Minelli, quattro partite per prendersi la porta del Padova e tre “clean sheet”. Soddisfatto di questo inizio? «Col Verona l’inizio è stato da sogno, a Venezia secondo me non meritavamo di perdere, contro Salernitana e Cremonese non abbiamo subito gol». Qual è stata la parata più difficile che ha fatto sinora? «Lei si aspetta che io le risponda quella sul rigore di Pazzini, vero? Invece le dico la punizione di Schiavone in Venezia – Padova. Da quel punto di battuta pensavo che avrebbe tentato un altro schema, mai avrei immaginato che tirasse direttamente in porta. La palla ha cambiato direzione all’improvviso, credo di aver fatto davvero un buon intervento». A Cremona vi è stato negato un rigore solare. Il suo contatto con Arini per cui ha protestato Rastelli come lo vede? «Non è possibile dire che fosse rigore, è assurdo. Certo che lo tocco, ma è lui che mi viene addosso cambiando direzione palesemente e cercando il contatto. Non posso mica scomparire…». Tre partite su quattro senza subire gol. Il segreto? «Quando sono arrivato sembrava una situazione disperata, invece abbiamo fatto punti e siamo ancora in scia. È vero che siamo ultimi, ma basta una vittoria per cambiare tutto e dare una luce tutta nuova alla classifica. Con Andelkovic, Cherubin e Trevisan, poi, c’è una grande intesa, è stato qualcosa che si è creato naturalmente, quasi giocassimo insieme da anni e non da poche settimane».
[…](Fonte: Corriere del Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)