Ore 16.00 – (Il Piccolo) Due vittorie consecutive in casa non capitano spesso. Se poi i due incontri si giocano a tre giorni di distanza l’impresa appare anche più ardua. Se a queste considerazioni si aggiunge che il Sudtirol, in scena questa sera al Rocco (20.30) è la squadra più solida e ostica del girone con un indigesto 3-5-2, ecco che l’appuntamento odierno nasconde non poche insidie. Ma l’Unione, reduce da un filotto di due match vinti, ha la possibilità di smentire ogni aspettativa più scettica e misurata. Anche perché, cosa abbastanza rara, saranno ben tre gli ex arrivati dall’Alto Adige nel mercato di gennaio. Offredi e Frascatore giocheranno dall’inizio, Costantino è a disposizione. […] E a proposito di uomini il tecnico di casa come suo costume non si sbilancia. Sicuramente non ci sarà Hidalgo (ma c’è Petrella), partito nei primi undici con il Monza, che ha accusato un risentimento muscolare. Sarà invece al suo posto Maracchi che ha recuperato dall’influenza della scorsa settimana e darà il cambio a Steffè (pronto a entrare se serve nella seconda parte della gara). Probabilmente stessa sorte toccherà a Mensah che ha spezzato l’inerzia della partita di sabato proprio entrando in corsa. […]
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Rispetto alla formazione che ha impattato a Vicenza, l’allenatore dovrebbe presentare questo pomeriggio qualche novità, o meglio qualche rientro. Dato per scontato che fra i pali ci sarà Bindi; in difesa si potrebbe rivedere Stefani, che nella seduta di rifinitura di ieri è tornato a lavorare in gruppo, con il capitano al fianco di Barison. Altrimenti verrà confermato Bassoli, che a Vicenza ha fatto benissimo. Non dovrebbero cambiare gli esterni: ancora Semenzato e De Agostini. A centrocampo dovrebbe rientrare Bombagi, che ha scontato le due giornate di squalifica, pronto a ricomporre il trio con Burrai e Gavazzi. In attacco questa volta potrebbero tornare a giocare insieme Berrettoni e Ciurria che, in tal caso, si alterneranno fra il ruolo di trequartista e di seconda punta al fianco di Candellone. […]
Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Attilio Tesser, tecnico dei ramarri, ha la piena consapevolezza che la squadra è uscita rafforzata dal pari di Vicenza. «Partita importante – l’ha definita -. Abbiamo messo in mostra grande personalità: questo ci deve dare fiducia per proseguire nel nostro cammino. Un percorso che vede arrivare al Bottecchia la Vis, team in cui milita un altro grande ex, il portiere Matteo Tomei: in neroverde dal 2015 al 2017, torna per la prima volta da rivale al Bottecchia dopo aver vestito il neroverde. «Affrontiamo una formazione ostica – ha detto Tesser -. Ha grande fisicità e due giocatori come Petrucci e Voltan bravi nell’uno contro uno: dobbiamo disputare un’ottima partita se vogliamo conquistare i tre punti». I marchigiani sono decimi, in declino rispetto al girone d’andata, ma ampiamente in linea con i programmi societari: nessuno fa drammi per il ruolino di marcia nelle ultime dieci gare, ma un’altra sconfitta – in particolare dopo quella col Renate – non sarebbe presa nel migliore dei modi, per quanto comprensibile visto l’avversario. Sono due principalmente: la mezzala destra, col ballottaggio tra Zammarini e Gavazzi (il primo pare favorito), e la punta da affiancare a Candellone. In corsa per la maglia ci sono Magnaghi, titolare a Vicenza, e Rover, che scalpita. Il numero 17 dovrebbe partire dal 1′ ma non ci sarebbe da sorprendersi se a scendere in campo fosse l’ex Primavera dell’Inter. Il resto è tutto deciso: Bindi in porta, linea difensiva con Semenzato, Stefani, Barison e De Agostini, centrocampo con Burrai e il rientrante Bombagi (che ha scontato due turni di squalifica), la trequarti con Ciurria, che salvo sorprese prenderà il posto di Berrettoni (pronto magari a entrare nella ripresa). […]
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il campionato di serie C non concede soste e dopo il pareggio ottenuto sabato al «Menti» contro il Pordenone, i biancorossi si preparano alla difficile trasferta di Monza. La vigilia del match contro i brianzoli è turbata ancora dalle dure parole del presidente del club berico al temine della gara contro la capolista, quando ha spiegato come non fosse stato per niente soddisfatto della prestazione del L.R. Vicenza. «Non mi va di commentare cosa ha detto il presidente – ha precisato Michele Serena – quello che conta è la partita contro il Monza che nel mercato di gennaio ha cambiato una quindicina di giocatori per puntare alla promozione in serie B. La gara è di conseguenza difficile, ma noi stiamo attraversando un buon momento e ritengo ne uscirà una bel match tra due buone squadre». A far da contraltare alle parole del presidente Rosso, ci sono state quelle di Paolo Rossi che ha dato ancora qualche chance di promozione per i biancorossi. «A Rossi dico grazie per quanto ha detto a fine gara – sottolinea il tecnico – ha spiegato che questa squadra sta crescendo e che ha tutte le possibilità per guadagnare posizione in classifica per poter disputare un buon play off. Come squadra stiamo migliorando e, come ho detto più volte, voglio fare bene anche in Coppa Italia». […]
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un punto conquistato con il cuore e con la grinta. Il Venezia ha dato un chiaro segnale di rilancio dopo lo scivolone di Benevento (e rispetto a quel match ha cambiato abbastanza, iniziando dal modulo), tenendo testa a un Lecce davvero ben costruito e che non aveva alcuna intenzione di lasciare punti al Penzo. Tant’è che nella prima frazione di gioco la supremazia degli ospiti è stata evidente, concedendo poco spazio alle offensive lagunari peraltro non particolarmente ispirati da un centrocampo privo di fantasia e di verticalizzazioni. Era infatti Lombardi l’uomo che maggiormente ispirava il gioco del Venezia andando a prendere palla e costruendo occasioni utili. Non molte, per un Bocalon francobollato al massimo, che di palloni buoni ne ha visti davvero pochi. Primo tempo senza patemi particolari, palo salentino a parte, con ripresa iniziata a mille. Subito in gol il Venezia, immediato pareggio del Lecce. La gara non si spegneva lì però. Il Lecce appariva meno aggressivo rispetto alla prima frazione e i lagunari ne approfittavano avanzano e cercando di sfruttare i pochi spazi. Solamente a tratti i giallorossi hanno pigiato sull’acceleratore facendo tremare le retrovie locali. Venezia che esce a testa alta e può affrontare il turno di riposo con serenità, cosciente che qualcosa sta già cambiando anche se il vero salto è atteso sulla mediana. […]
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «È un dato di fatto il rallentamento rispetto alle prime partite dopo l’arrivo di Zenga – riconosce Tacopina – tuttavia sono tranquillo perché il girone di ritorno è all’inizio e abbiamo grossi margini di crescita. Vivere le partite nel nostro stadio mi mancava molto, vorrei vedere più gente sugli spalti (poco meno di 3.600 ieri sera, in linea con la media stagionale, ndr), ma va bene così». Nel primo tempo il Venezia ha faticato ad interrompere il possesso palla del Lecce. «Ma poi abbiamo giocato di più e meglio, con aggressività e pressing. Bisogna avere pazienza, le potenzialità dei nuovi giocatori si vedono, stavolta oltre a Bocalon hanno esordito Fornasier e Lombardi, già a Benevento si era mosso bene Besea, quindi si tratta solo di lavorare per trovare la migliore amalgama e il turno di sosta della prossima settimana sarà molto utile». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Citro illude il Venezia ma dopo nemmeno sessanta secondi il Lecce riporta gli arancioneroverdi con i piedi per terra frenando la rincorsa verso i playoff. Non è servito nemmeno il pronostico scaramantico del presidente Joe Tacopina tra primo e secondo tempo («Segna Bocalon, e vinciamo la partita»), gli arancioneroverdi si riscattano solo a metà dopo lo scivolone di Benevento, e devono ringraziare i pali (colpiti dai pugliesi), anche se non hanno demeritato cercando la botta vincente fino all’ultimo. Zenga preferisce Fornasier a Cernuto al centro della difesa, al posto dello squalificato Domizzi, e schiera Lombardi al suo esordio stagionale dal primo minuto. […] Partita vivace soprattutto nella ripresa quando il Venezia, con un’azione da play station, sblocca il risultato (dopo che i giallorossi avevano colpito il palo con un tiro di Calderoni) facendo presagire una gara in discesa. Garofalo e Pinato incrociano sulla sinistra, fino a quando il traversone di quest’ultimo non mette in condizione Citro di colpire al volo facendo esplodere il Penzo. Lecce frastornato? Ma nemmeno per sogno: palla al centro e gli arancioneroverdi sembrano ancora inebriati dal gol lasciando due avversari liberi in area. Petriccione mette al centro, sponda di La Mantia e Palombi insacca da due passi. […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Ritmo, gol, pali, errori clamorosi ed emozioni. Chi ha scelto ieri sera di andare al Penzo per vedere Venezia-Lecce non si è di sicuro pentito. Chi non c’è andato ha perso una buona occasione per divertirsi. E’ finita 1-1 e finalmente si è visto un Venezia aggressivo, a caccia della porta avversaria dopo alcune uscite – le ultime – in cui i tiri si contavano sulle dita di una mano. Unica nota negativa la gara di stupidità tra le curve a suon di petardi, vinta in questo caso dai leccesi.Zenga rimescola ancora le carte e sceglie in partenza il 4-3-3. Fornasier prende il posto dello squalificato Domizzi in difesa, mentre davanti il tridente offre Lombardi e Citro ai fianchi di Bocalon, accolto da un’ovazione dello stadio al suo ingresso in campo. Liverani deve fare a meno di Scavone, inserendo l’olandese Haye a centrocampo e con Mancosu trequartista dietro le punte. Avvio di partita gradevole con le squadre a fare gioco, anche se con qualche errore di troppo. Il Venezia punge in contropiede e Modolo alza un muro davanti la porta difesa da Vicario. Al contrario i giallorossi viaggiano a trazione anteriore, hanno un buon possesso palla ma dietro lasciano desiderare. […] La ripresa è pirotecnica. Preso in velocità il Lecce va in affanno, lo si è visto fin dall’inizio, e il Venezia lo ha capito. Scampato il pericolo dopo il palo di Calderoni in avvio (fondamentale qui Vicario, ndr), la premiata ditta Garofalo-Pinato-Citro confeziona il vantaggio al 5′ con una azione da manuale. Vantaggio meritato. L’adrenalina sale al Penzo, ma nemmeno due giri di lancette e il Lecce firma il pari con Palombi, in tuffo di testa dopo il gran lavoro di Petriccione e La Mantia per tagliare fuori i difensori di Zenga. […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Dalla speranza di agganciare la vetta al quarto posto, complice le vittorie in simultanea di Union Feltre e ArzignanoChiampo. All’indomani della sconfitta con l’Adriese, il Campodarsego cerca di non rimuginare e di guardare avanti. Anche se non è facile. «Dispiace, anche per come tutto è maturato», commenta il presidente dei biancorossi Daniele Pagin, «certo, alcune decisioni arbitrali restano dubbie: al di là del rigore non assegnato, c’erano una serie di falli che potevano fischiati in modo diverso. Ma anche noi potevamo dare di più, essere più incisivi e lottare di più e meglio su tanti palloni. Spero la prossima domenica di vedere un’altra prestazione». […] Resta invece molto polemico il direttore generale Attilio Gementi. «L’ho detto e lo ripeto: è stata una partita decisa dagli episodi che non meritavamo di perdere. Loro hanno interpretato tutta la gara su lanci lunghi e su un gioco aggressivo e d’interdizione, ma non concretizzavano tre passaggi di fila. Ma non è possibile che tutte le situazione dubbie fossero a nostro sfavore. Mi riferisco non solo al rigore non dato, ma al fallo di Boreggio meritevole di espulsione per me. E della punizione con cui sono passati in vantaggio, ne vogliamo parlare? Non c’era stato alcun intervento. Negli scontri diretti ci capitano sempre arbitri contro». […]
Ore 11.10 – (Gazzettino) La quiete dopo la tempesta. Basta parlare degli arbitri, su quali tanto è stato detto, adesso c’è da far parlare il campo nelle prossime due sfide con Benevento e Lecce prima della sosta. Questa l’atmosfera che si respirava ieri al Tombolato alla ripresa della preparazione. Domenico Frare, ragazzotto ventiduenne nativo da Conegliano, razza Piave, ne è l’emblema: «Abbiamo sbagliato queste due ultime partite, ma dipende solo da noi rialzarci perchè siamo noi che determiniamo quello che facciamo. Volevamo rimediare dopo la prestazione negativa di Cosenza e cambiare rotta, invece abbiamo trovato nello Spezia un avversario che ci attaccava in velocità e noi arrivavamo spesso mezzo secondo dopo commettendo fallo». Le cause di un simile atteggiamento non sono semplici da individuare, ma Frare un’idea se l’è fatta. «Ci portavamo dentro le conseguenze della precedente sconfitta ed eravamo troppo timorosi. Non è stata una questione di condizione fisica, ma mentale». Più che le decisioni arbitrali, c’è stato dunque un non ottimale approccio da parte dei granata. «Probabilmente c’erano entrambe – precisa il difensore – in quanto noi ci eravamo innervositi non riuscendo a fare in campo quello che avevamo preparato durante la settimana, mentre l’arbitro avrebbe dovuto applicare anche con lo Spezia lo stesso metro usato con noi». E adesso cosa fare? «Dobbiamo pensare a noi stessi riflettendo sui nostri errori e lavorando per ritrovare la nostra identità senza paure e senza crearci problemi». […]
Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Dopo un quarto d’ora erano stati ammoniti entrambi i difensori centrali e, all’inizio del secondo tempo, c’è stato l’en plein, con l’intera linea difensiva sotto il giogo del cartellino giallo e con Adorni espulso. Eppure dietro allo stop incassato dal Cittadella con lo Spezia ci sono anche altri rilievi statistici, insoliti per la squadra di Venturato. I dati elaborati dalla Lega B parlano di 498 passaggi della formazione ligure a fronte di 370 per quella granata e di un possesso palla del 59% per la banda di Marino contro il 41% dei padroni di casa. […] Alla ripresa degli allenamenti è toccato a Domenico Frare, al rientro da titolare dopo un mese in infermeria per la distorsione al legamento collaterale del ginocchio destro, dire la sua. «È un periodo in cui non ci gira bene nulla e in cui non riusciamo a esprimere il calcio che eravamo abituati a proporre», sottolinea il difensore. «In parte dipende dai nostri avversari, che ci affrontano conoscendoci meglio rispetto al girone d’andata, ma soprattutto dipende da noi. Quel che posso dire è che non c’è alcun problema fisico, la condizione non c’entra, né il dispendio di energie legato al nostro modo di giocare. Piuttosto parlerei di un problema mentale, perché la sconfitta di Cosenza, per come è arrivata, ha lasciato il segno: contro lo Spezia nel primo tempo siamo stati troppo timorosi, mentre nel secondo ci siamo ritrovati subito in 10 contro 11. Forse c’è stata persino troppa grinta per la voglia di rimediare alla sconfitta della scorsa settimana, a discapito della lucidità». Si spiegano così i 7 cartellini gialli (contando anche quello doppio ad Adorni)? Frare ha una sua lettura: «Non credo che l’arbitro se li sia inventati, anche se è vero che il metro applicato non è stato lo stesso usato per lo Spezia. Per quanto ci riguarda, siamo stati costretti a ricorrere spesso al fallo perché davanti avevamo una squadra molto veloce nelle ripartenze, e spesso ci trovavamo a inseguire l’avversario e a doverlo fermare in qualche modo. Un po’ quello che era accaduto a Cosenza, pure in una partita diversa». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Ceccaroni, ad esempio, è entrato con la Salernitana in un momento molto complicato e ha disputato veramente una grande prestazione. Non era facile, ma questi sono gli atteggiamenti da premiare e che mi rendono fiducioso per il futuro». Resta il fatto che alla luce della vostra esperienza nel pacchetto arretrato, sapete gestire al meglio i momenti diversi della partita. «Ci hanno preso per questo motivo. Però voglio puntualizzare gli atteggiamenti dei compagni durante la settimana che sono molto positivi, perché solo così ci si riesce a tirare fuori». Tornando a lei, gioca in un ruolo inedito. «Nella difesa a tre avevo fatto sempre il terzo di sinistra, mai il centrale. È una posizione nuova, e con il passare delle partite mi sto trovando sempre meglio». […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) Se il Padova ha blindato la difesa in questo primo scorcio del girone di ritorno, il merito è anche di Nicolò Cherubin. Quattro partite su quattro disputate per intero, nelle quali si è fatto trovare subito pronto nonostante una prima parte di stagione come fuori lista nel Verona. «Da questo punto di vista sono contento. A Verona mi sono sempre allenato, anche se poi giocare è diverso. Mi mancavano minuti nelle gambe ed era la cosa che contava di più per me. Adesso dobbiamo rimanere concentrati sul campionato che resta difficile, vogliamo tirarci fuori il prima possibile da questa situazione». Con Andelkovic e Trevisan avete trovato immediatamente la giusta sintonia. «Ci troviamo bene, ma non bisogna pensare che dobbiamo essere gli unici a giocare.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Sono questi, a mio avviso, gli atteggiamenti giusti da premiare. Batto sempre molto sul tasto dell’atteggiamento perché solamente mostrando i comportamenti migliori sapremo venirne fuori. Ed è questo quello che mi fa essere fiducioso. In questa squadra vedo gli atteggiamenti giusti». […] Sabato arriva il Foggia. È già una sfida decisiva? «Non dobbiamo metterci addosso la pressione di vincere a tutti i costi. Sappiamo che è una partita determinante ma siccome la pressione è già abbastanza, dobbiamo essere bravi noi “vecchi” a metterla un po’ da parte. Fare calcoli sarebbe un errore, guardiamo una partita alla volta e cerchiamo soprattutto di farci rispettare in casa. Solo così usciremo dal pantano». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Cherubin, cosa manca a questa squadra per trovare il successo? «Sentiamo il peso della situazione di classifica ed è normale che sia così. Le vittorie possono aiutarci a sbloccarci mentalmente, ma dobbiamo essere bravi noi a cercarle e ottenerle. Dobbiamo continuare a essere concentrati e con l’atteggiamento che stiamo mostrando in queste settimane, sono sicuro che potremo tirarci fuori da questa situazione». Bisoli ha riposto piena fiducia nel terzetto difensivo Andelkovic-Cherubin-Trevisan, che sembra essersi amalgamato in fretta e aver dato al tecnico le risposte che chiedeva. In campo l’impressione è che siate già riusciti a trovare la giusta intesa. «Ci troviamo bene, ma non dobbiamo pensare che siamo solo noi gli unici a giocare. Guardate Ceccaroni, entrato in un momento molto difficile contro la Salernitana e autore di un’ottima prestazione.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova ha ripreso ad allenarsi ieri alla Guizza in vista delle prossima partita casalinga in programma sabato alle 15 contro il Foggia. Ieri seduta prettamente atletica. Si sono allenati a parte, oltre ai lungodegenti, anche Mbakogu, Barisic e Lollo. Il centravanti nigeriano è uscito un po’ affaticato dalla sfida contro la Cremonese ma nei prossimi giorni dovrebbe tornare in gruppo, così come gli altri due compagni che hanno saltato la scorsa trasferta. Il Padova si allenerà alla Guizza per tutta la settimana tranne venerdì, quando effettuerà la seduta di rifinitura a porte chiuse all’Appiani. Intanto la prevendita per la prossima sfida è stata aperta soltanto per il settore ospiti. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] Calvano, Padova-Foggia di sabato prossimo avrebbe potuto viverla con un’altra maglia? «Vero, il Foggia era stata una delle squadre che a gennaio mi aveva cercato con più insistenza. Ma alla fine ho scelto il Padova, oggi sono un giocatore del Padova e sabato cercherò di dare il mio contributo per vincere una partita che vale tanto». Che idea si è fatto della squadra sino ad ora? «Venivamo da una situazione molto difficile. Sapevo quando ero arrivato che ci sarebbe stato bisogno di tutti per uscire dalle difficoltà. Siamo migliorati molto. L’unica sconfitta è stata a Venezia dove, secondo me, non meritavamo di perdere. Abbiamo battuto il Verona e pareggiato contro Salernitana e Cremonese». Cosa manca alla squadra per un ulteriore salto di qualità? «Vincere le partite. I pareggi vanno bene, perché ti permettono di non rimanere a bocca asciutta, ma ora dobbiamo provare a fare i tre punti. Anche se ci terrei ad aggiungere una cosa, perché secondo me è molto importante». Prego. «Padova-Foggia non è un’ultima spiaggia. Sarà una partita molto importante, ma avremo superato appena la prima metà di febbraio e non siamo ancora al dentro o fuori. C’è tempo e la classifica è molto corta. La salvezza può arrivare anche attraverso i playout e siamo tutte lì. Bastano un paio di risultati pieni per cambiare tutto». […]