Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Renate allunga a 10 partite la sua serie positiva, il Pordenone mantiene l’imbattibilità esterna. Si potrebbe pensare che l’1-1 finale, maturato al Città di Meda, vada bene a entrambe. Invece no, perché i ramarri, passati in vantaggio con una magia di Burrai al 43′, si sono visti sfuggire di mano la sedicesima vittoria in pieno recupero, a 3′ minuti dal fischio finale, nell’unico momento di distrazione patito. Un vero peccato perché i ragazzi di Tesser, pur privi della coppia di centrali difensivi titolari (fermatisi nel riscaldamento) e in inferiorità numerica nell’ultima mezzora a causa dell’espulsione di Bassoli, avevano dato l’impressione di poter portare a casa il successo, rispondendo così al blitz dell’Unione a Terni (2-0) nel primo pomeriggio. In ogni caso il vantaggio sulla Triestina, che ora è di 7 lunghezze, rimane rassicurante. Durante il riscaldamento si fanno male sia Stefani che Barison. Tesser quindi deve ricorrere all’inedita coppia centrale formata da Bassoli e Vogliacco. Gli esterni sono Semenzato e De Agostini. Rientra dopo la squalifica Bombagi, che completa con Burrai e Gavazzi il reparto centrale. Davanti il tecnico sceglie Ciurria insieme a Candellone, con Berrettoni trequartista. Diana risponde con un 4-3-3 che vede in prima linea Venitucci, Gomez e De Sena. Il fiumano Spagnoli (ex sacilese) resta in panca. […]
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Stava per essere una vittoria eroica. E il Pordenone l’avrebbe strameritata. Ma quando gli dei del calcio ti si rivoltano contro, non c’è proprio nulla da fare. Nella giornata più sfortunata della loro sin qui fantastica stagione, i neroverdi pareggiano a Meda col Renate e vedono riavvicinarsi le due rivali “superstiti” nella corsa alla serie B: Triestina vittoriosa per 2-0 a Terni (gol di Mensah e, come di consueto, Granoche su rigore), FeralpiSalò sul velluto in casa col Ravenna, 3-0 e sesto successo consecutivo.Che il Renate, al decimo risultato utile di fila, fosse un’avversaria tosta lo si sapeva. Ma nessuno avrebbe potuto ipotizzare uno scenario beffardo come quello verificatosi ieri a Meda: poco prima del fischio d’inizio s’infortunano entrambi i centrali difensivi titolari durante il riscaldamento, Stefani e Barison. Al loro posto Bassoli e il debuttante Vogliacco. Poi il Pordenone fa la sua partita e pian piano se ne impossessa. Va in gol sul finire del primo tempo con una perla di Burrai, nella ripresa fallisce due occasioni per il raddoppio, poi rimane in dieci per un colpo di sfortuna di Bassoli, che inciampa e commette fallo da ultimo uomo, fuori dunque anche il terzo centrale. La squadra di Tesser resiste, va ancora vicina al 2-0 e al 91′ subisce il gol del pareggio, peraltro con (molti) dubbi sulla posizione dell’attaccante che firma l’1-1.Una sfilza di episodi negativi davvero incredibile: fossero arrivati i tre punti in una situazione del genere, sarebbe stata probabilmente l’ipoteca definitiva sulla promozione. Invece a 11 turni dalla fine c’è ancora da lottare, e parecchio. […]
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Nel dopo-gara si lamenta la società e l’allenatore, Attilio Tesser, definisce quello di Meda «un campo di patate». È evidente il rammarico per la vittoria sfumata all’ultimo, con un Renate capace di riprendere al 91′ un Pordenone a dir poco sfortunato. Matteo Lovisa, dirigente neroverde, attacca l’arbitro: «Non chiediamo favori – dichiara a Trivenetogoal – ma ho rivisto le immagini del gol del pareggio: ci sono non uno, ma due giocatori in fuorigioco. Questo non ci va bene». Poi la frecciata ai rivali giuliani: «Ci venga dato quello che è giusto: non pretendiamo un rigore a partita, come ultimamente accade alla Triestina, ma semplicemente che vengano assunte le decisioni giuste in relazione a quello che succede in campo».Proprio del rettangolo di gioco ha parlato Tesser, riferendosi alla qualità di questo: «È un peccato l’1-1 perché quando giochi così bene, su un campo impossibile, di patate, la vittoria sarebbe pesante e meritata – afferma -. La rete del pari? Sono sicuro sia una questione di centimetri: mi auguro che, nella difficoltà, l’assistente abbia visto bene: per dare un gol al 91′ bisogna essere sicuri al cento per cento, altrimenti meglio andare cauti. Comunque andiamo avanti: visto tutto ciò che è successo (gli infortuni e l’espulsione, ndr) bisogna essere soddisfatti della prova». […]
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Finisce in parità tra i fischi, meritati, della curva. Al Menti la vittoria manca dall’11 novembre (Vicenza-Sambenedettese 1-0), otto gare in cui sono arrivati cinque pareggi e tre sconfitte. E anche ieri contro la Fermana si è visto un Vicenza che non sa più vincere in casa e vede allontanarsi sempre più le zone nobili della classifica. Problemi in difesa per mister Serena: out per infortunio il portiere Grandi e i due esterni di destra D. Bianchi e Salviato. In porta gioca Albertazzi, al suo esordio stagionale in campionato, mentre nel ruolo di terzino spazio a Bonetto che esterno non è ma che in quel ruolo almeno ci ha già giocato. Turnover a centrocampo con il mix gioventù-esperienza: Bovo nel ruolo di play davanti alla difesa supportato dal rientrante Cinelli e dal baby Zarpellon. Il trio Giacomelli, alla ricerca del gol perduto, Guerra e Arma in avanti. Inizio difficile per i biancorossi: Fermana aggressiva e molto corta e trovare spazi, soprattutto se il ritmo è da gara amichevole, diventa arduo. […] Finisce in parità: squadra sotto la curva e ultras che fischiano sonoramente al grido di «noi vogliamo gente che lotta».
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Pausa di campionato e un occhio alla concorrenza, in attesa del ritorno in campo programmato domenica 24 febbraio, allo stadio Picchi, contro il Livorno. Il Venezia pensa al presente, con un occhio interessato pure al futuro. E l’argomento più caldo resta sempre lo stadio, visto che Joe Tacopina, attivissimo in questi giorni di lavoro in Italia, ha ribadito al Corriere dello Sport di come il nuovo impianto sia una priorità del suo corso. «Sono felicemente al Venezia e sono concentrato per garantirgli un grande futuro. Il prossimo stadio nuovo che sarà costruito in Italia sarà quello del Venezia. Anche prima di quello della Roma, abbiamo già tutte le autorizzazioni, siamo pronti». Una buona notizia per i tifosi, che seguono passo dopo passo l’evoluzione della situazione, speranzosi che alla fine l’iter possa andare a buon fine. […]
Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Titolare a Benevento, ultimo spezzone di partita con il Lecce, Emmanuel Besea ha ricevuto in settimana i complimenti del presidente Tacopina. Il centrocampista ghanese, proveniente dal Frosinone, è uno dei nomi nuovi in casa arancioneroverde dopo il mercato di gennaio. «Mi hanno fatto piacere le parole del presidente» racconta Besea «sono contento, ho avuto spazio da quando sono al Venezia, spero che diventi una costante». Ora è uno dei sette centrocampisti a disposizione di Zenga. «La competizione tra di noi fa bene, ogni allenamento cerchiamo di migliorarci e ognuno di noi cerca di convincere l’allenatore a schierarlo. Non sappiamo mai chi gioca, quindi l’attenzione è sempre massima». […] Dopo due presenze, anche Besea è costretto a fermarsi per il turno di riposo che deve osservare il Venezia. «Un po’ mi dispiace, volevo subito ritornare in campo» aggiunge il numero 16«e affrontare subito il Livorno. Sono già carico per giocare la prossima partita. La sosta, comunque, ci aiuta a sistemare quelle cose che non vanno bene, a trovare maggior intesa tra chi c’era e chi è arrivato a gennaio». Venezia nel “limbo” della classifica, a metà strada tra playoff e playout. «Penso che il Venezia meriti una classifica migliore di quella attuale, sono arrivato in una grandissima squadra, ho compagni di squadra forti per questa categoria. Meritiamo qualcosa di più, ma sta a noi dimostrarlo nelle prossime partite». […]
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Dopo due scontri diretti senza successi, alle 14. 30 il Campodarsego si misura con il Levico Terme, che all’andata è riuscita a sgambettare per 2 a 1 i biancorossi. Per cui occorrerà tenere alta la guardia fino alla fine, in una partita -arbitrata da Gabriella Pirriatore della sezione di Bologna- che si preannuncia molto intensa. Importante sarà pure accantonare la sconfitta con l’Adriese. «Anche se è rimasto un grande rammarico per il risultato, mentalmente la squadra ha risposto bene: i ragazzi sono consapevoli di essersela giocata alla pari con un avversario di rango», precisa il tecnico del Campo Antonio Andreucci. […] Esame Cjarlins oggi per l’Este, che dopo due pari di fila vuole allungare in Friuli la striscia di risultati utili (inizio alle 14,30, arbitra Alessandro Negrelli di Finale Emilia). «Sarà una partita aperta, si affrontano due formazioni dalle caratteristiche simili», osserva il diesse giallorosso Gabriel Maule, «loro si distinguono per una buona fase offensiva. Hanno 31 punti come noi e subiscono diverse reti, ma dispongono di una buona organizzazione e domenica scorsa hanno vinto in casa del Delta. Non sarà semplice, però abbiamo l’obbligo di provare». […]
Ore 13.20 – (Gazzettino) Il Cittadella cade per la terza volta di fila e questa volta la sconfitta vale la zona promozione. Il Perugia, vittorioso a Carpi, scavalca in classifica la truppa di Venturato, spingendola fuori dai play off. Ancora una volta è stato fatale il Benevento, in serie positiva da otto turni, che in serie B ha vinto tre dei quattro precedenti con i granata. Continua dunque il periodo negativo per il Cittadella, anche se, ad onor del vero, in terra campana si è intravista la luce in fondo al tunnel. Rimane il cronico problema del gol (fuori casa soltanto quattro centri in stagione), frutto delle rare conclusioni nello specchio della porta, appena due in tutto l’incontro. Il Cittadella non vince in trasferta da sette partite: l’ultima volta era successo a fine ottobre, a Pescara, poi cinque pareggi e due sconfitte. Più in generale, la squadra granata ha raccolto un solo successo nelle ultime nove giornate di campionato e si presenta a Benevento, al cospetto di una delle squadre più forti del torneo, senza tre giocatori di peso quali Adorni, capitan Iori e Finotto. Il Cittadella deve ritrovare lo smalto delle giornate migliori e la personalità che lo ha contraddistinto nella prima parte della stagione. […]
Ore 13.00 – (Gazzettino) Roberto Venturato ha difeso a spada tratta la sua squadra anche al termine della partita di Benevento. La sconfitta non ha scalfito le convinzioni del tecnico: «Mi piacerebbe che qualcuno affermasse che il Cittadella è una squadra che prova sempre a giocare a calcio, contro qualsiasi avversario, ma in questo momento gli manca il risultato». Venturato recrimina sul ko: «Secondo me se c’era una squadra che doveva vincere la partita, quella era la mia. Purtroppo non siamo stati bravi a concretizzare le occasioni che abbiamo avuto, e ce ne sono state di buone: da Settembrini a Moncini, sino a Diaw nel finale. Non riusciamo a finalizzare il volume di gioco creato, e in questo momento tutto ciò ci penalizza, però non vogliamo arrenderci. Guardiamo avanti cercando di mantenere la necessaria serenità, provando quindi a conquistarci i punti che ci servono da qui in avanti». L’allenatore analizza il gol incassato: «L’abbiamo preso su un nostro errore, sbagliando la marcatura in area. Poi abbiamo commesso un fallo ingenuo, e sapevamo che il Benevento era bravo nel sfruttare queste situazioni. Davanti a noi sicuramente c’era una squadra forte». […]
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Per il Citta è rimasta Maleventum, l’antico nome latino ai tempi considerato di malaugurio e poi mutato in Benevento. Con quella incassata ieri sono tre sconfitte per 1-0 su tre confronti stagionali davanti alle… Streghe. E la morale è sempre la stessa, oggi più di ieri: se non si segna è difficile pensare di vincere. Anche perché stavolta la formazione granata, almeno nel primo tempo, è tornata a macinare gioco e a occupare la metà campo avversaria, ben diversa da quella balbettante vista contro Cosenza e Spezia. Solo che il gol continua a non arrivare, basti dire che nelle ultime sei giornate gli uomini di Venturato sono andati a bersaglio in una sola occasione, contro il Carpi ultimo in classifica.Cambiano gli interpreti, ma il risultato no. Anzi, ci si mette pure la malasorte, perché se contro i liguri era stato Moncini a divorarsi il pareggio, stavolta è Diaw a far strozzare in gola l’esultanza ai tifosi granata al minuto 95, chiamando agli straordinari Montipò sulla sua incornata. E la classifica ora piange: per la prima volta Iori – ieri assente, sostituito in regia da Pasa che a sua volta è stato costretto a lasciare il campo a Maniero – e compagni sono fuori dalla zona playoff. Il messaggio è sconsolante: con l’aria che tira forse è il caso di guardarsi alle spalle per mettere in cascina il più in fretta possibile i punti che mancano per essere sereni, di Serie A è il caso di non parlare per un po’.Questo non significa che il Citta debba perdere la fiducia nei propri mezzi, perché, alla squadra vista ieri, è mancata “solo” la concretezza negli ultimi metri. Ma è evidente che non è un limite da poco. […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) […] Il primo a parlare è appunto Venturato, che esordisce così: «Mi piacerebbe che si sottolineasse che il Cittadella non è solo una squadra che corre tanto, ma che prova a giocare a calcio contro tutti. Una squadra a cui, in questo momento, manca solo il risultato. Mi spiace, perché anche a Benevento se c’è una formazione che doveva vincere quella era la mia, invece, pure stavolta, non siamo riusciti a concretizzare quanto prodotto: due tiri dal limite dell’area, occasioni con Settembrini e Moncini e diverse altre azioni in cui siamo mancati nella conclusione», rimarca il tecnico, «non per questo dobbiamo demordere. Occorre avere la capacità di guardare avanti cercando di mantenere la serenità che serve per andare a conquistare punti nelle prossime partite». […] Poi tocca a Bucchi. Già dopo la vittoria in Coppa Italia a spese dei granata, di Venturato aveva detto che «è bravo ma si lamenta sempre». Adesso aggiunge: «La partita è stata quella che immaginavo, affrontavamo il Cittadella per la terza volta tra campionato e Coppa. Loro sono una squadra che non fa giocare, hanno una forte identità e sono difficili da affrontare. Ognuno tira l’acqua al suo mulino, forse siamo stati fortunati ma in tre partite col Cittadella abbiamo vinto sempre 1-0. Siamo stati bravi a capitalizzare senza soffrire, se non nel finale quando Montipò ha fatto quella parata. Se Venturato la pensa diversamente, facciamoglielo pensare».
Ore 12.00 – (Corriere del Veneto) Nuovo ko per il Cittadella, che gioca una partita gagliarda a Benevento ma torna a casa con uno zaino vuoto di punti e colmo di rimpianti. A punire i granata Coda, che nel finale di primo tempo trova il colpo dell’1-0. Il risultato non cambia fino al termine e i rimorsi sono ancora più grandi, quando a pochi istanti dal triplice fischio Diaw si fa neutralizzare il colpo del pareggio. Tanto di cappello al Citta, comunque, che approccia il match in maniera aggressiva. In avvio l’assenza di Iori a centrocampo non si fa sentire co i granata ben disposti che rintuzzano gli attacchi avversari. Al quarto d’ora la gara si infiamma: prima Settembrini sbaglia clamorosamente il vantaggio mancando una deviazione su assist di Benedetti, poi tocca al Benevento in due occasioni impegnare Paleari con Bandinelli e Letizia. Gli Stregoni guadagnano metri ma Venturato riesce a far stare alti i suoi e a non permettere agli avversari di uscire. Anzi, se si eccettua un rischioso fallo di Drudi al limite che Ricci non capitalizza mandando alta la palla, il Citta sfiora il gol con un sinistro di Branca. Per sbloccare la gara serve un episodio che, puntuale, arriva nel momento forse migliore dei granata. Un piazzato dalla sinistra viene scodellata in mezzo da Ricci e Drudi si perde Coda che, con uno stacco imperioso, supera l’incolpevole Paleari da pochi passi. […]
Ore 11.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Minelli 6.5; Andelkovic 4.5, Cherubin 6, Trevisan 7; Morganella 5.5 (Baraye 5.5), Calvano 7, Pulzetti 6, Longhi 6; Clemenza 5 (Capello 6.5), Marcandella 5.5 (Zambataro sv); Bonazzoli 6.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Quasi impalpabile il Padova, incapace di dare profondità alla sua azione visto l’isolamento di Bonazzoli e la posizione arretrata di Marcandella e Clemenza, sempre larghi sulle corsie esterne ma preoccupati soprattutto di abbassarsi dietro la linea del pallone per dare man forte ai compagni nella fase di non possesso. A metà frazione, per provare a cambiare l’inerzia della gara, Bisoli ha deciso di accentrare Clemenza e di avanzare Marcandella al fianco di Bonazzoli, ma la squadra ha continuato a stentare sul piano della pericolosità. […] L’1-1 sembrava cosa fatta al 42′ quando Aldelkovic si è trovato la sfera tra i piedi a pochi passi dalla porta, ma lo sloveno ha certificato il suo pomeriggio da dimenticare calciando incredibilmente a lato. Sul ribaltamento di fronte è stato decisivo Minelli nel negare la doppietta a Chiaretti. E proprio al novantesimo è arrivata la rete del pareggio, con la complicità di Agnelli che anzichè lasciare la palla a Leali alle sua spalle ha respinto corto. Come un rapace Capello si è avventato sulla sfera e l’ha spedita in rete. L’ultimo sussulto nel recupero quando un destro di Pulzetti non ha inquadrato la porta per una questione di centimetri. Ma vincere così sarebbe stato forse un po’ troppo.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Quasi all’ultimo assalto il Padova evita una sconfitta che sarebbe stata sanguinosa per il morale e soprattutto per la classifica. Non bastano però il sollievo del pareggio strappato in extremis e il ko del Carpi a cancellare i rimpianti di una partita che i biancoscudati avrebbero potuto vincere, ma che solo per demeriti propri hanno rischiato addirittura di farsi scappare di mano. Demeriti legati al gol regalato al Foggia (grossolano errore in disimpegno di Andelkovic) e a un primo tempo dove, salvo un paio di situazioni, la truppa di Bisoli ha giocato sempre sotto ritmo, lasciando l’iniziativa al Foggia. A fine partita l’allenatore ha parlato di un atteggiamento studiato a tavolino con l’obiettivo di far sfogare gli avversari. Sarà anche così, ma da una squadra che ha la necessità di vincere più di qualche partita per salvarsi e che oltretutto gioca in casa sarebbe stato lecito aspettarsi una maggiore propensione offensiva. Quella vista nella ripresa dove, senza peraltro creare occasioni a ripetizione, il Padova ha però avuto il pallino del gioco in mano. […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) Sull’atteggiamento della squadra in campo, sottolinea: «Nel primo tempo non avevo detto di stare bassi, ma guardinghi. È vero che il Foggia faceva girare palla, ma era tutto programmato e non ha tirato in porta. È nelle tre occasioni limpide che abbiamo avuto che dovevamo essere più cinici. Speravo di chiudere 0-0 il primo tempo, e poi disputare la ripresa come abbiamo fatto alzando il baricentro. Abbiamo schiacciato nella propria metà campo una formazione fortissima». «Mi scuso per il gesto rivolto al tifosi, però vivo ventiquattro ore per il Padova e sentirmi dire per tutta la gara dimettiti e vai a casa, mi tocca dentro anche perché vedevo che la squadra dava tutto. Mi dispiace che mi abbiano insultato, però abbiamo bisogno di tutti. Poi posso essere antipatico a qualcuno, ma aiutate i ragazzi. Faccio i complimenti agli ultras che ci hanno incitato sino alla fine, come anche i tifosi in tribuna est. Questo deve essere il nostro spirito, non mollare». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Sono strafelice perché ho capito di avere per le mani una grande squadra che si salverà. Abbiamo dimostrato di avere gli attributi». Bisoli commenta così il pareggio acciuffato in extremis, terzo di fila dopo quelli con Salernitana e Cremonese. «Queste sono partite da folle, quando devi retrocedere le perdi tre-quattro a zero come accadeva qualche mese fa. Ma mi danno la tranquillità che questa squadra vuole salvarsi. Siamo stati sul pezzo, abbiamo voluto riprenderla con tutte le nostre forze, mettendoci caparbietà e attributi: mi fa ben sperare. Quando saremo tutti al settanta-ottanta per cento, difficilmente non vinci partite come questa. Nel primo tempo tutto sommato tre occasioni limpide le abbiamo avute noi, poi abbiamo preso gol su un nostro errore in disimpegno dovuto al fatto che stiamo cercando di palleggiare un po’ più dal basso».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Vogliamo salvarci? Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione, critichiamo a maggio. Sono un po’ teso e agitato perché amo il Padova e soffro, però ho bisogno di sentire conforto. Se continuiamo a criticare perché gioca questo o quell’altro, non facciamo il bene del Padova. Quando magari qualcuno verrà qui dentro a firmare qualche assegno, li ascolterò. Dobbiamo credere in questi ragazzi». […] Anche Oughourlian si associa alle parole del patron: «Abbiamo sofferto tanto, è stata una Via Crucis, ma alla fine ce l’abbiamo fatta a pareggiare. La squadra ha disputato una bella partita e abbiamo lottato fino all’ultimo minuto. La salvezza? È un gioco di squadra. Ci salviamo grazie agli sforzi finanziari che abbiamo fatto a gennaio, grazie alla gestione del presidente, grazie all’allenatore e ai giocatori. Ce la faremo». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Presidente, a Renate le avevo detto che vincevamo il campionato, oggi le dico che ci salviamo». A svelare il retroscena nello spogliatoio a fine gara tra Bisoli e il patron Roberto Bonetto è proprio quest’ultimo, affiancato in sala stampa dal socio Joseph Oughourlian. «Io vedo il bicchiere mezzo pieno – va avanti Bonetto – È un momento un po’ difficile per noi, lo vedi dagli episodi. Potevamo segnare con Bonazzoli su un loro errore, e al nostro primo sbaglio invece prendiamo gol. I ragazzi hanno dato tutto, nel secondo tempo la squadra è stata un po’ più ordinata e sono soddisfatto». A questo punto, Bonetto si sbottona riguardo a qualche critica piovuta alla squadra da più parti. «Dobbiamo mettere un po’ di ottimismo, se facciamo i disfattisti non andiamo da alcuna parte.
Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Minelli 6.5; Andelkovic 5, Cherubin 6.5, Trevisan 6.5; Morganella 5.5 (Baraye 5), Calvano 6.5, Pulzetti 5.5, Longhi 5.5; Clemenza 5 (Capello 7), Marcandella 5.5 (Zambataro sv); Bonazzoli 5.5.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Bisoli, “beccato” da alcuni spettatori della tribuna, ha scelto a sorpresa la coppia Clemenza-Marcandella assieme a Bonazzoli per provare a scardinare la seconda retroguardia più battuta del torneo. […] Dal Padova, ora come ora, non si possono pretendere belle giocate, qualità di schemi e reti, questo la gente dovrebbe capirlo, vista la posizione in classifica. Eppure, critiche a Bisoli a parte, il silenzio di gran parte dello stadio per gran parte della ripresa ha lasciato perplessi. […] Ma in uno degli ultimi assalti il Padova riusciva finalmente a far centro e a rimettere la bilancia in equilibrio: cross perfetto da sinistra di Trevisan, respinta di Agnelli e Capello, bene appostato, al volo fulminava Leali. Quarto sigillo per lui in campionato e incubo svanito. Ripreso il Carpi, la scalata continua. E la speranza resta viva.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Aggrappati fortissimamente ai gradini di quella scala che deve portare alla salvezza. Anzi, ad arrivare in cima all’Everest dei playout, per dirla con le parole di Bisoli. Contro il Foggia il Padova vede il baratro spalancarsi ai suoi piedi, eppure, con la forza della disperazione, riacciuffa un risultato che sembrava compromesso, tenendo ancora a distanza ravvicinata i rossoneri pugliesi, che, gravati di tutti quei punti di penalizzazione (6), non riescono a scrollarsi di dosso il peso di dover lottare con le altre per evitare la Serie C e rimangono a + 3 dai nostri. Terzo pareggio consecutivo, dopo i due 0 a 0 con Salernitana e Cremonese, che vale il sesto punto nel girone di ritorno (cinque le partite giocate). Non era la partita della vita, certo, ma uno scontro diretto importante sì e il fatto di aver convissuto con lo spauracchio di un’altra sconfitta – sarebbe stata la dodicesima su 23 gare – ha sicuramente condizionato a lungo Pulzetti & C. in campo, al cospetto di un avversario più tecnico e di qualità superiore.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E alla fine ha ragione lui, Pierpaolo Bisoli. Perché tre risultati utili di fila il Padova non li aveva ancora fatti in stagione, perché mantiene la sua imbattibilità all’Euganeo e perché riesce a cogliere un pari che mantiene vive le chance salvezza. Ecco perché, dopo il gol di Capello, il tecnico ha avuto anche un gesto di stizza, girandosi verso la tribuna alle proprie spalle per zittire alcuni tifosi: «Mi scuso per questo gesto, non è da me», la marcia indietro in sala stampa. «Mi spiace anche , però, essere stato insultato per tutta la gara nonostante il grande impegno messo dalla squadra. Chiedo al pubblico di sostenere i ragazzi, dobbiamo stare uniti. Io penso al Padova 24 ore su 24. Ho detto al presidente che a fine stagione ci salveremo. E con un pizzico di fortuna lo faremo anche senza passare per i playout. Non riesci a rimettere in piedi una partita così se non hai gli attributi». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Hanno seguito uno accanto all’altro, in tribuna d’onore, la partita, soffrendo, imprecando e alla fine esultando come ragazzini al gol di Capello. Roberto Bonetto e Joseph Oughourlian, i due soci che hanno nelle loro mani il 90% delle azioni della Spa di viale Rocco, si presentano in sala-stampa con il sorriso sulle labbra, anche se il presidente stenta ancora a smaltire l’adrenalina che ha addosso. […] “Dobbiamo infondere un po’ di ottimismo, perché se siamo disfattisti non andiamo da nessuna parte. Se vogliamo salvarci, invece, è necessario che si remi nella stessa direzione. Le critiche facciamole a maggio. Verranno i momenti più buoni anche per noi, ne sono certo. Ora sono un po’ agitato, teso, ma cercate di capirmi: amo il Padova e soffro. Però ho bisogno di sentire conforto intorno a noi. Lasciate che tutti i giocatori arrivati con il mercato invernale si mettano al passo e sono convinto che usciremo da questa situazione».Il finanziere franco-armeno, rientrato in serata in aereo a Londra, annuisce, sposando in pieno la linea del socio: «Il Padova si salverà, ne sono sicuro». Così – arriva la domanda conseguente – si farà il nuovo stadio? «Sì, perché è ciò che vogliamo. Ci vorrà qualche anno (fine 2022?, ndr), ma il tifoso di Padova alla fine sarà soddisfatto». […]
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Minelli 7; Andelkovic 5, Cherubin 5.5, Trevisan 6; Morganella 5.5 (Baraye 6.5), Calvano 6.5, Pulzetti 5.5, Longhi 5.5; Clemenza 4.5 (Capello 7), Marcandella 5 (Zambataro 6.5); Bonazzoli 6.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Fino a un minuto dalla fine, all’Euganeo c’è il gelo pure in una giornata quasi primaverile. Il Foggia sta vincendo 1-0 con rete in semirovesciata di Chiaretti, sembra una sorta di de profundis soprattutto psicologico, ma il Padova riesce ad aggrapparsi con tutte le sue forze a un appiglio quasi insperato. Prima Minelli stoppa Chiaretti quando mancano tre giri di lancette alla fine, poi in mischia Agnelli e Leali non si capiscono, il centrocampista lascia colpevolmente libero Capello, che spacca la porta. Per l’Euganeo una boccata d’ossigeno, contemporaneamente il Perugia segna a Carpi e l’ultimo posto quantomeno non è più in solitaria ma con un compagno di sventura, si spera temporaneo. L’1-1 che poi è la sentenza che lascia tutto in sospeso, è il terzo pareggio consecutivo nelle ultime tre partite e trascina il Padova sempre in scia alla zona playout, obiettivo che rimane alla portata. […] I pregi: la squadra ce la mette tutta, non molla mai, difficilmente subisce gol e ha una compattezza che promette bene. I difetti: baricentro troppo basso, idea di gioco flebile e quasi impercettibile, Bonazzoli costantemente lontano dalla porta. Il Padova ha il merito di non arrendersi e il pari in rimonta, più che mai contro una diretta concorrente, è sempre una buona notizia. […]