Pippo Maniero, padovano di Legnaro, è stato uno dei prodotti più splendenti del vivaio biancoscudato, in grado di esplodere a inizio anni ’90, spiccando il volo verso una carriera da quasi 120 gol tra Serie A e B. La maggior parte dei quali segnati con la maglia del Venezia, indossata a cavallo dei due secoli. Ci sarà anche Pippo, oggi all’Appiani, per la partita delle vecchie glorie biancoscudate, prima di guardare, da spettatore interessato, il derby di domani. «Sarò sincero, non mi aspetto un grande spettacolo», spiega Maniero. «Prevedo una partita nervosa, bloccata, equilibrata. È un derby e fa storia a sé, c’è grande rivalità e ci sarà altrettanta tensione in campo. Prevarrà l’aspetto difensivo e per entrambe sarà più importante non perdere». Però tutte e due hanno bisogno di punti, il Venezia per non essere risucchiato nelle retrovie, il Padova per staccarsi ulteriormente dal fondo. «È vero, per i biancoscudati sarebbe stato pesante perdere contro il Verona. La situazione sarebbe stata alquanto critica. Invece la squadra ha dato una grande risposta, ma guai a pensare che sia tutto risolto. Ci vorranno almeno 7 o 8 gare per capire se veramente la rivoluzione del mercato ha dato i frutti sperati. Già la sfida di Venezia sarà un bel banco di prova».
[…]Mbakogu ha una storia diversa dalla sua, ma anche il nigeriano, come lei, è cresciuto in biancoscudato prima di affermarsi in giro per l’Italia e ritornare a Padova più maturo. «Io tornai a Padova che avevo appena 20 anni e in tre stagioni centrammo promozione in A e salvezza l’anno successivo. Gli auguro di ripetere quanto è riuscito a me. Di sicuro è partito con il botto, meglio di così non poteva sperare. Ha sempre fatto bene in questa categoria, può essere il valore aggiunto per centrare la salvezza».
(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Il Padova ha inevitabilmente un posto nel suo cuore, anche se Venezia resta un ricordo indelebile nella sua carriera da bomber. Ecco allora che per Pippo Maniero il derby di domani al Penzo assume un fascino tutto particolare e rappresenta anche un tuffo all’insegna dell’amarcord. «Mi farebbe piacere se entrambe le squadre riuscissero a raggiungere i propri obiettivi, poi se vogliamo dirla tutta in questo momento i biancoscudati hanno più bisogno del Venezia di fare punti. Un pronostico? Vittoria 2-1 per i ragazzi di Bisoli, ma non me ne vogliano i tifosi del Venezia. Il Padova è stata la società che mi ha dato la possibilità di giocare ad alti livelli, per di più sono padovano e di conseguenza sono portato a dire così. Però i quattro anni vissuti al Venezia sono stati i più belli della mia carriera, ero nel pieno della maturità calcistica e ho dato il mio meglio sul piano fisico e mentale. Davvero un periodo splendido, anche se sono arrivate due retrocessioni». «I biancoscudati avranno modo di dimostrare al Penzo se la vittoria con il Verona è stata casuale, o se veramente i nuovi giocatori hanno dato qualità in più alla squadra e possono aiutarla a tirarsi fuori da questa situazione di classifica. Con un cambiamento del genere sul mercato, l’entusiasmo della prima partita ti può portare a fare un exploit come è stato con gli scaligeri, ma il difficile è confermarsi nella partita successiva. La sfida con il Venezia è la partita adatta per capire se il Padova ha la possibilità di ottenere una salvezza tranquilla, anche perché la rivalità è molto sentita e i tifosi si aspettano tanto».
[…](Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)