Ore 19.30 – (Il Piccolo) […] «Sì, è stata in effetti una partita difficile – dice Mensah – contro un’avversaria che è venuta qua a giocare e, non si è assolutamente chiusa. Noi abbiamo fatto fatica, però eravamo riusciti a sbloccarla e senza qualche decisione potevamo portare a casa i tre punti. Sia chiaro, il pareggio secondo me è il risultato più giusto, ma se ci dai il rigore che era nettamente in area su Granoche o il mio gol annullato, allora finisce in un’altra maniera. La mia rete? Ci strattonavamo a vicenda, ma credo che con l’arbitraggio visto in precedenza ci stava di lasciare andare quell’azione». La partita di sabato, comunque, ha dimostrato come in questa serie C non esista una partita scontata: «La categoria dimostra che non ci sono partite facili – afferma Mensah – noi abbiamo pareggiato con l’Albinoleffe, ma guardiamo ad esempio a Pordenone e Ternana, che stavolta hanno perso in casa. In ogni caso, non dobbiamo cercare scuse, ma solo andare avanti». […]
Ore 18.30 – (Il Piccolo) Se il pareggio di Ravenna aveva lasciato amarezza nei tifosi alabardati, quello con l’Albinoleffe l’ha aggravata. Perché una rete subita all’ultimo secondo su una punizione balorda è mal gestita è un episodio. Il punto portato via dai bergamaschi al Rocco invece è la logica conseguenza di un match che la Triestina non ha saputo indirizzare nei primi minuti e poi, una volta arrivato il vantaggio, non è stata capace di gestirlo. Gli episodi contano e se fosse stato accordato quel secondo rigore su Granoche ora ci sarebbero meno mugugni tra i tifosi. Ma resta il fatto che, al di là dell’ottima posizione di classifica, il gioco della Triestina e soprattutto quello d’attacco abbia avuto un’involuzione. Di quella Triestina veloce e manovriera vista a cavallo tra ottobre e novembre non è rimasto che qualche brevissimo scampolo nell’arco di qualche partita. E non ci sono da qualche settimana nemmeno le giustificazioni dell’infermeria piena. C’è qualcosa che si è inceppato nella costruzione del gioco e Pavanel deve lavorare su questo aspetto. Questa involuzione non consente di dare soprattutto in avvio di gara quel ritmo capace di scardinare o di creare grandi difficoltà in particolare alle squadre che giocano in modo più accorto. E c’è un secondo aspetto emerso in tre delle quattro partite giocate nel girone di ritorno. Nella prima parte del torneo la Triestina si era fatta rimontare solo in occasione del bellissimo match giocato con il Vicenza in gol grazie a una prodezza di Arma. […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «È stata una partita maledetta: ho preso due gol e non ho fatto parate. Di sicuro il Rimini è stato bravo a sfruttare certe situazioni». Giacomo Jack Bindi rivede il film girato al Bottecchia sabato pomeriggio e non può essere contento. «La mia opinione prosegue l’esperto portiere neroverde – è che la sconfitta sia un po’ immeritata». Con i romagnoli che non vincevano da tre mesi può capitare uno stop imprevisto, soprattutto guardando la distanza in classifica. La questione ora si sposta sulla ripartenza. «Il ko diventa un’occasione persa se noi ragazzi non capiamo perché sia arrivato e non lavoriamo per correggere gli errori», è l’impegno che Bindi mette al primo posto da oggi, ossia da quando riprenderanno gli allenamenti. Prima analisi? «Abbiamo difettato in cattiveria agonistica e determinazione nell’affrontare la gara risponde l’estremo difensore, ex Padova , tanto più che siamo stati noi a passare in vantaggio per primi. Dopo il loro pareggio ci è mancata la cattiveria necessaria a gestire la sfida. Il Rimini è stato più bravo a sfruttare le sue occasioni. Se qualcuno ha pensato che la partita fosse stata già incanalata per bene, significa che c’è stata presunzione. Io non penso che ci sia stata, come sono sicuro che ci rialzeremo». […]
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Incomprensibile e fastidioso l’atteggiamento di Salvatore Burrai durante tutta la sfida contro il Rimini. Oltre a non aver disputato una grande gara (probabilmente condizionato dal suo stesso stato emotivo), il metronomo ha contagiato anche i compagni. Mai visto Emanuele Berrettoni (uno che solitamente risponde con le sue giocate irriverenti alle provocazioni degli avversari) polemizzare tanto con direttore di gara e giocatori della squadra contendente. Una protestite collettiva che non serve alla causa neroverde, soprattutto quando sei in svantaggio. Innanzitutto fa perdere tempo, e poi indispettisce la terna, fa il gioco degli avversari e può capitare che ti faccia pure chiudere il match in inferiorità numerica (l’espulsione di Bombagi), con conseguenze disciplinari per la sfida successiva. Tesser conferma ancora una volta di saper distrarre l’attenzione degli esterni dai fatti che riguardano solo lui e i suoi ragazzi. Risolverà sicuramente il problema (se un problema esiste veramente) fra le quattro mura dello spogliatoio. Al di fuori delle stesse, sminuisce con abilità l’accaduto. «Burrai? É il suo carattere sorride Tesser -, lo conosciamo. Non mi sembra abbia fatto cose tanto diverse dal solito. Né ho notato tutto questo nervosismo fra gli altri, almeno nella prima parte della gara. Un po’ di più nella seconda, anche se l’espulsione di Bombagi è un fatto a parte, non legato allo stato d’animo della squadra alla ricerca del pareggio». […]
Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) Dopo la sconfitta con il Rimini al Bottecchia, in casa Pordenone non è suonato alcun campanello d’allarme: un passo falso dopo undici risultati utili di fila è ampiamente comprensibile, in particolare alla luce del cospicuo vantaggio sulle rivali più accreditate, il cui ritmo continua a essere molto basso). Certo è che la gara ha riportato alla luce un piccolo problema del team neroverde, legato alla relativa prolificità dei propri attaccanti: così, la domanda che molti tifosi si pongono, è se sia stato giusto mantenere inalterato il reparto offensivo durante questa finestra di mercato. Nessuno, nel girone B di serie C, ha segnato quanto ha fatto sinora la squadra di Tesser: 34 gol in 23 partite, per una media di 1,48 a gara. Dal punto di vista dei numeri il tecnico e il suo lavoro sono inattaccabili. La statistica che però balza all’occhio è quella legata al rendimento dell’ultimo mese e mezzo di Leonardo Candellone, il capocannoniere del gruppo con 7 centri. L’ex giocatore del Torino non segna dallo scorso 11 dicembre, giorno del blitz a Teramo: da allora, sette incontri senza comparire nel tabellino dei marcatori. Troppo, anche se CL27 va elogiato per il lavoro sporco che svolge per la squadra e per la continua apprensione che crea alle difese avversarie attaccando la profondità e spezzando la linea, caratteristiche del suo gioco che lo porteranno a salire presto di categoria. […]
Ore 14.30 – (Mattino di Padova) Seconda sconfitta consecutiva per l’Este, che dopo essere caduta per 2-0 nel derby contro la corazzata Campodarsego si arrende tra le mura amiche anche al cospetto del Belluno. Un 1-0 strappato dagli ospiti con una prestazione concreta, solida e attenta, che però mette in luce le difficoltà dei giallorossi ad andare in gol. Nel girone di ritorno la formazione guidata da mister Nicola Zanini ha messo a segno solamente tre reti in quattro partite, tutte nella sfida vinta per 3-1 contro il Tamai. Contro i gialloblu la retroguardia non ha sofferto molto, ma a decidere il risultato in favore degli ospiti è bastata la prodezza di Corbanese in avvio. Il cambio di modulo nel secondo tempo, con l’entrata di Chajari e il passaggio al classico 4-3-1-2, non ha sortito in casa atestina gli effetti sperati: tanto possesso palla, senza però la capacità di incidere davvero in avanti. De Giorgio e compagni, pur tenendo in mano il pallino del gioco, non sono mai riusciti a rendersi pericolosi nei confronti di un Belluno che si è difeso con ordine. E adesso l’Este, fermo a quota 29 punti, deve iniziare a guardarsi le spalle: la zona playout è a sole sei lunghezze. Il vantaggio degli uomini di Vecchiato è meritato per quanto si vede nei primi scampoli di gioco e arriva al termine di una bella azione corale: a concluderla con uno splendido tiro a incrociare è al 9′ Corbanese, ben servito da Zigon. Sono trascorsi nove minuti e il Belluno indirizza il match a proprio favore. […]
Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Tredici punti nelle ultime cinque partite: continua la marcia del Campodarsego all’inseguimento dell’Adriese, capolista tornata ieri alla vittoria. La squadra di Andreucci conquista una vittoria pesantissima a Chions, sul campo della formazione sorpresa del girone C, capace da matricola di ottenere sinora tre punti: lo fa grazie a un micidiale uno-due messo a segno nel cuore del primo tempo e firmato da Vuthaj e Caporali. Il successo è pesante anche perché risponde al successo dell’Arzignano – con cui condivide il secondo posto -, capace di superare la Clodiense e dell’Union Feltre, quarto, distante due punti e prossimo avversario domenica prossima al Gabbiano. Il Chions ha battuto all’andata la formazione padovana, anche per questo è temuto. Andreucci ha tutta la rosa a disposizione e punta così sul 4-4-2 con Raimondi e Vuthaj in attacco. Al centro della difesa Leonarduzzi, che da queste parti – a San Vito al Tagliamento – disputò grandi campionati in serie D. Campodarsego reduce da un successo nel derby con l’Este. Nel primo tempo la sfida si rivela combattuta. […] Gli ospiti resistono agli assalti del Chions e al 30′ vanno avanti. Sugli sviluppi di un corner, Zonta compie un miracolo su una girata ravvicinata di Pellizzer. Sulla respinta, però, Vuthaj è il più lesto di tutti e segna il tap-in del vantaggio. Passano dieci minuti e il Campodarsego raddoppia. Scapin va via sulla sinistra e crossa per Caporali, che di testa e fulmina Zonta. È il 2-0, la gara è incanalata. […]
Ore 13.00 – (Gazzettino) Sabato, al minuto 88, Castori ha mandato in campo Paolo Frascatore, il terzino sinistro di 27 anni del Carpi che potrebbe diventare il prossimo rinforzo del Cittadella, che sta cercando un difensore esterno. Lui è uno degli indiziati, l’alternativa è un giovane da prelevare in una delle formazioni Primavera. Di sicuro entro le 20 di giovedì, quando chiuderà la sessione invernale di mercato, un arrivo è atteso in casa granata. La difesa è l’unico reparto a dover essere puntellato, se non altro perché Rizzo, che sabato era a Cittadella a vedere la partita, sarà fuori per il resto della stagione. Il centrocampo e l’attacco, invece, sono a posto: la convincente vittoria sul Carpi ha fatto capire che il Cittadella ha probabilmente trovato l’attaccante d’area di rigore che gli mancava, Gabriele Moncini. E adesso Venturato nel reparto offensivo ha soltanto l’imbarazzo della scelta, con Diaw – l’altro volto nuovo del mercato – Finotto, Panico, Scappini e Malcore pronti a intercambiarsi tra loro. Probabilmente sei attaccanti in rosa sono troppi, ecco allora che nei prossimi giorni un’altra punta potrebbe lasciare Cittadella dopo l’uscita di Strizzolo, finito alla Cremonese. Gli indiziati sono due: Scappini o Malcore. […]
Ore 12.30 – (Gazzettino) Anche Panico ha rotto il digiuno in una gara ufficiale. Dopo pali e traverse, l’attaccante prelevato dal Genoa l’ha messa in fondo alla rete, con un perfetto diagonale. «Finalmente ho fatto questo gol tanto atteso. L’ho inseguito a lungo, cercato, l’ho accarezzato da vicino ma ancora non era arrivato». La costanza è sempre premiata. «Ringrazio i miei allenatori che ogni giorno mi seguono a fine seduta nel calciare in porta. Mi indicano l’angolo giusto, come tirare. Il lavoro paga. E in questo momento sono felicissimo, spero di farne altri». È tornato a vincere il Cittadella dopo sei turni di digiuno, tre punti che consolidano la presenza granata all’interno della zona promozione. «Era importante fare bottino pieno con il Carpi. Il successo ci serviva perché il Cittadella a fine girone d’andata non era riuscito a raccogliere i punti che avrebbe meritato, costruendo tante occasioni senza riuscire a concretizzarle. Avevamo perso terreno, bisognava risalire». Il girone di ritorno è cominciato con i piede giusto. «A Crotone il pareggio ci stava, è difficile fare punti allo Scida. Con il Carpi però non potevamo fallire». Dopo un primo tempo senza gol, nella ripresa si è rivisto il vero potenziale della squadra. «Siamo tornati in campo con un piglio decisamente più convinto e piazzato l’uno-due in una manciata di minuti». Adesso il Cosenza. «È una trasferta insidiosa, giocare al sud è sempre difficile ma dobbiamo continuare il nostro cammino». […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) […] «Era difficile pensare a un debutto migliore per me. Anzi no, avrei potuto realizzare una doppietta», si corregge il “Moncio”, come lo chiama il digì Marchetti, commentando il suo esordio. «La dedica va a mia nonna Bruna, che è scomparsa la scorsa estate: prima non avevo avuto occasioni, ne approfitto adesso. E da quando gioco a calcio ho sempre lavorato per il gol, svariando su tutto il fronte d’attacco. Già l’anno scorso a Cesena all’inizio non avevo molto spazio, per cui se mezza palla rimbalzava in area sapevo di dovermi far trovare pronto per sfruttarla ed era così anche alla Spal, dove ho avuto davanti un maestro come Petagna. Arrivando qui non mi sono prefissato un numero di reti, ma penso all’obiettivo della squadra, che è quello di arrivare più in alto possibile in classifica e qualificarsi ai playoff. Sono convinto che ci siano sul serio i mezzi per fare bene: nei pochi giorni trascorsi a Cittadella ho visto che il mister ha grandi idee e che il gruppo ha qualità». Quella qualità che ha indubbiamente Panìco: dopo pali traverse e grandi parate dei portieri avversari, ha finalmente spezzato il sortilegio che sembrava gravare su di lui. «È un gol che ho cercato a lungo. In queste settimane sono sempre rimasto a calciare in porta a fine allenamento, seguito dallo staff tecnico del Cittadella, mirando l’angolo giusto. Mi viene da dire che il lavoro paga, e io ne sono felicissimo. Adesso speriamo di realizzarne presto altri», le parole della seconda punta ingaggiata dal Genoa. «Quella col Carpi è una vittoria che volevamo fortemente. I tre punti ci servivano dopo un filotto di incontri in cui non siamo riusciti a concretizzare quanto avevamo creato, e penso in particolare alle sconfitte contro Verona e Palermo. A Crotone abbiamo conquistato un buon pareggio, in un campo difficile, ma bisognava tornare a quel successo che mancava dal 1° dicembre». […]
Ore 11.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Minelli 6.5; Andelkovic 6.5, Cherubin 6, Trevisan 7.5; Morganella 6, Mazzocco 5.5 (Clemenza 6.5), Calvano 6, Pulzetti 5.5 (Marcandella 6), Cappelletti 5; Bonazzoli 6.5, Mbakogu 5 (Lollo sv).
Ore 11.20 – (Gazzettino) Già operativa e molto più evidente la rivoluzione di gennaio di un Padova rinvigorito dal secco 3-0 rifilato al Verona, Bisoli dunque nel suo speculare 5-3-2 ripropone gli stessi interpreti con due variazioni, Cappelletti per Longhi a sinistra e Mazzocco per Broh a centrocampo. […] Il Padova adesso preme e al 40′ ecco l’1-1. Punizione dalla sinistra di Clemenza, Mbakogu fa sponda e Trevisan, appostato sul vertice destro dell’area, estrae dal cilindro un capolavoro con un sinistro al volo che lascia di sasso Vicario. Ancora però non è finita. Nel recupero Zampano conquista un angolo: calcia Schiavone e Cappelletti colpisce nettamente la sfera con il braccio alto, rigore solare e Di Mariano dal dischetto spiazza Minelli facendo esplodere il Penzo. Negli ultimi scampoli del match è solo caos, Vicario mette la sfera in fallo laterale per i crampi di Zampano, i biancoscudati non restituiscono la palla e Di Mariano si becca il rosso con Trevisan che stramazza al suolo per poi scusarsi negli spogliatoi del Venezia a fine gara. Per questo derby così intenso può bastare così.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Finale thrilling al Penzo. Il Venezia all’ultimo respiro si riprende il derby e affonda un Padova nuovamente da solo in coda alla Serie B. Non ci riuscivano da 5 gare e gli arancioneroverdi di Walter Zenga hanno scelto il momento ideale e il modo più esaltante per volare a +7 dai play out e a -4 dai play off. Tutt’altri pensieri invece per i biancoscudati di Pierpaolo Bisoli, raffreddati nel tentativo di risalita e nell’entusiasmo dopo aver riacciuffato l’1-1 con l’eurogol di Trevisan in risposta alla rete di Segre: il pareggio è infatti sfumato in pieno recupero per la sciocchezza di Cappelletti che ha regalato il rigore decisivo a Di Mariano. In partenza Zenga ridisegna per cinque undicesimi il suo team rispetto al soffertissimo 1-1 di La Spezia, innanzitutto rispolverando la difesa a cinque. La sorpresa è l’inserimento di Coppolaro come terzo centrale, tutto nuovo anche il terzetto mediano con Schiavone in regia supportato da Segre e Pinato, mentre davanti niente tridente e fiducia a Di Mariano in coppia con Rossi, unico titolare tra i quattro innesti appena giunti dal mercato.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Per raggiungere il nostro obiettivo, è chiaro a noi tocca scalare l’Everest, ma con questi presupposti, e quindi anche alla luce della gara contro il Venezia, sono contento di questa squadra: stiamo cercando e trovando un’identità, abbiamo incontrato fino ad oggi formazioni forti e per quanto riguarda il derby con il Venezia, affermo con sicurezza che non meritavamo la sconfitta. Anzi, il pareggio, ci stava tutto. Chiaro che se prendi un gol dopo pochi minuti, su calcio piazzato, in un frangente in cui decisiva si è rivelata la nostra disattenzione per non aver coperto la posizione che doveva essere protetta, fatichi a trovare le misure. Questa partita doveva finire in pareggio nonostante il gol a freddo e quindi la partenza a handicap». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) Il tecnico biancoscudato Pierpaolo Bisoli nelle dichiarazioni del fine gara preferisce tuttavia smussare la delusione: «Alla luce delle ultime due gare, quella con il Verona e questa contro il Venezia, sono fiducioso, anche se contro la formazione lagunare la situazione era senza dubbio più complicata rispetto a quella di Verona, su campo particolare e difficile. Tuttavia la squadra ha disputato una buona partita, soprattutto nel secondo tempo, quando abbiamo cambiato modulo e siamo riusciti a mettere in difficoltà i nostri avversari. Abbiamo subìto due gol di fatto su nostre disattenzioni – continua – e dobbiamo senza dubbio migliorare su questo aspetto. Però la fiducia c’è, la squadra sta giocando, sapevamo che non si poteva avere tutto e subito.
Ore 10.30 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Minelli 6; Andelkovic 6, Cherubin 6, Trevisan 7; Morganella 6, Mazzocco 6 (Clemenza 5.5), Calvano 5.5, Pulzetti 5.5 (Marcandella 6), Cappelletti 4.5; Bonazzoli 6, Mbakogu 5.5 (Lollo sv).
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Un buon Venezia, comunque, un Venezia che ha costretto gli avversari a rivedere i piani per il gol preso dopo 5′: primo corner, la difesa padovana si preoccupa delle solite torri, ma palla esce al limite dell’area dove è in agguato Segre, dimenticato da tutti. Parte la botta, Minelli è anche coperto e la vede tardi, ecco che il derby prende la strada – meglio dire la rotta – della laguna.Due squadre schierate con un iniziale 3-5-2. Ma il Venezia prende in mano il gioco anche perchè ha due esterni in grado di dare più peso alla manovra, mentre dall’altra parte Morganella e soprattutto Cappelletti hanno una vocazione più difensiva. Dirige l’orchestra Schiavone, uno dei migliori in campo, passo diverso rispetto a Calvano, la squadra di Zenga pratica un buon pressing e per il Padova il primo tempo è di sofferenza. […] Di Mariano va a commettere una sciocchezza (93′), spintone a Trevisan perchè il Padova non ha restituito il pallone di una rimessa: cartellino rosso, rissa finale e squalifica in arrivo. Il derby finisce qui.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Fosse servito al Padova per pareggiare questo derby, il gol di Trevor Trevisan a cinque minuti dal termine sarebbe passato alla storia del calcio biancoscudato. Un sinistro al volo, una traiettoria imparabile, la rete gonfia. Ma non è andata così, perché all’alba dei minuti di recupero, nell’assalto veneziano all’ultimo corner, Daniel Cappelletti in versione Kioene pensa bene di smanacciare il pallone messo in mezzo da Schiavone e indirizzato alle torri Modolo-Domizzi, il tutto con l’arbitro a due passi. Rigore, rasoterra gol di Di Mariano, 2-1 e tre punti in tasca al Venezia. Tre punti comunque limpidi, meritati quanto basta se si pensa che il Padova ha graffiato poco o niente. Un salvataggio di Modolo davanti alla porta e una parata a terra di Vicario su colpo di tacco di Sinisa Andelkovic (fosse andato dentro potremmo dire di aver visto tutto sui campi di gioco) sono le due fiammate padovane in un pomeriggio che si ricorderà soprattutto per il clima polare qui a pelo di laguna.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sarebbe stato più giusto il pareggio». Il Padova, quindi, a detta dello stesso allenatore, paga un approccio sbagliato alla partita, contrariamente a quanto successo contro il Verona quando i biancoscudati riuscirono a sbloccare il match nei primi minuti.Cosa è andato storto in avvio? «I primi 20 minuti eravamo un po’ timorosi, anche pigri, e non riuscivamo a scalare in avanti. Ma ci può anche stare quando vieni a giocare a Venezia. Di sicuro la gara è stata condizionata dal gol subito a freddo, a causa di una nostra ingenuità. Saremmo dovuti andare con maggiore cattiveria sulla respinta della difesa sul corner, invece abbiamo lasciato l’avversario libero di calciare a rete e segnare. Ed è stato l’unico tiro in porta subito, prima del rigore decisivo nei minuti di recupero. Per questo dico che il pareggio sarebbe stato il risultato corretto». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) E alla fine cade anche un tabù. Purtroppo per il Padova. Mister Pierpaolo Bisoli perde il suo primo derby in panchina, proprio all’ultimo secondo, proprio quando sembrava essere riuscito a riacciuffare una partita nata storta. I biancoscudati non riescono a dare seguito alla convincente vittoria contro il Verona, ritornano all’ultimo posto in classifica e anche dal punto di vista del gioco fanno registrare un passo indietro rispetto alla prima uscita dell’anno nuovo. Eppure il tecnico non se la sente affatto di bocciare i suoi: «La prestazione che abbiamo messo in campo al Penzo mi lascia ben sperare per il futuro», ha spiegato Bisoli in sala stampa, «sapevo che sarebbe stata una sfida più dura rispetto a domenica scorsa, ma a parte i primi 20 minuti il Padova ha fatto una buona partita e nel secondo tempo ha chiuso il Venezia nella propria metà campo. Purtroppo paghiamo alcune nostre disattenzioni, ma la sconfitta è assolutamente immeritata.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sconfitta, polemiche e mercato. Le reazioni dei tifosi biancoscudati dopo il bruciante k.o. contro il Venezia non si sono fatte attendere e schiumano rabbia, soprattutto per il modo in cui è arrivata la sconfitta. A finire sul banco degli imputati, dopo un buon girone d’andata, è Daniel Cappelletti, reo di aver commesso un ingenuo fallo di mano in area, costato il calcio di rigore decisivo per il Venezia nei minuti di recupero.E c’è chi ricorda un’analogia con un fallo di mano molto simile commesso da Contessa il mese scorso a Livorno e costato al Padova una vittoria che stava portando a casa dallo stadio “Picchi”. Quella fu l’ultima apparizione di Contessa in maglia biancoscudata, ma la storia si ripete e qualcuno si chiede se, per caso, l’errore commesso da Cappelletti non sia dovuto in parte anche alle recenti voci di mercato che possano aver deconcentrato il giocatore canturino.A spegnere sul nascere qualsiasi dietrologia ci ha pensato il direttore generale Giorgio Zamuner, che ha ribadito l’incedibilità (quantomeno a gennaio) di Cappelletti: «Il mercato non è sicuramente un problema di Daniel», le parole del dg, «mi è sembrato che andasse a saltare per appoggiarsi sul difensore e poi il braccio gli rimanesse alto, causando il rigore. Noi però ci lamentiamo per un fallo commesso precedentemente nella stessa azione su Bonazzoli e che non ci è stato fischiato». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Venezia ritrova i tre punti dopo un mese e mezzo, Zenga sottolinea che di mezzo c’era la sosta invernale, fatto sta che era dall’8 dicembre che mancava la vittoria. E due gol segnati nella stessa partita, addirittura dal successo interno sul Brescia. In un derby che ha offerto di tutto e di più, dalle emozioni ai gol capolavoro, il tecnico del Venezia osserva: «Abbiamo fatto una buona partita, i miei giocatori hanno interpretato benissimo le varie fasi del gioco. Il Padova si è rinforzato molto e i derby sono anche questi: bei gol, bella sofferenza, tanti episodi di mezzo, e sono contento perché la squadra e i tifosi meritavano la soddisfazione di una vittoria come questa. Nelle ultime sei partite avevamo fatto quattro pareggi, strameritavamo di vincere l’ultima giocata in casa e non ci siamo riusciti. A La Spezia abbiamo preso un punto importante e ora la vittoria».Sul finale concitato Zenga si tira fuori. «Non ho visto nulla, me ne sono andato. Mi piace guardare le cose belle, il gol di Trevisan e il fatto che dopo il pareggio del Padova ho incitato la squadra, e ho detto a Di Mariano che avrebbe segnato subito il gol vittoria. Me ne sono andato perché volevo evitare qualsiasi coinvolgimento in quella situazione. Ho un nome ingombrante, e non vorrei che qualcuno ne approfittasse». […]