Pescara-Padova, l’analisi e le pagelle de “Il Mattino di Padova”

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In 18 minuti il Pescara ha chiuso i conti. Con la complicità dell’arbitro – un altro… fenomeno, questo Fourneau, che già aveva negato, alla prima di campionato, un gol regolare a Bonazzoli nel derby di Verona – e per dabbennaggine altrui, leggasi dormita generale della difesa, sulla bella girata al volo di Mancuso per il 2 a 0. Ma il Padova, fermatosi dopo tre risultati utili di fila (altrettanti pareggi), può, sì, prendersela con l’arbitro a ragione, facendo però pure “mea culpa” per non essere riuscito a riaprire una partita che poteva essere rimessa in gioco se solo si fossero sfruttate a dovere alcune situazioni favorevoli create davanti a Fiorillo. Il conto dei ko sale così a 12 su 24 partite: il 50% perse. Sette gli stop con l’attuale allenatore (e questo è il secondo dopo il suo ritorno), cinque con Foscarini. La difesa è la seconda peggiore del torneo (36 gol subìti), l’attacco il tredicesimo (ex aequo con quello dell’Ascoli, 23 reti realizzate). Sono numeri pesanti, “zavorre” che condizionano i giudizi e i rilievi critici sul conto dei biancoscudati, ma questa è la realtà. Allo stadio Adriatico, sferzato dal Burian, il vento gelido dei Balcani, la sfida con gli uomini di Pillon si è maledettamente complicata dopo nemmeno 3 minuti: Calvano è venuto a contatto in area con Memushaj, toccando in scivolata il pallone ma anche – così è parso dalle immagini tv – il piede dell’avversario. Il direttore di gara ha indicato subito il dischetto del rigore, fra le proteste di Pulzetti & C.

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Quando va male, gli episodi sono tutti a sfavore. Fra il 32′ e il 34′ i veneti hanno avuto per ben due volte l’opportunità di riaprire la contesa, ma sono andati a sbattere contro l’arbitro, il portiere avversario e la propria incapacità di segnare. Prima Fiorillo ha detto di no a Capello in mischia, salvando sulla linea, poi si è librato in un gran volo all’indietro per evitare che il corner di Bonazzoli diventasse vincente, infine è stato aiutato da Crecco, che sul secondo angolo di fila, sempre, di Bonazzoli, ha intercettato il pallone con il braccio alzato, non aderente al corpo. Rigore netto, che solo Fourneau e il suo assistente sotto la tribuna non hanno voluto vedere, e per questo Bisoli, Zamuner e il team manager Viale sono stati espulsi.

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Questi sono i limiti dei biancoscudati, di nuovo ultimi da soli e a tre punti (non più due) dalla zona playout. Martedì all’Euganeo arriva il Brescia capolista. Serve la partita della vita. E il Padova davanti può e deve fare di più.

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Minelli 6, Andelkovic 6, Cherubin 5, Trevisan 6, Longhi 5.5, Broh 5, Calvano 5 (Cappelletti 6), Baraye 5.5 (Clemenza sv), Capello 5 (Marcandella 6), Pulzetti 5, Bonazzoli 5.5.




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