Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Tante storie intrecciate tra Venezia e Cosenza. Zaccheroni, Di Marzio, Miceli, soprattutto Andrea Poggi. Inevitabile la telefonata alla vigilia di questa sfida che si rinnova a distanza di oltre vent’anni. «Per favore, non fatemi fare pronostici» parte quasi in contropiede l’esterno sinistro arancioneroverde degli anni Novanta «tra le varie maglie che ho indossato quelle di Venezia e Cosenza sono le due rimaste nel cuore. Vorrei che facessero entrambe i tre punti, ma non si può…». Attualmente Andrea Poggi vive a Torino, portato da motivi familiari, reduce da un corso di segretario amministrativo collabora con il Toro in ufficio e sul campo per il settore giovanile, inoltre è il responsabile per il Piemone e la Liguria della Bia Soccer Agency, l’agenzia creata da Giovanni Bia, ex difensore di Napoli, Inter e altre squadre, per assistere i calciatori nelle operazioni contrattuali. «Al Venezia sarò legato per sempre da ricordi, risultati e amicizie vere. Eravamo tutti più giovani… Lo spareggio di Cesena, la sfida di Coppa Italia con la Juve, la voglia di tornare calcisticamente grandi, nostra e dei tifosi. E anche voi della Nuova mi facevate scrivere una rubrica (è vero, “Visto dal campo”, ndr), ogni settimana, un compito che avevo ereditato dal Cive. E poi Pippo Filippini, Paolo Poggi, con molti ci sentiamo ancora. A occhio e croce ho giocato 140 partite con il Venezia, personalmente è stato un trampolino anche per la Serie A, per questo parlo del Venezia con emozione». Ma anche a Cosenza c’è una fetta di cuore. «Un anno prima di arrivare al Venezia, fine Anni Ottanta, grande campionato con Bruno Giorgi allenatori» ricorda Andrea Poggi, «un quarto posto e lo spareggio per la promozione in Serie A sfuggito per la classifica avulsa. Ripenso al povero Donato Bergamini, un ragazzo splendido che ha fatto una morte non ancora chiarita». […]
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ un momento delicato quello che sta attraversando il Vicenza e la vigilia della gara con il Fano tradisce qualche comprensibile tensione. Giovanni Colella in settimana ha lavorato su un cambio di modulo con l’obiettivo di dare più protezione alla difesa e per far risultato in terra marchigiana conta sulla voglia di riscatto dei suoi. «Veniamo da tre partite in cui abbiamo ottenuto solo un punto e significa che siamo in difficoltà — spiega il tecnico del club biancorosso — abbiamo incontrato problemi che hanno evidenziato qualche lacuna di un organico che adesso ha bisogno di ritrovare serenità, di fare quadrato e di tornare in carreggiata. In queste situazioni la medicina migliore è la vittoria ma bisogna ottenerla sul campo». Colella in settimana è stato messo in discussione, ma sono situazioni che fanno parte del gioco e che non hanno turbato più di tanto l’allenatore. «La mia idea è che in Italia si esageri a dare meriti e demeriti agli allenatori – sottolinea Colella – normale quindi che quando i risultati non sono quelli sperati un tecnico venga messo in discussione. Chiaro però che se chi allena viene messo in discussione anche i giocatori si sentono sotto esame, e la tranquillità dell’ambiente non può essere ottimale anche se devo dire che in settimana la società ci è sempre stata vicina, e anche il patron Renzo Rosso è venuto a trovarci, cosa che ci ha fatto molto piacere». Colella a Fano cambierà modulo, schierando la squadra con il 3-5-2 ma la scelta non dipende dall’avversario.
Ore 12.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un punto a Gorgonzola oggi (inizio alle 16.30) basterebbe a capitan Stefani e compagni per laurearsi campioni d’inverno e regalare al popolo neroverde un Natale fantastico. Impresa non certo impossibile, anche se non dovranno assolutamente sottovalutare una Giana Erminio capace di strappare nello scorso turno un pirotecnico 3-3 a Terni. Sorride sempre, Attilio Tesser, quando sente parlare di scudetto d’inverno. «È un titolo che non esiste ripete -, inventato dai media. Quello che conta insiste con il suo mantra è essere davanti a tutti il 5 maggio». Primato che, per dirla tutta, non era nei programmi della società ad agosto e che, come sottolinea spesso l’Attilio, non è diventato un obbligo nemmeno ora che i ramarri sono primi con 6 lunghezze di vantaggio sulla Triestina. Tesser è vecchio del mestiere e cerca tutti i modi per evitare tensioni ai suoi ragazzi. «Le favorite dice infatti restano Ternana e FeralpiSalò. La Giana evidenzia poi l’allenatore è squadra difficile da affrontare. Lo ha dimostrato proprio in Umbria. Gioca a viso aperto e tende a fare la partita. Ha un centrocampo molto dinamico e un attacco di qualità. Come sempre indica la via – noi dovremo essere concentratissimi e con il giusto spirito di squadra». Non farà parte dell’undici iniziale Gavazzi, per un risentimento a un piede. «Mi spiace ammette Tesser , perché Domenico stava attraversando un buon momento ed era in grande condizione. Spero di recuperarlo per mercoledì 26 al Bottecchia con la Feralpi. Indipendentemente da chi giocherà conclude , quello che scenderà in campo al Città di Gorgonzola dovrà essere un Pordenone che vuole confermare la sua leadership con i fatti e non con le chiacchiere». […]
Ore 12.00 – (Messaggero Veneto) A Tesser non interessa. Almeno a parole. Al popolo neroverde decisamente si. Perché la fantasia del tifoso (una ventina oggi al seguito del Pordenone) si può permettere di andare oltre l’equilibrio e il pragmatismo di un allenatore vincente. Così il titolo d’inverno, oggi alla portata del Pordenone con un solo punto sul campo della Giana Erminio (a prescindere dal risultato della Triestina, ora a meno 6 dai neroverdi), non sembra suscitare particolari entusiasmi nel tecnico dei ramarri. Eppure è lì. Basta allungare la mano. Per la prima volta, in serie C, nella quasi centenaria storia del club cittadino. «Ciò che più conta – commenta Tesser – sarà trovarci dove siamo alla fine del campionato. Il traguardo di metà stagione ha un valore soltanto platonico. Che non intacca la consapevolezza di dover lottare sino alla fine con avversarie forse anche più attrezzate di noi per conquistare la serie B. Comunque, ci proveremo». […] Oggi Tesser dovrà rinunciare a Gavazzi, alle prese con un infortunio muscolare. «Meglio non rischiarlo – fa sapere Tesser -, ma sarà a disposizione per la prossima partita, al Bottecchia con la Feralpi» . In compenso sarà regolarmente al suo posto, tra i pali, Giacomo Bindi, altro giocatore che aveva tenuto sulle spine Tesser e il suo staff negli ultimi giorni. Per il resto, si dovrebbe vedere la stessa formazione che ha superato il Gubbio. Con l’unica eccezione di Bombagi al posto di Gavazzi. Berrettoni, galvanizzato dal primo gol stagionale, agirà alle spalle di Ciurria e Candellone. Con la carta Magnaghi pronta a essere calata in corso d’opera (se non dall’inizio). «La Giana – avverte Tesser – è una squadra molto propositiva. Dovremo prestare attenzione». Sinora la squadra di Raul Bertarelli, giovane allievo e successore di Cesare Albé, lo storico “Ferguson” di Gorgonzola passato alla vicepresidenza dalla scorsa estate dopo 23 stagioni sulla panchina dei lombardi, in casa ha raccolto una sola vittoria (con la Sambenedettese). Ma sottovalutarla sarebbe un imperdonabile errore. «Infatti – chiosa Tesser – ho chiesto alla squadra di giocare con la determinazione e con lo spirito di squadra di cui è capace». […]
Ore 11.30 – (Il Piccolo) […] Purtroppo la sfida con la Feralpi ha lasciato in eredità alla Triestina l’assenza di Granoche, squalificato, mentre Beccaro non si è ancora rimesso e pertanto non è stato nemmeno convocato. Tutti disponibili gli altri, a partire da Valentini, che si è allenato regolarmente in settimana e dovrebbe tornare a prendere posto fra i pali.Nella formazione alabardata tutto sembra deciso in difesa e centrocampo. Nel reparto arretrato la coppia centrale dovrebbe essere ancora quella formata da Malomo e Lambrughi, con Sabatino a sinistra e Formiconi favorito su Libutti a destra. Davanti alla difesa la coppia Steffè-Coletti, e comunque Maracchi è completamente ristabilito e potrebbe giocare uno scampolo di partita. I veri dubbi iniziano nel quartetto di attacco: tre sembrano sicuri di giocare, e sono Mensah, Procaccio e Petrella. Per il quarto posto se la giocano Hidalgo, Bracaletti e Bariti. Per quanto riguarda la prima punta, la sensazione è che vedremo una Triestina camaleontica, capace di mutare forma più volte in corso d’opera come del resto si è visto in varie partite, con l’intento di non dare riferimenti agli avversari. Come accaduto altre volte in assenza del Diablo, potrebbe partire in avanti Procaccio, ma con la consapevolezza che in certi scorci di partita (ma non sarebbe una sorpresa vederlo fin dal via in quella posizione) da centrale possa giocare Mensah. I due insomma sono interscambiabili, con l’aggiunta che Procaccio può fare anche il trequartista. L’altro esterno sarà Petrella, mentre dalla quarta scelta dipenderà molto dello scacchiere tattico alabardato. Hidalgo può fare il trequartista come l’esterno, Bracaletti sarebbe una scelta più prudente e più fisica, Bariti un’opzione in più sulle fasce se Procaccio giocherà al centro. […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) […] La storia tra Vido e il Cittadella ha vissuto l’anno scorso, ancora a gennaio, la seconda parte. Questa volta però non si è ammirato lo stesso giocatore della stagione precedente. Vido è tornato in granata con pochissimi minuti nelle gambe, collezionati con l’Atalanta, che nel frattempo l’aveva preso dal Milan, e ha dovuto lavorare molto per ritrovare la condizione migliore. Diciassette presenze e soltanto due gol realizzati per lui, fino all’uscita di scena nella semifinale play off con il Frosinone. Quest’estate il passaggio al Perugia, avversario domani al Tombolato. E di sicuro Vido non farà sconti alla sua ex squadra. Con gli umbri ha già realizzato sei gol (più uno in Coppa Italia) e confezionato tre assist per i compagni, timbrando subito il cartellino nella gara di esordio del 5 agosto in Coppa con il Novara. Il Perugia davanti è bene attrezzato, ha un parco attaccanti di tutto rispetto, ma sarà lui il pericolo numero uno per la truppa di Venturato. «Cittadella è una buona squadra, ho bellissimi ricordi della mia esperienza in maglia granata», ha confidato Vido. Che non si accontenterà del pareggio: «Non giocheremo per il punto, proveremo ad imporre il nostro gioco, come del resto farà il Cittadella, che conosco molto bene. Venturato adotta uno stile molto offensivo, i giocatori sono aggressivi e ci verranno a pressare alti, ma il Perugia se scenderà in campo con personalità e voglia di vincere, sono sicuro che potrà mettere in difficoltà i granata». […]
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) […] «Il Cittadella è una grande squadra, ho dei bellissimi ricordi della mia esperienza con la sua maglia», ha ricordato il bassanese Vido intervistato dopo l’ultima partita disputata. Con una precisazione: «Non giocheremo per il pareggio: cercheremo di imporre il nostro gioco, anche se, da come conosco mister Venturato, sarà lo stesso che proverà lui a fare con i suoi uomini, sempre abituati ad andare a prendere alti l’avversario». Gli umbri arrivano dall’1-1 interno con lo Spezia, gara che ha visto Vido tornare fra i marcatori dopo più di un mese di astinenza. «Il mio gol ci aveva portato in vantaggio, poi purtroppo abbiamo incassato il pareggio quando loro stavano spingendo meno. Qualcuno dice che è stato un Perugia sotto tono, ma non direi proprio, anche se abbiamo faticato più di altre volte nel far partire da dietro l’azione e nel palleggio. Tornare al gol è stato bello, ma io sono sempre rimasto lo stesso, anche se magari ho vissuto una fase calante. Ho lavorato allo stesso modo in ogni occasione, dando sempre il mio contributo». […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) Nelle prossime tre partite c’è bisogno di vedere un Padova diverso soprattutto nello spirito, se lo ritroviamo c’è la certezza di fare risultato. Ripeto, tre appuntamenti fondamentali nei quali dobbiamo dare un segnale di maturità: chiamatelo riscatto, non accettazione di questo momento, ma ci sono tante cose che dobbiamo fare per ripartire». Chi meglio di Foscarini può avere il polso della squadra. «C’è stata una crescita. Anche il fatto di ritrovarsi al mattino e al pomeriggio nella scorsa settimana non è stata una punizione, ma un modo di lavorare e stare insieme. Vedo che c’è voglia di fare bene, ma possiamo ancora qualcosa in più. Ci manca la rabbia necessaria per centrare una partita importante, per fare risultato e per compiere il salto di qualità». […]
Ore 10.00 – (Gazzettino) «Lecce è la prima di tre partite dove contiamo tanto di fare bene e che possono condizionare anche il nostro mercato». Claudio Foscarini inquadra così la trasferta di domani con i salentini, che apre un trittico di gare cruciali (Benevento giovedì, Livorno domenica) nelle quali il Padova è chiamato a un colpo di coda prima del giro di boa del campionato per agitare le acque di una classifica che lo vede a secco di punti da tre incontri, con tanto di penultimo posto che si è materializzato una settimana fa quando con i biancoscudati ai box per osservare il proprio turno di riposo tutte le dirette rivali hanno fatto risultato. «Abbiamo la necessità di ripartire dopo tre sconfitte consecutive. La squadra sta lavorando nel modo giusto e sono moderatamente soddisfatto, ma può fare ancora di più.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ma questa formazione può dare di più». Dove si aspetta di vedere passi avanti? «Voglio un Padova diverso come spirito. Ci aspettano tre partite fondamentali e molto delicate che ci diranno in che modo siamo in grado di reagire ai risultati negativi. In questo momento ci manca la rabbia necessaria per andare a centrare una prestazione importante che ci faccia fare il salto di qualità». Com’è possibile che a una squadra penultima in classifica manchi la rabbia? «Non è facile dare una spiegazione, la rabbia ce l’abbiamo dentro ma a volte non riusciamo ad esternarla. Ci sono determinate situazioni che ognuno vive in modo diverso. C’è chi trova l’adrenalina giusta per esternare tutto quello che ha dentro e c’è chi resta bloccato. Per questo la mia bravura deve essere quella di riuscire a toccare il tasto giusto per ciascun giocatore, in modo tale che ognuno manifesti una reazione positiva». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova è partito ieri pomeriggio per Lecce, dove domani tornerà in campo per aprire il trittico natalizio che chiuderà il girone d’andata e sarà molto indicativo sul prosieguo della stagione. Indicativo per quantificare le chance di salvezza, indicativo per orientare un mercato più che mai decisivo, e indicativo anche per dare una scossa a un ambiente cupo dopo le ultime tre sconfitte consecutive. Questo è anche il pensiero di mister Foscarini, che ha sfruttato le due settimane senza gare per provare a dare un’identità a una squadra che finora ha navigato a vista, imboccando spesso tempeste fragorose.«A Lecce si apre un mini-torneo molto importante», ammette l’allenatore. «Queste tre partite posso dare tante risposte, anche dal punto di vista del mercato, condizionando le nostre scelte in fase di campagna acquisti. Abbiamo la necessità di ripartire subito dopo tre sconfitte consecutive, la squadra sta lavorando nel modo giusto e sono moderatamente soddisfatto.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Bastano poche parole, a Claudio Foscarini, per la frase che centra in modo inequivocabile il bersaglio e il focus di un trittico di partite da brivido per il Padova. Prima il Lecce domani al via del Mare, poi il Benevento dopo Santo Stefano all’Euganeo, infine il Livorno al Picchi per chiudere un 2018 a due facce. Esaltante nella prima metà, pessimo nella seconda. «E queste tre partite – chiosa l’allenatore biancoscudato – potranno condizionare il mercato, in un senso o nell’altro». Bersaglio centrato. Perché per provare ad attrarre giocatori di spessore nella finestra di gennaio il Padova ha bisogno di fare punti. Dovesse chiudere l’anno solare in fondo alla graduatoria, diventerebbe più difficile pure per il dg Giorgio Zamuner convincere i rinforzi inquadrati nel mirino. Sinisa Andelkovic è l’obiettivo numero uno per la difesa, da Empoli continuano a ribadire che Marcel Buchel lo è per il centrocampo e per l’attacco la settimana prossima è atteso a Padova l’agente di Jerry Mbakogu per trovare l’accordo che legherebbe l’ex centravanti del Carpi alla squadra che lo ha lanciato. Operazione tutt’altro che chiusa, non esiste al momento l’accordo economico fra le parti e che Mbakogu dovrà superare le visite mediche dopo l’intervento al ginocchio subito a Pavia al termine del campionato scorso. E per il momento bisogna fare i conti con quanto c’è a disposizione. […]