Ore 20.00 – (Il Piccolo) Più forti di tutto: del freddo, di un arbitro inguardabile (e non per l’espulsione di Granoche), dell’inferiorità numerica, dell’handicap di aver perso il loro bomber (e Valentini prima di cominciare). Più forti di una Feralpisalò annichilita e presuntuosa della sua forza. I ragazzi di Pavanel sono stati più forti perché sono stati più squadra con quelle magliette storiche non solo addosso ma sentite come una seconda pelle da preservare e onorare. Il tributo finale del Rocco ripaga la prestazione sopra le righe degli alabardati ma non compensa il rammarico per i tanti e troppi che hanno disertato lo stadio.La gloria di una vittoria netta sia per il punteggio che per l’andamento del match va tutta a Lambrughi e compagni. La Triestina gioca con il piglio giusto sin dai primi minuti ma dopo il 34′ scatta una molla. Su un cross in area bresciana Tantardini trattiene Granoche, si accende una lotta di quelle che capitano spesso con la benevolenza sbagliata dell’arbitro. Ma Pablo poi sferra un calcione al difensore e su segnalazione dell’assistente viene espulso. Contro un’avversaria con singoli di spessore tecnico notevole e una classifica altolocata tutti pensano a una debacle. E invece gli alabardati reagiscono con veemenza ma senza perdere testa ed equilibri. Coletti, Petrella, Steffè, Mensah e gli altri si fiondano su ogni pallone. […]
Ore 19.00 – (Il Piccolo) Alla fine dell’impresa che ha permesso alla sua Triestina di vincere in inferiorità numerica sulla Feralpi, a Massimo Pavanel preme sottolineare subito una cosa: l’espulsione non ha creato una scossa particolare perché la squadra ha fatto bene già prima: «Non voglio sentire parlare di prestazione prima o dopo l’espulsione. La squadra ha fatto una partita straordinaria dal primo all’ultimo minuto, vivi fin dal via. Anzi, la vera forza dei ragazzi è stata proprio andare avanti a giocare nella stessa maniera: una grande prova di maturità e di forza mentale, oltre che fisica e tecnica. Stavamo giocando bene prima, abbiamo continuato dopo». […] Per una vittoria così è stata necessaria una prova sopra le righe di tutta la squadra e Pavanel lo sa: «Siamo stati bravi in tutto, con grande sacrificio anche di chi non ha nella fase difensiva la sua priorità. Quando vedi Hidalgo difendere così è una grande gioia, Bariti si è dannato l’anima da attaccante. Del resto non puoi fare una gara simile con tutti sul proprio standard, qui sono andati tutti oltre. Ora gustiamoci la vittoria per festeggiare il centenario: sembra un sogno, penso che Trieste sia orgogliosa dei suoi ragazzi. Una squadra che lotta e gioca cosi, mi riempie di orgoglio e lascia sperare che ci saremo anche noi fino in fondo a rompere le scatole». […]
Ore 18.00 – (Il Piccolo) Massimo Pavanel nel suo commento ha parlato di sogno. Parola che si avvicina molto alle sensazioni provate da Demetrio Steffè, triestino doc e autore del gol che ha sbloccato l’incontro. Un gol tra i più belli visti allo stadio Rocco, sotto la curva che il giovane centrocampista col numero 7 conosce fin da quando era bambino. «Un’emozione indescrivibile. Se dovevo scegliere un momento in cui fare gol, non potevo scegliere momento più giusto di questo, ed è stato anche bello, quindi ancora meglio» commenta Steffè. Un gol voluto fortemente dal giocatore alabardato. «Quando si fa una cosa, bisogna farla nel modo più determinato possibile, sono andato convinto di metterla in porta ed è andata bene». L’espulsione di Granoche e un paio di fischi dubbi un vantaggio l’hanno procurato di certo, vi hanno caricato sul piano emotivo… «Noi siamo un gruppo molto unito, e quando succedono queste cose, l’episodio ti può rafforzare. In undici avevamo preparato la partita in un certo modo, in dieci chiaramente non puoi fare le stesse cose, noi abbiamo lottato anche per Pablo, che è un nostro compagno ed è il primo che ci dà una mano quando è in campo». […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Vittoria di misura e preziosissima per il Pordenone a spese di un ottimo Gubbio, la miglior squadra vista al Bottecchia in questa stagione. Decisivo il gol di Emanuele Berrettoni dopo appena 8′ dal fischio d’inizio. Presupposto per un match in discesa. Invece il team di Nanu Galderisi non si è disunito e ha cominciato a macinare gioco costringendo come mai prima il Pordenone a una gara di difesa fatta di sofferenza. La nota positiva, oltre alla conquista dei 3 punti che consolidano il primato portando a 6 quelli di vantaggio sull’immediata inseguitrice (Triestina), deriva dal fatto che la retroguardia neroverde, pur sotto pressione, ha tenuto bene ed ha chiuso il match senza subire gol per la seconda partita di fila. Gli umbri hanno reclamato due calci di rigore per altrettanti falli di mano in area naoniana, il primo di Germinale, il secondo di Barison. In entrambe le occasioni il signor Carella di Bari ha detto di no. Nella seconda ha pure mandato negli spogliatoi Nanu Galderisi per proteste. Tesser è tornato alle origini e ha presentato un Pordenone con Bindi fra i pali, Semenzato, Stefani, Barison e De Agostini in difesa, Misuraca, Burrai, Germinale a centrocampo e Candellone prima punta con Berrettoni e Ciurria in supporto. Galderisi ha risposto con un 4-2-3-1 molto propositivo che vedeva De Silvestro, Casiraghi e Casoli alle spalle di Marchi. […]
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) In campo e in sala stampa c’è un confronto fra signori, Attilio Tesser e Giuseppe Nanu Galderisi. Che il Gubbio possa recriminare per un paio di falli di mano in area non squilibra né i toni, né le valutazioni dei due tecnici. «Riconosco che gli avversari hanno giocato bene afferma Tesser : proprio me li aspettavo così. Sono una squadra in salute e hanno un bel modo di stare in campo, piuttosto fastidioso per noi. Con i loro 4 attaccanti davanti hanno tanta qualità, sapevamo che era dura». Più meriti agli avversari, tanti più meriti al Pordenone. «Per noi è stata una dura battaglia prosegue il tecnico neroverde . Abbiamo cominciato bene, poi abbiamo saputo soffrire e stringere i denti. Abbiamo avuto le nostre occasioni anche nella ripresa, buone per raddoppiare: la vittoria ce la siamo meritata». Cosa non le è piaciuto? «Diamo merito a loro, ma noi abbiamo tenuto bene il campo, riuscendo a iniziare bene per poi gestire meglio. Il Gubbio contro altri non aveva concesso nulla. Poi ci siamo abbassati un po’ troppo, ci voleva un pizzico di determinazione in più. Restano 3 punti importantissimi e pesanti, conquistati contro una squadra che ci ha dato filo da torcere. Tirando le somme, qualcosa di migliorabile c’è, come sempre, soprattutto delle letture in alcuni situazioni. Ne parlerò con la squadra». […]
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Il piglio della capolista. Il Pordenone sembra essersi perfettamente calato nel ruolo, e disputando una partita di grande ordine, concentrazione e cinismo, porta a casa altri tre punti d’oro col Gubbio, interrompendone la serie positiva (due pareggi e una vittoria) e allungando la sua striscia che comincia ad assoligliare a una marcia trionfale: terzo successo consecutivo, il quinto nelle ultime sei gare, con il solo pareggio di Bolzano a “sporcare” un percorso quasi netto. In vetta, staccata la Fermana. Partenza sprint, contenimento “mirato”, secondo tempo di gestione con una difesa solida e che concede poco o nulla: questi gli ingredienti dell’affermazione dei ramarri, sempre più in fuga. Solito 4-3-1-2 per Tesser, che schiera Bindi tra i pali, Semenzato, Stefani, Barison e De Agostini in difesa, Burrai con Misuraca e Gavazzi a centrocampo, Berrettoni sulla trequarti a supporto delle punte Berrettoni e Ciurria. Due punte di movimento, dunque, per cercare di scardinare la difesa degli eugubini. I padroni di casa spingono subito e proprio per Ciurria si mette in evidenza con due colpi di testa in serie, uno fuori misura e uno neutralizzato dal figlio d’arte Marchegiani. Dopo una rete annullata per evidente off-side a Ettore Marchi, al 9′ il Pordenone trova il gol “buono”, con una fiondata dai 20 metri di Berrettoni e la palla rasoterra che s’infila all’angolino. Primo, splendido gol in campionato per il beniamino del pubblico neroverde. […]
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Dopo Gavazzi, a segno per la prima volta con la maglia della formazione cittadina a Teramo, Berrettoni. Quasi alla fine del girone d’andata si è sbloccato anche il numero dieci del Pordenone, l’elemento di maggior classe della squadra che, dopo alcune buone prestazioni, ha ritrovato ciò che è più importante per il morale. È un’altra grande notizia per la squadra di Tesser.«Il gol mi mancava – ha commentato il “genio” -. È stata una liberazione: era da tanto tempo che non segnavo al Bottecchia e quindi mi sono emozionato. Dedico questo centro a mio figlio e alla mia compagna». Una dedica alla famiglia che gli è sempre stato vicino, anche dopo l’ennesimo infortunio accusato nel pre-campionato per colpa di un’entrata ingiustificata di Modolo nell’amichevole col Venezia. Berrettoni, esaurita la parentesi personale, ha parlato della squadra. «Stiamo ottenendo risultati molto importanti, figli di ottime prestazioni – ha affermato -. Il Gubbio era in forma e ci ha messo in difficoltà. Da parte nostra siamo stati bravi a mettere l’incontro sui nostri binari e quindi a difenderci con ordine». Il numero dieci ha poi detto di sentirsi sorpreso: «Mai mi sarei aspettato di essere così in alto a questo punto del campionato. Nessuno ci ha regalato nulla – ha continuato – e da parte nostra dobbiamo continuare così, è obbligatorio premere sull’acceleratore».
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nel freezer del Menti (-3° la temperatura ieri sera) è il Ravenna a rilanciarsi decretando la crisi del Vicenza. I biancorossi di Giovanni Colella arrivano alla sfida con il Ravenna da due turni in cui hanno raccolto solo un pari, contro il Teramo al Menti, essendo usciti sconfitti martedì scorso a Gubbio contro gli uomini di Galderisi, e questo nuovo stop è pesante sia per la classifica che per il morale di tutto il gruppo. Per tornare alla vittoria Colella decide di rischiare Giacomelli dal primo minuto, che dopo l’infortunio muscolare al polpaccio si è allenato con il gruppo solo il giorno precedente alla gara, e di puntare ancora su Curcio che sembrava dovesse osservare un turno di riposo a favore del giovane Zarpellon, riproponendo con Arma il trio d’attacco che finora è stato spesso determinante. Sulla sponda opposta, il Ravenna guidato da Foschi (che ha seguito il match dagli spalti a causa della squalifica rimediata dopo l’espulsione subita contro la Virtus Verona), decide di puntare sul collaudato 5-3-2 con il figlio d’arte Tommaso Lelj che comanda la difesa. […] Il lampo che accende la partita al 67’ quando Lelj controlla un pallone nella metà campo, avanza indisturbato fino ai trenta metri da dove calcia un missile che si infila sotto l’incrocio dei pali alla sinistra dell’incolpevole Grandi. Colella inserisce Bonetto e passa al 3-4-1-2 con Zarpellon che agisce dietro le due punte Arma e Giacomelli. Ed è Zarpellon che al 75’, su un’azione a sinistra portata avanti da Solerio, trova il pari con un destro che si infila nell’angolino alla destra di Venturi. Manca un quarto d’ora al termine e i biancorossi si lanciano in avanti alla ricerca del pareggio, ma è il Ravenna a tornare in vantaggio al 79’ con un rigore di Galuppini. […]
Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Rossoblù, calabresi e pericolanti le prossime due avversarie del Venezia. Tra sette giorni al Penzo arriverà il Cosenza (ore 15), prima però bisogna fare punti in casa di un Crotone da affrontare per la prima volta senza i veterani Domizzi e Bentivoglio, entrambi squalificati. Nel 4-3-3 al posto di capitan Domizzi Zenga lancerà Cernuto (finora in campo per soli 3′ a fine agosto con lo Spezia) affiancandogli un Modolo in pratica la stessa coppia titolare della vittoriosa Serie D 2015/16 al rientro dopo un turno di stop e favorito su Andelkovic, fermato nei giorni scorsi dalla febbre. Sulla fasce davanti a Vicario confermati l’ex Zampano e Bruscagin, a meno di un rilancio di Garofalo a sinistra con Bruscagin riposizionato a dalla parte opposta. In mediana Schiavone e Pinato più uno tra Segre e Falzerano, pure lui di nuovo disponibile dopo due giornate di squalifica ma a rischio panchina («Anche senza Falzerano abbiamo fatto ottime prestazioni con punti» ha ricordato Zenga) visto che davanti con Vrioni e Di Mariano il vero ballottaggio sembra tra Citro (match winner contro l’Ascoli) e Marsura. […]
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dare un altro dispiacere ai suoi (amati) ex tifosi. Walter Zenga ci prova guidando oggi a Crotone (ore 15) un Venezia in palla e reduce da 7 punti di fila, mentre i calabresi negli ultimi tre turni sono rimasti a secco. Ecco spiegato il gap attuale tra i lagunari (risaliti a -2 dai playoff grazie all’1-0 sull’Ascoli) e gli ionici, a sorpresa in crisi e nei playout dopo aver salutato la Serie A con l’Uomo Ragno al timone all’ultima giornata perdendo 2-1 a Napoli. «Loro sono tutti quelli dell’anno scorso mette in guardia Zenga in più hanno riscattato Firenze, passato a Venezia senza fortuna ma che a me piaceva molto e che, fossi rimasto, avrei confermato. Mi aspetto un Crotone che aggredisce e che vuole tirarsi fuori dai problemi, un avversario molte volte ko immeritatamente. Ha una rosa di una qualità notevole anche senza Nalini (comunque convocato, ndr) e Benali, due pezzi da novanta che farebbero comodo a chiunque in Serie A». Il tecnico milanese dal suo arrivo (15 punti in 8 gare) ha fatto ritrovare fiducia al presidente Joe Tacopina, oggi allo Scida. «Ci sentiamo e ci parliamo sempre, ora dobbiamo essere bravi a gestire l’entusiasmo per non volare troppo in alto perdendo i reali valori. Restiamo con i piedi per terra costruendo il nostro futuro ogni giorno e per fare una prova importante a Crotone. C’è in ballo un bel progetto, in quest’ottica stiamo valutando attentamente tutti i nostri giovani e non ci spaventa farli giocare, da Segre e St Clair a Zennaro che è un 2000 e prima o poi lo butterò dentro essendo veramente bravo». […]
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ la partita del cuore, quella che non avrebbe voluto giocare subito, perché la ferita è ancora fresca. Dice e non dice, Walter Zenga, alla vigilia di Crotone-Venezia. Perché la sfida al suo passato, con tanto di retrocessione, necessiterebbe di commenti anche extracalcistici. La squadra che lui stesso ha allenato ha vissuto un’estate ai confini della realtà, a sognare la serie A per la bufera-plusvalenze del Chievo e si è ritrovata sbattuta in serie B a lottare per la salvezza con un organico da promozione. Zenga snocciola la sua ricetta, con la consueta determinazione e puntigliosità che contraddistingue ogni conferenza stampa. «Non mi va di parlare della situazione del Crotone — taglia corto alla prima domanda della ristretta platea di cronisti — perché c’è un allenatore che sta affrontando le difficoltà passo dopo passo e sarebbe una mancanza di rispetto da parte mia. Posso dire che il livello tecnico del Crotone è molto elevato, sono tutti giocatori che ho allenato lo scorso anno, la squadra è praticamente la stessa. E lo Scida è uno stadio che ti mette una carica incredibile, quando parte la musica si diffonde un’adrenalina incredibile. Hanno fuori pezzi da novanta come Benali e Nalini, che giocherebbero titolari qualsiasi squadra di serie B. Anche Firenze è un giocatore di assoluta qualità, a Venezia non ha avuto molta fortuna ma già lo scorso anno lo abbiamo seguito e il suo valore non si discute». […]
Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Il Venezia prova a sfatare a Crotone un altro tabù stagionale: tre viaggi al sud (Lecce, Palermo e Foggia) e solo due pareggi incassati, ritornando sempre a casa con tanti rimpianti, vuoi per gol regalati (Palumbo), subiti allo scadere (Struna) o per gol falliti. E’ il giorno dei ricordi per Walter Zenga, è il giorno in cui il Venezia prova a cogliere la prima vittoria contro il Crotone (tre pareggi, una sconfitta) per balzare d’autorità in zona playoff.Assenze. Zenga non potrà contare su Domizzi e Bentivoglio (squalificati) e Suciu (infortunato), ritrova però Modolo e Falzerano. Si ricompone in difesa la coppia centrale (Modolo-Cernuto) che vinse il campionato di Serie D, fiducia a Zampano e Bruscagin sulle fasce, anche se Garofalo ha ritrovato la condizione. Bacchetta di regia per Andrea Schiavone, toccherà a Segre e Pinato contrastare e rilanciare l’azione a centrocampo. Ampia scelta in attacco con Citro e Falzerano a giocarsi una maglia: se gioca l’ex Frosinone è possibile un 4-3-1-2, se la scelta cadrà su Falzerano o su Marsura, il Venezia riproporrà il 4-3-3 della passata settimana.Calabresi. […]
Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) Una settimana speciale, un avversario speciale. Crotone non è una città come le altre per Walter Zenga che nella passata stagione andò a un soffio dal regalare la permanenza in Serie A ai calabresi, sfumata nelle ultime tre giornate contro Chievo, Lazio e Napoli. «È una trasferta che scatena dentro di me tantissime emozioni» racconta il tecnico del Venezia, «perché un conto è ritornare in un posto dove sei stato bene a distanza di tempo, un altro è ritornarci pochi mesi dopo. Sarà un piacere rivedere tanti amici, a Crotone ho imparato tanto e la gente mi ha dato tanto. Ho già detto che non avevo le motivazioni e lo spirito giusti per rimanere a Crotone. Non sono la persona che rimane in un posto perché ha il contratto, se non sente di poter dare quello che una piazza richiede. Ci ho messo passione, competenza ed entusiasmo, i tifosi apprezzano questo. Il Crotone ha disputato un grande girone di ritorno, ha dato anche spettacolo. È una piazza dove siamo retrocessi e la gente ci ha applaudito, credo capiti raramente in Italia». […]
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Archiviato il pareggio di Chioggia, l’Este oggi affronta l’Arzignano nel big match della sedicesima giornata (fischio d’inizio alle ore 14,30 arbitra Ermes Fabrizio Cavaliere della sezione di Paola). I giallorossi sono all’ultima partita casalinga del 2018 e cercheranno di chiudere al meglio davanti al proprio pubblico, ma non sarà affatto semplice. Lo sa bene il vicepresidente Stefano Marchetti: «Ci troviamo di fronte la formazione forse più attrezzata del campionato, completa in ogni reparto (nella rosa dei vicentini ci sono anche gli ex Munaretto e Maldonado, ndr). Loro vengono da una sconfitta, quindi saranno arrabbiati e vorranno rialzarsi subito. Anche noi però abbiamo qualcosa da dimostrare».Pozza e compagni non vincono da un mese: dopo il 3-2 conquistato a San Donà sono arrivati quattro pareggi (Chions, Feltre, Levico e Clodiense) intervallati dal pesante ko di Adria. «Dobbiamo essere consapevoli della nostra forza. Serve una prestazione di carattere, lo stesso carattere che si è visto mercoledì a Chioggia nel secondo tempo. Contro l’Arzignano bisogna però mettere in campo energia, determinazione e cattiveria agonistica già dal primo minuto». […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Alle 14.30 il Campodarsego è atteso a Trento dai gialloneri padroni di casa. Si gioca infatti la penultima giornata del girone d’andata della serie D, arbitrata da Luca Cherchi della sezione di Carbonia. Gli uomini di Antonio Andreucci sono pronti a una sfida impegnativa, non soltanto perché scendono in campo senza tre titolari (gli squalificati Leonarduzzi, Barison e Caporali) contro una squadra affamata di punti: la volontà è di tornare quanto prima alla vittoria dopo quattro partite a digiuno, per il morale e per non perdere di vista la vetta della classifica. Andreucci lo sa bene: «Le motivazioni saranno importanti. Giochiamo infatti in uno stadio vero, che profuma di professionismo, il “Briamasco”, con un pubblico numeroso pronto a spingere la compagine di casa. Per noi dev’essere uno stimolo a far bene».Il tecnico prevede una partita aperta. «Il Trento è esperto, ha inserito giocatori di assoluto valore come Sabato, Petrilli, Roveretto, Cristofoli e Frulla», aggiunge, «noi invece ci presentiamo con i nostri giovani, con la dovuta personalità, per provare a ripetere alcune prestazioni che sin qui ci hanno regalato grandi soddisfazioni e punti preziosi». […]
Ore 12.00 – (Gazzettino) Il quarto pareggio di fila in trasferta ha il sapore un po’ amaro per le occasioni sprecate dai granata nella ripresa dopo un primo tempo di sofferenza. Pesante soprattutto l’errore di Strizzolo che, solo davanti al portiere e con Finotto libero a pochi passi da lui, ha tentato un improbabile dribbling, cadendo poi goffamente a terra e meritandosi il cartellino giallo per simulazione. Qualche istante più tardi lo stesso attaccante non è poi riuscito ad impattare da distanza ravvicinata un pallone radente di Finotto che aveva tagliato in due l’area avversaria. Ancora rimandato dunque l’assalto alle posizioni di vertice della classifica, anche se il decimo risultato utile di fila certifica l’ottimo stato di salute della truppa di Venturato. Nel primo tempo, come detto, il Cittadella è stato messo alle corde dalla grande intensità dell’Ascoli, trascinato da un Ardemagni quasi tarantolato di fronte alla sua ex squadra. Di contro i granata sono apparsi un po’ troppo lenti nel palleggio, riuscendo solo in rare situazioni ad imporre il proprio gioco. A mancare è stata soprattutto la spinta sulla corsia di destra, dove Cancellotti e Settembrini hanno sofferto l’aggressività e la forza fisica degli avversari. Assai più ispirato e lucido sulla fascia opposta Branca, dal cui piede mancino sono partite quasi tutte le iniziative offensive. […]
Ore 11.40 – (Gazzettino) Il Cittadella ha raccolto il quarto pareggio di fila in trasferta. Almeno questa volta la squadra è riuscita a fare gol (che invece era mancato nelle precedenti uscite) anche se la rete di Schenetti non è servita per portare a casa i tre punti che mancano dalla partita di Pescara a fine ottobre. Due mesi senza successi fuori casa, un ruolino di marcia che dovrà essere migliorato se i granata vorranno restare aggrappati alle primissime della classe.
Venturato aveva detto alla vigilia della sfida che sarebbe stato un confronto difficile, ma i granata nel secondo tempo avrebbero potuto conquistare il bottino pieno. «Nel primo tempo, soprattutto nella prima mezz’ora, – sottolinea il tecnico – l’Ascoli è partito molto forte e ha fatto meglio noi». Il Cittadella non ha fatto nemmeno in tempo a gestire il vantaggio che è arrivato il pari dell’ex Ardemagni. «Non siamo riusciti a fare quello che abitualmente siamo in grado di fare, cioè girare il pallone e restare alti sul rettangolo di gioco. Il merito va anche all’Ascoli, al suo atteggiamento. È venuto ad aggredirci e non siamo stati bravi a gestire il pallone. Ci è mancata la determinazione nel recupero della sfera. Per quanto si è visto nel corso del primo tempo, il pari ci stava». […]
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Un altro pareggio – il quarto consecutivo in trasferta, ma dopo tre 0 a 0 (con Padova, Livorno e Cremonese) – per allungare una striscia di risultati utili da record. Dieci di fila per l’esattezza, frutto di tre vittorie e sette nulli, che il Cittadella incastona in bacheca per far parlare ancora al meglio di sé. Mai gli era successo di arrivare a tanto da quando è in Serie B, e ora che il traguardo è stato tagliato, un (bel) po’ di rammarico è più che giustificato. Perché ad Ascoli si poteva fare bottino pieno, vista la quantità di palle-gol create e alcune fallite in modo clamoroso, e perché, con il Palermo bloccato dal Livorno, in caso di successo si sarebbero rosicchiati due punti alla capolista. Peccato, anche se l’1-1 finale appare sostanzialmente giusto, come somma di valide prestazioni da parte delle due squadre nei 95′ in cui si è rimasti in campo. Primo tempo forse più di marca bianconera, ripresa con un’impronta decisamente forte da parte granata, ma con quella sensazione, lasciata nei più al termine, che se avessero aggiustato meglio la mira, gli uomini di Venturato sarebbero tornati a casa con l’intera posta. In attesa di Brescia-Lecce di stasera, il Citta si riprende il quarto posto in solitario, ad una lunghezza da Pescara e dai salentini, che devono ancora giocare. Lassù ci resta con merito, ed è la continuità la qualità precipua su cui far leva per mantenersi nei quartieri alti della classifica. Anche rischiando, com’è successo al “Del Duca”, dove l’Ascoli ha fatto bene la parte richiestagli, cioè provare a confrontarsi con l’avversario sul suo stesso terreno, quello dell’aggressività e della manovra fluida. […]
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? In questi casi è sempre difficile rispondere. Roberto Venturato commenta così l’1-1 in terra marchigiana: «Nel primo tempo, in particolare nella prima mezzora, l’Ascoli ha spinto molto. Noi siamo andati in vantaggio ma senza riuscire in quello che di solito facciamo, ovvero tenere palla e stare alti in campo. Merito dei nostri avversari, del loro atteggiamento: ci hanno aggredito, mentre noi non siamo stati bravi a gestire il pallone e non siamo stati altrettanto determinati nel recuperarlo. Per la pressione che l’Ascoli ci ha messo addosso, in quei 45 minuti il pari era il risultato più giusto. Nella ripresa la nostra è stata una buonissima prestazione», prosegue il tecnico del Cittadella. «Abbiamo creato di più, ma senza trovare il gol. Abbiamo avuto un’occasione clamorosa con Strizzolo uno contro uno di fronte al portiere, con Finotto al suo fianco. Lo stesso Finotto non ha trovato la porta altre tre o quattro volte in area. È un nostro difetto: quando ci impossessiamo della partita non riusciamo a chiuderla. Per cui, alla fine, ci accontentiamo di questo punto, ottenuto in una piazza importante e contro una squadra di valore». Inevitabile soffermarsi sull’episodio che ha fatto infuriare i tifosi bianconeri: il contropiede che ha portato al gol di Schenetti è nato da una trattenuta in area di Settembrini ai danni di Beretta. «Dalla mia posizione ho visto poco di quello che è successo in area, non posso commentare. Nell’arco di una partita certi episodi si presentano e l’arbitro si trova a dover prendere delle decisioni». […]
Ore 10.40 – (Corriere del Veneto) Dieci partite senza perdere e una marcia che non si ferma. Una classifica che sorride e la voglia di stupire ancora. Il Cittadella torna da Ascoli con un punto in tasca e diverse certezze in più. Ad esempio, che la difesa se non è un bunker poco ci manca (anche ieri gol subito solo su rigore), che in attacco a gennaio un rinforzo mirato potrebbe starci e che, se si continua a pareggiare fuori casa e a vincere davanti al pubblico amico, possono accadere tante belle cose da qui a giugno. L’1-1 del Del Duca tutto sommato è giusto. Ci sono tanti episodi su cui discutere e la sensazione dominante per tutti i novanta minuti era quella di una partita che sarebbe potuta finire in qualsiasi modo. Eppure, al tirar delle somme, al netto di polemiche arbitrali e il solito veleno incrociato fra le due panchine, Roberto Venturato può essere soddisfatto. La squadra va e il profumo di promozione resta nell’aria. «Nel primo tempo, soprattutto nella prima mezzora – evidenzia l’allenatore granata nel dopogara – l’Ascoli è partito molto forte. Siamo andati in vantaggio ma non siamo riusciti a mantenerlo, merito dell’atteggiamento dell’Ascoli che ci ha aggredito e ha continuato a farlo anche dopo lo 0-1. Credo che ci stesse anche il pari alla fine del primo tempo, nel secondo tempo abbiamo avuto un’occasione clamorosa con Strizzolo solo in area e con Finotto che poteva ricevere palla. Forse meritavamo di vincere, qualcosa in più l’abbiamo fatto nel secondo tempo. La trattenuta di Settembrini su Beretta? Non l’ho vista, non posso commentarla, l’arbitro prende delle decisioni e dobbiamo saperle accettare. Ringrazio per i complimenti, vogliamo provare ad andarci a giocare le partite sempre, questo è un campionato molto duro e difficile, gli equilibri vengono spostati per poco. In questo momento è giusto rimanere concentrati e non pensare a quello che potrebbe accadere più in là». […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) Denominatore comune di entrambe le frazioni è stato l’utilizzo del 4-3-1-2, cambiando però gli interpreti tra un tempo e l’altro. Nel primo sono stati schierati Merelli tra i pali, Salviato e Zambataro terzini con Capelli e Ceccaroni a formare la coppia di centrali in difesa, in mezzo al campo Pinzi nella posizione di play supportato da Serena e Clemenza, davanti Minesso trequartista in appoggio al tandem Sarno e Capello. […] Nella ripresa spazio a un altro undici: Perisan in porta, difesa composta da Marcandella e Contessa terzini e in mezzo Cappelletti (squalificato con il Lecce) con Trevisan, a centrocampo Della Rocca davanti al pacchetto arretrato con Mazzocco e Belingheri ad agire come mezzali, e Pulzetti alle spalle del tandem avanzato Guidone e Bonazzoli. […]
Ore 10.00 – (Gazzettino) Niente goleada, esattamente come un mese fa. Finisce 2-0 con un sigillo per tempo l’amichevole giocata ieri pomeriggio all’Appiani dai biancoscudati che hanno affrontato la formazione Primavera, rinforzata nell’occasione dagli innesti di Favaro, Cisco e Scevola. Minesso e Mazzocco gli autori dei gol in un collaudo comunque poco indicativo, dal momento che il tecnico Foscarini ha mischiato le carte nella scelta degli interpreti. Va poi considerato che Pulzetti e compagni non potevano essere brillanti sul piano atletico essendo reduci da una settimana di lavoro scandita sempre da doppi allenamenti. Oggi i giocatori avranno modo di riposare, e da domani metteranno ancora più a fuoco la trasferta con il Lecce di domenica prossima che apre un trittico ravvicinato (Benevento giovedì 27 e Livorno domenica 30) nel quale è d’obbligo raccogliere punti prima della sosta del campionato per alimentare le speranze di salvezza.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ma le amichevoli, soprattutto quelle in famiglia, sono indicative fino a un certo punto e anche l’allenatore non è parso molto contrariato dopo il fischio finale, considerate anche le 10 sessioni di allenamento negli ultimi sei giorni. Probabilmente Foscarini si sta tenendo qualche asso nella manica da provare in gran segreto i giorni precedenti al rientro in campo, domenica 23, a Lecce. Ma per il momento la strada battuta è sempre quella del 4-3-1-2. In mezzo al campo, il Padova non può prescindere dalla freschezza e dal dinamismo di Broh e Mazzocco, candidati a tornare in campo dal primo minuto contro i salentini. L’italo-ivoriano ieri non ha giocato contro la Primavera per precauzione, ma da martedì tornerà in gruppo e se non dovesse accusare intoppi ritroverà subito la maglia da titolare. Stessa cosa per Mazzocco, che ieri ha giocato un tempo, trovando anche il gol del 2-0, in spaccata su assist di Belingheri. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sabato scorso, al termine della partita rovinosamente persa in casa contro il Palermo, Foscarini aveva annunciato di voler “ribaltare” la squadra, per provare a ottenere il massimo nelle ultime tre partite prima della sosta invernale. Ma al termine di una settimana tesa e intensa, sfociata nel turno di riposo biancoscudato, l’impressione che scaturisce è che sarà una rivoluzione più nell’atteggiamento (si spera) che non negli uomini e nel sistema di gioco.Se ci si dovesse fermare alle indicazioni lasciate in eredità dal test disputato ieri pomeriggio all’Appiani contro la Primavera, non è che ci sarebbe molto da restare allegri. Il Padova di Foscarini ha battuto i baby con uno striminzito 2-0, mostrando solo a tratti qualche buona giocata, rischiando più volte di subire gol e lasciando allo stesso tempo a desiderare in qualche circostanza dal punto di vista della cattiveria negli ultimi 16 metri.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) C’è concorrenza per Emanuele Calaiò, il nome cerchiato in rosso sul taccuino del direttore generale del Padova Giorgio Zamuner per il mercato di gennaio. Il centravanti del Parma, in uscita nella prossima campagna trasferimenti, ha messo in cima alle sue personali preferenze il ritorno vicino a casa, visto che risiede assieme alla famiglia a Napoli. Per questo la pista che porta alla Salernitana resta molto calda, mentre Benevento e Foggia, invece, sono pretendenti che non sembrano al momento interessate a Calaiò. […] Zamuner cerca uno o due attaccanti e nel frattempo cercherà di vendere al miglior offerente Guidone, Sarno e Chinellato, tre fra gli esuberi della prossima campagna trasferimenti. Sul taccuino anche Andelkovic (Venezia) per la difesa e un regista, che non è ancora stato individuato. Nel frattempo ieri la prima squadra ha battuto con molta fatica per 2-0 la Primavera Biancoscudata in un gelido «Appiani» grazie alla rete siglata da Minesso nel primo tempo e a quella di Mazzocco nella ripresa. Queste le due formazioni schierate dall’allenatore Foscarini: nel primo tempo Merelli in porta, Salviato, Capelli, Ceccaroni e Zambataro in difesa, Serena, Pinzi e Clemenza a centrocampo, Minesso dietro le due punte Sarno e Capello. Nella ripresa, invece, Perisan fra i pali Marcandella, Cappelletti, Trevisan e Contessa in difesa; Mazzocco, Della Rocca e Belingheri a centrocampo; Pulzetti dietro le due punte Guidone e Bonazzoli.