dainelli, Sainte, Mazzoni e Soumaoro, assenti anche gli squalificati Fazzi e Diamanti. Sull’altro fronte, invece, Zenga e’ orfano di Facchin (squalificato), Rossi, Garofalo, Citro e Schiavone (infortunati). Breda sceglie il 3-4-3 con Giannetti, Raicevic e Murilo di punta. Zenga che conferma le tre punte ma con un difensore in piu’ rispetto ai toscani. Davanti Lombardi e Di Mariano affiancano la boa Bocalon. […]
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] “Avessimo preso il gol nei primi 25′ del primo tempo non avrei avuto nessun rammarico – spiega l’allenatore lagunare – abbiamo iniziato la partita male e non abbiamo praticamente messo in atto nulla di quello che avevamo provato, ma prendere gol in questo modo, dopo aver battuto un calcio d’angolo e poi una rimessa a due minuti giocando la palla senza pensarci, non va bene. Avevamo inoltre recuperato la posizione a difesa schierata, bastava intercettare la palla, ma così non è stato”. Ed oltre a questo, è un altro il fattore che suscita le preoccupazioni di Zenga. “A parte che non riusciamo a fare due passaggi di fila, ma il problema è che vedo una squadra presuntuosa, composta da giocatori che non riescono interpretare la situazione. Se l’arbitro non fischia fallo è inutile continuare a buttarsi a terra, eravamo riusciti a mettere bene la gara nel secondo tempo giocando con un sistema a specchio di quello del Livorno, che infatti aveva costruito una sola mezza occasione su un passaggio filtrante di 30 metri. La cosa strana è che abbiamo perso una partita che, per come era cominciata, meritavamo di perdere, ma che poi senza fare grandissime cose eravamo riusciti a tenere senza problemi. Poi, chiaramente, dovremo rivederla a freddo per analizzarla”. […]
Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Dall’Adriatico al Tirreno per subire la beffa allo scadere. Il Venezia ieri sera a Livorno ha sofferto a tratti, stretto i denti mostrando anche bel gioco, ma al 2’di recupero si è visto strappare un punto meritatissimo, complice il gol di Raicevic che ha fatto esplodere il Picchi.Partita ruvida fin dalle prime battute. Cartellini gialli sventolati senza troppe remore dall’arbitro Ghersini, e Venezia che sta al gioco degli avversari, in campo a testa alta e mostrando anche la volontà di non subire troppo come si era invece visto nelle ultime trasferte. Il Livorno è aggressivo fin dai primi minuti, lavora moltissimo sulle fasce e sfrutta alla perfezione la vena creativa di Porcino a sinistra e Valiani a destra. Un gioco avvolgente che vede in continuazione palloni calciati nell’area di Vicario per le teste di Murilo e soprattutto Raicevic. La mira degli attaccanti non è precisa, ma il portiere del Venezia ha, comunque, il suo bel daffare, e al 6′ fa un capolavoro con la mano sinistra per dire no a Raicevic. La squadra di Zenga si difende con ordine, anche se per Bruscagin e l’esordiente Mazan, sulle fasce, il primo tempo è da straordinari. Il problema è che il centrocampo a tre del Venezia non riesce a frenare le avanzate dei livornesi, con Segre e Suciu che, sugli esterni, vengono scavalcati regolarmente in velocità. […] Di conclusioni nella porta se ne vedono poche perché manca la precisione, e alla fine le due squadre sembrano quasi arrancare e accontentarsi del risultato, che di sicuro è più utile al Venezia. Invece la beffa arriva al 47′, altro che scherzo di Carnevale, e porta la firma di Raicevic, regalando il più amaro dei ritorni in laguna di questa stagione. E dopodomani sera al Penzo (ore 19) bisognerà battere il Perugia.
Ore 14.00 – (Mattino di Padova) L’Este proprio non c’è, il Bolzano invece sì e dopo il 4-1 dell’andata cala il tris nella sfida di ritorno. Notte fonda per la compagine giallorossa, irriconoscibile rispetto alla squadra vivace e propositiva ammirata fino a novembre. La Virtus affonda il colpo in avvio di ripresa su una grave disattenzione difensiva della retroguardia di casa, raddoppia su azione d’angolo e chiude i conti in contropiede. Da Giusti e compagni nessun segno di reazione: a peggiorare le cose arriva, anzi, pure l’espulsione di Marini per doppio giallo, altro sintomo di una frustrazione ormai ben oltre i livelli di guardia. Con l’obiettivo playoff di fatto sfumato, adesso gli atestini, a +3 dalla zona playout, devono seriamente guardarsi le spalle. L’Este, senza Pozza e De Giorgio, con Sterchele a sostituire in panchina lo squalificato Zanini, affida a Ferchichi il compito di ispirare la manovra offensiva. […]
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Finisce 1-1 tra Clodiense e Campodarsego, ma è un pareggio che serve davvero poco ad entrambe. Non possono gioire i ragazzi di Vittadello perché la classifica continua ad essere deficitaria, visti anche i risultati delle dirette concorrenti; e non può gioire nemmeno Andreucci, che vede scappare Adriese ed Arzignano e con esse anche la possibilità di vincere il campionato. Ma alla fine è comunque un pareggio che ci può stare, perché il Campodarsego ha fatto la partita, ma la Clodiense ha saputo ugualmente, in qualche modo, tenere a bada il più quotato avversario, fermato anche dalla giornata di grazie del portiere Camerlengo autore, nel secondo tempo, di due parate da urlo.In avvio di gara Vittadello si presenta con Nappello dietro l’unica punta Cinque, mentre Farinazzo viene sacrificato a centrocampo per avere maggior copertura. Andreucci, invece, senza Raimondi, ha piazzato Zane davanti alla difesa e tenuto Vuthaj in avanti a fare sportellate con Ballarin e Cuomo. […]
Ore 12.30 – Vigilia di Padova – Brescia e parola a Pierpaolo Bisoli: “Mbakogu c’è, ha fatto allenamento con noi e giocherà dal primo minuto. Lollo ancora non è a posto, forse lo porto in panchina se ci può dare una mano quindici minuti perché non ha fatto neanche un allenamento con la squadra. Non sta bene nemmeno Pulzetti, che dovrò valutare. Calvano non ci sarà, gli unici che abbiamo a disposizione sono Mazzocco, Broh, Cappelletti, Zambataro e Serena. Sarà una partita da battaglia, il Brescia è primo e noi dobbiamo vendere cara la pelle. Dobbiamo ritrovare la cattiveria che abbiamo avuto col Verona. Abbiamo avuto due occasioni clamorose, se non le buttiamo dentro cosa dobbiamo fare? Dobbiamo graffiare il guanto al portiere avversario, dobbiamo dare qualcosa di più. Sul piano della prestazione non posso rimproverare nulla alla squadra, abbiamo rivisto l’azione del gol che non abbiamo fatto quello che dovevamo, sul rigore che non c’è ci abbiamo messo qualcosa di nostro. Se vedo qualcuno rassegnato con me va a casa, sento Di Carlo e Baroni che dicono che giocare da ultimi non è facile, lo dico anche io. Domenica sera ho fatto uno sfogo con il direttore in cui ho detto che ognuno deve mettere in gioco la nostra poltroncina. Questo sistema di gioco ha dato certezze e convinzioni, sarei preoccupato se la squadra non creasse. Cambiare modulo? Non ci penso. La squadra sta facendo uno sforzo enorme, ci vogliono gli sforzi individuali e di squadra. La sfida con mio figlio Dimitri? Non ho mai vinto, chissà che qualcuno ci metta una mano dall’alto…”
Ore 12.00 – (Gazzettino) […] Il Cittadella c’è riuscito recuperando lo svantaggio iniziale, che poteva indirizzare la partita in altra maniera. «Abbiamo offerto una risposta convincente, da squadra vera. Chi guarda il 4-1 finale può pensare a una passeggiata, invece così non è stato. Il Lecce è una squadra forte, abbiamo dimostrato di avere carattere, è stata una prova molto positiva da confermare nelle prossime gare». Vittoria che non arrivava più e polveri bagnate in attacco: due problemi spazzati via in un colpo solo da Moncini. «L’importante è aver capito la lezione. Il Cittadella se non tiene sempre alta la tensione fatica contro chiunque. Abbiamo un organico che ritengo forte, ma dobbiamo dare tutti il cento per cento, ogni volta». I granata riposeranno nel turno infrasettimanale di domani sera, e quindi potranno presentarsi al big match di Brescia ben riposati. «Personalmente avrei preferito giocare subito, cavalcando l’onda dell’entusiasmo ritrovato. Credo comunque che avere a disposizione l’intera settimana per prepararci al prossimo turno sia salutare per noi. Brescia sarà difficile, i risultati dicono che è una delle formazioni più forti del torneo». Con i tre punti sul Lecce la squadra è rientrata in zona promozione. «Non è il momento di guardare la classifica. È superfluo dire che vogliamo arrivare a giocarci i play off, ma concentriamoci su una partita alla volta. Adesso staremo a guardare cosa faranno le altre, ci riposeremo per farci trovare lucidi e pronti alla ripresa». […]
Ore 11.50 – (Gazzettino) Approfittando del turno di riposo del Cittadella che non scenderà in campo domani nel turno infrasettimanale, Venturato ha concesso un giorno di riposo in più alla squadra, che tornerà ad allenarsi domani pomeriggio al Tombolato. Ci sarà l’intera settimana per preparare al meglio la trasferta di Brescia dell’ex portiere Alfonso. Alla ripresa saranno da valutare le condizioni di Pasa, uscito nel corso della partita con il Lecce per il piede dolorante, ma dovrebbe comunque tornare a disposizione capitan Iori dopo il riposo forzato. Intanto l’esperimento di Drudi da play davanti alla difesa, come intravisto con il Lecce dopo l’uscita dal campo di Pasa, è destinato a non ripetersi nell’immediato futuro: il difensore, infatti, era in diffida e sabato si è preso il giallo che ha fatto scattare la squalifica. E Settembrini, a quota nove gialli, si è aggiunto ai diffidati Camigliano e Frare. […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Quando si dice “usare la testa”. Gabriele Moncini ha abbattuto il Lecce con tre gol in fotocopia, consentendo al Cittadella di rialzarsi di colpo dopo il periodo più nero della sua storia recente. E ai patiti delle statistiche farà piacere sapere che una tripletta tutta fatta di incornate non si vedeva nel campionato di Serie B addirittura dal novembre del 2014, messa a segno dal “Diablo” Granoche con la maglia del Modena, contro il Crotone. «Merito dei cross dei miei compagni. Ci sono stati quelli di Benedetti e Schenetti che mi hanno consentito di segnare, ma ne erano arrivati anche altri di interessanti. Da parte mia c’era tanta rabbia per le occasioni non sfruttate nelle scorse partite, perché mi sto mettendo in gioco e so quanto sto lavorando. Il colpo di testa è una delle cose che mi riescono meglio, ma più che a me i complimenti vanno allargati a tutta la squadra, che ha saputo reagire dopo un periodo complicato, dimostrando maturità nel ribaltare la partita». […] «La Mantia ha realizzato un gran gol. Ma forse proprio l’1-0 del Lecce ha fatto scoccare la scintilla che ci ha risvegliato. La risposta è stata quella di una squadra vera. Adesso l’importante è avere capito la lezione, che è questa: se non teniamo alta l’attenzione possiamo perdere contro chiunque. Sappiamo di essere forti, ma dobbiamo sempre dare il 100%». […] «Noi puntiamo a qualificarci, ma non è il momento di guardare la classifica. Sfrutteremo la nostra pausa per prepararci al meglio per la trasferta a Brescia di sabato con la capolista. Avrei preferito cavalcare l’onda e giocare subito, ma avremo il vantaggio di essere più freschi». […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) Non si chiedono favori, ma che gli episodi siano sanzionati nella maniera giusta». Rimuginare sulla gara di Pescara non serve a molto, tanto più che è alle porte la sfida con la capolista Brescia. «In questi casi si dice che giocare subito una partita ravvicinata può aiutare, però è normale che devi recuperare energie e verificare qualche acciaccato. Senza dimenticare che ci attende una gara tutt’altro che semplice. Siamo consapevoli delle difficoltà che ci aspettano, ma dobbiamo fare risultato in qualsiasi modo. Dobbiamo essere fiduciosi, altrimenti non andiamo da nessuna parte». […] Poi il pensiero finale del diggì: «La squadra si è allenata bene oggi (ieri, ndr), come aveva fatto anche la settimana scorsa. Ripeto, deve essere compatta, tosta e cattiva, consapevole dell’avversario che abbiamo davanti. Sono le armi che dobbiamo mettere in campo per raggiungere la salvezza. Poi arriverà anche la partita che non tiri in porta e vinci con un colpo di fortuna. Pur sapendo che per salvarci servono tre-quattro vittorie».
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Mi sono alzato istintivamente dicendo fallo, niente di più. L’arbitro mi ha spiegato che per regolamento non ci si può alzare dalla panchina». Il direttore generale Giorgio Zamuner chiarisce il motivo della sua espulsione con il Pescara in occasione della mancata concessione di un rigore, con tanto di faccia a faccia a fine gara con Fourneau di Roma 1. «Sono andato a fare una chiacchierata, dicendogli appunto che istintivamente mi sono alzato dato che mi sembrava un fallo talmente grande. Ho preso atto dal direttore di gara che il regolamento è questo, e me la metto via». […] A caldo nel dopo gara il presidente Roberto Bonetto ha puntato l’indice proprio contro la direzione del fischietto romano. Ne condivide lo sfogo? «È già stato abbastanza eloquente il presidente. Siamo convinti che il rigore assegnato al Pescara era dubbio, e che il nostro era clamoroso. Siamo stati penalizzati in due episodi chiave, poi a me non piace cercare alibi nella direzione arbitrale perché non fa parte del mio carattere. Però succedono episodi che fanno un po’ innervosire e non ti fanno stare sereni.
Ore 10.40 – (Gazzettino) […] Sulla raffica di provvedimenti, ecco le dichiarazioni del presidente biancoscudato Bonetto: «A fine partita ero nervoso e agitato per avere subito un’ingiustizia, e quando ho visto l’arbitro uscire dagli spogliatoi non ho fatto altro che presentarmi come presidente del Padova e dirgli che la sua direzione di gara non era stata all’altezza, e che con questo tipo di arbitraggi si danneggia la società. Evidentemente il direttore ha interpretato le mie parole come un’offesa, resta il fatto che abbiamo subito un’ulteriore ingiustizia». Il patron biancoscudato entra nel merito delle espulsioni di Bisoli, Zamuner, Viale e Norbiato, che se la sono cavata comunque con un’ammonizione con diffida. «Non avevo mai visto prima una cosa del genere, ossia che vengono allontanati dal campo quattro componenti della panchina per essersi alzati in piedi chiedendo il rigore. Di solito un arbitro di buon senso ne battezza uno, e non ne manda fuori quattro. Una cosa incredibile, chissà che passi presto questo momento e che ci rialziamo».
Ore 10.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Servono 4 punti in due partite nella settimana più difficile”) In sostanza, servono un (deciso) cambio di passo e una mentalità diversa rispetto a quanto visto sinora. A proposito di bilanci, c’è da dire che tra andata e ritorno il percorso seguito dall’allenatore di Porretta Terme è perfettamente identico: 6 partite giocate, 6 punti. Ma con una media di un punto a gara non ci si salva. […] Restano 12 giornate da qui all’11 maggio, 36 punti in palio. A furia di pensare che “ci sono ancora tante sfide da affrontare” (refrain un po’noioso su cui si batte dalle parti di viale Rocco), qui non si va avanti di un millimetro. Vorremmo cogliere, invece, nei biancoscudati una carica da guerrieri pronti per le… Crociate. Questa è la settimana forse più importante del campionato: non si può sbagliarla. […]
Ore 10.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Servono 4 punti in due partite nella settimana più difficile”) Andiamo subito al sodo per quanto riguarda il Padova: due partite consecutive in casa, contro il Brescia capolista e il Crotone avversario diretto nella corsa alla salvezza. Servono almeno 4 punti. Il che significa un pareggio e una vittoria. Non si scappa, perché chi si è affrancato di recente dall’ultimo posto, dove sono malinconicamente assisi i biancoscudati, ci è riuscito centrando uno, due, addirittura tre successi di fila e guadagnando di colpo terreno sulle rivali. E Pulzetti & C. hanno centrato l’en plein in questa stagione solo tre volte, nei derby contro Venezia e Verona (con Bisoli) e ad Ascoli (con Foscarini). I “se” e i “ma” c’entrano poco con il momento attuale, da gestire con la determinazione che si richiede ad un gruppo che voglia davvero salvarsi, non più solo provarci.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Dopo una sconfitta così amara, che vanifica i risultati precedenti e lascia strascichi di polemiche, sarebbe stato meglio avere una settimana per prepararsi alla prossima sfida o va bene rigiocare dopo pochi giorni? «Secondo me è meglio rigiocare subito come succederà. Il Brescia è un avversario molto difficile, dovremo essere bravi a resettare tutto per mettere in campo una grande prestazione in casa nostra». […] Come mai fate così tanta fatica sotto porta? A Pescara, contrariamente ad altre occasioni, siete anche arrivati più volte al tiro, senza mai riuscire a buttarla dentro. «Secondo me l’atteggiamento deve essere più propositivo. Solo con questa mentalità si può fare risultato contro chiunque, anche contro la capolista. Ciò che stiamo facendo finora non basta, dobbiamo migliorare e farlo al più presto, il tempo è sempre meno. Ma l’importante è restare sempre uniti tra noi. In questo momento serpeggia moltissima delusione, ma è una delusione che deve servirci per riuscire a crescere».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] «Sono molto deluso, durante la settimana avevamo preparato molto bene la partita, ma non è bastato», scuote la testa il difensore centrale, Nicolò Cherubin, «il rigore concesso così a freddo ci ha tagliato le gambe, penalizzandoci oltremodo. La reazione c’è stata, ma non è bastata. Il momento è molto difficile, dobbiamo stare uniti e lavorare tanto per poterne uscire». […] «Non ho fatto una grande partita ne sono consapevole», ammette l’ex Cittadella, «ma ho l’esperienza necessaria per capire che non si possa essere sempre al massimo. Devo solo ripartire, rimboccandomi le maniche per far meglio. Il secondo gol del Pescara? Volevo tenere l’avversario alle mie spalle, con l’obiettivo di andare in anticipo sulla palla. È stato bravo lui ad arrivare prima, sfruttando quella frazione di secondo in cui l’ho perso con gli occhi».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Mister Bisoli ha i suoi bei grattacapi per scegliere la formazione da schierare domani all’Euganeo contro il Brescia. Calvano, dopo essere uscito per un problema alla caviglia nel primo tempo di Pescara, rischia di dare forfait e anche Lollo non dovrebbe recuperare. Ecco perché non è da escludere la conferma di Cappelletti a centrocampo. Sulla destra rientrerà Morganella, mentre Mbakogu ormai è pronto. Da capire soltanto se il tecnico voglia lanciarlo dal primo minuto o usarlo come arma a partita in corso. Per il resto potrebbe esserci qualche novità in ottica di turnover. Scalpitano per una maglia Ceccaroni e Marcandella.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Costano caro al Padova le proteste inscenate contro il Pescara. Il presidente Bonetto è stato multato di 5.000 euro e inibito fino al 5 marzo “per avere, al termine della gara, negli spogliatoi, in modo concitato, proferito al direttore di gara espressioni ingiuriose e insinuanti”. Multa di 2.000 euro e ammonizione con diffida per Bisoli, per le proteste dopo il rigore non assegnato al Padova al 33′. Infine, domani sera, il Padova scenderà in campo con il lutto al braccio, per la morte del giovane atleta delle Fiamme Oro, David Cittarella.