Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) Due gol della Triestina al Renate, tre della FeralpiSalò al Gubbio (settima vittoria di fila): era il pesante malloppo che gravava sulle del Pordenone al momento di scendere in campo a Fermo. Ai ramarri, che non disputano certo la loro migliore partita stagionale, ne basta però uno solo, su rigore trasformato da Burrai, per scacciare la paura e rintuzzare l’attacco delle sempre più temibili rivali nella corsa alla serie B. A dieci gare dal termine, il vantaggio rimane rispettivamente di più 7 e più 8 punti, dopo due trasferte consecutive. Bene così, dunque, ancora una volta la formazione di Tesser avanza con caparbietà e cinismo.Tre punti di platino per i ramarri, che intravvedono all’orizzonte l’obiettivo, pur sapendo che non ci si potrà rilassare un attimo. Partita difficile, si diceva, che gli ospiti affrontano con la novità di Germinale davanti al fianco di Candellone, Gavazzi trequartista al posto di Berrettoni, che rimane in panchina sino al triplice fischio, e Barison titolare in difesa, recuperato in extremis. […] De Agostini va in pressione su un disimpegno della difesa locale, provocandone l’errore. I gialloblù recuperano, ma sbagliano nuovamente l’uscita palla al piede con favorendo l’inserimento dell’attento Ciurria, che parte come un razzo e in piena area viene steso da Iotti. È rigore, e dal dischetto Burrai non perdona: gran botta, 1-0 per la capolista.Al 41′ un improvviso black-out allo stadio Recchioni fa sprofondare nell’oscurità i ventidue in campo. Si teme l’interruzione definitiva del match, che per fortuna riprende dopo circa un quarto d’ora. E nei 4 minuti rimanenti, più recupero, il Pordenone controlla senza patemi, portandosi a casa una vittoria fondamentale. Ora sotto con la Sambenedettese, domenica al Bottecchia (alle 16.30). Quindi, il 10 marzo, primo crocevia allo stadio Rocco. L’attesa è già alle stelle.
Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone ha conquistato a Fermo una vittoria fondamentale, considerato che Triestina e FeralpiSalò avevano già giocato e vinto. Attilio Tesser ne è consapevole ed è molto soddisfatto del risultato. «Non era facile – ha affermato – perché era quasi impossibile esprimersi a causa del terreno di gioco e di un avversario che aveva grande intensità e aggressività. La gara è stata decisa da un episodio. Abbiamo ottenuto una grande vittoria in seguito a un grande sforzo».Grazie a questi tre punti, giuliani e gardesani sono stati tenuti rispettivamente a sette e a otto punti: un altro passo in avanti verso la serie B. «La strada è lunga e difficile – ha voluto sempre mantenere il basso profilo Tesser -. Sicuramente ce la metteremo tutta: qui si è creato un grande gruppo, in cui tutti danno il loro contributo. In una partita del genere, in emergenza difensiva, Vogliacco ha dimostrato di saperci stare, offrendo una prestazione concentrata e attenta: è stato d’aiuto alla squadra. Quando parlo di una formazione con una sua identità caratteriale intendo questo». […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) […] Sasà Burrai ha messo a segno il secondo penalty personale in campionato e ha riscattato l’errore con l’Albinoleffe. «Un pallone che pesava tanto – ha riconosciuto il regista -. È andata bene. Il mio secondo gol di fila dopo quello al Renate? Io sono contento soprattutto per il risultato. È stata una settimana in cui siamo stati bravi a rimanere compatti dopo il pari di sabato. Con la Fermana era una gara difficile, perché i gialloblù sono una squadra che non ti fa giocare bene. Bravo Ciurria a entrare e spaccare la loro difesa». Una dedica infine per il gol: «A mia moglie – ha chiuso Sasà -, visto che venerdì ha compiuto gli anni». I ramarri riposano oggi e domani: ritrovo martedì pomeriggio al De Marchi.
Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Cade il Vicenza a Verona. Il derby lo incassa la piccola Virtus grazie ad un incornata di Rubbo nella ripresa. Serataccia per la squadra di Serena che nel dopo partita comunica: «Ho dato le dimissioni alla società e sono state accettate». Virtus e Vicenza s’incrociano nel piccolo Gavagnin-Nocini in un derby tra due squadre che certo non scoppiano di salute. Padroni di casa alla ricerca di punti utili a uscire dalle sabbie mobili, ospiti alla ricerca dell’accelerata nella corsa playoff. Sul tavolo verde i due tecnici si dispongono speculari col 4-3-1-2 e calano carte a sorpresa: Serena si affida in attacco alla coppia Gacomelli e Maistrello sorretti sulla trequarti da Curcio. Guerra e Arma, dati per titolari alla vigilia, si accomodano panchina. Stesso assetto per Fresco, che rispolvera tra i pali Giacomel al posto di Chironi, e in difesa lascia fuori Trainotti preferendogli Pinton, confermato dopo la buona prova offerta a Gorgonzola. Attacco affidato ai guizzi di Danti e alla vena di Grandolfo con la classe di Grbac a sostegno. La posta in palio è delicata, logica conseguenza ne è che la gara scorra in avvio su binari di equilibrio con le due squadre attente a non concedere spazi. […]
Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Con il gap dai playoff (dei quali si è detto sicuro il presidente Joe Tacopina, oggi al seguito della squadra) salito a 7 lunghezze, la priorità del Venezia pare ora guardarsi le spalle. Dopo il 25. turno di Serie B di ieri pomeriggio i lagunari (26 punti) sono scivolati al 14. posto con sole 5 squadre alle loro spalle, il Foggia a -4 (1-1 col Benevento) e il Carpi (3-2 allo Spezia) un gradino sotto, mentre l’Ascoli ha effettuato il sorpasso, il Cosenza è salito a +4 e solo i ko di Crotone e Padova hanno dato ossigeno. Venendo ai 90′ del Picchi mister Zenga potrebbe confermare la difesa a quattro senza schierarsi a specchio rispetto al Livorno: davanti a Vicario capitan Domizzi (23 presenze e un gol in due anni in C1 con i labronici) dovrebbe riprendersi da Fornasier il suo posto accanto a Modolo, da vedere se Bruscagin giocherà terzino a destra o a sinistra a seconda di chi la spunterà tra Zampano e lo slovacco Mazan. In regìa Bentivoglio (out l’altro ex Schiavone) con Segre-Pinato apparentemente favoriti come mezzali su Zennaro-Besea-Suciu. Davanti prima in coppia per Bocalon-Di Mariano con Lombardi a completare il terzetto, forse come trequartista. L’ultima vittoria arancioneroverde all’Ardenza è datata 12 marzo 1989 in C1 (1-0 Solimeno), in Serie B l’ultimo precedente terminò a reti bianche (2003/04) mentre all’anno prima risale l’ultima affermazione amaranto per 2-1 (Fanucci-Protti e gol lagunare di Maurizio Rossi). […]
Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «No, la partita odierna non vale doppio ma tre punti come tutte le altre la inquadra il tecnico lagunare Noi sappiamo bene che ci aspetta una partita da affrontare con attenzione e la solita professionalità che abbiamo messo in campo fino ad oggi. Come stiamo? Abbiamo lavorato il giusto per farci trovare pronti a questo appuntamento dopo la sosta». Oggi a Livorno, mercoledì al Penzo col Perugia (ore 19) e domenica a Verona (ore 21), inizia una fase cruciale mancando ormai 14 gare di stagione regolare. «Io guardo esclusivamente la mia squadra, non ai risultati degli altri e mi baso sulle mie forze. Per me la partita più importante è quella di Livorno, bisogna pensare solo al presente, giocare con il miglior undici possibile come interpreti e come concentrazione. Ci sono squadre che hanno un potenziale enorme, troppa qualità in più rispetto alle altre, quindi perdere certe partite ci può stare. Tutti se la giocheranno fino alla fine, la Serie B è questa, molto indecifrabile, complicata da leggere perché bastano due vittorie e ti trovi in una situazione molto positiva, mentre ne perdi una e pareggi un’altra e sei di nuovo con l’acqua alla gola». […]
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La pausa di campionato, la scappata a Dubai per stare con i figli e la famiglia, il ritorno e l’incontro con «You Coach» testimoniato sul suo account Instagram. Dopo tante conferenze stampa ad alta tensione, arriva pure il momento di un Walter Zenga rilassato, che spiega e argomenta, snocciola pure indizi importanti sulla formazione anti-Livorno. Non attacca Zenga, anzi dialoga volentieri e semina spunti davvero interessanti. Ad esempio, quando gli si chiede se possa essere arrivato il momento di Robert Mazan sulla fascia sinistra dal primo minuto, svicola e replica. «Vi do una notizia — spiega — Garofalo è infortunato e non ci sarà e magari, invece, può essere arrivato il momento di Bruscagin a sinistra». Con il Lecce, in effetti, il gol giallorosso è arrivato sul lato dell’ex Latina, che sembra rendere quasi meglio sulla corsia opposta. Siccome Zenga non è certo un difensivista ma deve anche garantire equilibri importanti alla squadra, ecco che l’indizio deve essere tenuto in seria considerazione. Potrebbe anche essere pretattica, come potrebbe essere un depistaggio la sottolineatura dell’ottima prestazione di Harvey St.Clair in settimana, nell’amichevole con la Clodiense. A tal punto che Zenga aggiunge senza peli sulla lingua una postilla su Francesco Di Mariano, che torna dopo quasi un mese di assenza causa squalifica e pausa di campionato: «Di Mariano titolare? Ha detto che ha tanta voglia di giocare, ma magari comincia dalla panchina. Fra una cosa e l’altra è stato fuori un mese e in un mese il ritmo partita si perde». Anche in questo caso: depistaggio o verità? Lo si scoprirà alla lettura delle formazioni stasera alle 21. […]
Ore 15.10 – (La Nuova Venezia) […] Venezia che vuole conservare la tranquillità anche un vista di due confronti altrettanto insidiosi contro Perugia (mercoledì), battuto ieri in casa dal Cosenza, e Verona (domenica). Breda non può ridere con Mazzoni infortunato, Diamanti e Fazzi squalificati, ma nemmeno Zenga si sente baciato dalla fortuna con Garofalo e Citro out per problemi muscolari dell’ultima ora che si affiancano a Schiavone, uno dei due ex di turno insieme a capitan Domizzi, e Rossi, fermi ai box da giorni. Con lo “spettro” del cartellino giallo per Bocalon e Di Mariano, entrambi davanti alla tagliola della squalifica essendo diffidati.Dunque tornano Domizzi in difesa e Di Mariano in attacco, prima assoluta in tandem con Bocalon, mentre l’assenza di Citro promuove Lombardi a completare il tridente oppure dietro alle due punte. Bruscagin a sinistra con Zampano, anche se Zenga ha sempre l’opzione Mazan; a centrocampo con Bentivoglio sono favoriti Segre e Besea. «Gara importante, anche se i punti in palio rimangono sempre tre» osserva Walter Zenga, che snocciola l’elenco degli assenti, «oltre a Schiavone e Rossi, si sono fermati anche Garofalo e Citro. Torna Di Mariano? Sì, ma ho anche St Clair». […]
Ore 14.40 – (Gazzettino) Moncini, ma anche Adorni. Ecco i due principali protagonisti della sonante vittoria che rilancia il Cittadella sia nel morale (la squadra era reduce da tre ko di fila) e sia nella classifica (riconquistata la zona play off). L’attaccante ha firmato sempre di testa, la sua specialità, un’esaltante tripletta che ha ricacciato in gola l’esultanza degli oltre mille tifosi salentini dopo il vantaggio realizzato da La Mantia. Il difensore è stato provvidenziale prima nel respingere sulla linea una conclusione a colpo sicuro di Arrigoni che avrebbe sancito il 2-2 del Lecce e poi nel finale ha messo il sigillo sul poker granata. Ma è stata soprattutto la vittoria del collettivo. La truppa di Venturato ha infatti ritrovato lo smalto e la sicurezza dei giorni migliori, annichilendo per lunghi tratti un avversario arrivato al Tombolato con propositi ambiziosi. Ha funzionato a meraviglia soprattutto la catena di sinistra dove Branca e Benedetti sono stati capaci di produrre una spinta incessante, frutto di un’intesa perfetta e di una serie di giocate di pregevolissima fattura. Questa volta però, a differenza di altre partite, la squadra ha saputo finalmente concretizzare la sua superiorità. E per il Lecce è stata notte fonda. Che fosse un Cittadella più brillante rispetto alle ultime esibizioni lo si è intuito sin dall’approccio. I granata hanno da subito pressato alto e alzato i ritmi della loro azione, creando in un paio di circostanze le premesse per minacciare la porta di Vigorito. […]
Ore 14.20 – (Gazzettino) «In tante occasioni questa squadra ha dimostrato di essere quella vista oggi – sottolinea Roberto Venturato – fornendo delle buone prestazioni, anche se a volte ci sono mancati i risultati. Un plauso particolare va a questo gruppo che si è sempre impegnato tantissimo e questa volta ha raccolto le soddisfazioni che merita». Gli elogi ai suoi il tecnico granata li ha esternati spesso anche e soprattutto in situazioni piuttosto sfortunate; dopo il sonante 4-1 con il Lecce non si accontenta e allarga l’orizzonte. «Mi piacerebbe vedere ancora più gente allo stadio, e che tante altre persone si innamorassero di questa squadra che scende sempre in campo con la volontà di vincere. Oggi questa voglia era particolarmente forte, la prestazione è stata encomiabile sotto tutti i punti di vista». Breve l’analisi del match. «Siamo scesi in campo con l’atteggiamento giusto e abbiamo disputato un primo tempo importante rimontando il loro gol iniziale. Nel corso della partita abbiamo espresso sempre di più le qualità che abbiamo». […]
Ore 14.00 – (Mattino di Padova) E il poker è servito. Dopo tre sconfitte consecutive il Cittadella si rialza di slancio travolgendo 4-1 il Lecce, quella che sino a ieri era assieme a Brescia e Benevento la squadra più in palla del campionato. Prestazione straripante nel senso più pieno della parola quella offerta dalla formazione granata, che 4 reti in una sola partita, in questa stagione, non le aveva mai segnate.Facile indicare il protagonista dell’incontro, Gabriele Moncini, che torna al gol dopo quello realizzato al suo esordio contro il Carpi firmando una tripletta di testa. Ma sarebbe ingiusto citare un solo elemento dopo una gara come questa che, peraltro, stanti le concomitanti sconfitte di Perugia, Salernitana e Spezia, consente di rientrare almeno momentaneamente in zona playoff, a una sola lunghezza dai liguri. Andrebbe sicuramente speso infatti anche il nome di Adorni, che prima salva una rete già fatta e poi torna a timbrare il cartellino a distanza di più di un anno dal suo ultimo centro.C’è una catena di sinistra che funziona a meraviglia tra Branca e Benedetti. Ci sono Pasa, lo stesso Branca e Drudi che si alternano con disinvoltura in cabina di regia al posto dell’assente Iori. C’è Schenetti che sfodera due assist. Ma più ancora dei nomi dei singoli va rimarcata la maturità di una squadra che, sotto di un gol-sorpresa da La Mantia al 12′ del primo tempo, col centravanti salentino abile a sfruttare un lancio lungo di Arrigoni, a stoppare di petto e a bruciare sul tempo Ghiringhelli, infilando Paleari – rischiava di accusare il colpo. E invece il Citta non ha mai perso il controllo, confermandosi bestia nera del Lecce, che, nei 4 precedenti ufficiali, non ha mai battuto i granata.Gli uomini di Venturato non hanno perso la… testa, confermando i progressi visti nella sfortunata trasferta di Benevento e continuando a macinare gioco. […]
Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Soddisfatto a fine partita il tecnico granata Roberto Venturato dopo il roboante 4-1 ai danni del Lecce: «La prestazione è stata indubbiamente buona ma non vorrei andare oltre. Questa squadra ha già dimostrato in tante occasioni di essere quella che si è vista oggi, ma più volte non siamo stati determinati. La lezione che ci siamo dati oggi è da tenere dentro, senza montarci la testa e senza fare voli pindarici, sapendo che c’è ancora tanto da lavorare. Va sicuramente fatto un applauso al gruppo e anche allo stadio, perchè è stato trascinante, tuttavia mi piacerebbe vedere sempre questo pubblico a Cittadella, vorrei che tutte le persone qui attorno si innamorassero di questa squadra che da tanti anni sta facendo cose straordinarie. Al di là di questo, vanno fatti i complimenti a tutti per la vittoria, soprattutto per l’atteggiamento e la voglia di provare a vincere contro una squadra davvero forte come il Lecce». […]
Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Davide Adorni è al settimo cielo per il gol siglato, coinciso con la vittoria della sua squadra: «Sono davvero contento, era da un po’ che ci provavo soprattutto su schemi da calcio d’angolo e oggi è andata bene. Non è stato un tiro pulitissimo», afferma il centrale difensivo, «L’ho un po’ schiacciata, ho visto il portiere che si buttava e ho cambiato angolo alla fine, ma l’importante era segnare».Riguardo la prestazione della squadra il numero 5 aggiunge: «Ci alleniamo sempre per trovare spazi utili che permettano le nostre giocate, nelle precedenti partite non ci siamo riusciti tanto ma il gruppo c’è sempre stato, il mister ha sempre cercato di insistere sulle stesse idee e raccogliamo i frutti di un lavoro che nell’ultimo mese non ci aveva premiato. Ciò che è certo è che noi dobbiamo continuare a lavorare, stavolta siamo riusciti ad esprimerci molto bene ma dobbiamo insistere e perseverare per fare più strada possibile». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto) Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Lo dice qualcuno a bassa voce, sulle tribune del Tombolato e il Cittadella estrae dal cilindro una prestazione monstre per scacciare l’incubo della crisi: 4-1 al Lecce, una prestazione sontuosa, la tripletta di Moncini che abbatte Liverani, la pace col pubblico sancita nel dopo gara da Roberto Venturato, che dice: «Dobbiamo mantenere i piedi per terra – evidenzia l’allenatore granata – bisogna fare un applauso al gruppo e allo stadio. Mi piacerebbe vedere ancora più gente. Mi piacerebbe che la gente si innamorasse di questa squadra che sta facendo cose straordinarie». Messaggio diretto, che arriva dritto al cuore. Con il poker servito a nobilitare un pomeriggio da ricordare. Nonostante lo svantaggio e il gol di La Mantia, nonostante le difficoltà e l’assenza di Iori. Il Cittadella c’è e lancia un messaggio chiaro al campionato. Se qualcuno pensava a una squadra rassegnata a una dimensione di piccolo cabotaggio forse dovrà rivedere le proprie convinzioni. Gabriele Moncini si prende la scena con una tripletta da urlo, sempre usando la testa. È ancora una volta la ciliegina sulla torta del mercato di gennaio a regalare un successo preziosissimo al Cittadella. […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Dopo tre pareggi consecutivi, l’Este oggi (inizio gara ore 14,30, arbitra Mario Perri della sezione di Roma) proverà a tornare al successo in casa contro la Virtus Bolzano. All’andata gli altoatesini prevalsero per 4-1. La partita, però, passò alle cronache soprattutto per via del ricorso, poi respinto, presentato dalla società giallorossa, che riteneva non conforme al regolamento il colore delle porte dell’Internorm Arena. «A novembre il campo ha sentenziato la nostra netta sconfitta. Spero che questo possa motivarci ancora di più: vogliamo provare a rifarci» dice il direttore sportivo dell’Este Gabriel Maule.La sfida non sarà delle più semplici: il neopromosso Bolzano ha già raggiunto quota 40 punti e al momento è in zona playoff. «Affronteremo la formazione forse più organizzata del torneo. Hanno buoni giocatori, un ottimo allenatore, sono compatti, sanno difendere e attaccare bene. Servirà una prestazione di coraggio e grande attenzione». […]
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) […] «La Clodiense è un avversario determinato, che ha trovato la sua quadratura e cerca di imporre il proprio gioco», spiega il tecnico del Campo Antonio Andreucci, Questo, nonostante abbia perso la scorsa domenica a Tamai. Mentre i suoi ragazzi hanno riassaporato il sapore della vittoria, per il netto 2 a 0 imposto al Levico Terme. «Si sono ripresi bene e l’hanno dimostrato nell’ultima parte. Tra l’altro, positivo è il fatto che siamo diventati la seconda miglior difesa, al pari dell’Adriese. Un po’ di settimane fa si proponevano bene in fase offensiva, ma lasciavano troppi spazi copertura: era un problema dell’intero collettivo. Sappiamo perciò di dover lavorare bene tutti insieme: se lo facciamo possiamo essere difficili da battere; mentre se non ci riusciamo, ci esponiamo al rischio di essere vulnerabili». Con tutti a disposizione (l’unico di squalificato è il direttore generale Attilio Gementi) gli imperativi sono umiltà e concentrazione.
Ore 11.40 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Minelli 6, Andelkovic 5.5, Cherubin 5, Trevisan 5.5, Broh 6, Calvano 5.5 (Cappelletti 6), Pulzetti 5.5, Longhi 5.5, Baraye 6 (Clemenza sv), Capello 6 (Marcandella 6), Bonazzoli 6.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Tre le pedine nuove rispetto alla precedente uscita con il Foggia; Bisoli per l’asse di destra punta su Broh, schierato da esterno alto al posto di Morganella, e in avanti su Baraje che agisce con Capello alle spalle di Bonazzoli. L’obiettivo prefissato è quello di garantire maggiore dinamismo e intensità, tenendo alti i ritmi per complicare la vita al forte centrocampo di casa. Ma già al 3′ l’incontro prende la piega peggiore, con un intervento in scivolata in area di Calvano che colpisce la palla, ma anche la gamba di Memushaj che con un po’ di mestiere si guadagna il penalty trasformato da Mancuso. […] Nella ripresa, con il vento contro, il Padova allenta parzialmente la spinta offensiva, la gara si fa più equilibrata e il Pescara sfiora il tris. Resterebbe il sogno di una clamorosa doppia rimonta nel finale come all’andata, ma viene meno al 35′ quando Fiorillo compie un miracolo sull’incornata a colpo sicuro di Cappelletti.
Ore 11.20 – (Gazzettino) La trasferta di Pescara doveva essere un’occasione per provare a dare una scossa nel complicato cammino verso la salvezza, speranza che è invece svanita dopo pochi minuti, con una sconfitta pesante, non tanto per quanto si è visto sul campo, ma a livello mentale e di classifica, alla luce del contemporaneo successo del Carpi che relega nuovamente la squadra all’ultimo posto solitario. Il Padova non ha demeritato, ma non è stato aiutato dalla buona sorte e anche in questa occasione ha da recriminare per le decisioni arbitrali. Al tempo stesso però la squadra ha mostrato tutta la sua fragilità, compromettendo nei primi minuti l’esito della partita. Martedì sera con la capolista Brescia e sabato nello scontro diretto con il Crotone, sempre all’Euganeo, le prossime prove d’appello con un margine di errore che però inevitabilmente si riduce sempre più.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Abbiamo avuto noi le prime due occasioni: sul cross di Longhi non c’è arrivato Baraye, e il tiro di Pulzetti. Poi abbiamo subito un’altra volta un rigore molto discutibile, dopodiché ti trovi sotto 2-0 dopo un quarto d’ora, e la squadra ha comunque giocato. Fiorillo ha fatto una parata incredibile su Capello, c’è stata un’altra palla che non sapevo se fosse dentro o fuori, abbiamo avuto un’altra occasione a tu per tu con Baraye e non ha tirato». […] «Abbiamo avuto le occasioni. Poi mi dite che cerco sempre le scuse (si rivolge ai cronisti, ndr), ma l’ho vista così. Nove angoli a Pescara non sono pochi. Mi dite che non facciamo gol, è una constatazione, lo capisco anch’io. Però la squadra ha avuto un atteggiamento propositivo. E voglio che gli arbitri mi diano quello che mi spetta: questo rigore, quello a Cremona, quello a Livorno, il gol annullato a Bonazzoli con il Verona. Cominciano a essere tanti gli episodi, avere quattro punti in più o in meno è importante».
Ore 11.00 – (Gazzettino) «I tifosi ci sosterranno con il Brescia, ci tengono alla squadra e saranno al nostro fianco fino alla fine. Chiaro che vogliono una vittoria, come la vogliamo tutti». Bisoli inizia la sua disamina dal confronto avuto a fine gara con gli ultras: insieme a lui anche il diggì Zamuner. «Cosa ci hanno rimproverato? Che non riusciamo a vincere. Venivamo da tre pareggi e ci voleva una vittoria, ci deve essere una svolta. Però la squadra ha disputato una grande partita. Ci sono stati due salvataggi sulla linea, non ci è stato dato un rigore netto. Fiorillo ha fatto tre miracoli, il nostro portiere è stato inoperoso, se non alla fine con qualche tiro in contropiede. Abbiamo creato, siamo arrivati davanti all’area tante di quelle volte e abbiamo perso l’uno contro uno, abbiamo tirato due volte con Pulzetti a botta sicura». Però ha tirato alle stelle. «Cosa ci posso fare? La squadra ha fatto una buona partita, anche nel primo tempo.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Di solito il presidente Roberto Bonetto non parla mai dopo le partite in trasferta, questa volta invece rompe il consueto protocollo e tuona contro l’arbitraggio di Fourneau di Roma 1. «È dall’inizio dell’anno che come società siamo stati zitti accettando tutte le decisioni nei nostri confronti, adesso però il bicchiere è colmo. Nelle ultime due trasferte c’è stato negato un rigore enorme con la Cremonese, e questa volta non ce ne è stato assegnato un altro, a fronte di un penalty dubbio assegnato al Pescara. Sono stati mandate via anche quattro nostre persone dalla panchina (Bisoli, il direttore generale Zamuner, il team manager Viale e il massaggiatore Norbiato, ndr) perché si sono alzati in piedi senza offendere nessuno, ma per protestare per il fallo di mano che è stato visto in tribuna anche dai tifosi del Pescara che erano seduti al mio fianco, per cui come presidente mi sento in dovere di criticare l’operato di questo arbitro che non dovrebbe essere mandato in giro sui campi di calcio, rovinando una società sana che sta lavorando in maniera corretta». […] Bonetto è un fiume in piena. «Padova merita rispetto come tutte le società calcistiche, poi io non vado a guardare in casa degli altri, ma parlo della mia e nelle ultime due partite abbiamo subito degli errori. Siamo stati defraudati di due rigori. Non entro nel merito se il penalty a favore del Pescara ci fosse o meno, però devono darmi il mio. A quel punto andiamo sull’1-1 che può aprire una partita con altri scenari». […]
Ore 10.30 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Minelli 6, Andelkovic 6, Cherubin 5, Trevisan 6, Longhi 5.5, Broh 5, Calvano 5 (Cappelletti 6), Baraye 5.5 (Clemenza sv), Capello 5 (Marcandella 6), Pulzetti 5, Bonazzoli 5.5.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Calvano è venuto a contatto in area con Memushaj, toccando in scivolata il pallone ma anche – così è parso dalle immagini tv – il piede dell’avversario. Il direttore di gara ha indicato subito il dischetto del rigore, fra le proteste di Pulzetti & C. […] Quando va male, gli episodi sono tutti a sfavore. Fra il 32′ e il 34′ i veneti hanno avuto per ben due volte l’opportunità di riaprire la contesa, ma sono andati a sbattere contro l’arbitro, il portiere avversario e la propria incapacità di segnare. Prima Fiorillo ha detto di no a Capello in mischia, salvando sulla linea, poi si è librato in un gran volo all’indietro per evitare che il corner di Bonazzoli diventasse vincente, infine è stato aiutato da Crecco, che sul secondo angolo di fila, sempre, di Bonazzoli, ha intercettato il pallone con il braccio alzato, non aderente al corpo. Rigore netto, che solo Fourneau e il suo assistente sotto la tribuna non hanno voluto vedere, e per questo Bisoli, Zamuner e il team manager Viale sono stati espulsi. […] Questi sono i limiti dei biancoscudati, di nuovo ultimi da soli e a tre punti (non più due) dalla zona playout. Martedì all’Euganeo arriva il Brescia capolista. Serve la partita della vita. E il Padova davanti può e deve fare di più.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) In 18 minuti il Pescara ha chiuso i conti. Con la complicità dell’arbitro – un altro… fenomeno, questo Fourneau, che già aveva negato, alla prima di campionato, un gol regolare a Bonazzoli nel derby di Verona – e per dabbennaggine altrui, leggasi dormita generale della difesa, sulla bella girata al volo di Mancuso per il 2 a 0. Ma il Padova, fermatosi dopo tre risultati utili di fila (altrettanti pareggi), può, sì, prendersela con l’arbitro a ragione, facendo però pure “mea culpa” per non essere riuscito a riaprire una partita che poteva essere rimessa in gioco se solo si fossero sfruttate a dovere alcune situazioni favorevoli create davanti a Fiorillo. Il conto dei ko sale così a 12 su 24 partite: il 50% perse. Sette gli stop con l’attuale allenatore (e questo è il secondo dopo il suo ritorno), cinque con Foscarini. La difesa è la seconda peggiore del torneo (36 gol subìti), l’attacco il tredicesimo (ex aequo con quello dell’Ascoli, 23 reti realizzate). Sono numeri pesanti, “zavorre” che condizionano i giudizi e i rilievi critici sul conto dei biancoscudati, ma questa è la realtà. Allo stadio Adriatico, sferzato dal Burian, il vento gelido dei Balcani, la sfida con gli uomini di Pillon si è maledettamente complicata dopo nemmeno 3 minuti:
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’aria è piuttosto tesa intorno al Padova. Dopo il fischio finale i 124 tifosi giunti in Abruzzo hanno chiesto e ottenuto un colloquio con mister Bisoli. Il tecnico, accompagnato dallo Slo Massimo Candotti (l’unica persona che può autorizzare i contatti tra i tifosi e i tesserati del club) ha incontrato gli ultras fuori dal settore ospiti dello stadio “Adriatico”. Una decina di minuti di faccia a faccia, con Bisoli che ha allargato le braccia difendendo la squadra, e i tifosi che hanno chiesto qualcosa in più. «Vogliono una vittoria, come la vogliamo tutti», ha poi raccontato il tecnico in sala stampa. «Ci rimproverano che quello che stiamo facendo non basta, ma hanno promesso che ci sosterranno fino alla fine, anche martedì. Ho detto loro che bisogna cercare di essere tutti uniti per combattere e trovare il successo. Però posso imputare poco ai miei giocatori: abbiamo disputato una buona partita».Bisoli non vuol sentire troppe critiche nei confronti di un Padova che, a suo dire, non è minimamente sfiorato dalla dea bendata. «Ci sono stati due salvataggi sulla linea dei nostri avversari, ci hanno negato un rigore netto, il loro portiere ha compiuto tre miracoli mentre il nostro è stato quasi inoperoso. Abbiamo creato tanto sia prima che dopo aver subìto i gol, in questo momento non ce ne va bene una». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Un episodio che fa seguito al calcio di rigore molto dubbio assegnato dopo appena 3′ al Pescara per l’entrata di Calvano su Memushaj. Il presidente, in tribuna, era gonfio di rabbia, ha avuto molto di che rifletterci per tutto il secondo tempo e alla fine ha voluto protestare in maniera vibrante davanti a taccuini e microfoni. «Abbiamo accettato sempre tutto in silenzio, ma è davvero arrivato il momento che anche la nostra società dica la propria e si faccia sentire», l’attacco di Bonetto. «Sono stufo, perché nell’ultimo periodo stiamo subendo delle ingiustizie incredibili, non si può andare avanti così. Sono veramente allibito. Siamo una società seria, siamo puntuali nei pagamenti, facciamo tutto il possibile per mantenere la categoria e poi ci troviamo di fronte arbitri del genere. Sono demoralizzato». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Se è già stato scritto che dobbiamo retrocedere, ce lo dicano subito così ci mettiamo l’anima in pace». È una furia nel post partita il presidente biancoscudato Roberto Bonetto, che pur non alzando (quasi) mai la voce, si scaglia pesantemente contro gli episodi arbitrali sfavorevoli che hanno tolto qualche punto alla squadra di Bisoli nelle ultime giornate. Dopo il rigore clamoroso negato a Cremona per un fallo di mano su tiro di Bonazzoli, ieri si è assistito a un episodio abbastanza simile. Al 34′ del primo tempo, su corner dello stesso Bonazzoli, Crecco ha respinto in maniera evidente il pallone con il braccio. L’arbitro ha lasciato proseguire, espellendo subito dopo per proteste quattro elementi della panchina tra i quali mister Bisoli e il dg Zamuner.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Nemmeno alla Playstation si riescono a sbagliare dei gol del genere»: scuote la testa Yves Baraye, che sognava un esordio dal primo minuto ben diverso in maglia biancoscudata. L’attaccante esterno ha provato a fare la differenza, ma il pallone sembrava non volesse entrare: «Ci manca solo un po’ di cattiveria in più. Ma dobbiamo stare tranquilli, lavorare, pensare già a martedì. Arriverà il momento in cui girerà dalla nostra parte e non voglio attaccarmi agli arbitraggi. Ci crediamo alla salvezza, siamo pronti alla battaglia. Solo i deboli non vogliono andare in guerra e noi deboli non lo siamo».
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Minelli 5.5, Andelkovic 5.5, Cherubin 5, Trevisan 5, Broh 5.5, Capello 5.5 (Marcandella 6), Calvano 5 (Cappelletti 5.5), Pulzetti 5, Longhi 6.5, Baraye 5 (Clemenza sv), Bonazzoli 5.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Sul taccuino, annotati minuziosamente in rigoroso ordine sparso, ci sono tutti i perché dell’ultimo posto in classifica del Padova alla data del 24 febbraio 2019. Da ieri in solitudine, perché il Carpi batte nel finale di gara lo Spezia e stacca di tre punti i biancoscudati. Passano le settimane, ma la vittoria tanto attesa non arriva e i particolari inquietanti che si sommano uno accanto all’altro sono sempre di più. Citiamo: gli errori sottoporta (Capello, Cappelletti che sbagliano due gol fatti), l’arbitraggio di Fourneau che fa infuriare tutti — persino il presidente Roberto Bonetto che di solito non polemizza mai sul tema — i giocatori schierati fuori ruolo da Pierpaolo Bisoli (Broh esterno destro, Cappelletti regista nella ripresa, Capello mezzala offensiva), varie ed eventuali. […] Il suo ruolino di marcia rimane avvilente: appena due vittorie in diciotto partite, da quando è tornato la sua media dopo lo 0-2 di ieri si attesta a un punto a partita dopo le sette disputate dal suo ritorno. Di sicuro, non basta per salvarsi. Così come non si può non sottolineare come tutte le decisioni di ieri siano state a sfavore del Padova, se si eccettua un mani in area di Trevisan sul 2-0 giudicato involontario da Fourneau. Il rigore concesso dopo tre minuti per fallo di Calvano (che si fa pure male) su Memushaj lascia più di qualche dubbio. Di sicuro l’ex centrocampista del Verona prende il pallone, ma i replay sembrano indicare come venga colpita anche la gamba d’appoggio dell’avversario. Poi il fallo di mano di Crecco al 35’ del primo tempo. Sembra netto, Fourneau lo giudica involontario, ma il braccio è indiscutibilmente largo.