Ore 19.00 – (Il Piccolo) Non è facile tornare in campo dopo tre settimane di stop e non è facile affrontare una squadra fresca e vivace come il Rimini. Diventa tutto più facile invece quando dubbi e psicosi vengono spazzate via da una rete dopo nemmeno 15′ di gioco. E così è successo sabato pomeriggio al Rocco. Perché la rete straordinaria pescata da Maracchi ha consentito all’Unione di affrontare sul velluto (o quasi) un’avversaria parsa nei primi minuti tutt’altro che malleabile. A Maracchi non manca il coraggio e un pizzico di fortuna bisogna andarsela a cercare. E non sempre quest’anno la Triestina ha affrontato le situazioni con spavalderia. Contro il Rimini è andata bene e l’Unione ha meritato la vittoria soprattutto grazie alla capacità di gestione mostrata nell’arco del match e anche grazie alla prontezza nel trovare il raddoppio in quella fase della ripresa nella quale è difficile per l’avversario rialzarsi. Si è visto un atteggiamento da grande squadra direbbe qualcuno. Per restare con i piedi per terra si è visto vincere sul campo un gruppo più esperto che in classifica aveva (prima del match) comunque dieci punti in più in classifica. L’Unione ha tutto per essere un team di alto livello in serie C. E i fatti lo dimostrano perché l’Unione è seconda, sta mettendo un po’ di punticini tra sè e le squadre da parte bassa dei play-off e la sua media punti la proietta verso i 70 finali che non sono poco. […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Il rigore dice il trequartista – l’ho calciato dopo esserci accordati con Burrai. Lo facciamo sempre, così come ci prepariamo tutti in allenamento. Ho pensato che magari lui, avendo sbagliato il primo calcio dal dischetto, non se la sarebbe sentita. Ma non è un problema, perché lui resta rigorista. Solo nel caso lui non se la sentisse penso di tirare io, oppure Magnaghi e come altri, senza problemi in squadra». Gol, punti, primato, meglio di così? «Mi godo il momento, il mio terzo gol, dopo quelli di Gubbio e contro la Giana, realizzato sostanzialmente nell’arco di un mese. La cosa utile è che sono state 3 reti che hanno portato punti al Pordenone, questa è la soddisfazione maggiore per me. I gol sono importanti perché i punti che arrivano sono importanti, in quanto fanno continuare il nostro cammino positivo. Abbiamo vinto con merito, perché pure la partita con l’Albinoleffe è stata preparata sapendo di giocare contro una avversaria tosta. In genere è più dura proprio contro squadre che devono salvarsi». È stata più complicata del previsto? «Non lo è stata più complicata del previsto risponde Berrettoni – perché sapevano che trovavamo una squadra con valori, che non merita la posizione in classifica che ha. Il nostro campionato è equilibrato, si gioca ogni volta pure sugli episodi, anche su cose banali che possono fare la differenza». […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non molla ancora la sua proverbiale prudenza però Attilio Tesser. «La classifica? La guarderemo afferma il tecnico solo a fine febbraio». In altre parole dopo i match con Vecomp (martedì a Verona, 18.30), Rimini, Imolese, Pesaro, Renate e Fermana. «Se saremo ancora primi con vantaggio immutato sulle immediate inseguitrici concede l’Attilio potremo guardare agli ultimi due mesi di campionato con ottimismo». In altre parole a quel punto non farà più paura nemmeno il ciclo cosidetto terribile con Sambenedettese, Triestina, Monza e Ternana. Serie che comunque nell’andata ha portato 7 punti nel paniere neroverde. Tesser elogia lo spirito di squadra. «Questa squadra afferma ha una grande mentalità. Non ha mollato nemmeno dopo la mancata trasformazione del primo rigore. Ha continuato a lottare per cercare di fare risultato pieno così come ha sempre fatto in questa stagione, anche quando poi le cose non sono andate benissimo. E’ un approccio che ci ha permesso e qui si legge benissimo l’orgoglio del tecnico di mettere insieme dieci risultati utili di fila (7 vittorie e 3 pareggi dopo la sconfitta al Bottecchia con la Triestina, ndr). «Ora archiviamo anche la gara con l’Albinoleffe conclude e cominciamo a preparare la sfida di martedì a Verona». […]
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Dieci risultati utili di fila: il Pordenone è un passo dal record. Il valore del campionato dei ramarri, primi nella classifica del girone B di serie C con otto punti di vantaggio sulla Triestina, è testimoniato anche dalla serie positiva che si sta portando avanti dal successo col Monza dello scorso novembre. Solo una volta, la scorsa stagione, la squadra cittadina riuscì a fare meglio mettendo assieme undici gare consecutive senza perdere. Nel resto della sua storia non si è mai espressa a questi livelli, oltre a non essere mai stata in cima alla classifica con un tale distacco e tanto a lungo. Ritmo record per i boys di Tesser, anche se il gruppo di Colucci – poco più di dodici mesi fa – fece meglio: fu capace di non perdere le prime undici partite del campionato, salvo poi cadere in casa al cospetto della Triestina. Grazie al successo con l’Albinoleffe, l’attuale Pordenone ha centrato la doppia cifra di risultati utili: un passo che ha permesso di creare il vuoto tra sé e le inseguitrici. Tra le varie vittorie di prestigio vanno menzionate quelle con la Ternana, con il Ravenna e col Teramo, quest’ultima conquistata in trasferta. […] Domani contro la Vecomp (alle 18.30) Misuraca e compagni puntano a eguagliare il primato fatto segnare la scorsa stagione di undici risultati utili di fila. A Verona, con una squadra rinnovata, capace di mettere in crisi il Monza sino all’85’ (per poi perdere solo 1-0) Tesser sarà costretto a rinunciare a Barison, squalificato: al suo posto scenderà in campo Bassoli. Probabili altri cambi, magari in attacco con Berrettoni inizialmente in panchina per fare spazio a Ciurria. Potrebbe anche rientrare dal 1′ Bombagi e riposare uno tra Misuraca e Gavazzi. Possibile pure un maggiore minutaggio per Rover, che ha fatto il suo esordio ufficiale con l’Albinoleffe. Le soluzioni a Tesser non mancano.
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il brutto finale di 2018 è acqua passata, ora è una pagina tutta nuova quella che il Venezia inizia a scrivere a partire dal posticipo nella tana dello Spezia. «Possiamo dire di essere ai blocchi di partenza di un altro campionato, con obiettivi e prospettive che, va da sé, per noi si chiariranno cammin facendo le parole del capitano Maurizio Domizzi Siamo ad un nuovo inizio perché alla base c’è una migliore reciproca conoscenza tra squadra e allenatore. In meno di una settimana affrontiamo Spezia e Padova, un inizio tosto ma non guardiamo classifica, l’importante ora è cercare di parare i colpi». Un navigare a vista dovuto a varie incognite. «Prima della sosta abbiamo accusato un calo a mio avviso fisiologico, con l’avvicendamento in panchina a metà ottobre in fondo eravamo un po’ ripartiti da zero. Per noi lo sforzo è stato molto superiore al normale e a quello di molte altre squadre, siamo arrivati al trittico di gare pre-sosta avendo speso molto sul piano fisico e soprattutto nervoso. Un po’ di riposo serviva sicuramente, ora però ci manca il campo e siamo pronti». […]
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nel bel mezzo del calciomercato il Venezia torna in campo stasera e deve evitare distrazioni sul difficile campo dello Spezia. Nella lista dei 24 convocati la sorpresa è la presenza dell’attaccante spagnolo Geijo e non di Litteri, assenza quest’ultima tutta da chiarire se legata a una scelta tecnica di Zenga, alle condizioni fisiche del giocatore, o alla possibile cessione (comunque dietro l’angolo anche per Geijo con Pordenone e Teramo in prima linea) per approdare a Brescia o Crotone in B, Juventus Under 23 o Reggina in C. Nel 4-3-3 arancioneroverde il baby Zennaro conteso tra Genoa e Juve dovrebbe strappare la conferma dopo il buon esordio da titolare col Carpi e il gol alla Spagna in Nazionale Under 19, per le altre due maglie è bagarre ma Bentivoglio e Pinato possono spuntarla. In avanti Lombardi subito dal 1′ è una possibilità, con l’altro laziale Rossi in ballottaggio con Vrioni, mentre Di Mariano non si tocca all’ala sinistra. Nodi da sciogliere anche in difesa con Bruscagin, Zampano e Garofalo a giocarsi due maglie, sicuri invece Modolo-Domizzi davanti a Vicario. […]
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tocca al Venezia nella tana dello Spezia chiudere la prima giornata di ritorno di una Serie B ripartita dopo tre settimane di pausa. All’andata gli arancioneroverdi hanno vinto una sola volta lontano dal Penzo 1-0 il 30 ottobre a Cremona con gol di Di Mariano ma stasera allo stadio Picco (ore 21) sono chiamati a dare subito dei segnali chiari e forti, dopo esser arrivati al giro di boa con appena due punti in quattro gare. Ieri intanto il tecnico lagunare Walter Zenga è tornato a parlare a 22 giorni dalla vigilia del match casalingo col Carpi, chiuso con un deludente 1-1 che era stato commentato dal vice Benny Carbone. Mister, si riparte dopo una lunga sosta. «Abbiamo lavorato bene, siamo molto soddisfatti». Come giudica le mosse di mercato finora concretizzate dalla società? «Non giudico niente, penso solo a preparare la squadra alla partita odierna e a quella col Padova, sottolineando il fatto che noi dobbiamo giocare di lunedì a La Spezia alle 9 di sera tornando nella notte, mentre il Padova ha giocato di domenica in casa e alle 3 del pomeriggio. Questa cosa non va bene, ci era già successo di andare a Pescara contro una squadra che aveva riposato la domenica prima. I calendari bisognerebbe farli con po’ più d’attenzione e non penalizzando sempre le stesse squadre». Per quanto riguarda la sfida del Picco? «Abbiamo preparato la partita, sappiamo chi sono, come giocano e pensiamo di poter far bene». Lombardi e Rossi potrebbero trovare subito spazio? «Secondo voi vengo a dirvelo?». […]
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Giro di boa, riparte anche il Venezia. Lunga trasferta a La Spezia, orario serale, avversario di primo livello con ambizioni di playoff. La sosta può avere rimescolato le carte: il Venezia era arrivato a Capodanno in frenata (due punti nelle ultime quattro gare, due reti su calcio piazzato), lo Spezia pimpante e concreto (6 punti, senza sconfitte, e sei gol realizzati), fermando Palermo (1-1) e Lecce (1-1) al “Picco” dopo avere sbancato (3-0) Crotone. Tre settimane di sosta aprono scenari nuovi, parte un altro campionato di 18 partite con il Venezia che dovrà guardarsi di nuovo prima alle spalle prima di tornare, eventualmente, a sognare.Febbre. Zenga recupera Zampano, ma perde Litteri: smaltita dal difensore la febbre, al tappeto l’attaccante siciliano con il termometro “impazzito”. Linea difensiva che non si tocca, a centrocampo curiosità nel vedere se il tecnico riproporrà il baby Zennaro oppure se si affiderà all’esperienza di Suciu. L’assenza di Litteri spiana la strada a Vrioni (con l’alternativa Alessandro Rossi inizialmente in panchina), spalleggiato da Di Mariano a sinistra e probabile esordio di Lombardi a destra. […]
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Due gol nel secondo tempo e il Campodarsego si aggiudica il derby con l’Este. Una vittoria meritata per i biancorossi di casa, che hanno tenuto le redini del gioco per gran parte della gara. E soprattutto preziosa perché li conferma al secondo posto in compagnia dell’ArzignanoChiampo, ma a soli tre punti dalla capolista Adriese sconfitta di misura in Alto Adige dal Sankt Georgen. Hanno un po’ deluso invece i giallorossi atestini, seppure al netto di qualche ghiotta occasione per acciuffare il pari e di una prima frazione giocata con ordine. La partita inizia vibrante, con tre angoli e il colpo di testa di Raimondi fin dai primissimi minuti, abbastanza fuori misura, a cui replica Giusti dalla distanza, nessun problema per Cazzaro. […] La partita si sblocca solo su rigore, quando l’arbitro punisce un fallo di mano di Segato su Vuthaj: batte Zane che spiazza il portiere. Gli atestini hanno una ghiotta occasione per il pari appena cinque minuti dopo, Ostoijc calcia alto su un buon suggerimento proveniente dal centrocampo. Dall’altra parte è da segnalare la clamorosa traversa di Michelotto, pochi secondi prima di essere sostituito. Gli ospiti alzano il baricentro alla ricerca del gol, per poi ritrovarsi in dieci per l’espulsione di Ferrando: la sua carica su Cazzaro, nel tentativo di rubargli il pallone, fa estrarre il rosso al direttore di gara. Il Campo ha l’occasione per chiudere definitivamente il match, ma Vuthaj spreca da pochi passi l’assist che Zane gli offre su calcio piazzato. Poco male, perché il centravanti italoalbanese si rifà nel recupero: l’Este è in avanti e con un uomo in meno, Franciosi e Caporali prendono palla e orchestrano una triangolazione in contropiede, assist finale per Vuthaj che a tu per tu con il portiere non può sbagliare e raddoppia. […]
Ore 12.20 – (Gazzettino) Ogni giorno può essere quello buono per il passaggio di Strizzolo alla Cremonese, di sicuro l’operazione si farà entro la settimana. Così il direttore generale Marchetti: «Effettivamente ci sono molte possibilità che Strizzolo lasci il Cittadella. Nei prossimi giorni vedremo di perfezionare il tutto». La partenza del centravanti non porterà da subito l’arrivo di un altro attaccante. «Abbiamo già preso Diaw e dunque non ho l’assillo di prendere un’altra punta. A livello numerico ci siamo, poi magari valuteremo cosa offrirà il mercato nelle battute finali». […] Dal mercato arriverà il terzino sinistro, ormai il diggì granata è alla stretta finale: «Questa sarà una settimana importante, mi aspetto sviluppi». Non c’è un solo nome scritto nel taccuino di Marchetti: «Ho in ballo due, tre giocatori. Uno di questi arriverà prima della fine del mercato». […]
Ore 12.00 – (Gazzettino) Si dice che quando un portiere o un difensore effettuano un intervento decisivo, è come se avessero fatto un gol. Con il Cittadella che ha stentato anche a Crotone nel trovare la via della rete, la scivolata di Luca Ghiringhelli sul finire della partita dello Scida che ha sbarrato la conclusione ravvicinata di Kargbo è stata una delle note positive del match. L’attaccante di casa ha calciato a botta sicura, la deviazione del difensore granata, a conti fatti, è valsa il pareggio. Il punto che il Cittadella si è portato a casa, e che si tiene stretto stretto. «Per com’è andata nel corso dei novanta minuti, il risultato finale è quello più giusto, non abbiamo grossi rammarichi» ammette Ghiringhelli. Che confida: «Sicuramente alla vigilia del confronto tutti noi avremmo sperato di vincere, ci abbiamo anche provato, ma il Crotone, a dispetto della classifica, resta pur sempre una squadra forte, che si fa temibile in casa propria». Un punto che muove la classifica dopo le ultime due sconfitte del 2018. «Era importante ripartire bene, con il piede giusto. Adesso però si deve tornare a vincere al Tombolato». L’aspetto positivo è non avere preso gol, dopo averne incassati sette nelle ultime tre partite di dicembre. «Abbiamo tenuto inviolata la nostra porta, come tante volte ci è riuscito nell’andata. È il punto dal quale dovrà ripartire il Cittadella». è…]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Prima buona notizia: il Cittadella è ancora in zona playoff, saldo al suo settimo posto. […] Una grossa fetta di meriti, a questo riguardo, ce l’ha il terzino Luca Ghiringhelli, che, al tramonto del match di Crotone, si è rivelato provvidenziale smorzando la conclusione a colpo sicuro di Kargbo, che avrebbe regalato il successo ai padroni di casa.«Ma noi difensori abbiamo proprio quel compito, evitare i gol. Diciamo che per uno che gioca nel mio ruolo un intervento del genere vale come averne segnato uno», sottolinea il terzino ingaggiato dalla Reggiana, allo Scida dirottato sulla corsia di sinistra per la doppia assenza di Benedetti e Rizzo. […] «La classifica è molto corta, è vero. E questo significa che bastano due o tre partite positive o negative per essere in zona promozione o in zona retrocessione. Ecco perché oggi come oggi ha poco senso stare lì a guardarla, quello che conta è tornare ai tre punti».Il guaio è che non è semplice tornarci se in avanti la squadra continua a faticare così tanto. Anche a Crotone, pur con l’esordio del nuovo arrivato Diaw, il gol non è arrivato. «Ci stiamo provando, ma non è il caso di dare la colpa agli attaccanti, anche perché pure centrocampisti e difensori possono fornire un apporto diverso. Per quanto riguarda Diaw, ha avuto poco tempo per integrarsi. A Crotone ha dato il suo contributo come tutti, ma considerate che era con noi da 4 giorni: tenendo conto che era la sua prima uscita ha fatto il suo». […]
Ore 11.10 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Minelli 8; Andelkovic 7, Cherubin 7, Trevisan 7; Morganella 7, Broh 7 (Lollo sv), Calvano 7 (Cappelletti 7), Pulzetti 7, Longhi 7; Bonazzoli 7.5, Mbakogu 8 (Capello sv).
Ore 11.00 – (Gazzettino) Il nuovo Padova fa subito il miracolo. E che miracolo: sfodera una prova esemplare per compattezza, qualità e determinazione, rifila tre gol all’ambizioso Verona (che era in serie positiva da sei gare) e lancia un segnale forte ai propri rivali nella corsa alla salvezza. Il tutto sotto gli occhi quasi increduli di ottomila tifosi festanti che hanno salutato il fischio finale con un’ovazione. Difficile immaginarsi un Padova più bello di quello che si è visto in campo. Bisoli ha gettato immediatamente nella mischia sette degli otto rinforzi arrivati dal mercato di gennaio (in panchina il solo Lollo) e la squadra è letteralmente esplosa. Quasi invalicabile la linea difensiva, che ha esaltato anche un super Minelli nel neutralizzare il rigore di Pazzini. Implacabile il centrocampo sia nel lavoro di copertura e sia nello sviluppare la manovra offensiva. E qui entrano in scena gli attaccanti: Mbakogu ha firmato una doppietta d’autore, riconquistando in un lampo il cuore degli ultras che avevano mal digerito il suo ritorno in biancoscudato, mentre Bonazzoli ha fatto dannare gli avversari tra dribbling, accelerazioni e giocate di classe. Tra le chiavi del successo anche il copione studiato da Bisoli che per ovvie ragioni di tenuta atletica (gran parte dei nuovi non giocavano da tempo una partita intera) si è affidato ad una tattica attendistica, aspettando il Verona nella propria metacampo e ribaltando in velocità l’azione. […] La gara ha vissuto l’ultimo sussulto a una decina di minuti dalla fine quando il modesto arbitro Nasca ha fischiato un generoso rigore a favore degli ospiti, punendo una leggera trattenuta di Longhi su Pazzini. A presentarsi sul dischetto è stato lo stesso Pazzini che ha incrociato il tiro mirando l’angolo alla destra di Minelli. Splendidi però i riflessi del portiere biancoscudato che si è allungato in tuffo e con la mano di richiamo ha deviato la sfera in angolo. L’epilogo migliore di una domenica trionfale.
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Il 3-0 finale poteva essere anche più ampio e sono contento per i ragazzi, per il pubblico e per la società. I giocatori hanno dimostrato di ascoltarmi e hanno giocato la partita che si era preparata, ma l’impresa ancora non è fatta e c’è tanto da pedalare con grande pazienza». Queste le prima parole di un più che soddisfatto Pierpaolo Bisoli che aveva indicato alla vigilia la salvezza del Padova come la scalata dell’Everest. Dopo il derby con il Verona, si può allora dire che il campo base è pronto. «La squadra – prosegue il tecnico – ha mostrato tanta roba e rischiato solo su una palla inattiva. Godiamo un pochettino, con la cima che però è ancora lontana». In campo sette nuovi su otto da cui ci si aspettavano maggiori difficoltà nella tenuta fisica. «Le motivazioni fanno tanto nel calcio e a volte la testa conta più dello sprint. Sono poi convinto che il lavoro fatto in settimana sia stato scientifico. Non potevamo caricarli troppo e come un orefice abbiamo usato il bilancino». Non manca una curiosità. «Quei sette li vedevo tutti i giorni a colazione perché siamo nello stesso albergo e li ho martellati quotidianamente». Poi aggiunge: «Ho visto nei ragazzi grande disponibilità, si sono incitati a vicenda senza mai mollare. Mbakogu è stato il primo capocordata e meglio di così non poteva fare, la difesa ha tenuto bene, il centrocampo ha messo il moschettone, ma abbiamo fatto cento metri dei duemila che mancano».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Gioia, cautela e ancora un pizzico di tensione nelle parole del presidente Roberto Bonetto: «Siamo felici perché vincere contro il Verona e farlo giocando bene è una gran bella soddisfazione, ma dopo un giorno di riposo c’è subito da pensare al derby di domenica a Venezia. Abbiamo ancora diciassette partite da giocare e saranno tutte battaglie in cui servono da parte di ognuno la cattiveria e la determinazione viste in questa gara». Non mancano gli elementi per sorridere. «La squadra è buona, il mister è sul pezzo, c’è gente con grande esperienza e cambi di spessore, ma abbiamo solo vinto una partita e siamo ancora lì, come mi dicevano prima alcuni ragazzi negli spogliatoi. Ringrazio e saluto chi è andato via aggiunge che l’anno scorso ci ha regalato la promozione non riuscendo in questa stagione a esprimere le sue qualità». […] Fa il pompiere anche il vice presidente biancoscudato Edoardo Bonetto: «Abbiamo fatto un’ottima prestazione e siamo ripartiti come si doveva, ma non dobbiamo montarci la testa e c’è da proseguire con grande umiltà, consapevoli che possiamo essere forti, ma non abbiamo ancora fatto nulla. Per ora basta un sorriso, l’obiettivo era migliorare la squadra, sul mercato abbiamo preso giocatori importanti che adesso vanno riportati in condizione. Da parte nostra guardiamo a un impegno alla volta tenendo sempre i piedi ben piantati per terra per uscire da questa situazione».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Sugli spalti un colpo d’occhio interessante e il dato finale dei presenti segna quota 8.930, record per l’attuale stagione, immaginiamo provvisorio se il Padova ripeterà simili prove. Da Verona 1.430 tifosi;in curva anche il sindaco Federico Sboarina, mentre il collega padovano Giordani, in tribuna autorità, si è dimostrato più pessimista del previsto, avendo pronosticato alla vigilia una vittoria solo per 2-0. Niente boati quando viene letta la formazione del Padova dai tifosi della Fattori che salutano l’ingresso delle squadre con una sciarpata e ritrovano la voce per cantare Ma quando torno a Padova e incitare i biancoscudati prima del fischio d’inizio, iniziando poi la bagarre verbale con i cugini gialloblù che su questo fronte avevano aperto le danze qualche minuto prima.
Nonostante la giornata sia bella soleggiata, curiosamente sin dall’avvio della partita sono accesi i riflettori dello stadio, ma a illuminare veramente l’Euganeo dopo 13 minuti ci pensa Jerry Mbakogu che insacca di testa su cross di Longhi dopo avere iniziato lui stesso l’azione. Per l’ex Carpi la migliore risposta, quella sul campo, dopo l’accoglienza tutt’altro che morbida per vecchie dichiarazioni che gli era stata riservata. […]
Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Minelli 7.5; Andelkovic 7, Cherubin 7, Trevisan 7.5; Morganella 7, Broh 6.5 (Lollo sv), Calvano 7 (Cappelletti 6.5), Pulzetti 7, Longhi 7; Bonazzoli 8, Mbakogu 7.5 (Capello sv).
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il Verona, sesto in classifica prima della sfida, e rimasto tale dopo il ko, ha subìto dall’inizio alla fine la maggiore determinazione e qualità di un avversario che si presentava all’appuntamento stravolto per due/terzi rispetto alla fisionomia conosciuta sino al 30 dicembre, con sette degli otto acquisti messi in campo subito e che giocavano di fatto insieme per la prima volta, e con il mosaico completato dai riconfermati Trevisan, Broh, Pulzetti e Bonazzoli. Dire che i gialloblù non ci hanno capito nulla, vittime di un black out totale che li ha colpiti in tutti i reparti, non è un’esagerazione, ma se questo è accaduto il merito è stato dei biancoscudati, micidiali nell’approccio alla gara e in avvio di ripresa. La resurrezione del Padova, dunque, coincisa con la terza vittoria in 19 giornate (il 10 novembre, all’esordio di Foscarini, appena subentrato al collega emiliano, aveva espugnato Ascoli), e con un risultato così rotondo che era da tempo immemore che non si registrava in casa (dove sinora si erano realizzate appena 5 reti), è il frutto di una scommessa azzeccata da parte di Bisoli e della società: lanciare subito i giocatori arrivati con la campagna invernale e sperare. Tatticamente, si è vista una squadra intelligente, concreta, determinata, decisa a lottare su ogni pallone. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Dateci ancora tanti derby, magari fossero tutti e 17, come le partite che mancano da qui alla fine del campionato, e firmeremmo subito per una salvezza senza problemi del Biancoscudo! Perché quello visto ieri, alla prima del girone di ritorno dopo la sosta, è stato decisamente un altro Padova rispetto alla squadra amorfa, fragile e in grado di durare sino all’ora di gioco, per poi crollare, che ci era sfilata davanti per mesi, sino al giro di boa. Anno nuovo, rivoluzione copernicana all’interno della rosa di Bisoli ed ecco, come d’incanto, che cenerentola si trasforma in una splendida principessa, capace di incantare. Sì, perché la notizia è grossa e ghiotta insieme: vittoria all’Euganeo – la seconda sin qui – dopo quasi 5 mesi (1° settembre, 1-0 al Venezia), balzo a quota 15, agganciando il Livorno (che però riposava) al penultimo posto, e playout ad una sola lunghezza. Come dice l’allenatore di Porretta Terme, che da quando è tornato in panchina ha messo insieme un pari e un successo, il primo mattoncino è stato posto nella casella giusta, ma la montagna da scalare è ancora altissima.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sette/undicesimi nuovi di zecca e il Padova surclassa il Verona con una tripletta che non fa una piega. Com’è possibile? Semplice: abbiamo visto una squadra con la “S” maiuscola approcciarsi al derby nel modo migliore, sia a livello tattico che mentale, e vincerlo con merito. Al di là del… lavaggio del cervello fatto ai nuovi, come ha rivelato lo stesso allenatore nel dopo-partita, durante la settimana appena trascorsa, già a partire dalla colazione consumata nell’albergo in cui sono ospitati, Bisoli ha schierato i suoi con il classico 3-5-2, aspettando il Verona, impostato sul 4-3-3 e qualitativamente più forte, per provare a sorprenderlo con le ripartenze. Il piano è andato a segno, ma soprattutto ha sorpreso la tenuta fisica di alcuni dei rinforzi giunti con il “mercato di riparazione”, e che non vivevano il clima di una partita di campionato da mesi. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] «Mi è piaciuto il fatto che abbiamo giocato palla a terra. Abbiamo cercato e ottenuto tanti due contro due, come in occasione del raddoppio. La chiave era non dare profondità al Verona e restare compatti».Quindi, il tecnico regala anche due piccoli aneddoti su come è nata questa vittoria. E il primo è abbastanza gustoso: «La grande fortuna che ho avuto nelle ultime settimane, è che sette dei nuovi acquisti li ho visti tutti i giorni già a partire dalla colazione. E in questo modo, poveri loro, ho potuto martellarli. Eravamo nello stesso albergo ed è stato un vantaggio per poterli incoraggiare e conoscere. Loro si sono aperti con me, dandomi grande disponibilità, e abbiamo avuto una conoscenza approfondita anche per quanto riguarda aspetti fuori dal calcio».Questo il lavoro psicologico che ha svolto Bisoli. Quello fisico, invece, è stato un po’ diverso rispetto al solito: «Abbiamo fatto come gli orefici con il bilancino, dosando i carichi di lavoro per la squadra. Fino a mercoledì abbiamo svolto allenamenti di grande intensità, poi abbiamo scaricato e credo che la squadra sia arrivata nelle condizioni giuste». […]