Giorgio Zamuner, direttore generale del Padova, parla della scelta sorprendente del Padova di richiamare Pierpaolo Bisoli
dopo l’esonero di Claudio Foscarini: “L’obiettivo prioritario già ribadito in estate è quello di mantenere la categoria. Vogliamo voltare pagina ripristinando un certo tipo di percorso che avevamo iniziato in principio del campionato. La rosa inizialmente doveva essere di 24 giocatori di movimento, alla fine ne sono arrivati 29. Sono stati fatti alcuni errori, a cominciare da me stesso, ringraziamo Foscarini per quello che ha fatto, ma purtroppo non siamo riusciti ad avere la svolta che volevamo. Il ritorno di Bisoli non è una questione economica, non ci siamo arresi e tutte le incomprensioni che ci sono state vanno archiviate. Ci sono stati errori non solo tecnici, ma anche morali nella costruzione del gruppo. Facendo 4-5 interventi a gennaio riteniamo di poter mantenere la categoria. Siamo andati dritti su Bisoli, non sono state prese in esame altre soluzioni. Ieri una mezza riflessione in merito era stata fatta, oggi abbiamo preso questa decisione. Le strategie le impone la società, come in qualsiasi squadra di calcio, ma l’attaccante di struttura sarà sempre una priorità, serviranno anche un regista, un difensore e forse anche un centrocampista di ruolo in più. Abbiamo ritenuto che fosse giusto fare così. Bisoli è diventato il capro espiatorio della situazione negativa che si era creata. Gli screzi in spogliatoio non ci sono stati. Pinzi si è fatto male, Guidone, Sarno e Della Rocca sono stati esclusi e rimangono fuori. Riccardo Serena si è fatto male al ginocchio e pare si tratti del menisco. Andranno via 10-11 giocatori e dovranno entrare 4-5 giocatori di qualità per rinforzare la squadra. I 10-11 giocatori che partiranno sono già stati individuati. Inizialmente sono stati fatti programmi condivisi da allenatore e società, oggi ci ritroviamo a non avere la certezza di mantenere la categoria come pensavamo. Sono stati fatti errori di valutazione tecnici e soprattutto morali. Le quattro priorità sono un centravanti di struttura, due centrocampisti e un difensore di qualità. Turone non rimarrà, su Groppi faremo una valutazione in un secondo momento. I collaboratori ci sono, Dal Moro, Chiodi e Zancopè. Foscarini non aveva i metodi adatti a questo gruppo. Questo è un gruppo che deve lavorare sempre sotto pressione, le cinque sconfitte testimoniano che il cambio non è servito. Due mesi fa la società ha detto il contrario? Il passo indietro lo deve fare la squadra, in Serie B si deve correre e lavorare tutti assieme. Le squadre al nostro pari livello fanno risultato perché sono compatte. Bisogna fare sacrifici, lottare, stare insieme. Lo sfogo degli ultras ha fatto percepire al gruppo una situazione di chiaro rischio retrocessione, se ci si mette insieme a lottare per lo stesso obiettivo. Se siamo ultimi è evidente che ho sbagliato anche io, i rinnovi di contratto sono stati fatti a giocatori sani e moralmente impeccabili. Io non mi posso certo togliere dalle responsabilità”