Ore 19.00 – (Il Piccolo) Puntuale nelle chiusure in difesa, intraprendente nella manovra, Giovanni Formiconi è risultato molto importante nella vittoria esterna della Triestina sul campo della Vis. Un successo che toglie le gocce di sudore dalla fronte dell’Unione dopo l’appannamento delle ultime gare. Un commento? “Chiudere l’anno così fa piacere, soprattutto per il momento che stavamo passando, si respirava un’aria un po’ pesante. Dovevamo riscattarci e serviva una prestazione caratteriale come quella di Pesaro, da uomini, e credo si sia visto dall’inizio l’impatto buono sulla gara, non abbiamo lasciato nemmeno un centimetro agli avversari. Le partite di serie C sono anche queste, non sempre sono belle gare da vedere come era successo a Fermo, ma stavolta siamo riusciti a strappare i tre punti, meritati”. Se la reazione c’è stata e il risultato ci premia, cosa era mancato nelle partite precedenti di Teramo e contro il Fano? “Era una questione di approccio alla gara, le squadre che arrivano per affrontare la Triestina ci mettono molto di più e se noi non riusciamo a pareggiare questo fattore in serie C fai fatica contro tutte. Avevamo abbassato il livello di attenzione e non ce lo possiamo permettere, nessuno se lo può permettere in questo girone. Se rimarremo umili siamo questi, altrimenti faticheremo”. […]
Ore 18.30 – (Il Piccolo) La vittoria dell’Unione a Pesaro ha sollevato il morale di Massimo Pavanel ma in fondo non ha fugato i dubbi che erano emersi nelle ultime prestazioni della Triestina. Gli alabardati infatti hanno ottenuto un risultato strameritato perché conquistato con i denti e soprattutto hanno interrotto una mini striscia negativa che poteva minare ogni sicurezza alla vigilia della sosta invernale. C’è da dire comunque che ancora una volta l’Unione in trasferta ha creato pochino in fase d’attacco. Tant’è vero che la squadra ha capitalizzato l’unica occasione vera capitata a Maracchi e costruita da un’ottima sponda di testa di Granoche. La Vis Pesaro non ha subito altre situazioni critiche e questo la dice lunga sull’equilibrio visto in campo. Un equilibrio, e questo è merito della scelta di Pavanel, garantito almeno nel primo tempo dall’inserimento di Beccaro a fare la spola a sinistra tra la linea d’attacco e il centrocampo. Un compromesso questo che in alcune partite delicate può tornare utile ma sul quale è difficile pensare a un assetto definitivo. Perché anche in questo caso l’incisività dell’attacco ne ha inevitabilmente risentito.Insomma nella trasferta di Pesaro si cercava soprattutto il risultato ed è andata benissimo. Ma il tecnico non ha ancora visto crescere quella continuità nel gioco che consente di fare il salto di qualità. […]
Ore 18.00 – (Il Piccolo) Chiudere bene il 2018, l’anno del centenario della società alabardata, era quasi doveroso. La Triestina ci è riuscita in extremis, vincendo a Pesaro e rilanciandosi alla grande dopo un dicembre oggettivamente difficile, nel quale spicca comunque anche l’impresa con la Feralpi Salò. Ora ci sarà tempo per riposare (si riprende il 19 gennaio al Rocco contro il Rimini) e per sistemare qualcosa sul mercato che durerà tutto gennaio, ma intanto i festeggiamenti per il centenario non sono certo finiti. La mostra del centenario al Salone degli Incanti durerà fino al 3 febbraio con eventi e iniziative, ma stasera ci sarà uno dei appuntamenti più attesi, ovvero il Capodanno alabardato, una grande festa in occasione del centenario della società alabardata in partnership con il Cantera, da vivere per la prima volta in una delle cornici più suggestivi e prestigiose che la città possa offrire (anche oggi, per info e prenotazioni last minute, è attivo il numero telefonico 338.3602629). Per accontentare ogni esigenza e soddisfare tutte le tasche, sono state organizzate diverse formule: la Cena di gala e il Gran buffet, che inizieranno alle ore 20, il Party Tables dalle 23.30, ma anche l’ingresso alla sola serata, dopo l’una di notte. Il programma prevede alle 22.30 il Dinner Live Show con Umberto Smaila e la sua Band, quindi dopo le bollicine di mezzanotte, all’una ci sarà il New Year Eve con la special guest top dj Gregor Salto, animazione, musica e balli. […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È l’ora del vertice di mercato. In settimana, passati i festeggiamenti per l’addio al 2018 e il benvenuto al 2019, il Pordenone inizia a pensare a come rinforzare una squadra che è stata in grado di proseguire la fuga in classifica anche nel turno che ha preceduto il veglione di San Silvestro. Il tecnico Attilio Tesser e il responsabile del mercato Matteo Lovisa si metteranno al tavolo per verificare le possibilità di puntellare ancora una rosa già di valore. E nelle ultime ore è spuntato anche il nome di un attaccante. Si parla ovviamente di voci, dal momento che il reparto avanzato del Pordenone ha già dimostrato di funzionare a meraviglia. Il Pordenone ha le idee chiare, i neroverdi vorrebbero assolutamente rafforzarsi con Guidone, l’attaccante ormai in uscita dal Padova. Stando a quanto riportato di recente, ci sono già stati i primi contatti con l’agente del centravanti. Ci sono ancora delle smentite di facciata, ma i Ramarri starebbero facendo sul serio. Nei prossimi giorni, soprattutto dopo il vertice di mercato, si capirà quali saranno le probabilità per arrivare ad una vera e propria trattativa. […]
Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Evidentemente incontrare l’Alma Juve mi porta fortuna sorride Semenzato -. Ho visto l’azione svilupparsi sulla parte sinistra racconta – e ho deciso di tagliare dalla mia zona verso centro area. La palla spedita in mezzo da Leonardo era invitantissima. L’ho calciata con tutta la potenza che avevo ed è finita nel sacco granata». Per Daniel si è trattato appunto del secondo gol stagionale. Da ora al 5 maggio non si troverà più davanti le aquile. Se vorrà incrementare il suo bottino personale il cacciatore dovrà cercare prede anche in altre riserve. L’annata più prolifica per lui è stata quella 2016-17, sempre in maglia neroverde, quando firmò quattro centri nella stagione regolare, uno nei playoff e due in coppa Italia. Con la maglia del Catania, nella stagione successiva, andò a segno solo due volte. Ecco perché (ma non solo per questo) accettò volentieri la scorsa estate di tornare in riva al Noncello. «Dedico il gol segnato a Fano ha ribadito Daniel ai quaranta tifosi che ci hanno seguito sino nelle Marche. Segnare proprio sotto la curva in cui erano assiepati loro è stato fantastico». Daniel guarda avanti. «Abbiamo chiuso il 2018 in testa con un buon vantaggio dice -. Ora stacchiamo la spina per qualche giorno e ricarichiamo le batterie, pronti poi garantisce – a ricominciare la preparazione per riprendere la corsa da dove l’abbiamo soltanto sospesa». […]
Ore 16.50 – (Messaggero Veneto) Stefani e compagni sono in vacanza: riprenderanno a lavorare da lunedì 7 gennaio. Adesso è il momento dei direttori sportivi. Da giovedì 3 inizia infatti la sessione invernale di mercato. La finestra si chiuderà lunedì 31. Il solito, infinito, viaggio tra voci, indiscrezioni, trattative, smentite e affari conclusi. Il Pordenone, per sua fortuna, non dovrà fare grandi ritocchi visto che la squadra funziona.Tuttavia si sogna un grande colpo in attacco. Il “diktat” societario in questo senso è uno: ben venga un centravanti anche se deve essere uno che faccia fare il salto di qualità a tutto il gruppo. Altrimenti non ha senso andare a modificare una rosa sinora quasi perfetta. Il sacrificato, in questo senso, sarebbe Simone Magnaghi, l’unico “over” (nato nel 1995 o prima) cedibile in quanto Germinale è blindato dal regolamento essendo sceso in campo nel corso della stagione già con due squadre (Fano in coppa Italia e Pordenone in campionato). […]
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Una delusione dietro l’altra in questo finale di 2018 per il Venezia e i suoi tifosi. Ieri al Penzo è arrivato un punticino strappato con la generosità dell’arbitro (rigore davvero discutibile assegnato ai lagunari) e che chiude un poker di match nel quale si sono raccolti appena due punti: un rilancio atteso ma rinviato. Ma il momento non esaltante del team arancioneroverde è alimentato anche da prestazioni altalenanti e in alcuni casi deficitarie di elementi che di questa squadra dovrebbero essere bandiere. Non bastasse ci si mette anche il tecnico Walter Zenga che passa direttamente dal campo al taxi acqueo per raggiungere l’aeroporto e proiettarsi verso le feste in famiglia: nemmeno il tempo di tenere a rapporto la sua ciurma in spogliatoio o spiegare in sala stampa ai cronisti i perchè del momentaccio e le sue aspettative e richieste per un mercato prossimo ad aprire. Una scelta inattesa e inedita, forse dettata dalla voglia di sottrarsi a un primo bilancio della sua gestione: a rimettercene sono solamente i lettori-tifosi, che meriterebbero maggior rispetto. […] Mentre Falzerano deve ancora decidere se continuare a giocare nel Venezia dopo un bagno di umiltà, Di Mariano parte da punta ma evidentemente non riesce a interpretare al meglio il ruolo e non rientra in campo dopo l’intervallo. Ma anche tra quelli che non dovrebbero avere problemi non tutto gira a dovere. Bentivoglio è più lento di una tartaruga, non ispira nulla in avanti, anzi mette sempre palle all’indietro. Non parliamo di Pinato – non pervenuto – ma pensiamo a Schiavone: possiamo dire che a parte le punizioni non ha portato quel brio tanto atteso a un centrocampo che continua ad essere privo di gioco e idee. […]
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Complice l’imminente volo per tornare a casa a Dubai il tecnico Walter Zenga ha dribblato la consueta intervista post partita, passando direttamente (senza spogliatoi) dalla panchina al taxi diretto all’aeroporto Marco Polo. Una sorpresa quindi dover chiedere conto al suo vice Benny Carbone del deludente pareggio con il Carpi e del bottino, senza dubbio molto più magro del previsto, di un solo punto conquistato nelle tre gare in otto giorni che hanno chiuso (male) il girone di andata del Venezia. «Dopo due sconfitte di fila con prestazioni di sicuro inferiori a quelle fatte vedere in precedenza, direi che la prova fornita contro il Carpi è stata veramente positiva l’analisi dell’ex fantasista di Napoli e Inter anche nel primo tempo perché giocare contro un avversario messo bene in campo, come sempre data la grande esperienza di mister Castori. Certamente dopo l’intervallo abbiamo fatto meglio e siamo stati più brillanti, alla fine il pareggio ci sta stretto per tutte le occasioni create». Il Venezia ha sbattuto più volte su Colombi dopo aver annullato lo svantaggio dagli undici metri. «Io non discuto il fallo da rigore, dico solo che con tutte quelle occasione costruite nel secondo tempo il pari era davvero il minimo per noi. C’è stata una grandissima reazione di cuore da parte dei ragazzi due le ultime due uscite con sconfitta». […]
Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Eccezion fatta per il 18enne Mattia Zennaro, che dopo la sua ottima prima gara da titolare in Serie B è stato pre-convocato nell’Italia Under 18 per il Torneo dei Gironi (5-7 gennaio a Coverciano), i giocatori arancioneroverdi hanno faticato non poco a sorridere dopo il mezzo passo falso col Carpi.
Nota positiva il ritorno al gol di Gianluca Litteri, dagli undici metri come lo scorso 12 maggio quando aveva gonfiato per l’ultima volta la rete nel pesante ma indolore 5-1 incassato a Cremona. «Onestamente il rigore non l’ho visto e non so dire se c’era o meno la voce di Litteri di sicuro però pareggiare in quel momento è stato importante per poi provare a vincerla. Ce l’abbiamo messa tutta, non è bastato e l’1-1 ci sta stretto, tutto sommato va bene così perché volevamo una reazione e c’è stata. Arriviamo alla pausa con la consapevolezza di dover fare di più, perché in queste tre gare ravvicinate dovevamo senz’altro fare molto meglio. Probabilmente abbiamo pagato tanta stanchezza fisica e mentale, non è comunque un alibi perché come noi hanno giocato anche le altre squadre». Parziale consolazione come detto l’atteso ritorno al gol. «Sono contento ma speravo più nella vittoria, vengo da mesi nei quali non ho avuto vita facile, a Pescara avrei potuto segnare il pareggio e non ci sono riuscito, quella notte non ho neanche dormito per il pensiero. Com’è andata con Vrioni? Col cinghiale mi trovo bene». […]
Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Venezia a due facce nel pareggio di ieri al Penzo contro il Carpi (1-1). Dopo 45′ regalati agli avversari, si è rivista finalmente la squadra grintosa che tanto piace al presidente Joe Tacopina, ma alla fine il punto ottenuto ieri in chiusura di girone di andata – dopo due sconfitte consecutive – non può certo soddisfare. Una partita che però regala di nuovo Litteri al tabellino marcatori, e che esalta il giovane Zennaro per intelligenza tattica e coraggio, con il portiere del Carpi che nella ripresa è diventato il protagonista assoluto della sfida. Il primo tempo? Una noia quasi mortale. Il Carpi in difesa si schiera a cinque, e lascia chiaramente intendere che la partita la lascerà fare al Venezia. Il problema è che le idee alla squadra di Zenga mancano, sulle fasce l’unico che riesce ad arrivare sul fondo è Garofalo, ma i pochi cross che giungono nell’area sono sempre preda dei giocatori di Castori. Pinato è schierato da trequartista, con i giovani Zennaro e Segre ad affiancare in mezzo Bentivoglio. Gli emiliani non pressano, lasciano giocare, ma poi sugli anticipi sono dei cecchini. Domizzi si becca subito un giallo, e così si arriva al 20′ quando il Carpi va in vantaggio. Da corner Modolo allontana di testa, ma Buongiorno la ributta dentro calciando malamente, e per Suagher – centrale di difesa che in teoria non doveva neppure giocare – è una passeggiata metterla in porta. […] Un braccio di Jelenic in barriera – punizione di Schiavone – al 15′ regala al Venezia un rigore e il pareggio grazie proprio a Litteri. Per lui primo gol stagionale dopo un girone di andata nefasto dal punto di vista fisico. Da questo momento è solo Venezia contro Colombi. Al 19′ il portiere dice di no splendidamente a Zennaro e Vrioni, poi al 36′ vola all’incrocio dei pali per intercettare una punizione di Schiavone. Venezia bello ma anche un po’ sfortunato e che spreca pure in contropiede. Nel finale Colombi respinge pure Modolo e Bentivoglio, con il risultato che non cambia.
Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Fischio finale del signor Baroni, taxi e via verso l’aeroporto per salire sul volo Venezia-Dubai. Walter Zenga lascia allora spazio al suo vice Benito Carbone per commentare la partita. «Dopo due sconfitte con prestazioni che non sono state allo stesso livello delle precedenti, questa volta è andata bene», sottolinea Carbone. «Nel primo tempo abbiamo avuto qualche difficoltà, perché giocare contro una squadra come il Carpi, messa bene in campo e arroccata in difesa, non è facile. Tutto sommato, pur non essendo brillanti, nella ripresa si è visto tutto un altro Venezia. Gli avversari, a parte il gol, non hanno avuto occasioni. Alla fine credo che il risultato ci vada anche stretto. Il rigore in nostro favore? Non discuto se ci fosse o meno, dico solo che per il numero di palle gol avute, l’1-1 non è in discussione». […]
Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) Il pareggio lascia l’amaro in bocca al Venezia, che avrebbe voluto chiudere il 2018 con una vittoria dopo le due sconfitte consecutive. «Siamo stati sfortunati» spiega Mattia Zennaro, all’esordio in Serie B dal primo minuto e tra i preconvocati al primo Torneo dei gironi Primavera dell’Italia Under 18 a inizio gennaio «perché il loro portiere ha salvato la partita. Sarebbe stato bello vincere, siamo un po’ tristi ma da La Spezia dovremmo ripartire». Veneziano di Cannaregio, Zennaro è stato l’anima della squadra. «Per me» dice «indossare questa maglia è un orgoglio. Quando sono uscito e la gente mi ha applaudito, mi sono venuti i brividi. Sapevo che sarebbe arrivato il mio momento: peccato, potevo fare gol».Tra i migliori anche il rientrante Agostino Garofalo. «Alla fine ero un po’ cotto» ammette «ma ho dato tutto. Il girone di ritorno dovrà essere importante come la scorsa stagione e con Zenga potremmo solo migliorare. Faccio i complimenti a Zennaro: sa stare bene in campo, è molto maturo». […]
Ore 14.10 – (Gazzettino) «Mi tengo stretto questo terzo posto, e nel 2019 mi piacerebbe scrivere un’altra pagina storica centrando la promozione in C». Tra bilancio di fine anno e prospettive per quello ormai alle porte, è il presidente Daniele Pagin a indicare la rotta del Campodarsego che nella sua quarta stagione in serie D si sta confermando una realtà di spicco. «Siamo in linea con l’obiettivo indicato a inizio stagione dato che ci eravamo prefissati di stare nelle prime tre posizioni, anche se il tutto è avvenuto in maniera un po’ rocambolesca dato che c’è stato il cambio di allenatore che non era preventivato. La classifica ci soddisfa, ma per come è andato il girone d’andata potevamo avere anche qualche punto in più visto che ne abbiamo perso qualcuno per strada come con Este, Montebelluna e Adriese. In vista del girone di ritorno sono fiducioso: partiamo con una buona base e abbiamo recuperato tutti gli infortunati, per cui siamo carichi. Sono sicuro che daremo filo da torcere all’Adriese e alle altre formazioni di vertice, ce la giocheremo fino alla fine». In classifica i biancorossi sono a -6 proprio dall’Adriese che guida la graduatoria e a -1 dall’Union Feltre che è secondo. «Credo che nella lotta possa rientrare anche il Delta Porto Tolle perché si è rinforzato con il mercato prendendo un attaccante importante come Sottovia, che ha già segnato quattro gol in tre partite. Ho qualche dubbio sulla tenuta dell’Arzignano, quanto a noi saremo senz’altro lì a giocarcela fino all’ultima giornata». […]
Ore 13.50 – (Gazzettino) […] Se puntare sui giovani di proprietà per la retroguardia è stata una precisa scelta societaria, l’obiettivo del diesse Maule da qui a metà gennaio sarà quello di rimpolpare un attacco ridotto all’osso, potendo contare solo su Giusti, Debeljuh e il giovane Bonavina. La conferma viene dallo stesso direttore sportivo: «Stiamo monitorando il mercato, alla ricerca di una punta che sappia attaccare gli spazi in profondità, svincolato o proveniente dai professionisti. L’obiettivo è iniziare con umiltà ma grande determinazione il girone di ritorno, con il campionato che ricomincerà quasi da zero, visti gli stravolgimenti subiti da quasi tutti gli organici. Prepariamoci a grandi battaglie, vivendo partita per partita senza fare voli pindarici. A marzo capiremo dove siamo e di conseguenza per quali obiettivi potremo realisticamente combattere». […] Il giudizio di capitan Lorello: «Siamo partiti forte, superando le aspettative ed esprimendo anche un calcio gradevole, subendo poi una flessione nella parte finale, dove abbiamo perso più punti che partite. Credo che possiamo rammaricarci per un paio di pareggi che con un po’ più di cattiveria potevano trasformarsi in vittorie, non per le sconfitte che invece abbiamo meritato. Con quattro punti in più saremmo più sereni, mentre con la classifica così corta dovremo fare attenzione a non farci risucchiare verso il basso. La nostra posizione attuale è infatti un po’ strana, in quanto ci dà quella tranquillità che ti può fregare, se ti adagi». Anche per l’estremo giallorosso, il girone di ritorno è tutto da scoprire. «Le prossime cinque gare delineeranno il campionato nostro e delle avversarie. Più che guardare le altre, noi dovremo ritrovare l’entusiasmo che è venuto a mancare nelle ultime giornate, restare in scia alle prime della classe e attendere che anche per loro arrivi quel periodo non facile che noi abbiamo già attraversato».
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) […] Zanini disegna la squadra di questa seconda parte di stagione: «In questo momento siamo una squadra in difficoltà di risultati ma non di prestazioni, perché le prestazioni secondo me le abbiamo sempre fatte, al di là di un paio di situazioni in cui siamo spariti in alcune parti di partita. Fin da Montebelluna comunque voglio una squadra concentrata, consapevole della difficoltà di un campionato in cui c’è molto equilibrio e in cui noi dobbiamo essere consci che si può vincere e perdere ovunque. Noi non siamo né i fenomeni che possono ammazzare il campionato ma neanche la squadra più scarsa, siamo all’altezza di questa categoria e per questo vogliamo affrontarla al nostro meglio». C’è comunque il bisogno di uscire da un momento che non è dei migliori: «Servirà assolutamente dare qualcosa in più rispetto alle ultime uscite» conferma il mister «nell’ultimo periodo abbiamo pagato molto gli episodi negativi e sono preoccupato il giusto per questa situazione, perché quando una squadra produce occasioni non è giusto buttare via tutto quello che si è fatto. Allo stesso tempo deve esserci maggiore attenzione da parte di tutti per tornare alla vittoria, seppur con la consapevolezza che il ritorno sarà durissimo. In questi giorni ho visto i ragazzi lavorare bene, siamo stati fermi poco e quindi non è semplice, però ho visto tutti darsi da fare e di questo sono soddisfatto».
Ore 13.00 – (Gazzettino) Una decina di tiri in porta e due pali non sono serviti per portare a casa nemmeno un punto dal big match con il Palermo, sempre più capolista del campionato È il paradosso della gara del Tombolato, l’ultima del girone di andata e dell’anno solare, che si è così concluso lasciando un sapore amarissimo a tutto l’ambiente granata. Non è stata la prima volta che il Cittadella ha dominato nel gioco e nel conto delle occasioni (mettiamoci pure gli undici calci d’angolo a completare il quadro complessivo), ma alla resa dei conti non ha raccolto niente. Senza andare tanto indietro nel tempo, più o meno la stessa cosa è capitata nel derby di Verona, perso ancora peggio (nel risultato finale) della partita del Tombolato. Dopo i complimenti e le pacche sulle spalle incassati al Bentegodi, ieri il tecnico avversario a fine incontro ha candidamente affermato che nessun’altra squadra ha messo così in difficoltà il Palermo com’è riuscito a fare il Cittadella, che avrebbe meritato di vincere. Il problema è sempre lo stesso: il gol. La truppa di Roberto Venturato, infatti, tra quelle che lottano per le prime posizioni ha il peggiore attacco del campionato. E se non la butti dentro vanifichi tutto il resto: in cinque partite il Cittadella ha conquistato tre punti, appena uno nelle tre gare della settimana di Natale. I granata sono così usciti ridimensionati dagli ultimi impegni, ma il dato riguarda solamente la classifica del torneo, perché – come ha detto lo stesso allenatore – la squadra gioca bene e fisicamente non ha problemi. I numeri però stanno mettendo a nudo i limiti attuali di un Cittadella che, se vuole continuare a lottare per la zona promozione, deve cominciare il girone di ritorno con ben altra concretezza. […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) […] «In questo momento sta girando così – ammette negli spogliatoi un deluso Venturato per la seconda sconfitta consecutiva – Credo che in questo momento bisogna essere capaci di mantenere un equilibrio e non addossare le colpe ai giocatori. Quando si perdono due partite così, dove potevamo fare sei punti e invece non abbiamo raccolto nulla, significa che sicuramente abbiamo qualche colpa, ma dobbiamo pensare positivo per non cadere nel baratro della rassegnazione. Quello che stiamo vivendo in questo periodo è una cosa rara nel calcio italiano – prosegue Venturato – Una squadra che crea venticinque occasioni da rete in due partite vuol dire che è una formazione in salute, che sta bene e confeziona un ottimo calcio. È stranissimo portare a casa zero punti dopo simili prestazioni, ma noi dobbiamo essere bravi a non farci condizionare sul nostro modo di giocare. È fondamentale che la nostra identità sul campo rimanga invariata e anche se chiudiamo il girone d’andata non con il sorriso ma con tristezza, alla ripresa della pausa invernale dobbiamo ripresentarci a Crotone positivi e propositivi». Inevitabili le domande sulla sterilità del reparto offensivo. Tra le prime dieci squadre in graduatoria l’attacco del Cittadella è il meno performante. «È un momento così – risponde un po’ imbarazzato il tecnico granata – Non dobbiamo processare nessuno. Abbiamo colpito due pali, abbiamo fallito tre clamorose palle gol. Cosa dobbiamo dire? Il vento non gira dalla nostra parte. Guai a noi però affossarci: reagiremo con la serenità che serve per superare questo momento di difficoltà». […]
Ore 12.20 – (Gazzettino) Amedeo Benedetti, dopo il tournover al Bentegodi, ha ripreso il suo posto di titolare in fascia sinistra della difesa del Cittadella fornendo una buonissima prestazione, tanto da risultare alla fine il migliore fra i giocatori granata. Ma non è bastato per fare punti con la capolista. «Abbiamo fatto tutti una ottima partita giocando su buoni ritmi e con notevole intensità tanto da creare molte occasioni da gol. Purtroppo non siamo riusciti a fare gol, anche se ci siamo andati vicinissimi in diverse occasioni e abbiamo preso dei pali». Tutto il contrario, invece, la squadra di Stellone che ha giocato meno palloni finalizzandoli però meglio. «Il Palermo è stato più bravo di noi a concretizzare. Non è questa una novità per noi, sappiamo che è un nostro limite che dobbiamo eliminare, e in queste ultime due partite lo si è visto in modo eclatante. Noi ci stiamo lavorando fin dall’inizio della stagione per riuscirci e quando rientreremo dopo la sosta lo faremo ancora di più perchè non si può costruire così tanto, addirittura molto di più dell’avversario, e perdere la partita». […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Doveva essere il trittico della verità, fra Perugia e Palermo in casa e la trasferta post natalizia di Verona, per capire cioè dove si sarebbe collocato, nella scaletta delle squadre di vertice, il Cittadella. Alla fine è diventato il trittico della rabbia e della delusione, visto il magro bottino che i granata hanno raccolto in 270′: un punto sui 9 a disposizione, frutto del 2-2 con gli umbri. Le due sconfitte di fila seguite a quel pareggio ridimensionano i Venturato boys solo a livello di classifica – sono ancora in zona playoff, ma con il fiato delle inseguitrici sul collo – perché le prestazioni non sono mai mancate, come impegno, generosità, qualità della manovra e, soprattutto, occasioni create. Il conto degli stop in campionato sale così a 4, ma c’è un dato che deve far riflettere, al di là dei 7 gol subìti in una settimana: l’attacco è il peggiore dei primi 12 in graduatoria, con 20 reti realizzate, appaiato al decimo posto (ex aequo) da quelli di Ascoli e Cremonese. Come dire: se il contraccolpo, sul piano dei risultati, è stato evidente, dopo il successo del 1° dicembre sulla Salernitana, una ragione c’è. La difesa non è più la meno battuta del torneo (17 palloni finiti alle spalle di Paleari, contro i 13 incassati da Pomini, estremo difensore dei rosanero e miglior portiere), ma l’attacco ha le polveri bagnate. Dopo il successo sui campani, sono seguiti 3 pareggi e 2 ko, una frenata potente di Iori & C. Stellone, l’allenatore della capolista, è stato onesto nel dopo-gara: il Citta è stato l’avversario che l’ha messo maggiormente in difficoltà nel girone d’andata. Un riconoscimento dovuto alla prova, indiscutibilmente valida sul piano del gioco e del temperamento, dei giocatori di Venturato, a cui è mancato, purtroppo, solo di far centro. Poi, un errore del giocatore più rappresentativo, Manuel Iori, capitano e leader della squadra, è costato carissimo, dando il “la” alla ripartenza di Trajkovski, che ha fornito a Falletti l’assist trasformato nella moneta sonante della rete decisiva. […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato non nasconde il suo disappunto, pur senza scomporsi: «Credo che in questo momento occorra essere capaci di mantenere un certo equilibrio. Quando si perdono due partite come queste serve fare una riflessione. Sono gare da cui potevamo prendere 6 punti e invece non ne abbiamo raccolto nemmeno uno. Sembra un paradosso, ma è raro creare 20-25 occasioni da gol in due impegni nel calcio italiano, eppure non abbiamo ottenuto nulla», la disamina del tecnico granata. «Io dico però che è necessario rimanere positivi: quella col Palermo è stata, come al Bentegodi, una prestazione importante. Il risultato non ci deve condizionare e spingere a cambiare identità, ma di sicuro stimola una riflessione. Mi spiace per i ragazzi, per il pubblico e per la società: per quanto abbiamo fatto in questo girone d’andata avremmo meritato qualcosa in più. Chiudiamo il 2018 senza sorriso». Sotto i riflettori finisce anche stavolta l’imprecisione degli attaccanti, che Venturato, però, vuole proteggere: «Abbiamo colpito 2 pali, messo 3 volte l’uomo davanti al portiere, collezionato occasioni, ma è un momento così. Non dobbiamo affossarci, ma al contrario mantenere quella serenità che serve in questi momenti, perché, appunto, si è vista una squadra in salute. Il cambio di Panìco? Era stanco, ha giocato appena 3 giorni fa per 90’». […]
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Il “pendolino” Amedeo Benedetti non si risparmia mai in fascia e non si nasconde nemmeno nel dopo partita: «Abbiamo bisogno di lavorare tanto, perché non è possibile non portare a casa punti da gare come le ultime due», afferma il terzino sinistro del Cittadella. «Il Verona ha tirato in porta 4 volte e ci ha segnato 4 reti, il Palermo, stavolta, un paio, e un gol ce l’ha fatto. Questa capacità di essere concreti fa la differenza». Il lato positivo è dato dal fatto che i granata hanno messo sotto due delle squadre più quotate… risultato a parte. «Ce la siamo giocata alla grande con due delle favorite per la promozione, dimostrando di non essere da meno, anzi. Però, alla fine, quello che conta è il risultato: giocare bene fa piacere, ma non muove la classifica. Io resto convinto che se continuiamo a esprimerci così possiamo restare in alto, ma dobbiamo imparare a buttarla dentro. La sosta ci farà bene, per ripartire alla grande nel girone di ritorno». […]
Ore 10.50 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Merelli 6.5; Cappelletti 6.5, Capelli 6 (Contessa 4), Trevisan 6.5, Ceccaroni 6.5; Marcandella 6.5 (Cisco 5.5), Broh 6, Mazzocco 6, Pulzetti 6; Clemenza 6 (Zambataro sv); Bonazzoli 6.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Decisamente più complicata la ripresa dove il Livorno ha dato fondo a tutte le sue energie per rimettere in equilibrio la gara. Un paio di buoni interventi di Merelli e la tenuta della linea difensiva hanno respinto l’azione d’attacco dei toscani fino a un quarto d’ora dal termine, quando l’incomprensibile ingenuità di Contessa ha rischiato di mandare tutto all’aria. Il numero tre biancoscudato ha respinto con il braccio largo un pallone in area che andava gestito in assoluta tranquillità visto che aveva due compagni davanti a sè e nessun avversario alle spalle. Inevitabile il rigore trasformato con freddezza dall’inossidabile Diamanti. Il resto è stata sofferenza pura. Inizialmente Bisoli si è affidato al 4-4-1-1, rispolverando dal primo minuto Clemenza con compiti da trequartista e piazzando sull’esterno il giovane Marcandella, al debutto da titolare. Abbastanza bloccata la linea difensiva, con Cappelletti e Ceccaroni a proteggere le fasce (Salviato ko nel riscaldamento). […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Un punto d’oro, ma potevano anche essere tre senza la sciocchezza di Contessa che di fatto ha regalato il rigore dell’1-1 al Livorno. Il ritorno di Bisoli ha rianimato il Padova e restituito una preziosissima boccata d’ossigeno alla classifica: la squadra rimane all’ultimo posto, ma tiene sempre a tiro la formazione toscana e soprattutto ha accorciato su Foggia e Crotone, ora distanti una lunghezza. Chiudere così l’anno è già un successo vista l’emorragia di risultati che aveva spinto la truppa biancoscudata sull’orlo del baratro. E adesso si apre il mercato, una boa di salvataggio alla quale è obbligatorio aggrapparsi per sperare nella salvezza. Ma non c’è solo il risultato tra le note positive dell’ultima partita dell’anno. Anche sul piano del gioco il Padova ha mostrato importanti segnali di crescita, disputando un primo tempo esemplare per applicazione e intensità, premiato dal gol un po’ fortunoso di Clemenza quasi all’intervallo.
Ore 10.20 – (Gazzettino) «Sono contento perché ho ritrovato la mia squadra, con questo spirito risaliremo la classifica». Bisoli commenta così il pareggio al Picchi, che ha scandito il suo ritorno sulla panchina biancoscudata. «La mia espulsione? Perché ho protestato dicendo all’arbitro che per me non c’era il rigore. Sono comunque felice, nel primo tempo abbiamo giocato e siamo stati aggressivi, poi ho avuto due-tre situazioni legate agli infortuni e ho dovuto cercare di sistemarmi con la difesa, e ci siamo un po’ chiusi nella ripresa. Tutto sommato però il Livorno non ci aveva impensierito se non su calcio piazzato, per cui mi dispiace perché erano tre punti importanti. Alla vigilia però avevo dichiarato che bisognava rimarginare la ferita, e l’abbiamo fatto con una grande prestazione per la quale faccio i complimenti ai ragazzi. Con questo spirito dobbiamo centrare il nostro primo obiettivo, ossia il quart’ultimo posto che permette di disputare i play out. Poi vediamo dove arriveremo. Anche prima (dell’esonero, ndr) la squadra mi ha sempre dato il cento per cento, non ho avuto mai problemi. Quando sono andato via eravamo quint’ultimi, piano piano ci stiamo riattaccando al gruppone perché siamo lì a tre punti dal Livorno che è quart’ultimo». […]
Ore 10.00 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Merelli 6; Cappelletti 6, Capelli 6 (Contessa 5), Trevisan 6, Ceccaroni 6; Mazzocco 6, Broh 6; Clemenza 7 (Zambataro sv), Pulzetti 6, Marcandella 6.5 (Cisco 5.5); Bonazzoli 6.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ma durante il riscaldamento l’esterno di Vigonza ha accusato un problema al polpaccio, costringendo l’allenatore a rimodellare lo schieramento, con l’inserimento di Mazzocco a centrocampo e il conseguente slittamento di Cappelletti in difesa. […] Ma proprio quando il primo tempo sembra incanalato verso lo 0-0, arriva il colpo vincente. Al secondo e ultimo minuto di recupero Clemenza trova il varco per inserirsi sulla trequarti, carica il sinistro dai 20 metri e, complice una deviazione di Di Gennaro, spiazza Mazzoni portando in vantaggio il Padova. […] Al 31′, sugli sviluppi di un cross dalla trequarti all’apparenza velleitario, Contessa colpisce il pallone allargando il braccio destro. La sfera impatta poco sotto la spalla del terzino ma l’arbitro, ingannato dal movimento del numero 3, assegna il rigore. Dal dischetto Diamanti spiazza Merelli, trova il pareggio, accende lo stadio e anche la tensione. Bisoli poco dopo viene espulso per proteste, mentre devono intervenire gli steward per placare una lite nata in tribuna tra la dirigenza biancoscudata e alcuni tifosi locali.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il Padova chiude l’anno con un pareggio in casa del Livorno, ma lasciandosi ancora travolgere dai rimpianti. Perché se alla vigilia un punto poteva anche essere ben accolto vista la striscia aperta di 5 sconfitte consecutive, il modo in cui è arrivato l’1-1 è da mordersi le mani. Nella partita che segna il ritorno in panchina di Bisoli, i biancoscudati disputano un buon primo tempo, chiuso in vantaggio grazie al gol di Clemenza, ma calano nella ripresa, regalando il rigore (dubbio) grazie al quale il Livorno rimette in piedi la sfida, lasciando ancora Pulzetti e compagni soli all’ultimo posto, a meno 3 dai playout. Bisoli conferma le indicazioni della vigilia e mette in campo il 4-2-3-1 che aveva provato nelle ultime due gare della sua gestione. Le grandi novità riguardano il ritorno di Clemenza (messo da parte della gestione Foscarini) e il rilancio di Marcandella come esterno offensivo. La formazione pensata inizialmente dal tecnico emiliano prevedeva l’avanzamento di Cappelletti in mediana, con Salviato terzino destro.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Mister Pierpaolo Bisoli non mastica amaro. «Sono contento perché ho ritrovato la mia squadra. Nel primo tempo abbiamo giocato a calcio e siamo stati aggressivi. Poi gli infortuni mi hanno costretto a rimodellare la formazione e nel secondo tempi ci siamo chiusi. Tuttavia, anche nella ripresa, siamo stati impensieriti solo su calcio piazzato. Mi dispiace perché avremmo potuto tranquillamente vincere e sarebbero stati 3 punti pesanti. Ma avevo detto che l’importante sarebbe stato rimarginare la ferita e così abbiamo fatto. Con questo spirito sono convinto che risaliremo». Dopo il pareggio del Livorno ci sono stati attimi concitati che hanno portato alla sua espulsione, cosa è successo? «Ho detto all’arbitro che secondo me il rigore non c’era. Ho protestato e ha deciso di cacciarmi». Dopo la partita, Bisoli ha trovato il tempo per fare i complimenti ai suoi: «La squadra mi ha dato le risposte che volevo, ha sputato sangue e si è dimostrata viva. Dopo 5 sconfitte il morale era a pezzi e non era semplice riuscire a strappare un punto a un Livorno che arrivava da una grande serie positiva. Eppure siamo riusciti a metterli in difficoltà nel primo tempo, forse non si aspettavano una nostra partenza così forte. Chiudiamo l’anno con una buona prova, siamo orgogliosi di essere tornati a fare un po’ sorridere i nostri tifosi». […]