Ore 21.00 – (Il Piccolo) La Triestina dà un dispiacere a Brocchi e all’illustre e munifica coppia Berlusconi-Galliani. E lo fa grazie a una prima mezz’ora del secondo tempo giocata a tutta birra e concretizzata con due rigori di Granoche (il secondo concesso generosamente per un mezzo fallo di mano) e chiusa da una splendida azione corale conclusa da Steffé. A trasformare l’Unione ben messa in campo ma poco incisiva del primo tempo ci mette lo zampino Pavanel. Intuizione premeditata o cambio di rotta di una mossa iniziale non azzeccata? Tutto previsto dice l’allenatore a fine gara. Poco importa, perché la scelta del tecnico di casa di inserire Mensah e Petrella al posto degli ossidati Hidalgo e Beccaro è stata vincente. E siccome bisognava vincere, Pavanel ha avuto ragione. I tre punti servivano non solo perché il Monza milionario è una diretta rivale, ma soprattutto perché partire con il piede giusto nel trittico terribile riservato dal calendario era fondamentale. Bissare poi, a sette giorni di distanza la rocambolesca vittoria di Verona, fa bene al morale e alla classifica (pari del Pordenone). Tanto pirotecnico era stato il successo in terra scaligera, tanto netto quello del Rocco (finalmente un migliaio in più sugli spalti). Anche se nella prima parte l’Unione ha giocato con il freno tirato. Un atteggiamento anche intelligente per contenere le ottime trame offensive dei brianzoli orchestrate da Marchi e D’Errico ma che poteva costare caro se non ci fosse stato un grande intervento di Offredi e una traversa a salvare la porta. Comunque Unione sul pezzo anche nei primi 45′ e giustamente premiata nella ripresa con un Monza davvero alle corde. […]
Ore 20.30 – (Il Piccolo) La capacità di sfruttare i cambi per tenere sempre alto il ritmo e neutralizzare la qualità del Monza: il piano di Massimo Pavanel ieri è riuscito in pieno al Rocco, per la gioia del popolo alabardato. Il tecnico spiega gli innesti di Mensah e Petrella al posto di Beccaro e Hidalgo, affermando che i cambi nell’intervallo possono essere una grande risorsa: «Io ho pensato di iniziare con chi ho visto meglio in settimana e poi vedere dopo il primo tempo. Giocando ogni tre giorni non ci si doveva pensare tanto: ho detto che dovevamo provare a vincerla e ho inserito esterni freschi che potessero tenere alta la pressione. Il primo tempo è stato difficile, il Monza è una grande squadra, ma i ragazzi sanno che posso cambiarli dopo 45 minuti perché il bene primario della Triestina viene prima di tutto. Con le sostituzioni nell’intervallo poi si guadagna un tempo di cambio, si danno alla squadra opzioni importanti e soprattutto non si fa una gara in gestione. Dobbiamo giocare sempre sopra ritmo: abbiamo cambi, rosa e qualità per poterlo fare». […]
Ore 20.00 – (Il Piccolo) Una spina nel fianco costante che ha fatto molto male al Monza. Nei 45 minuti del secondo tempo a sua disposizione, Davis Mensah ha contribuito in maniera determinante al successo alabardato. Imprendibile sulla corsia sinistra, una grande occasione in ripartenza gestita forse non al meglio, unica pecca di un grande pomeriggio caratterizzato dal duello vinto su tutta la linea con Lepore, letteralmente in tilt dopo l’ingresso di Davis. «Il mister mi aveva avvisato che avrei potuto fare il mio ingresso a inizio secondo tempo e siamo stati bravi e fortunati. Nel primo tempo abbiamo fatto un po’ fatica anche perché il Monza è una squadra fortissima, poi siamo usciti noi e li abbiamo messi in grande difficoltà». […] «Non pensiamo più a questa, non abbiamo ancora fatto niente, e martedì ci aspetta una partita difficilissima contro una squadra che storicamente ci ha creato problemi. Da quando ci sono io quattro partite, con tre sconfitte e un pareggio lo scorso anno. Inoltre al Sud Tirol abbiamo segnato solo su rigore, speriamo che capiti anche martedì». […]
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) I ramarri mantengono l’imbattibilità esterna anche sul rettangolo di un Menti infuocato, ma vedono ridursi a 7 lunghezze il vantaggio sulla Triestina che al Rocco ha strapazzato (3-1) il Monza di Berlusconi e Galliani. È un pareggio amaro quello ottenuto dai neroverdi che all’84’ erano ancora in vantaggio grazie a uno splendido gol di testa di Candellone al 70′ sul solito cross dalla bandierina di Burrai. Amaro e fastidioso perché il pareggio di Maistrello è arrivato a causa di un’ingenuità dei ragazzi di Tesser che hanno permesso a Curcio di battere a sorpresa una punizione lanciando Giacomello. Pronto il servizio al centro per il neoentrato che di piatto, fra le statuine neroverdi, ha deviato la sfera alle spalle del sorpreso Bindi. Per quanto hanno fatto vedere le due formazioni, tuttavia (il Vicenza aveva centrato anche un palo con Guerra), la divisione della posta è apparsa tutto sommato giusta. Anche al Menti, nonostante le assenze pesanti (Stefani, Misuraca e Bombagi), Tesser presenta il suo Pordenone col doppio centravanti (Candellone-Magnaghi) e con Berrettoni trequartista. La linea mediana è composta da Zammarini, Burrai e Gavazzi. Dietro Bassoli fa coppia centrale con Barison. Semenzato e De Agostini presidiano le fasce e Bindi la porta neroverde. Pure Serena propone un 4-3-1-2 con davanti Arma, Guerra e Giacomelli che si scambiano spesso i ruoli. […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non si dispera, Attilio Tesser, per il mancato successo al Menti. «Direi che il pareggio è giusto – esordisce il tecnico di Montebelluna in sala stampa -. Peccato per come è maturato. Il Vicenza è un’ottima squadra, costruita per obiettivi importanti. Però dopo il nostro vantaggio di Candellone sul corner di Burrai i biancorossi non ci avevano fatto correre pericoli. Abbiamo commesso una grossa disattenzione che ci è costata 2 punti». La Triestina ha accorciato a 7 le lunghezze di distacco. «Noi non dobbiamo guardare cosa fanno le nostre concorrenti, ma solo ciò che riusciamo a fare noi – ammonisce -. Direi che stiamo facendo un buon cammino. Se continuiamo con questo passo, quello che fanno le altre è immateriale». L’Attilio ringrazia pure i 250 tifosi neroverdi che sono arrivati al Menti per sostenere i ramarri. «Il pubblico vicentino è fantastico – premette -. Lo so bene io, che venivo qui da ragazzino per veder giocare il vecchio Lane in serie A. Devo però fare i complimenti anche ai nostri supporters, che si sono fatti sentire in mezzo ai novemila sostenitori dei padroni di casa». […]
Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Maistrello, ancora lui: l’attaccante che giusto un anno fa punì i neroverdi, gol decisivo con la maglia del Ravenna, oggi veste quella del Vicenza e due minuti dopo il suo ingresso in campo al posto di uno spento Arma, toglie due punti d’oro al Pordenone al Menti di Vicenza. Un buon punto comunque, per la squadra di Tesser, ma resta il rammarico del gol incassato ingenuamente al 39′ della ripresa di un big match che stava vincendo con il solito pragmatismo. Risultato reso ancora più amaro dalla rotonda vittoria della Triestina, che liquida il Monza e si porta a 7 punti dalla capolista. Il margine resta importante, ma le partite da giocare sono ancora molte, ben 13. La lotta per la promozione diretta in B resta un affare regionale, le altre rivali sono tutte lontanissime (a parte Feralpi e Imolese, che tengono duro) e gli stessi brianzoli sembrano ormai fuori dai giochi. Però ci sarà ancora da soffrire parecchio.Del resto, se c’è una cosa che il Pordenone sa fare bene è proprio soffrire. Lo dimostra ancora una volta proprio a Vicenza, dove resiste alla forza d’urto di un trio d’attacco di categoria superiore, prima di colpire con la sua specialità: palla inattiva di Burrai e incornata stavolta di Candellone. Poi, nel finale, la disattenzione che costa cara. Tesser inizialmente schiera uno solo degli ultimi arrivati, ovvero Zammarini, che rimpiazza lo squalificato Bombagi a centrocampo e pure il suo sostituto Misuraca; in difesa c’è Bassoli al posto dell’acciaccato capitan Stefani. […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Attilio Tesser ha accettato il risultato del campo ma a fatica: «Per noi è un peccato». Ha esordito così in sala stampa il tecnico del Pordenone, comunque consapevole che un punto a Vicenza – contro un’ottima squadra – non è assolutamente da buttare.«Nell’economia della partita il risultato è giusto – ha detto -. Tuttavia, dopo aver rotto l’equilibrio, il Vicenza non ha più creato occasioni: la rete è arrivata dopo una grossa disattenzione nostra, visto che si è fermato su una punizione (pur non nominandolo, il tecnico pare riferirsi a Semenzato, ndr). Comunque è stato un incontro intenso, equilibrato, tecnicamente non bello ma con molto agonismo: entrambe le squadre hanno avuto voglia di vincere. Se mi aspettavo questo Vicenza? Sì, certo, voleva far bene ed è una squadra costruita per centrare obiettivi importanti». Tesser ha poi ringraziato i tifosi – 220 i presenti – dopo aver elogiato il pubblico del Menti, e ha speso una parola di apprezzamento nei confronti di Bassoli. «Ha disputato una grandissima partita – ha affermato -. Non faccio mai i complimenti ai singoli ma stavolta sì: qualcuno diceva che con lui in campo si perde, ha dato dimostrazione che invece non è così». […]
Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il pareggio non ha soddisfatto Stefano Rosso che ha assistito al match in compagnia di Paolo Rossi: «Questa squadra deve migliorare nella convinzione – sottolinea il presidente – per vincere bisogna avere più voglia, più carattere. Il nostro obiettivo è arrivare in B, se non subito, entro l’anno prossimo, e ci stiamo lavorando tutti insieme. Contro il Pordenone abbiamo dimostrato di essere solidi, ma dobbiamo crescere di testa. A tratti abbiamo giocato come la Berretti… Nulla da dire sull’impegno messo in campo e un bravo al nostro mister per i cambi che ha fatto con i quali ha ridato entusiasmo alla squadra che ha poi trovato il pareggio. I nuovi soci? Tutto è pronto per ufficializzarli, ormai restano da definire solo alcune questioni formali». […]
Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un pari onorevole, molto onorevole contro la capolista. In un Menti a festa (grande spettacolo sugli spalti, 9.301 spettatori, record stagionale) la curva Sud esaurita da giorni e con la presenza in tribuna di Paolo Rossi, al suo esordio casalingo nella nuova veste di consigliere, il Vicenza ha pareggiato 1-1 contro il forte Pordenone. Ed è stato spettacolo anche in campo: il Lanerossi ci ha provato in tutte le maniere ad infilare la terza vittoria (Coppa Italia compresa) in sette giorni. Ne è uscito un pari, giusto, al termine di una gara ben giocata da ambo le parti con il Vicenza che dimostra di essere in confortante crescita di condizione e di convinzione. Mister Serena ha confermato per nove undicesimi la formazione vittoriosa sabato scorso contro la Vis Pesaro, segno che le gerarchie e le scelte le ha già ben chiare. Uniche novità l’ingresso di capitan Bizzotto al posto di Mantovani e la presenza dal primo minuto di Bovo al posto di Zonta. L’importanza della posta in gioco in campo si sentiva da subito. Soprattutto da parte dei biancorossi che partiti contratti e con un eccesso di timore reverenziale. Meglio il Pordenone, formazione quadrata e ben messa in campo, che gioca a memoria con la tranquillità tipica della prima della classe. Scaramucce da una parte e dall’altra ma di occasioni se ne sono viste poche, se si esclude un colpo di testa da ottima posizione di Guerra ben parato da Bindi, ma sanzionato con la segnalazione (errata, ma tant’è) di offside. […]
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Avesse pareggiato Bocalon a 5′ dalla fine saremmo diventati degli eroi in 10 contro 11. Ho letto solo critiche negative ma il Venezia di Benevento lo promuovo al 100%». Domani nel posticipo al Penzo sale la matricola terribile Lecce (ore 21), sfida delicatissima prima del riposo per gli arancioneroverdi, difesi a spada tratta da Walter Zenga malgrado lo 0-3 sette giorni fa in Campania. «Il Lecce fuori casa ha fatto più punti di tutti però le partite sono sempre importanti, non ne esiste una che lo sia meno di un’altra e noi veniamo da una buona settimana di allenamento. Cos’ha detto la gara di Benevento? Voi avete detto tante cose negative e tante cose sbagliate il nuovo attacco frontale alla stampa ma non c’è nessun problema. A me la mia squadra è assolutamente piaciuta, il Benevento non ha creato nessuna occasione (il tecnico avversario Bucchi ne aveva contate 20, ndr) e chi ha detto che Vicario è stato il migliore in campo forse ha visto un’altra partita». Col Lecce fuori la punta Rossi («Distorsione alla caviglia, fuori almeno 2-3 settimane» ha anticipato Zenga) e agli squalificati Di Mariano e Domizzi in difesa, mentre gli acciaccati Fornasier, Citro e Vrioni sarebbero recuperati. […]
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Duella e battaglia come al suo solito, Walter Zenga. Nella conferenza stampa pre-Lecce (si gioca al Penzo domani alle 21), l’allenatore del Venezia sgancia qualche bordata e pure quella che sembra, a tutti gli effetti, una provocazione. «Se io dico che si ripetono episodi contro di noi — tuona Zenga — vengo accusato di lamentarmi soprattutto qui a Venezia, se non lo dico invece sostengono che me ne freghi: ci sono persone che tutte queste cose non le tengono in considerazione. Il presidente? L’ho visto e non l’ho trovato arrabbiato. Magari Tacopina farebbe bene ad essere arrabbiato con me, forse si aspettava qualcosa di più, fa parte del gioco. Come ho detto in conferenza stampa quando sono arrivato posso andarmene anche domani, per me non è un problema». Lo 0-3 di Benevento ha lasciato il segno nell’ambiente, eppure Zenga cerca di riordinare le idee e medita novità importanti. La traccia l’ha ben scolpita in mente e non c’è affatto la sensazione che la squadra non lo stia seguendo. Il rendimento del finale 2018 e quello di questa prima parte del ritorno, non sono sprint come agli inizi della sua gestione, ma il Venezia regge e resta in una posizione tranquilla. […]
Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) Joe Tacopina al Taliercio per salutare Walter Zenga e i suoi giocatori, sorridente e cordiale. Un ritorno in laguna abbastanza movimentato per il presidente del Venezia, protagonista di una disavventura alla partenza. Quando, giovedì pomeriggio, si è presentato all’aeroporto internazionale John Fitzgerald Kennedy di New York, Tacopina è stato fermato dagli agenti della Port Authority Police perché la macchina a raggi ics ha rilevato un oggetto “dubbio” all’interno della sua valigia. Il New York Post, che ha riportato l’episodio, ha scritto di un “brass knuckles”, un tirapugni, ma Tacopina ha spiegato anche allo stesso giornale che si trattava di un fermacarte. Il polverone sollevato dalla diffusione in internet dell’episodio ha poi indotto Tacopina, arrivato in Italia, a diffondere una nota attraverso l’ufficio stampa del Venezia, che spiegava che “non è stato arrestato, ma semplicemente fermato per un controllo”, poichè “nel bagaglio a mano era rimasto un un vecchio fermacarte di metallo che aveva da 15 anni e che non poteva viaggiare in cabina». Un fermo che ha creato un po’ di disagio, visto che è avvenuto alle 17 e Tacopina, reduce da un vittorioso processo come legale negli Stati Uniti che l’ha tenuto occupato per settimane, aveva l’aereo poco prima delle ventuno (alle 20.50). Aereo che il presidente del Venezia ha regolarmente preso tanto da arrivare venerdì al Marco Polo di Venezia secondo il programma stabilito. Tacopina domani assisterà alla gara contro il Lecce e rimarrà in laguna per tre settimane. […]
Ore 14.40 – (Gazzettino) Tempi duri per il Cittadella che incassa il secondo ko di fila, palesando una netta flessione sul piano dei risultati: appena 7 i punti raccolti nelle ultime nove gare, con un’unica vittoria due settimane fa in casa con il Carpi. I granata hanno però conservato l’ultimo posto utile per aspirare ai play off, visto che anche le dirette concorrenti procedono con il freno a mano tirato. Come già a Cosenza la truppa di Venturato non ha saputo dare efficacia alla sua azione di fronte a uno Spezia che per lunghi tratti ha dato l’impressione di avere il controllo della gara. Il Cittadella ha sofferto soprattutto in mezzo al campo. Imprecise le geometrie di Iori, generosi ma poco lucidi Settembrini e Proia. Ridotto all’osso il contributo di Schenetti, che quasi mai ha trovato i tempi d’inserimento, evanescenti i due attaccanti. Inoltre è mancata la spinta sulle fasce: il debuttante Parodi ha faticato a trovare l’intesa con i compagni mentre sulla corsia opposta Benedetti si è preoccupato soprattutto di tenere a bada Gyasi. Come se non bastasse, il Cittadella ha poi dovuto fare i conti con un arbitro dal cartellino facile e quando a inizio ripresa si è ritrovato in inferiorità numerica (espulso Adorni) ha visto la sua partita complicarsi ancora di più. E come una sentenza è arrivata l’incornata di Galabinov che ha consegnato i tre punti allo Spezia. Gol peraltro forse viziato da una posizione irregolare di Mora dal quale è partito l’assist per il compagno. […]
Ore 14.20 – (Gazzettino) Un Cittadella che ha giocato sotto ai suoi standard migliori è stato punito da un gol che sembra viziato da una irregolarità. In sala stampa, di conseguenza, tengono banco le decisioni arbitrali, in particolare la gestione dei cartellini gialli. «Quando ci sono partite come questa -afferma il tecnico Roberto Venturato – non sai se devi dire qualcosa sugli arbitri o se non devi dirlo. Ci sono stati dati tanti cartellini gialli, troppi, ma mi pare che noi non siamo una squadra scorretta come invece, soprattutto in questo momento, ci vogliono far passare. Noi siamo una squadra che cerca di giocare a calcio in modo propositivo, anche se in questa occasione abbiamo trovato più difficoltà del solito nell’esprimere quello che sappiamo fare». La differenza nel risultato l’ha fatta la rete di Galabinov, sul quale l’allenatore ha qualcosa da precisare: «Abbiamo perso la partita su un gol che è partito da un fuorigioco di Mora, il giocatore che ha messo in mezzo all’area il pallone che ha deciso la partita. Inoltre ci trovavamo in dieci, una penalizzazione che francamente trovo esagerata. Stare qui a rilevare questi aspetti non è bello, mi dispiace farlo, io non sono uno che di solito si lamenta sull’arbitraggio, ma ciò che è successo è stato determinato da decisioni che mi lasciano qualche grosso dubbio». […]
Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Il Cittadella è ancora dentro ai playoff. Fine delle note positive. Tutto il resto non è noia, come diceva la canzone, ma assume piuttosto i contorni di una crisi. I numeri dicono questo: la sconfitta rimediata contro lo Spezia segue quella di Cosenza ed è la quarta nelle ultime 9 partite degli uomini di Venturato che, in questo lasso di tempo, hanno saputo gioire solo contro il Carpi, mettendo assieme la miseria di 7 punti.Si tratta più di una media da retrocessione che da spareggi-promozione. Ed è subito il caso di toccare il tasto che più ha fatto infuriare il Tombolato: l’arbitraggio. Il metro del signor Pillitteri è stato sicuramente discutibile, perché la linea adottata nel punire i falli non è stata la stessa (8 a 1 i cartellini gialli estratti nel match, a danno dei granata), ma appellarsi agli eventuali torti del direttore di gara più ancora che sbagliato è dannoso.Perché, anche ieri come a Cosenza sette giorni prima, risulta difficile salvare qualcosa nella prestazione del Citta. In attacco Moncini e Diaw (preferito a Finotto nell’undici iniziale) non sono mai riusciti tenere palla. Il centrocampo, nonostante il rientro di Iori e l’inserimento di un elemento muscolare come Proia al posto dello squalificato Branca, non ha mai fornito un filtro adeguato. E la difesa, anche stavolta, ha faticato contro un tridente mobile come quello proposto da Marino, che ha iniziato il match con Gyasi, Okereke e Bidaoui, rivale più che indigesto per l’esordiente Parodi. […]
Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Il tecnico granata Roberto Venturato ha commentato con amarezza ciò che è successo in campo, non risparmiando qualche critica arbitrale: «Al termine di partite come questa non sai mai se dire qualcosa sull’arbitro o meno, è anche vero che, a mio parere, finora il Cittadella è stato fortemente penalizzato dalle scelte arbitrali. Ci troviamo ogni sabato a dover commentare ammonizioni per ogni fallo che commettiamo e non mi sembra che questa sia una squadra con un comportamento scorretto, però questo è il messaggio che in questo momento si vuole far passare. Mi dispiace, ritengo che ci sia bisogno di un po’ più di rispetto nei confronti di una squadra che prova a giocare a calcio in ogni campo; poi può capitare di giocar male, anche se raramente sbagliamo due partite di fila, ma adesso veniamo da due prestazioni non convincenti». «Tuttavia non meritavamo di perdere, nel primo tempo lo Spezia ha avuto qualche occasione e nella ripresa ha beneficiato dell’espulsione a nostro sfavore. C’è anche da dire che abbiamo perso la partita in un’occasione in cui Mora era probabilmente in fuorigioco ed è un altro errore grave, però lo Spezia fa gol, lo fa in fuorigioco e vince la partita. Star qui a parlare di questo non è bello, perché poi ci sono dei miei colleghi che dicono che mi lamento sempre, ma ciò che è accaduto per tante volte in questa stagione è sotto gli occhi di tutti». […]
Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Il direttore generale Stefano Marchetti è durissimo con l’arbitro: «Se si fa un fallo è giusto fischiare la punizione, invece il direttore di gara sembrava non aspettasse altro che espellerci un uomo, dopo aver tra l’altro ammonito tutta la linea difensiva», esordisce Marchetti, «mi dispiace davvero molto essere qui a commentare questo tipo di arbitraggio, ma ritengo che giocare in dieci per tutto il secondo tempo ci abbia penalizzato oltremisura: se vuoi fare il fiscale lo devi fare sempre, non solo al Tombolato. Ammettiamo che non eravamo nella nostra giornata migliore, però infierire in questa maniera mi sembra eccessivo; l’avete visto tutti, Adorni ha fatto un fallo non cattivo al limite dell’area per cercare di fermare l’uomo. Lo ammonisci se sai di non averlo ammonito in precedenza, ma se sai di averlo già sanzionato ci vuole un po’ di buonsenso. Noi è la seconda partita consecutiva che giochiamo in 10 contro lo Spezia, giocare in inferiorità numerica non è affatto facile, e non lo è a maggior ragione quando sei in una giornata un po’ storta e affronti una squadra in salute con giocatori forti. Sarebbe stato determinante giocarcela in 11 contro 11». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto) Missione sorpasso fallita. Dopo il ko di Cosenza, il Cittadella perde anche al Tombolato contro lo Spezia e resta all’ottavo posto in graduatoria. Una partita difficile per i granata non solo per l’avversario affrontato, i liguri venivano da otto risultati utili consecutivi, ma anche per le varie assenze. Branca squalificato, in infermeria Rizzo, Scappini, Ghiringhelli e Drudi. Venturato ha dovuto allora rimescolare le carte: in difesa dentro il neo arrivo Parodi, appena acquistato dalla Feralpi Salò; a centrocampo ha rimesso in cabina di regia capitan Iori e ha inserito Proia per Branca; in attacco Finotto non ce la fa per un problema alla schiena, quindi spazio al tandem Diaw-Moncini. Nel primo tempo uno Spezia totale padrone del campo, come testimoniano le sei nitide occasioni create. Due capitate sui piedi di Okereke, altre due per l’ex Bartolomei, una per Bidaoui e una per De Col. Per il Citta solo una mezza palla gol per Schenetti e un contropiede sciupato malamente da Diaw. […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Tornare alla vittoria per scacciare l’incubo di essere risucchiati nella lotta zona playout e mantenere intatte le ambizioni playoff. È lo spirito con cui l’Este oggi (inizio gara ore 14,30, dirige l’incontro Ettore Longo della sezione di Cuneo) affronta la delicata partita contro il Trento. Si giocherà al Nuovo Stadio e il vicepresidente giallorosso Stefano Marchetti ne approfitta per lanciare un appello alla tifoseria atestina: «Nei momenti più difficili un gruppo ha bisogno del sostegno del proprio pubblico. Spero che i nostri supporter possano far sentire la loro vicinanza ai ragazzi in quella che è una sfida molto importante». La formazione di mister Nicola Zanini arriva dal pareggio di domenica scorsa contro il Cartigliano: un match che da una parte ha lasciato l’amaro in bocca per la rimonta subìta (da 2-0 a 2-2), ma dall’altra ha avuto un Este di nuovo capace di esprimere un calcio propositivo.«Eravamo in vantaggio di due reti e potevamo realizzare il tris, invece gli avversari hanno accorciato le distanze riaprendo la gara. Però mi conforta il fatto di aver visto una squadra viva. Abbiamo ritrovato il gioco, adesso serve ritrovare i tre punti». […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) E venne finalmente lo scontro al vertice. Alle 14. 30 ad Adria si gioca l’attesissima sfida tra l’Adriese e il Campodarsego, sotto la direzione dell’arbitro Gabriele Scatena della sezione di Avezzano. In palio c’è la leadership del girone, perché a separare le due squadre sono soltanto due punti. Senza dimenticare che in vetta con i rodigini c’è pure l’ArzignanoChiampo, impegnato in casa contro il non irresistibile Sankt Georgen, che li ha agganciati domenica scorsa. «Una gara molto stimolante, di alta classifica e contro una squadra forte: noi ci siamo preparati bene e andremo a giocarcela come sempre» commenta il tecnico del Campo, Antonio Andreucci. […] Sulla squadra: «Stiamo bene, ho tutti i giocatori a disposizione. Compresi i nuovi innesti Nnodim e Giorgi: devono inserirsi in un contesto, per loro ci sarà ancora da lavorare un po’, ma ci sono. Giorgi, l’ultimo arrivato, ha fisicità e ci aiuterà molto. Peraltro ha dimostrato molta voglia di imparare, cosa che ha facilitato il suo inserimento nel gruppo».
Ore 11.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Minelli 6.5; Andelkovic 6.5, Cherubin 6.5, Trevisan 6.5; Morganella 6, Calvano 6, Pulzetti 6.5, Longhi 6; Capello 5.5 (31′ st Broh sv); Bonazzoli 6, Mbakogu 5.5 (29′ st Marcandella 6).
Ore 11.20 – (Gazzettino) Anche Capello, schierato da trequartista, partecipa attivamente alla fase di non possesso facendosi apprezzare per qualche buon pallone recuperato, senza tuttavia riuscire ad accendere l’azione offesiva. In attacco Bonazzoli appare in palla, mentre Mbakogu fatica a carburare e si vede con il contagocce. […] In avvio di ripresa spinge subito forte la Cremonese, che attacca sotto la curva dei propri ultras. Adesso Pulzetti e compagni soffrono, restando arroccati dietro. […] Il Padova sembra alle corde. E allora Bisoli corre ai ripari inserendo in rapida successione Marcandella (fuori Mbakogu) e Broh (Capello). Mosse azzeccate perchè aumenta la densità in mezzo al campo, e la squadra non corre più pericoli portando a casa un pareggio che fa comodo.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Ancora un piccolo ma prezioso passo in avanti. Anche se il Padova resta ultimo, il pareggio dello Zini (secondo 0-0 di fila) fa morale e dà continuità in vista del traguardo salvezza. I biancoscudati si dimostrano solidi, non incassano gol per la prima volta fuori casa e per la terza gara su quattro nel girone di ritorno. Un segnale importante considerato che la difesa era la più perforata prima della sosta invernale. Ora va migliorata la fase offensiva visto che la squadra fatica a rendersi pericolosa. Anche se grida vendetta il penalty non concesso nel primo tempo per un evidente tocco di mano in area di Arini sul sinistro di Bonazzoli. È all’insegna della compattezza la prima frazione dei biancoscudati. Il terzetto arretrato limita Strizzolo e Piccolo, in mediana Calvano e Pulzetti fanno buon filtro. Sulle corsie laterali meglio Longhi di Morganella, con quest’ultimo che inizialmente soffre la velocità e il dribbling di Strefezza, l’unico a tentare un paio di volte la conclusione verso la porta di Minelli.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Però questo deve essere lo spirito, siamo ultimi e dobbiamo risalire la china. Poi ci sarà un momento nel quale saremo tutti al top, e allora potremo giocare tutti i novanta minuti come il primo tempo». Sulla posizione di Capello sottolinea: «Lì può diventare un giocatore importante. Sapevo che poteva calare non essendo nelle sue corde fare quel lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco, però ha fatto bene». Poi aggiunge: «Abbiamo sbagliato qualche ripartenza, ma sono molto contento della squadra. Nel secondo tempo abbiamo sofferto, e non sono passato al centrocampo a tre perché Andelkovic aveva i crampi e non volevo bruciarmi tutti i cambi. Ho fatto scaldare dalla fine del primo tempo tutte e tre gli attaccanti di profondità: vedendo la partitella infrasettimanale Marcandella era quello che aveva più campo, ed è entrato bene. Se a centrocampo fossero stati tutti freschi, avrei messo come trequartista Clemenza. Ma fare quel lavoro a due in mezzo al campo non è facile». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Se non ci fischiano questo rigore, non so quale ci danno». È con queste parole che Bisoli inizia a commentare il pareggio dello Zini, pur essendo soddisfatto per prestazione e risultato della squadra. «Ravaglia ha fatto due-tre parate, mentre Minelli non è stato impegnato. Abbiamo sofferto venti minuti perché la condizione di alcuni giocatori non è ancora ottimale e perché non riuscivamo a tenere più la palla con Capello, che è stato il nostro grimaldello nel primo tempo. Dovevo mettere in preventivo di soffrire un po’ a Cremona, la squadra è stata brava a non disunirsi e a rimanere sul pezzo, e abbiamo portato a casa un risultato positivo. C’è da lottare fino alla fine, ma questa è la strada giusta». Per la prima volta non avete preso gol in trasferta. «Stiamo lavorando bene, c’è un grande spessore umano. Nel momento di difficoltà si sono stretti tutti attorno per cercare di non prendere gol, ed è chiaro che non ho visto le geometrie del primo tempo.
Ore 10.40 – (Gazzettino) […] «È un buon punto – esordisce Bonazzoli – Abbiamo preparato bene la gara, e se ci danno quel rigore o se Ravaglia non fa quel miracolo sui mio colpo di tacco, va in maniera diversa. Sono quegli episodi che in questo momento non ci vanno neanche bene, ma bisogna continuare su questa strada e usciremo presto da questa situazione». È il quinto punto in quattro gare nel girone di ritorno. «È iniziato un campionato nuovo per noi, e abbiamo cominciato abbastanza bene. Siamo una squadra solida, non è facile venire a Cremona e fare questa partita anche se non abbiamo vinto. Siamo contenti, anche se restiamo realisti: dobbiamo salvarci a maggio».
Sul suo stato di forma, l’attaccante afferma: «Mi sento bene, sono sereno e anche libero di testa. Poi per un attaccante il gol è tutto, e non segno da cinque partite. Ma giocare nel Padova non è come giocare nel Palermo, nel senso che se capita un’occasione bisogna sfruttarla. Da inizio stagione sto mettendo il collettivo davanti a me, e qualcosa di buono mi sta tornando indietro perchè le mie prestazioni sono buone».
Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Minelli 6; Andelkovic 6.5, Cherubin 6.5, Trevisan 6.5; Morganella 5.5, Calvano 6, Pulzetti 6.5, Longhi 6; Capello 5.5 (31′ st Broh sv); Bonazzoli 6.5, Mbakogu 5 (29′ st Marcandella 6).
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Molto attivo Bonazzoli, il più convinto nel cercare il bersaglio, a cui ha fatto il verso, sul fronte opposto, Strefezza, un “peperino” niente male, che ha provato più volte a scaldare le mani a Minelli. […] In una gara molto equilibrata solo un episodio avrebbe potuto scavare la differenza tra le due compagini, e quell’episodio in effetti c’è stato, ma l’insufficiente arbitro Guccini (mal supportato dall’assistente Chiocchi sotto la tribuna centrale) non ha ravvisato gli estremi per concedere il rigore al Padova quando, su un tiro di sinistro da fuori area di Bonazzoli, Arini ha “parato” il pallone con il braccio sinistro alzato, nettamente staccato dal corpo (34′). Fallo netto, anzi nettissimo, che solo la terna arbitrale non ha giudicato tale, confermando purtroppo che ci sarebbe bisogno di tanta Var pure tra i cadetti. […] Alla fine, pur con qualche patema, l’obiettivo è stato centrato. Ora arriva il Foggia, primo di una serie di scontri diretti da non sbagliare. La salvezza passa principalmente dall’Euganeo.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Un punticino che muove la classifica e, per la seconda volta di fila, una difesa che non si fa ipnotizzare dagli avversari, tornando a casa imbattuta. Il Padova semina e raccoglie allo stadio “Zini” – entrato nella storia del Biancoscudo per essere stato il palcoscenico del vittorioso spareggio con il Cesena nel giugno 1994, che valse il ritorno in Serie A dopo 32 anni – e continua la scalata all’… Everest, che lo dovrebbe portare a maggio a giocarsi la salvezza ai playout, distanti ora due lunghezze (ma Livorno e Cosenza sono di scena oggi, così come Foggia e Crotone, e quindi le distanze si potrebbero riallungare). Primo 0 a 0 in trasferta per la squadra di Bisoli, ottavo pareggio stagionale, e alla fine il punto è più che guadagnato, anche se a quota 17 non si può certo fare salti di gioia, anzi. […] Su un campo che lo stesso Rastelli, tecnico di casa, ha definito “di patate”, talmente sconnesso e gibboso si è presentato agli occhi dei giocatori, il Padova, schierato come aveva annunciato il mister con il trequartista Capello dietro le punte, “per osare di più”, è piaciuto maggiormente nei primi 45′ che non nella ripresa, quando ha subìto la pressione dei lombardi, più incisivi e pericolosi soprattutto lungo le corsie esterne, in particolare a sinistra.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La chiave è stata quando ho dovuto sostituire Capello, che è calato perché non è ancora nelle sue corde fare quel lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco. Ma nel primo tempo è stato lui il nostro grimaldello per mettere in difficoltà la Cremonese».È mancato ancora qualcosa in fase offensiva. «Il loro portiere si è esibito in due grandi parate, mentre il nostro non ha dovuto compiere grandi interventi. Quando saremo tutti quanti al top potremo giocare sempre con le stesse geometrie del primo tempo, anche se abbiamo sbagliato qualche ripartenza di troppo. Ma mi è piaciuto molto lo spirito della squadra, che quando è andata in difficoltà non si è disunita. Si vede che c’è grande spessore umano, questa è la strada giusta per risalire la china». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Con un pizzico di fortuna in più questa partita l’avremmo vinta». Mister Pierpaolo Bisoli si morde le mani ma non la lingua, nel commentare il secondo 0-0 consecutivo del suo Padova. Senza esagerare troppo nella polemica, il tecnico sottolinea l’episodio chiave che avrebbe potuto far prendere una direzione ben diversa alla sfida: «Se non ci concedono un rigore solare come quello del primo tempo, quando mai ce ne fischieranno uno?», si lamenta l’allenatore, riferendosi al fallo di mano di Arini al 34′. «Peccato perché con quel penalty la partita poteva andare in un altro modo, ma capisco che anche gli arbitri possono sbagliare». E così la partita è scivolata verso un pareggio a conti fatti giusto. «Vero che abbiamo sofferto negli ultimi 20 minuti, ma dovevamo metterlo in preventivo contro un avversario del genere.
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Minelli 6.5; Andelkovic 6.5, Cherubin 6, Trevisan 6; Morganella 5.5, Calvano 6.5, Pulzetti 6.5, Longhi 6; Capello 5.5 (31′ st Broh sv); Bonazzoli 7, Mbakogu 5.5 (29′ st Marcandella 6).
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Finisce con un «tutti contro tutti» nella sala stampa dello stadio Zini e con reclami piccati su entrambi i fronti. La sentenza sul campo di Cremonese – Padova è 0-0, ma allo Zini succede di tutto. Rigori negati, gol annullati, interventi da «cartellino arancione». E la direzione del mediocre arbitro Guccini finisce per scontentare entrambe le contendenti. Il primo episodio, accaduto al 34’ del primo tempo, è clamoroso. Un netto rigore negato per un fallo di mano di Arini su un tiro di Bonazzoli che, oltretutto, sembrava avere buone chance di mettere a rischio l’incolumità di Ravaglia. […] Il penalty negato al Padova è netto e avrebbe potuto cambiare la partita, ma la squadra successivamente palesa i consueti difetti. Arretra il baricentro, rischia seriamente di subire gol, ne prende uno da Strizzolo annullato per una posizione di offside (millimetrica, ma la segnalazione sembra corretta) e si salva in un paio di casi con un pizzico di fortuna. Il senso del pomeriggio è sempre lo stesso. Basteranno i pareggi senza gol per strappare la salvezza? Per ora il Padova galleggia, un punto a Cremona è indiscutibilmente un risultato da non disprezzare, stride forse piuttosto lo 0-0 interno con la Salernitana, battuta nell’anticipo di Benevento per 1-0 e tutt’altro che in forma nelle ultime settimane (risultato di Palermo a parte). A piccoli passi la salvezza potrebbe anche arrivare attraverso i playout, ma la sensazione resta sempre quella che servirebbe più coraggio, un pizzico di spregiudicatezza in più per cambiare davvero marcia. Bisoli ha difeso l’inserimento di Capello nel ruolo di trequartista, un esperimento che non aveva dato risultati esaltanti neppure lo scorso anno. E anche ieri l’attaccante, pur impegnandosi e dando tutto, è sembrato spaesato oltre che in difficoltà in alcuni tratti di partita, soprattutto nella ripresa quando la Cremonese ha provatoa vincere la partita. Insomma, è difficile dire se il Padova stia guarendo sul serio, o stia soltanto prolungando l’agonia. […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) […] «È un buon punto – esordisce Bonazzoli – Abbiamo preparato bene la gara, e se ci danno quel rigore o se Ravaglia non fa quel miracolo sui mio colpo di tacco, va in maniera diversa. Sono quegli episodi che in questo momento non ci vanno neanche bene, ma bisogna continuare su questa strada e usciremo presto da questa situazione». È il quinto punto in quattro gare nel girone di ritorno. «È iniziato un campionato nuovo per noi, e abbiamo cominciato abbastanza bene. Siamo una squadra solida, non è facile venire a Cremona e fare questa partita anche se non abbiamo vinto. Siamo contenti, anche se restiamo realisti: dobbiamo salvarci a maggio». Sul suo stato di forma, l’attaccante afferma: «Mi sento bene, sono sereno e anche libero di testa. Poi per un attaccante il gol è tutto, e non segno da cinque partite. Ma giocare nel Padova non è come giocare nel Palermo, nel senso che se capita un’occasione bisogna sfruttarla. Da inizio stagione sto mettendo il collettivo davanti a me, e qualcosa di buono mi sta tornando indietro perchè le mie prestazioni sono buone».
Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Minelli 6; Andelkovic 6.5, Cherubin 6.5, Trevisan 6.5; Morganella 5.5, Calvano 6, Pulzetti 6.5, Longhi 6; Capello 5.5 (31′ st Broh sv); Bonazzoli 6.5, Mbakogu 5 (29′ st Marcandella 6).
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Molto attivo Bonazzoli, il più convinto nel cercare il bersaglio, a cui ha fatto il verso, sul fronte opposto, Strefezza, un “peperino” niente male, che ha provato più volte a scaldare le mani a Minelli. […] In una gara molto equilibrata solo un episodio avrebbe potuto scavare la differenza tra le due compagini, e quell’episodio in effetti c’è stato, ma l’insufficiente arbitro Guccini (mal supportato dall’assistente Chiocchi sotto la tribuna centrale) non ha ravvisato gli estremi per concedere il rigore al Padova quando, su un tiro di sinistro da fuori area di Bonazzoli, Arini ha “parato” il pallone con il braccio sinistro alzato, nettamente staccato dal corpo (34′). Fallo netto, anzi nettissimo, che solo la terna arbitrale non ha giudicato tale, confermando purtroppo che ci sarebbe bisogno di tanta Var pure tra i cadetti. […] Alla fine, pur con qualche patema, l’obiettivo è stato centrato. Ora arriva il Foggia, primo di una serie di scontri diretti da non sbagliare. La salvezza passa principalmente dall’Euganeo.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Un punticino che muove la classifica e, per la seconda volta di fila, una difesa che non si fa ipnotizzare dagli avversari, tornando a casa imbattuta. Il Padova semina e raccoglie allo stadio “Zini” – entrato nella storia del Biancoscudo per essere stato il palcoscenico del vittorioso spareggio con il Cesena nel giugno 1994, che valse il ritorno in Serie A dopo 32 anni – e continua la scalata all’… Everest, che lo dovrebbe portare a maggio a giocarsi la salvezza ai playout, distanti ora due lunghezze (ma Livorno e Cosenza sono di scena oggi, così come Foggia e Crotone, e quindi le distanze si potrebbero riallungare). Primo 0 a 0 in trasferta per la squadra di Bisoli, ottavo pareggio stagionale, e alla fine il punto è più che guadagnato, anche se a quota 17 non si può certo fare salti di gioia, anzi. […] Su un campo che lo stesso Rastelli, tecnico di casa, ha definito “di patate”, talmente sconnesso e gibboso si è presentato agli occhi dei giocatori, il Padova, schierato come aveva annunciato il mister con il trequartista Capello dietro le punte, “per osare di più”, è piaciuto maggiormente nei primi 45′ che non nella ripresa, quando ha subìto la pressione dei lombardi, più incisivi e pericolosi soprattutto lungo le corsie esterne, in particolare a sinistra.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La chiave è stata quando ho dovuto sostituire Capello, che è calato perché non è ancora nelle sue corde fare quel lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco. Ma nel primo tempo è stato lui il nostro grimaldello per mettere in difficoltà la Cremonese».È mancato ancora qualcosa in fase offensiva. «Il loro portiere si è esibito in due grandi parate, mentre il nostro non ha dovuto compiere grandi interventi. Quando saremo tutti quanti al top potremo giocare sempre con le stesse geometrie del primo tempo, anche se abbiamo sbagliato qualche ripartenza di troppo. Ma mi è piaciuto molto lo spirito della squadra, che quando è andata in difficoltà non si è disunita. Si vede che c’è grande spessore umano, questa è la strada giusta per risalire la china». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Con un pizzico di fortuna in più questa partita l’avremmo vinta». Mister Pierpaolo Bisoli si morde le mani ma non la lingua, nel commentare il secondo 0-0 consecutivo del suo Padova. Senza esagerare troppo nella polemica, il tecnico sottolinea l’episodio chiave che avrebbe potuto far prendere una direzione ben diversa alla sfida: «Se non ci concedono un rigore solare come quello del primo tempo, quando mai ce ne fischieranno uno?», si lamenta l’allenatore, riferendosi al fallo di mano di Arini al 34′. «Peccato perché con quel penalty la partita poteva andare in un altro modo, ma capisco che anche gli arbitri possono sbagliare». E così la partita è scivolata verso un pareggio a conti fatti giusto. «Vero che abbiamo sofferto negli ultimi 20 minuti, ma dovevamo metterlo in preventivo contro un avversario del genere.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Abbiamo raccolto un buon punto su un campo difficile, lavorando così i risultati arrivano». Abbozza un sorriso Federico Bonazzoli, ancora tra i migliori del Padova. Potrebbe sembrare un paradosso, visto che il centravanti non segna da cinque gare di fila. Ma alla squadra il suo apporto pare indispensabile. «Mi sento bene, sono libero di testa e sereno. Sto lavorando nel migliore dei modi, è vero che non segno da un po’ ma in questo momento penso alla squadra e il collettivo va messo davanti a tutto». E si era anche conquistato un rigore: «Il fallo di mano era netto, ma non possiamo farci nulla. E anche Ravaglia mi ha tolto un gol che sembrava fatto. Restiamo ultimi, ma si vede che sta cambiando qualcosa».
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Minelli 6.5; Andelkovic 6.5, Cherubin 6, Trevisan 6; Morganella 5.5, Calvano 6.5, Pulzetti 6.5, Longhi 6; Capello 5.5 (31′ st Broh sv); Bonazzoli 7, Mbakogu 5.5 (29′ st Marcandella 6).
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Finisce con un «tutti contro tutti» nella sala stampa dello stadio Zini e con reclami piccati su entrambi i fronti. La sentenza sul campo di Cremonese – Padova è 0-0, ma allo Zini succede di tutto. Rigori negati, gol annullati, interventi da «cartellino arancione». E la direzione del mediocre arbitro Guccini finisce per scontentare entrambe le contendenti. Il primo episodio, accaduto al 34’ del primo tempo, è clamoroso. Un netto rigore negato per un fallo di mano di Arini su un tiro di Bonazzoli che, oltretutto, sembrava avere buone chance di mettere a rischio l’incolumità di Ravaglia. […] Il penalty negato al Padova è netto e avrebbe potuto cambiare la partita, ma la squadra successivamente palesa i consueti difetti. Arretra il baricentro, rischia seriamente di subire gol, ne prende uno da Strizzolo annullato per una posizione di offside (millimetrica, ma la segnalazione sembra corretta) e si salva in un paio di casi con un pizzico di fortuna. Il senso del pomeriggio è sempre lo stesso. Basteranno i pareggi senza gol per strappare la salvezza? Per ora il Padova galleggia, un punto a Cremona è indiscutibilmente un risultato da non disprezzare, stride forse piuttosto lo 0-0 interno con la Salernitana, battuta nell’anticipo di Benevento per 1-0 e tutt’altro che in forma nelle ultime settimane (risultato di Palermo a parte). A piccoli passi la salvezza potrebbe anche arrivare attraverso i playout, ma la sensazione resta sempre quella che servirebbe più coraggio, un pizzico di spregiudicatezza in più per cambiare davvero marcia. Bisoli ha difeso l’inserimento di Capello nel ruolo di trequartista, un esperimento che non aveva dato risultati esaltanti neppure lo scorso anno. E anche ieri l’attaccante, pur impegnandosi e dando tutto, è sembrato spaesato oltre che in difficoltà in alcuni tratti di partita, soprattutto nella ripresa quando la Cremonese ha provatoa vincere la partita. Insomma, è difficile dire se il Padova stia guarendo sul serio, o stia soltanto prolungando l’agonia. […]